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IGNORED

Le prime di Siracusa


Risposte migliori

Di piacevole stile arcaico, un raro tetradrammo delle emissioni di esordio a Siracusa, passerà a giorni in asta NAC 126 al lotto 35 .

Unisco dal catalogo on-line del Museo di Berlino, un vistoso esemplare di questa tipologia ma con etnico abbreviato .

101 NAC 126 n. 35.jpg

102 NAC 126 n. 35.jpg

103 DE-MUS-814819-18212009-av.jpg

104 DE-MUS-814819-18212009-rv.jpg

105.jpg

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  • 2 settimane dopo...

che ne pensa @VALTERI della tetradracma arcaica con testa di Sileno frontale, attribuita a Siracusa, e con etnico SY.. se non ricordo male e con due spighe di grano al rovescio. E' un esemplare unico sul quale scrisse anni fa Carmen Arnold-Biucchi attribuendolo a Siracusa. Il pezzo, unico per ora,  è indubbiamente autentico ma la tipologia non è mai stata piu' ripresa a Siracusa né in questo né in diversi nominali in argento o bronzo. Il sileno è una raffigurazione piu' propria di zecche quali Naxos, Katane, Aitna.; e anche le due spighe non sono un'immagine utilizzata a Siracusa che decisamente predilige le classiche quadrighe nei nominali maggiori o al limite raffigurazioni marine. A prima vista avrei pensato maggiormente ad un'emissione della Grecia continentale che ad una di Siracusa..

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Grazie Valteri è quello, e vedo che avevi anche segnato il realizzo (peccato manchi solo il nome :)))

Ma approfondiamo un momento l'etnico.

Il sigma è di una tipologia di quella dei tetra arcaici postati all'inizio della discussione.  La distanza temporale è di poche decine di anni,

e allora come mai questa differenza di stile epigrafico cosi radicale. Notare anche le differenze nella 'R' e nella A. Mentre nelle 'V' mi pare di notare come una 'gambetta' ulteriore ma la qualità della foto è troppo bassa per poter dire qualcosa con piu' precisione.

Infine se guardiamo allo stile, metallo, compattezza, conio, finezza di dettagli etc. tra le emissioni cd arcaiche e questa, di poco successiva, sembra passare un mondo. Non ho il Boheringer a portata di mano ma quali altre tetradracme sono state battute all'inizio del V secolo che possono essere messe a paragone di questa ? 

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Dal catalogo "Masterpieces ......Cabinet W", N. Y. 2012, migliori fotografie dell' esemplare e l' analisi del medesimo che lo accompagnava .

p.s.  l' annotazione dei realizzi è parte del catalogo .

1001.jpg

1002.jpg

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Volevo segnalare su questa particolare emissione un ulteriore e recente articolo ad integrazione di quello di Arnold-Biucchi e Weiss:

Virginia M. Lewis, Two Sides of the Same Coin: The Ideology of Gelon’s Innovative Syracusan Tetradrachm, in Greek, Roman, and Byzantine Studies, 59 (2019), pp. 179–201.

https://grbs.library.duke.edu/article/view/16179/7212

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Di lettura interessante  @dracma questo testo che non conoscevo .

Di questa moneta pervenutaci unica, mi incuriosisce che, con scelta anch' essa pressochè unica, il rovescio abbia figurazioni collocate in un profondo quadrato incuso : di simile tipologia ricorderei solo i didrammi di Selinunte con foglia /  foglia in cartiglio incuso .

 

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4 ore fa, dracma dice:

Volevo segnalare su questa particolare emissione un ulteriore e recente articolo ad integrazione di quello di Arnold-Biucchi e Weiss:

Virginia M. Lewis, Two Sides of the Same Coin: The Ideology of Gelon’s Innovative Syracusan Tetradrachm, in Greek, Roman, and Byzantine Studies, 59 (2019), pp. 179–201.

https://grbs.library.duke.edu/article/view/16179/7212

Grazie Dracma

Articolo molto  interessante che - guarda caso riprende anche i tetra arcaici di questa  discussione e delinea diversi degli elementi discussi

non lo conoscevo neanch’io ?
le conclusioni pero’ mi sembrano un pochino adattate alle circostanze…

un’emissione  comunque straordinaria della quale non restano ahime’ altre tracce o nominali 

Modificato da numa numa
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Anche il tondello - che ricorda al diritto quasi uno statere di Cizico con la raffigurazione che esce balza fuori - tridimensionale - dal disco perfettamente piatto del tondello ( mentre  ed i tetra siracusani hanno fondi e bordi completamente diversi, molto meno spessi).
e al rovescio l’incuso profondo ( comd rilevato giustamente da Valteri) - assolutamente non siracusano - con i due grani di ‘barley’ che non ricorreranno piu’ in tutta la monetazione successiva … 

