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Falcone e Borsellino : la miglior commemorazione è agire


magicoin

Risposte migliori

Buongiorno,

La Zecca dello Stato rende omaggio alla memoria di PaoloBorsellino e GiovanniFalcone, coniando una moneta da 2 euro che riproduce la celebre foto scattata nel 1992 da Tony Gentile con i due magistrati accanto e sorridenti. La moneta sarà in circolazione a partire dal 2 gennaio 2022.

...con un impegno politico decisivo, forse a 30 anni di distanza, sarebbe dovuta coincidere con la celebrazione della sconfitta della mafia.

La storia ci insegna che anche che quello che ci sembra eterno e indistruttibile, ha un inizio e una fine.

Questo 2 euro Commemorativio non basta ma dalle foto devo dire che sembra davvero una bella moneta.

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1 ora fa, magicoin dice:

Buongiorno,

La Zecca dello Stato rende omaggio alla memoria di PaoloBorsellino e GiovanniFalcone, coniando una moneta da 2 euro che riproduce la celebre foto scattata nel 1992 da Tony Gentile con i due magistrati accanto e sorridenti. La moneta sarà in circolazione a partire dal 2 gennaio 2022.

...con un impegno politico decisivo, forse a 30 anni di distanza, sarebbe dovuta coincidere con la celebrazione della sconfitta della mafia.

La storia ci insegna che anche che quello che ci sembra eterno e indistruttibile, ha un inizio e una fine.

Questo 2 euro Commemorativio non basta ma dalle foto devo dire che sembra davvero una bella moneta.

Buongiorno!

È ovviamente ricca di significato,una dura lotta eterna contro la mafia,due morti oserei dire da Santi....

Sicuramente la farò mia,perchè oltre l' estetica( bellissima foto!) ,vi è una morale sotto?✌️

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1 ora fa, azaad dice:

La cultura mafiosa, che è la cultura della scorciatoia, della semplificazione al fuori dalle regole e, al limite, dell'uso della forza per riuscire a ottenere ciò che si vuole, permea tuttora il modo di pensare e di ragionare di molte persone, generando illegalità diffusa ad ogni livello e, di fatto ostacolando e frenando lo sviluppo economico delle regioni in cui le mafie e la cultura mafiosa vivono. 

E quanto questa cultura della scorciatoia e del "conosco un amico..." è propria e insita intimamente nell'italiano medio di ogni latitudine dalle Alpi all'Appennino fino a Lampedusa?

La differenza tra le cosiddette "zone ad alta densità mafiosa" e quelle considerate "sicure" è solo che in quest'ultime non c'è l'abituale e manifesto uso della forza (minacce, estorsioni, omicidi, incendi, etc), endemico invece nelle prime.

Volendo e con un'azione molto autoritaria dello Stato (ipotesi irrealistica visti tempi) si potrebbero stroncare facilmente le manifestazioni violente di cui sopra che sicuramente peggiorano la tranquillità e il quieto vivere delle popolazioni di quelle zone e che ovviamente rappresentano un  modo efficace per imporre l'accettazione di certe logiche malate.

Tuttavia quella logica clientelare che ci portiamo dietro sin dai tempi dei romani difficilmente la vedo estirpabile. Al limite se ne potrebbero limare le storture attuando un diverso sistema elettorale e di accesso alla politica e quindi alle Istituzioni che renderebbe molto difficoltoso spendere voti ottenuti non si sa come non si sa da chi.

Comunque in finale e considerando che sono ormai decenni che si parla inutilmente di "lotta alla mafie" e di risultati reali mi pare se ne siano visti ben pochi sono poco fiducioso che la mafia sarà mai realmente sconfitta. 

Purtroppo.

Saluti

Simone

PS La moneta in questione sembra esteticamente bellissima e penso sia l'incarnazione perfetta del concetto di "moneta commemorativa": la raffigurazione di personaggi importanti relatori di un messaggio potente che arriverà nelle mani di tutti, anche dei mafiosi... (anzi io alzerei anche la tiratura almeno del doppio visto che in teoria dovrebbe circolare in tutta Europa).

https://www.cronacanumismatica.com/2-euro-italia-2022-falcone-e-borsellino-per-non-dimenticare/

Falcone_borsellino-2.jpg

Schermata-2021-11-17-alle-09.27.23-1200x1200.jpg

Modificato da uzifox
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2 ore fa, azaad dice:

Sante Parole! 

La mafia, come avevano intuito proprio Falcone e Borsellino, è in primis un fenomeno culturale, che si deve estinguere a partire dalle scuole, diffondendo quella che possiamo chiamare una cultura della legalità. Cultura della legalità significa far capire ai bambini che lo sviluppo del proprio paese, della propria regione nonchè il proprio futuro personale dipende in maniera profonda dall'eliminazione di qualsiasi metodica malavitosa e familistica, e che qualsiasi scorciatoia, alla lunga, è controproducente.

In Sicilia si è fatto un ottimo lavoro a riguardo negli anni '90, dopo lo shock seguente alle stragi. Negli anni, l'impegno è andato via via scemando per scomparire del tutto nel corso del primo decennio dei XXI secolo. 