A baffling issue…

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11 minuti fa, numa numa dice:

Anche il tondello - che ricorda al diritto quasi uno statere di Cizico con la raffigurazione che esce balza fuori - tridimensionale - dal disco perfettamente piatto del tondello ( mentre  ed i tetra siracusani hanno fondi e bordi completamente diversi, molto meno spessi).
e al rovescio l’incuso profondo ( comd rilevato giustamente da Valteri) - assolutamente non siracusano - con i due grani di ‘barley’ che non ricorreranno piu’ in tutta la monetazione successiva … 

A baffling issue…

Hai usato l'espressione giusta @numa numa....baffling issue. Non a caso ho deliberatamente segnalato lo studio della Lewis, accurato e condotto con metodo ma nel contempo discutibile, alla pari dell'articolo di Arnold-Biucchi e Weiss. C'è una diffusa tendenza, specie per le monetazioni antiche, a voler a tutti i costi rintracciare nelle immagini monetali un preciso riferimento a fatti del passato. Ora, che la moneta sia un documento storico è un fatto ineludibile, ma è anche vero che troppo spesso i tipi (o addirittura i simboli) vengono accostati acriticamente alle fonti storiche e/o a determinati avvenimenti. E questo discorso vale soprattutto nel caso in esame che finora rappresenta un unicum e che per giunta di siracusano ha ben poco, sia per caratteristiche tecniche che per la scelta dei tipi.  Come suggerito da @VALTERI il rovescio sembrerebbe trovare confronti con le emissioni di Selinunte più che con quelle di Siracusa e potrebbe pertanto essere anche più antico del 485......ma in via del tutto ipotetica. Resta poi il problema dei due chicchi che non mi sembrano di così facile spiegazione come proposto nei testi citati e che ancora una volta potrebbero rimandare ad un ambito non siracusano (Leontinoi?). I problemi intorno a questa eccezionale moneta restano tanti. Anche la raffigurazione del D/, a ben vedere, non è esente da confronti extracittadini:

Gemini IV, 2008, 31

433666.m.jpg

 

 

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Vedo , caro Dracma, che siamo ‘on the same page’ ?su questa singolare emissione. L’articolo della Lewis e’ formalmente ineccepibile, ben scritto, ricercato, presentato, con eccellenti dotte citazioni. Tuttavia noto due cose: la prima e’ che l’autrice e’ una classicista, specializzata in letteratura e poesia antica greca e non una numismatica strictu sensu . Le dotte citazioni letterarie, piuttosto rare nelle discettazioni numismatiche e, di contro, un’analisi numismatica un po’ povera ( vero anche che si rifa’ in toto all’articolo della Arnold-Biucchu) lo dimostrano ampiamente.

la seconda cosa che mi ha colpito sono le conclusioni un po’ forzate dove si vuole ricondurre la presenza dei chicchi di grano sl rovescio all’origine della ricchezza agricola dei Dinomenidi e al contempo legare la raffigurazione di Alpheios ( ammesso che sia veramente lui) ad Arethusa per giustificare la transizione tipologica delle emissioni successive mi pare un’ipotesi non tanto ardita quanto un po’ fantasiosa.

se veramente fossero queste le congetture alla base dell’emissione non stride il fatto che questi elementi non vengano MAI piu’ ripresi nelle emissioni di Gelone o anche successive ?

da numismatico - con un approccio senz’altro meno  dotto ma forse piu’ pragmatico - continuo a trovare delle forti dissonanze stilistiche, tipologiche, incisorie tra l’emissione - chiamiamola dell’Alpheios ( tutto da dimostrare) e le altre emissioni - coeve o precedenti- siracusane - ma anche siciliane.