La cultura mafiosa, che è la cultura della scorciatoia, della semplificazione al fuori dalle regole e, al limite, dell'uso della forza per riuscire a ottenere ciò che si vuole, permea tuttora il modo di pensare e di ragionare di molte persone, generando illegalità diffusa ad ogni livello e, di fatto ostacolando e frenando lo sviluppo economico delle regioni in cui le mafie e la cultura mafiosa vivono. 

Il tutto è peggiorato dalle regole assurde della nostra nazione: Chi sbaglia da noi non paga mai. 

Posso affermare con cognizione di causa che bisognerebbe ricominciare tutto da capo nelle scuole, se non si vogliono aspettare il centenario della strage per sconfiggere la mafia.

Per fare un esempio pratico di come spesso si ragiona nella mia regione, la Sicilia,  invento una storiella assolutamente realistica:

"Carmelo vuol ammodernare la facciata di casa sua con lavori in nero per risparmiare qualche migliaia di Euro, chiede all'amico Giovanni in comune di chiudere un occhio e in cambio lo voterà con tutta la sua famiglia Giovanni alle successive elezioni a Sindaco. Giovanni diventa sindaco, ma vuole fare il deputato regionale, il partito di cui fa parte gli chiede di consentire alla costruzione di un mega centro commerciale nel territorio di proprietà comunale (chiudendo un occhio qua e là) per far felice Don Pasquale. Don Pasquale costruisce il suo centro commerciale, risparmiando qua e là anche dove era meglio non risparmiare e per riconoscenza metterà in lista Giovanni. Don Pasquale è sempre più potente è con le clientele dei dipendenti  dei centri commerciali e negozi di sua proprietà controlla 20.000 voti che muove da un partito all'altro in base all'occorrenza. In cambio del sostegno all'ennesimo governo del parlamento Siciliano, Don Pasquale chiede che sua figlia, Geltrude, abbia un posto da responsabile amministrativa alla regione, sebbene abbia la terza media (ottenuta con fatica) e non spiccichi una parola di Inglese. La richiesta viene accettata. Nel concorso per il posto alla regione Geltrude vince non si sa come su Maria, che ha 2 lauree e un dottorato, il tutto per una strana valutazione dei titoli (nella valutazione è stato stato stravalutato un titolo di dubbia rilevanza che Maria non possedeva) e per un'esame orale in cui si chiedeva poco più di nome e cognome dei candidati. Maria si scoccia di far concorsi in Sicilia in cui è sempre bocciata ed emigra in Belgio dove svolge una brillante carriera in università che la porterà a vincere il nobel 10 anni dopo. Le scoperte di Maria creano un indotto da 10 miliardi di euro e 20.000 posti di lavoro in Belgio.

Frattanto in Sicilia Il governo si è  formato e sono tutti felici, tutti sono convinti di aver ottenuto ciò che desideravano.

Arrivano i bandi Europei, Geltrude fa il possibile (ma anche no) per inviare la documentazione richiesta, ma a Bruxelles non capiscono nemmeno di cosa si parli nei documenti inviati per ottenere i fondi. I documenti tradotti con google traduttore da un Italiano già di per se di pessima qualità, con errori pacchiani di calcoli e nella scelta degli obiettivi). Risultato, fondi non ottenuti o riportati al mittente: https://www.ilsole24ore.com/art/fondi-europei-sicilia-bloccati-630-milioni-strade-scuole-servizi-e-innovazione-ACVh0c7 . I fondi per strade e scuole e ambiente sono persi.

5 anni dopo, una pioggia maggiore del previsto causa l'ingrossamento dei fiumi e dei torrenti. Il mega centro commerciale di Don Pasquale blocca il greto di un torrente. Si sperava di sistemare la cosa coi fondi Europei mai arrivati.). il torrente esonda e distrugge la casa di Carmelo e crea danni immensi nel comune governato da Giovanni... 

Carmelo ha avuto un sacco di danni e vuole ricostruire tutto risparmiando il più possibile, magari riuscendo ad ottenere dei fondi ad hoc che poi utilizzerà come gli pare per cui bussa alla porta dell'ex sindaco Giovanni (ora deputato Regionale) che vuole far eleggere suo figlio come sindaco... e la storia ricomincia da capo " FINE.:rolleyes:

Se non si spiega a Carmelo che cercare la scorciatoia e l'aiutino porta alla lunga a catastrofi non si va da nessuna parte. Se non si capisce che la classe dirigente deve essere scelta per meritocrazia e non per accontentare qualche tizio per avere un favore in cambio si avranno problemi sempre maggiori.

E se Carmelo è troppo anziano e testardo :bash:, se la legge non punisce né multa chi sbaglia (perché la multa Carmelo la capirebbe immediatamente) conviene far subito il possibile  per spiegare l'importanza della legalità ai figli di Carmelo ;) 

 

 

 

 

Un esempio che non fa una piega ..purtroppo.  Concordo con te che la chiave sia l'educazione civica delle nuove generazioni, che dal basso verso l'alto, con il ricambio generazionale, spingerà il cambiamento ma ..intanto?

Nota azienda televisiva è stata condannata per finanziamenti alla mafia ...il proprietario di quella azienda è papabile al Quirinale ? 

Sono indignato e vorrei vedere la fine di questo schifo, non subito ma entro ieri!

Purtroppo non ho la formula ma penso che così come devono essere i popoli stessi a liberarsi dei loro tiranni, così noi dobbiamo cercare e trovare la via per scardinare questo sistema illegale, questo stile di vita. In questo momento mi sento di dire che il sacrificio di quegli uomini non è bastato.

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Ciao, interventi i vostri che ho letto con molto interesse e che condivido pienamente. Poco da aggiungere secondo me. Non dobbiamo mai perdere la speranza del cambiamento, affidato ai nostri figli ed ai nostri nipoti opportunamente educati e sollecitati da tutte le componenti sane della nostra società che per fortuna ci sono e che speriamo possano dare frutti concreti in un prossimo futuro. Bellissima moneta commemorativa!   ANTONIO 

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Supporter
3 ore fa, uzifox dice:

E quanto questa cultura della scorciatoia e del "conosco un amico..." è propria e insita intimamente nell'italiano medio di ogni latitudine dalle Alpi all'Appennino fino a Lampedusa?

La differenza tra le cosiddette "zone ad alta densità mafiosa" e quelle considerate "sicure" è solo che in quest'ultime non c'è l'abituale e manifesto uso della forza (minacce, estorsioni, omicidi, incendi, etc), endemico invece nelle prime.

Volendo e con un'azione molto autoritaria dello Stato (ipotesi irrealistica visti tempi) si potrebbero stroncare facilmente le manifestazioni violente di cui sopra che sicuramente peggiorano la tranquillità e il quieto vivere delle popolazioni di quelle zone e che ovviamente rappresentano un  modo efficace per imporre l'accettazione di certe logiche malate.

Ni. Ho modo di viaggiare per lavoro in Italia e in Europa. 

In tutto il mondo esiste qualcuno che cerca dii imbrogliare, che cerca il favore o che butta la carta a terra.

L'educazione che ci viene impartita a scuola ci da però quella formazione che ci permette di capire quando una cosa è giusta o sbagliata. Chi imbroglia sà che quella cosa è sbagliata ma sta semplicemente provando e sperando di farla franca. 

Nella mia regione io vedo numerose persone, in particolar modo nella vecchia generazione (ma con raccapriccio anche tra i giovanissimi) per cui la ricerca del favoritismo, dell'imbroglio, della via più breve non sono concepite come una cosa sbagliata, ma come la normalità e si sorprendono, o peggio si arrabbiano quando quella normalità gli viene tolta.

Per intenderci in Sicilia viene ritenuto assurdo attendere che il semaforo pedonale diventi verde prima di passare. Io stesso ho visto per la prima volta a 20 anni, a Roma, delle persone che stavano ferme al semaforo per tutta la durata del rosso (e ammetto che la cosa mi ha anche scioccato :lol:)!! Se io rimango fermo al rosso pedonale chi sta dietro di me comincia a suonare e maledirmi. E questo modo di ragionare si ripercuote su qualsiasi aspetto. 

Per questo la formazione dei giovani è fondamentale! Per distruggere alla base questo modo malsano di pensare!

In Sicilia la mafia non uccide e brucia molto poco. Uccidere e bruciare attira attenzioni fastidiose che l'esperienza degli anni '90 hanno fatto capire che è meglio evitare, ove possibile. Generalmente chi è fuori dal giro giusto è semplicemente rovinato dalla concorrenza sleale. Hai un'azienda e non paghi il pizzo... beh... no problem, che sarà mai. Nessuno ti dice nulla. Però i permessi cominceranno ad arrivarti lentamente, impiegheranno anni, mentre al concorrente arriveranno dopo 2 mesi, avrai più controlli e nessuno chiuderà un occhio quanto sgarri (mentre altrove gli occhi si chiudono con estrema facilità). Se si presenta un appalto che può permettere lo sviluppo della tua azienda, diventerà molto difficile che tu lo vinca. In definitiva i concorrenti "amici degli amici" avranno sempre più risorse, più occasioni e meno spese. 

E se poi, dopo 5-10 anni non hai ancora chiuso (ma è raro), allora sì, può succedere che ti prende a fuoco qualcosa....

Molto più spesso capita che il negozio continui a sopravvivere in malo modo e senza grosse prospettive mentre i soldi e le opportunità girano attorno alle aziende degli "amici degli amici".

Tengo a precisare che quanto scritto sopra avviene in alcuni comuni ad alta prevalenza mafiosa, molti altri ne sono relativamente immuni.