Le emissioni siracusane e siciliane piu’ in generale presentano un’incisione in un tondello che mostra una leggera concavità dovuta alla ‘frappe’ della coniazione che rialza leggermente i bordi del flan e ‘deprime’ leggermente il piano dove compare la figura. Inoltre nel tondello la raffigurazione e’ spesso  circoscritta da un  perlinato o una cornice . Nell’Alpheios il tondello e’ perfettamente planare - senza bordi al diritto e fortemente incuso al rovescio. Manca totalmente questo effetto di ‘depressione’ del piano centrale del tondello. Inoltre Il rilievo della figurazione e’ straordinariamente alto, caratteristica invece non propria delle emissioni siciliane dove la composizione formale dei diritti e’ raramente scevra da una molteplicità  di elementi simbolici e narrativi che la distinguono dall’iconografia piu’ diretta, semplice e parlante delle emissioni arcaiche della grecia continentale quali ad esempio Egina o gli stateri arcaici di Atene. 
non sto assolutamente suggerendo potenziali luoghi di origine dell’Alpheios ma solo cercando di evidenziare le stridenti differenze con la produzione siracusana/siciliana alla quale l’Alpheios ben difficilmente - per caratteristiche di tondello, coniazione, rilievi e anche tipologia di metallo ( quello siculo e’ un argento tendente sempre un po’ al grigio) puo’ essere ricondotto. 
poi magari mi sto sbagliando alla grande  e un domani saltano fuori da un ripostiglio ( siculo) la dracma e la litra della medesima serie che ne suggellano l’indiscutibile origine eponima siracusana, ma almeno ci avro’ provato ?

 

pS 

si Dracma ho pensato anch’io alle teste di sileno frontale di Katana ma di nuovo guardiamo il tondello e il rilievo dell’alpheios - da’ qualcosa di completamente differente. Idem se lo confrontiamo con i Dionysos primitivi di Naxos o Aitna . Non riesco a ricondurlo a nessuna di queste altrettanto eccellenti produzioni 

Modificato da numa numa
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Se consideriamo che Jenkins nel suo corpus fa sostanzialmente coincidere l’inizio della monetazione geloa con quello della tirannide Dinomenide a Gela e che nessun simbolo (il chicco d’orzo nella fattispecie) comparve mai in epoca tardo arcaica sui tetradrammi, didrammi, dracme, oboli, pentonkiai o hexas di quella zecca come riferimento alla ricchezza agricola ed alla fertilità, viene da chiedersi perché ciò dovette avvenire successivamente nella Siracusa appena conquistata e non nella madrepatria.

Certo lo studio della Lewis è notevole nelle ipotesi, ma a me pare non del tutto convincente nelle argomentazioni, sia in relazione alla connessione con le vittorie Olimpiche per Alpheios che al significato dei due chicchi d’orzo.

Una auto-celebrazione di questo livello e complessità in termini di significato e simbolismo, non sarebbe tornata più utile in una Gela dove il potere fu preso in maniera non propriamente limpida (i discendenti ed eredi in linea diretta di Ippocrate “scomparvero” sotto la tutela di Gelone) piuttosto che in una Siracusa dove la città si consegnò in maniera apparentemente pacifica al tiranno straniero, nel contesto della riunificazione della popolazione dei Gamoroi e dei Killikirioi?
 

In ogni caso, aldilà delle personali valutazioni sui significati reconditi delle raffigurazioni (che da un certo punto di vista, nel caso specifico, lasciano un po’ il tempo che trovano), resta un’evidenza non trascurabile e già bene evidenziata da @numa numa: l’aspetto della moneta, sotto il profilo tecnico, non è propriamente conforme alle emissioni siceliote coeve, precedenti o di poco successive.

 

Quanto sarebbe tutto più “semplice” se non ci fossero quelle quattro lettere dell’etnico al rovescio. Ma anche meno stimolante naturalmente.

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Seltman nel suo ( 1949 ) "Masterpieces......" ricorda la migrazione verso ovest di artisti ed incisori, dopo la conquista persiana dell' Anatolia e la rivolta fallita della Ionia : migrazione verso la Grecia e da questa anche verso la Sicilia, per la manifesta volontà persiana di sottomettere la Grecia stessa .

Le prime di Siracusa viste nel post 1, con la molto discussa n. 1 senza testina nel rovescio, hanno qualche assonanza ad oriente della Sicilia, ad esempio nei tetradrammi con quadriga osservati a suo tempo da Cahn ed attribuiti alla macedone Olinto ed in questa ottica potrebbe anche vedersi il tetradrammo con Sileno / chicchi, con le sue caratteristiche poco siracusane almeno per la monetazione che segue il Demareteion .

Resta l' etnico SVRA al rovescio che colloca, salvo diversa lettura, questo sconcertante tetradrammo in Siracusa .

Sulla n. 1 di Siracusa si è detto in "Siracusa : Boehringer 1" nel 26 Aprile 2014, discussione che la mia pochezza informatica non mi consente di allegare 

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13 minuti fa, VALTERI dice:

Sulla n. 1 di Siracusa si è detto in "Siracusa : Boehringer 1" nel 26 Aprile 2014, discussione che la mia pochezza informatica non mi consente di allegare 

Eccola, buon pranzo @VALTERI

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3 ore fa, numa numa dice:

Lancio una provocazione : le 4 lettere SVRA al rovescio potrebbero indicare una  zecca/poleis diversa da Siracusa o non vi sono altre possibilità/ combinazioni ? 

è quello che cercavo di fare, sicuramente la moneta non è di Siracusa ma potrebbero avere cercato di attribuirsene la paternità modificando la legenda. per es, sotto la V sembra esserci una A, mi sembra che i contorni di alcune lettere sembrano scavati , come ribassati, cosa che se in una moneta medievale è comprensibile per la preparazione dei coni con punzoni, mi sembra strana dove i coni erano incisi. dallo stile direi che è di scuola di Naxos ma fatta per la zecca di Leontini. lo stesso artista può aver lavorato o influenzato  Katane e Aitna. 

Modificato da dux-sab
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Dall'osservazione epigrafica emergono effettivamente degli elementi "sospetti" anche se in via del tutto ipotetica. Il sigma iniziale mi sembra ripetuto (per scivolamento?) almeno due volte (se non tre) e come osservato da duxsab la terza lettera (V) sembrerebbe ribattuta (?) su alpha  (o lambda?).  Rho presenta il tratto verticale e metà del segmento orizzontale più nitidi (gamma?).  Aggiungo che tra i due chicchi, sul bordo superiore del quadrato incuso, mi sembra di scorgere ulteriori segni.

 

sur1.jpg

alpheus.jpg

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Grandioso Dracma ?

Avrei voluto fare io questa analisi ma cedo il posto a chi è maggiormente competente.

Quella dell'etnico è uno dei particolari che non mi  tornava e che merita decisamente un approfondimento.

In una conversazione che ebbi con Carmen Arnold-Biucchi tempo fa ho appreso che la moneta in origine era pesantissimamente ossidata e che fu sottoposto ad una completa pulizia. Si potrebbe non escludere quindi che parte dell'etnico possa essere risultato alterato (pur involontariamente ) causando letture errate in merito aal città/popolo eponimo.

Ricerca avvincente :)

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15 minuti fa, dracma dice:

Dall'osservazione epigrafica emergono effettivamente degli elementi "sospetti" anche se in via del tutto ipotetica

Ciao @dracma

Sto leggendo ora questa interessante discussione. Mi permetto alla tua ipotesi sospetta sull'etnico, il mio punto di vista "tecnico".

Primo, il rovescio di questo interessante ed unicum tetradramma, ha subìto, ben 3 colpi di conio, non un scivolamento.

1668020111_SyraR3colpi.thumb.png.2bdff4e88402c040f4acfd61b3ae3e9e.png

Secondo, l'etnico è ben definito con "SVRA", solo che l'incisore, alla seconda lettera ( V ), l'ha incisa sottosopra, come da foto allegata.

 

726229534_SyraRetnico.png.c0d3b645f3c3cfa0bf49c92af42abe19.png

 

Non entro nel merito storico, sulla collocazione di questo Tetradramma, poichè altri più di me, stanno ipotizzandola.

Una sola considerazione.......Trattandosi di una " prima " emissione per Syracosion, penso che Atene, in età Arcaica, coniava con tondelli non definiti e senza perlinature, e perché no Syracosion ?

Saluti a tutti.

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Rispetto l'esperienza di Gionnysicily e anzi la sua competenza potrebbe essere un valido aiuto ad approfondire l'analisi.

Grazie per aver individuato/segnalato la 'tripla' battitura come reso evidente dal posizionamento delle frecce. Il Sigma anche è scivolato e si nota un'ombra evidente poco prima della V, mentre il sigma iniziale inciso è posto assai lontano dall'etnico proprio confermando lo scivolamento del conio in fase di battitura (Dracma nella sua analisi ha correttamente evidenziato due Sigma infatti: resta da vedere se sono entrambi parte di un'etnico oppure la stessa lettera che si riproduce a causa dello scivolamento di conio).

Tuttavia non mi convince l'ipotesi che il V/LAMBA sia dovuto ad un'incisione invertita. Se era una V all'origine, uno scivolamento di conio non l'avrebbe mai potuta trasformare in LAMBDA. Nè credo ad un errore dell'incisore su un pezzo di tale fattura accurata e con un etnico cosi corto.