Comunque sì, la moneta sarà bellissima e spero circoli parecchio ❤️

Modificato da azaad
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Farei qualche considerazione spero non banale, in primis più che lotta alla mafie, che è solo una specifica forma di fenomeno criminale, parlerei di confronto e conflitto  tra determinate mentalità e visioni della vita, si può sconfiggere o indebolire una particolare mafia, ma permanendo diffusa quella visione e mentalità semplicemente il fenomeno criminale rinascerà sotto una nuova forma come le teste dell'Idra, nei tempi attuali ad esempio una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo è la Ndrangheta che non ha origini in Sicilia ma in Calabria e che è ormai radicata in tutta Italia, soprattutto nelle regioni più produttive del Paese, un altro esempio è la Colombia in cui non vi sono più i cartelli potenti degli anni novanta, quelli di Medelllin e  Cali, oggi sono i cartelli messicani i più potenti, ma ugualmente incidono in maniera cospicua nella vita economica della Colombia e di altri paesi latinoamericani... un altro equivoco a mio avviso è l'eccessivo accento dato alla cultura della legalità, ma legalità significa semplicemente rispetto delle leggi e le leggi possono essere corrotte, fatte male, create per favorire interessi anche criminali, favorite in alcuni casi persino da gruppi mafiosi, questi cercano di entrare in politica o influenzare il mondo politico proprio a tal fine, inoltre oggi molti di questi gruppi si mimetizzano nel tessuto economico legale, apparentemente sono imprenditori normali, solo che nel "tempo libero" trattano anche altri "affari" molto redditizi da reinvestire poi sul mercato legale... quindi la legalità non basta affatto, bisogna andare oltre, alle radici psichiche del problema, l'avidità e le mentalità correlate che la favoriscono o supportano come il servilismo clientelare, ed è naturalmente un campo di battaglia più arduo perchè più sottile, situato nella coscienza di ognuno, eppure senza cambiamenti di coscienza neanche i sistemi sociali cambiano, almeno non in senso migliorativo... 

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5 ore fa, talpa dice:

Farei qualche considerazione spero non banale, in primis più che lotta alla mafie, che è solo una specifica forma di fenomeno criminale, parlerei di confronto e conflitto  tra determinate mentalità e visioni della vita, si può sconfiggere o indebolire una particolare mafia, ma permanendo diffusa quella visione e mentalità semplicemente il fenomeno criminale rinascerà sotto una nuova forma come le teste dell'Idra, nei tempi attuali ad esempio una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo è la Ndrangheta che non ha origini in Sicilia ma in Calabria e che è ormai radicata in tutta Italia, soprattutto nelle regioni più produttive del Paese, un altro esempio è la Colombia in cui non vi sono più i cartelli potenti degli anni novanta, quelli di Medelllin e  Cali, oggi sono i cartelli messicani i più potenti, ma ugualmente incidono in maniera cospicua nella vita economica della Colombia e di altri paesi latinoamericani... un altro equivoco a mio avviso è l'eccessivo accento dato alla cultura della legalità, ma legalità significa semplicemente rispetto delle leggi e le leggi possono essere corrotte, fatte male, create per favorire interessi anche criminali, favorite in alcuni casi persino da gruppi mafiosi, questi cercano di entrare in politica o influenzare il mondo politico proprio a tal fine, inoltre oggi molti di questi gruppi si mimetizzano nel tessuto economico legale, apparentemente sono imprenditori normali, solo che nel "tempo libero" trattano anche altri "affari" molto redditizi da reinvestire poi sul mercato legale... quindi la legalità non basta affatto, bisogna andare oltre, alle radici psichiche del problema, l'avidità e le mentalità correlate che la favoriscono o supportano come il servilismo clientelare, ed è naturalmente un campo di battaglia più arduo perchè più sottile, situato nella coscienza di ognuno, eppure senza cambiamenti di coscienza neanche i sistemi sociali cambiano, almeno non in senso migliorativo... 

 @talpacondivido in parte le tue considerazioni ed è sicuramente interessante e utile analizzare gli aspetti psicologici e sociologici del fenomeno

Mi chiedo però se è la mentalità a far perseverare la mafia o la mafia a far perseverare una certa mentalità e una certa visione delle cose. Il contesto fa molto nella crescita e nella formazione di un individuo e quindi occorre agire anche su quello. Cosa sono le grandi piazze di spaccio se non una mostruosa cassa di risonanza dell'assenza dello Stato?! 

Una persona onesta che vive lì, cosa può fare se non abbandonare quel posto?! ..ammesso che abbia possibilità e occasione per farlo.

Se in un paese della Calabria denunci un malavitoso e si temono conseguenze, ti mettono sotto scorta, o programma di protezione, secondo me invece dovrebbero sbattere altrove mafioso e famiglia.

Se tiri uno schiaffo a tuo figlio, ti mandano gli assistenti sociali, puoi perdere la patria potestà  ...allora come è possibile che i figli dei camorristi, ereditano il "feudo" di famiglia?

Potrei proseguire all'infinito.

Più educazione, scuole, rispetto delle leggi, etc...tutto importante ma dov'è lo Stato per proteggere i cittadini onesti? .assicurare i delinquenti alla giustizia in tempi rapidi, riappropriarsi di interi territori?

Terre di nessuno destinate ad espandersi. 