Inoltre questa non è certamente né la prima emissione di Siracusa, né ha paralleli nelle altre emissioni della fase arcaica siciliana. Nessuna altra emissione primitiva siciliana reca le  caratteristiche di questo pezzo:

- flan perfettamente planare 

- raffigurazione del diritto in rilievo molto accentuato

- assenza di perlinato o cornice 

- rovescio con un fortissimo incuso 

- conii utilizzati molto profondi che permettono sia l'alto rilievo al diritto sia il profondo incuso al rovescio come testimoniato anche dall'abbondante escrescenza di metallo ai bordi 

Mi soffermo ancora su quest'ultima caratteristica che è poi una delle principali che mi fa dubitare che il pezzo sia siciliano. I tondelli delle monete siciliane di alta epoca sono per lo piu' regolari, hanno rilievi morbidi ma non esageratamente accentuati, il flan si presenta leggermente convesso o concavo dovuto alla tecnica di coniazione utilizzata, in nessun caso ricordo un incuso cosi profondo al rovescio e non ricordo di aver mai visto delle eccedenze di metallo ai bordi cosi marcate in nessuna moneta sicula.

I ritratti frontali siciliani sono non solo pochissimi ma frutto di incisori con abilità straordinarie. Le tre tipologie di ritratto di Apollo per la zecca di Katane presentano caratteristiche ben diverse da quelle dell'alpheios - anche perche sono probabilmente 60-80 anni piu' tarde almeno.

In quanto alle rappresentazioni frontali siracusane sappiamo le difficoltà tecniche che hanno generato per la loro produzione. L'Atena frontale fu posta sul conio di rovescio che come sappiamo si ruppe e dovette essere sostituito (il rilievo tra l'altro è ben inferiore a quello dell'Alpheios e in uno dei due coni dà l'impressione di un'immagine schiacciata. Il tetra con l'Aretusa frontale ci restituisce un'immagine (nei coni migliori) di una delicatezza di tratti e di incisione straordinaria , che si inserisce con coerenza perfetta all'interno della stupenda serie monetale siracusana mentre l'Alheios - altrettanto singolare e stupendo - se ne distacca completamente e non si capisce come un'emissione di tale rilevanza non solo artistica ma anche economica rappresenti un'incoerenza nella serie e soprattutto non abbia dato seguito ad alcun nominale minore o frazionale della serie.

Per una zecca della storia e dell'importanza di Siracusa produrre con virtuosismo quasi inarrivabile un tale esemplare e poi virare e mutare completamente stile, tecnica di coniazione, profondità di incisione dei coni, tecnica di incuso del rovescio (comparate le caratteristiche dell'incuso dei tetra primitivi con quadrato quadripartito con l'incuso dell'Alpheios mai utilizzato in Sicilia e Magna Grecia)  per adottare un modello (quello che conosciamo) che si svilupperà in perfetta coerenza per oltre due secoli, è semplicemente una cosa, scusate,  cui proprio non riesco a credere.

 

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Potrebbe valere un accenno di curiosità, ricordare che Scotussa è tra le poche antiche città della Tessaglia che batterono monete, anche in alta epoca .

Ad esempio, le sue dracme, piuttosto rare, hanno al rovescio  come simbolo un chicco di cereale in quadrato incuso e  con etnico  S  K    O . 

 

1001 CNG 63 n. 309.jpg

1002 CNG 63 n. 309.jpg

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Grazie Valteri per aver citato questo esempio. Trascurando possibili analogie con la raffigurazione ( chicco di grano) concentriamoci per un attimo solo sul tondello della moneta di Skotoussa citata sopra.

al diritto vediamo la protome equina che, in buon rilievo, si erge da un flan perfettamente planare senza bordi rialzati - al pari dell’alpheion - e diversamente da ‘qualsiasi’ moneta siciliana. 
 

al rovescio il conio ha affondato il metallo piuttosto profondamente creando le classiche eccedenze ( bordi) di metallo a seguito della forza impressa dal colpo di martello durante la coniazione. Tale condizione ( eccedenze di metallo si bordi) e’ propria di molte zecche della grecia continentale mentre assai diversamente appare nelle monete siciliane dove  abbiamo quasi invariabilmente una cornice , liscia o perlinata che racchiude la raffigurazione, tondelli di forma circolare regolare e soprattutto mai eccedenze di metallo della forma e dimensioni di quelle riscontrate nelle produzioni della grecia continentale. 

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15 ore fa, numa numa dice:

Nè credo ad un errore dell'incisore su un pezzo di tale fattura accurata e con un etnico cosi corto.

Gli incisori di coni, erano umani come noi, è, se su un conio già ultimato, commettevano un errore, lieve difficilmente n'è creavano un'altro.   Posto un esempio su una grande moneta di Akragas.......Il decadramma che stà a Monaco.

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Sul dritto, l'auriga ha tutte e due le mani inpegnate con le retini, l'errore dell'incisore stà nel piano, tra la mano sinistra e la testa del primo cavallo, è evidente che era stata incisa la frusta, rimane sul conio, la traccia.

 

 

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