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32 minuti fa, magicoin dice:

 @talpacondivido in parte le tue considerazioni ed è sicuramente interessante e utile analizzare gli aspetti psicologici e sociologici del fenomeno

Mi chiedo però se è la mentalità a far perseverare la mafia o la mafia a far perseverare una certa mentalità e una certa visione delle cose. Il contesto fa molto nella crescita e nella formazione di un individuo e quindi occorre agire anche su quello. Cosa sono le grandi piazze di spaccio se non una mostruosa cassa di risonanza dell'assenza dello Stato?! 

Una persona onesta che vive lì, cosa può fare se non abbandonare quel posto?! ..ammesso che abbia possibilità e occasione per farlo.

Se in un paese della Calabria denunci un malavitoso e si temono conseguenze, ti mettono sotto scorta, o programma di protezione, secondo me invece dovrebbero sbattere altrove mafioso e famiglia.

Se tiri uno schiaffo a tuo figlio, ti mandano gli assistenti sociali, puoi perdere la patria potestà  ...allora come è possibile che i figli dei camorristi, ereditano il "feudo" di famiglia?

Potrei proseguire all'infinito.

Più educazione, scuole, rispetto delle leggi, etc...tutto importante ma dov'è lo Stato per proteggere i cittadini onesti? .assicurare i delinquenti alla giustizia in tempi rapidi, riappropriarsi di interi territori?

Terre di nessuno destinate ad espandersi. 

Dov'è lo Stato? Beh, ma lo Stato non è onnipotente, e se lo fosse sarebbe a sua volta mafioso, se ci si fa caso i paesi dove le organizzazioni criminali prosperano meno sono quelli di tipo totalitario, non perchè siano tutti meno avidi e più idealisti, semplicemente perchè in quei paesi quelli che sarebbero mafiosi in un paese democratico fanno parte integrante degli apparati statali, così era in Urss e in altri paesi a socialismo reale così come nelle dittature fasciste latinoamericane... lo stato democratico per motivi intrinseci alla sua natura è frammentato, soggetto a interessi di parte e a infiltrazioni criminali di ogni tipo, la qualità di un simile sistema si basa sulla qualità delle popolazioni che lo innervano, e qui si torna al discorso già fatto in precedenza della mentalità dominante, da noi in Italia e in maniera particolare nella parte meridionale del Paese il senso del collettivo e del bene comune è molto blando, la solidarietà si concentra all'interno della cerchia familiare o all'interno di ambiti utilizzabili per scambiarsi favori, ed in tal caso non è più semplice solidarietà ma calcolo in vista di possibili benefici, in un sostrato come questo ognuno campa come può ed il crimine è un mezzo come un altro per sopravvivere, per farsi una posizione rispettabile o arricchirsi... @azaad in un post precedente ha evidenziato in maniera molto lucida qual è la miopia di una tale visione e impostazione di vita... un discorso simile non vale solo per il nostro Paese, lo si potrebbe fare anche per gli Usa dove mentalità individualista e allo stesso tempo affarista favoriscono intrecci torbidi di ogni tipo... Al Capone sarà stato anche di origini italiane ma è in America che è diventato ciò che sappiamo...

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Si citano determinate radici, accezioni geografiche e storiche: penso sia interessante sentire questo stralcio dell'intervista di Augias a Gratteri

 

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@magicoin vabbè la scoperta dell'acqua calda di Augias anima candida...  Solo un bambino può credere alla storiella dei mille da scuola elementare :D

Comunque senza prenderla tanto alla lontana  credo sia ormai noto che qualcosa di simile è successo durante la Seconda Guerra Mondiale per lo sbarco degli Americani in Sicilia dove gli alleati si sono avvalsi della collaborazione di mafiosi fuoriusciti negli USA  e di mafiosi ancora in loco  sia nel prima che soprattutto nel dopo sbarco  diventando addirittura sindaci e assicurando così "l'ordine"...  (A modo loro ovviamente e mettendo in ginocchio quelle popolazioni nei decenni che seguiranno).

Saluti

Simone

 

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Il 18/11/2021 alle 12:11, magicoin dice:

Purtroppo non ho la formula ma penso che così come devono essere i popoli stessi a liberarsi dei loro tiranni, così noi dobbiamo cercare e trovare la via per scardinare questo sistema illegale, questo stile di vita.

Credo che l'unico modo reale per tentare di scardinare un sistema / stile di vita di qualunque tipo sia uno shock pesante che riguardi l'intera società, cosa valida a ogni latitudine e per qualunque problema grave (*). Più il sistema è statico e tutto rimane relativamente tranquillo più niente cambierà, perchè sempre più singoli individui o gruppi politici ed economici troveranno una qualche convenienza reale o presunta a mantenerlo intatto, oppure semplicemente ci si abituerà alla situazione e la si accetterà come inevitabile, scegliendo se campare alla buona sopportando o trasferirsi altrove. Fin troppo semplice, ma secondo me è così che sta.

Il principio traspare da elementi come questi, anche sei i toni dell'articolo sono un po' troppo ottimisti:

https://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/238-senti/78303-la-mafia-sconfitta-dal-coronavirus-stato-piu-presente-mafie-piu-lontane.html

Naturalmente nulla garantisce che una volta eliminato il problema mafia questo non torni più avanti sotto altre forme e altri nomi, ma per capirci, se vogliamo provare ad attuare qualche sorta di cambiamento reale l'unico mezzo è far "saltare il banco" in qualche modo. Su quali modi ci sarebbe da scrivere per ore, ma ecco un esempio elementare di come butta oggi: anche solo ad accennare a una misura di quelle che colpirebbero un po' il sistema affaristico sprecante-nepotista su cui la mafia lucra molto, ovvero la revoca dello statuto di regione autonoma alla Sicilia, si leva un coro di urla da parte di amministratori regionali, deputati del parlamentino, guardie forestali, impiegati agli stipendifici, pensionati a quarant'anni (di età), privilegiati ed esentati a vita vari. Se anche solo questo provvedimento è impossibile da prendere figuriamoci quanta probabilità c'è di arrivare a qualche fatto concreto, se non altro a breve o medio termine, a meno che non ci cada un meteorite addosso... 

 

 

(*) Un esempio pratico molto semplice: cosa ha fatto capire agli europei che il nazionalismo, ovvero quel sistema geopolitico-mafioso basato sull'impossibile "bilanciamento di potere" ed equilibrio fra sistemi nazionali sconnessi, non è via da seguire se vogliamo stabilità e prosperità? Ci sono volute due guerre mondiali con semidistruzione delle stesse società che quell'ideologia esaltavano sotto varie forme. Oggi chi sogna un ritorno a quei tempi ha molti ostacoli da superare, perchè il sistema europeo plasmato a partire dal 1950 - facendo tesoro della tragica esperienza passata - è congegnato apposta in modo da cercare di disinnescare la traduzione in atti concreti di quelle pulsioni masochiste che hanno determinato eventi come le guerre mondiali.

Modificato da ART
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17 ore fa, ART dice:

Credo che l'unico modo reale per tentare di scardinare un sistema / stile di vita di qualunque tipo sia uno shock pesante che riguardi l'intera società, cosa valida a ogni latitudine e per qualunque problema grave (*). Più il sistema è statico e tutto rimane relativamente tranquillo più niente cambierà, perchè sempre più singoli individui o gruppi politici ed economici troveranno una qualche convenienza reale o presunta a mantenerlo intatto, oppure semplicemente ci si abituerà alla situazione e la si accetterà come inevitabile, scegliendo se campare alla buona sopportando o trasferirsi altrove. Fin troppo semplice, ma secondo me è così che sta.

Il principio traspare da elementi come questi, anche sei i toni dell'articolo sono un po' troppo ottimisti:

https://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/238-senti/78303-la-mafia-sconfitta-dal-coronavirus-stato-piu-presente-mafie-piu-lontane.html

Naturalmente nulla garantisce che una volta eliminato il problema mafia questo non torni più avanti sotto altre forme e altri nomi, ma per capirci, se vogliamo provare ad attuare qualche sorta di cambiamento reale l'unico mezzo è far "saltare il banco" in qualche modo. Su quali modi ci sarebbe da scrivere per ore, ma ecco un esempio elementare di come butta oggi: anche solo ad accennare a una misura di quelle che colpirebbero un po' il sistema affaristico sprecante-nepotista su cui la mafia lucra molto, ovvero la revoca dello statuto di regione autonoma alla Sicilia, si leva un coro di urla da parte di amministratori regionali, deputati del parlamentino, guardie forestali, impiegati agli stipendifici, pensionati a quarant'anni (di età), privilegiati ed esentati a vita vari. Se anche solo questo provvedimento è impossibile da prendere figuriamoci quanta probabilità c'è di arrivare a qualche fatto concreto, se non altro a breve o medio termine, a meno che non ci cada un meteorite addosso... 

 

 

(*) Un esempio pratico molto semplice: cosa ha fatto capire agli europei che il nazionalismo, ovvero quel sistema geopolitico-mafioso basato sull'impossibile "bilanciamento di potere" ed equilibrio fra sistemi nazionali sconnessi, non è via da seguire se vogliamo stabilità e prosperità? Ci sono volute due guerre mondiali con semidistruzione delle stesse società che quell'ideologia esaltavano sotto varie forme. Oggi chi sogna un ritorno a quei tempi ha molti ostacoli da superare, perchè il sistema europeo plasmato a partire dal 1950 - facendo tesoro della tragica esperienza passata - è congegnato apposta in modo da cercare di disinnescare la traduzione in atti concreti di quelle pulsioni masochiste che hanno determinato eventi come le guerre mondiali.

...c'è da dire che i vantaggi di una presunta autonomia, la Sicilia non li ha mai sfruttati:

quelli li hanno sfruttati i politici corrotti e i i mafiosi, oltre che una certa politica del nord per puntare il dito altrove e non vedere la trave nel proprio occhio (BreBeMi, Mose, etc...)

Lo Statuto Siciliano assegna alla Sicilia sia diritti che doveri: i doveri sono stati applicati, i diritti se li è tenuti l’Italia.
In particolare, l’art. 14 assegna alla Sicilia competenza esclusiva su moltissime materie, tra cui: agricoltura e foreste; industria e commercio; urbanistica; lavori pubblici; pesca e caccia; turismo; istruzione elementare, musei, biblioteche, accademie.

La Regione Sicilia DEVE gestire con propri dipendenti tutte le materie su cui ha competenza, al contrario delle altre Regioni.

Lo Statuto le assegna l’autonomia finanziaria. L’art. 36 dice:

1. Al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati dalla medesima.

2. Sono però riservate allo Stato le imposte di produzione e le entrate dei monopoli dei tabacchi e del lotto.

In altre parole, la Sicilia deve avere tributi propri, con cui fare fronte alle spese che deve sostenere, mentre allo Stato sono riservate solo alcune imposte. Questa parte dello Statuto è rimasta inattuata. Guarda caso mancano i decreti attuativi, che il Parlamento in 70 anni non ha mai emanato.
Senza l’autonomia finanziaria prevista dallo Statuto, la Sicilia NON ha i fondi per funzionare adeguatamente. A parità di entrate di tutte le altre Regioni, ha molti più compiti: i soldi a disposizione bastano a malapena a pagare gli stipendi, senza possibilità di effettuare gli investimenti che si vedono al nord.

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Il problema non è l'autonomia finanziaria ma l'autonomia in generale, e questo non vale solo per la Sicilia.

5 ore fa, magicoin dice:

Senza l’autonomia finanziaria prevista dallo Statuto, la Sicilia NON ha i fondi per funzionare adeguatamente. A parità di entrate di tutte le altre Regioni, ha molti più compiti:

Non funziona adeguatamente nemmeno ora, anzi, produce deficit interno per miliardi. Allora aboliamo l'autonomia e passiamo alla normale ripartizione di competenze e fondi fra stato e regioni come per le altre: non solo questo, ma partiamo da qui e vediamo. Perchè ben sappiamo a chi va bene ora: i presunti vantaggi che doveva portare la presunta autonomia

5 ore fa, magicoin dice:

li hanno sfruttati i politici corrotti e i i mafiosi, oltre che una certa politica del nord per puntare il dito altrove e non vedere la trave nel proprio occhio (BreBeMi, Mose, etc...)

Non fraintendermi, magicoin, non sto facendo discorsi politici e non ne vanno proprio fatti: bisogna provare seriamente a smuovere il "sistema" o la mafia ce la terremo stretta tutti quanti per i prossimi 3 secoli. Più grande è il terremoto più ci sarà qualche possibilità di risultati concreti.

 

Modificato da ART
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  • 1 mese dopo...

salve a tutti.... scusate la mia profonda ignoranza..... ma mi dite dove si può acquistare queste monete di Falcone e Borsellino? sono già disponibili su Ebay (me le hanno già spedite) ma non sul sito IPZS.....esistono altri siti per fare acquisti?   grazie mille.... Alessandro

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1 ora fa, alexbeat dice:

salve a tutti.... scusate la mia profonda ignoranza..... ma mi dite dove si può acquistare queste monete di Falcone e Borsellino? sono già disponibili su Ebay (me le hanno già spedite) ma non sul sito IPZS.....esistono altri siti per fare acquisti?   grazie mille.... Alessandro

Buonasera, a Milano credo sia disponibile alla Libreria della Zecca in piazza Diaz...

Negozi on line non ne conosco...

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Ho letto solo ora, in questi giorni di forzata calma, tutta la discussione dedicata alla moneta di Falcone e Borsellino, peraltro esteticamente gradevole (circostanza tutt'altro che scontata...)

La mia opinione è che ogni forma di ricordo verso questi uomini è senz'altro la benvenuta: sia essa una moneta, l'intitolazione di una sede istituzionale (caserma, scuola, ecc.), un premio letterario o quant'altro. Ma questa è una considerazione banale e insufficiente, giacché mi sorprenderebbe trovare alcuno - non in malafede e non digiuno di storia - che possa esprimere un parere di segno opposto. 

Il maggior rischio che corre la moneta in esame è quello di diventare l'ennesimo ossequio di maniera ai Giudici martiri, non seguito da fatti concreti. Guardo poco la televisione ma quando vedo il dott. Gratteri ascolto sempre con attenzione: nelle sue parole si potrebbe individuare un ben preciso elenco di cose da fare, realizzabili in tempi ragionevoli. La trasformazione di quelle "cose da fare" in precisi provvedimenti di legge sarebbe il miglior omaggio a tutti quanti hanno dato la vita per lo Stato. 

PS: delle Regioni e delle Province a Statuto speciale non dico nulla sennò andiamo fuori tema, mi limito solo a dire che le situazioni contingenti che le hanno fatte nascere dopo la Guerra sono del tutto scomparse. Esse servono solo per allargare la greppia...

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Sul problema mafie, vorrei solo limitarmi a ricordare che l'equazione mafia/Sicilia è ormai anacronistica... Una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo, la ndrangheta, è di origini calabresi ma diffusa in tutta Italia e con alleanze e connivenze a tutti i livelli, politiche, imprenditoriali e professionali... Le organizzazioni criminali odierne sono ormai delle vere e proprie multinazionali con eserciti propri e radicamento nell'economia legale, sbocco di tutti i traffici illeciti... 

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18 ore fa, talpa dice:

Sul problema mafie, vorrei solo limitarmi a ricordare che l'equazione mafia/Sicilia è ormai anacronistica... Una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo, la ndrangheta, è di origini calabresi ma diffusa in tutta Italia e con alleanze e connivenze a tutti i livelli, politiche, imprenditoriali e professionali... Le organizzazioni criminali odierne sono ormai delle vere e proprie multinazionali con eserciti propri e radicamento nell'economia legale, sbocco di tutti i traffici illeciti... 

Esatto, pienamente d'accordo. Dopodiché sono personalmente convinto che quanto più potere e quanta più discrezione si affidano agli organi territoriali (Regioni, Province, Comunità "montane" e vie dicendo) tanto più si creano le basi per il proliferare delle piccole e grandi illegalità che affossano l'Italia. 

Nonostante quanto già detto da @talpa (o forse proprio per questo) qualcuno sostiene ancora che l'eliminazione del contante sarebbe inutile nell'azione di contrasto alle varie forme di malavita... Certamente un simile provvedimento non sarebbe esaustivo ma fatico a comprendere le ragioni della sua pretesa inutilità...

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Il 5/1/2022 alle 17:40, viganò dice:

Esatto, pienamente d'accordo. Dopodiché sono personalmente convinto che quanto più potere e quanta più discrezione si affidano agli organi territoriali (Regioni, Province, Comunità "montane" e vie dicendo) tanto più si creano le basi per il proliferare delle piccole e grandi illegalità che affossano l'Italia. 

Nonostante quanto già detto da @talpa (o forse proprio per questo) qualcuno sostiene ancora che l'eliminazione del contante sarebbe inutile nell'azione di contrasto alle varie forme di malavita... Certamente un simile provvedimento non sarebbe esaustivo ma fatico a comprendere le ragioni della sua pretesa inutilità...

Nell'era delle criptomonete, del dark web e della pirateria informatica, eliminare il contante non turberebbe minimamente gli affari criminali... Così come una maggiore centralizzazione dei poteri statali provocherebbe rischi anche maggiori, cioè una onnipotente mafia di stato, come ben sanno tutti coloro che studiano i sistemi di potere fortemente accentrati e autoritari... Il problema delle organizzazioni criminali non è di natura "tecnica" e non si può risolvere con escamotages tecnici, si tratta di un problema di mentalità e condizionamenti culturali che interagiscono con sostrati di degrado materiale e morale... Il sistema attuale, ferocemente competitivo e materialista, scoraggia qualunque impostazione etica forte, conta solo quello che si ha, sei tanto più libero e rispettato quanto più possiedi... In un contesto del genere le mafie hanno praterie morali immense per espandersi e prosperare... 

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@talpa

Mi permetto di dissentire circa l'ultimo intervento e non certo perché ritenga che le sue osservazioni siano fuori luogo, sia ben chiaro...

Credo però che occorra un approccio più pratico alla questione poiché è senz'altro vero che il dark web e le cripto celano ogni genere di malaffare ma questo non deve diventare una scusa per non contrastare i fenomeni che con la moneta cartacea proliferano (ad esempio, tra i tanti, lo spaccio di strada e l'evasione fiscale), altrimenti un male giustifica l'altro e il circolo vizioso non potrà mai essere interrotto. 

Il discorso sui condizionamenti culturali è di fondo condivisibile ma del tutto insufficiente ad affrontare il problema. In primo luogo perché si rischia di andare a sbattere contro la tesi propagandata dai c.d. sociologi secondo la quale, dimenticando completamente l'esistenza del libero arbitrio, se uno è un ladro non è colpa sua ma della società e via dicendo... In secondo luogo perché ogni attività di prevenzione della malavita (e quelle culturali lo sono per antonomasia) non ha speranza di successo senza concrete e attuali azioni di contrasto alla malavita (che passano anche dal controllo dei movimenti di denaro dei malfattori).

La maggior centralizzazione dei poteri, infine, a mio giudizio, non porterebbe ad alcuna "onnipotenza" bensì a una maggior efficacia dell'attività dello Stato, a un minor clientelismo, a una miglior selezione della classe dirigente. La pandemia dovrebbe aver insegnato a tutti che il regionalismo non funziona (per le Regioni a Statuto speciale lo si sapeva già :)) ma continuiamo pure a parlare a vanvera di "territori", "politica vicino al cittadino" e altre amenità allorquando sono solamente i Signori Sindaci a dare concretezza a questi concetti. Inoltre, e concludo, non ho evidenza di molti Ministri o Prefetti tratti in arresto mentre esiste copioso elenco di Presidenti di Regione, Presidenti di Provincia, Enti locali di varia natura e assessori vari che hanno concluso la carriera in galera....

 

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