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Il fascino degli albori delle registrazioni sonore


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Inviato

Amici del Forum, anche se non sono presente come un tempo, sono sempre molto appassionato di Numismatica e leggo sempre questo amato spazio virtuale... non vedo tra l'altro l'ora di vederci ad un Convegno dal vivo, come è successo qualche giorno fa con qualcuno di voi a Bologna :)
Desidero parlarvi di un'altra mia passione, che mi incuriosisce fin dalla prima adolescenza: la storia delle registrazioni sonore, in particolare degli albori di questa fantastica tecnologia, ancora importantissima, seppur con rivoluzionarie modifiche intervenute nel corso dei decenni.
Quando vidi l'immagine dettagliata di un grammofono a tromba, frequentavo la terza media e fu su un libro di testo di educazione artistica. Il paragrafo parlava dello stile di tale prodotto, ponendo l'accento sulla tendenza dell'epoca di celare i meccanismi interni a favore di una notevole eleganza. Quell'immagine mi colpì ed iniziai a cercare informazioni su libri cartacei (Internet era poco diffuso) su come funzionasse questo grammofono, sulla storia dei dispositivi inventati prima e dopo ecc., chiedendo ai nonni cosa ricordassero di questi strumenti di un passato a loro vicino.
Quando si parla di storia della registrazione sonora, cosa che affascinò l'uomo fin dai tempi antichi, con leggende di oggetti che potevano contenere voci e parole, molto spesso si parte da Thomas Alva Edison ed il suo fonografo. Credo però che valga la pena citare anche le invenzioni precedenti, che permettevano di registrare il suono solamente su vetro o carta, non potendo però permetterne la riproduzione.
Esistevano infatti, già nella prima metà del 1800, dispositivi in grado di tracciare, tramite contatto diretto, le vibrazioni di oggetti come diapason e altri semplici generatori di suoni su un foglio di carta annerito con il fumo, uno tra questi fu ideato dal fisico francese Constant Duhamel, chiamato da alcuni testi "vibrografo". Il vibrografo registrava due fonti contemporaneamente e una di esse era sempre un diapason dalla frequenza di vibrazione nota, allo scopo di riferimento per ricavare la frequenza dell'altro oggetto posto in vibrazione.
Una piccola "rivoluzione" tecnologica successiva fu ideata da Scott de Martinville, libraio ed editore francese (questa Nazione all'epoca fu al centro di queste importanti ricerche) che, osservando per lavoro l'immagine di una sezione anatomica di un orecchio umano ed interessandosi di stenografia, volle riprodurre la scrittura sonora imitando la natura; una sorta di orecchio meccanico per comprendere la struttura del suono, delle parole pronunciate.
Ideò così il fonautografo, che inizialmente era composto da una sorta di grande imbuto che raccoglieva le vibrazioni sonore di qualsiasi fonte (compresa la voce umana), che terminava con una membrana molto flessibile collegata ad una setola rigida e da un meccanismo ricavato da un orologio che spostava orizzontalmente un supporto (di vetro o carta annerito con il fumo). Le vibrazioni, convogliate dall'imbuto, sollecitavano la membrana e di conseguenza la setola, che tracciava sul supporto una linea "ondulata" riproducente la vibrazione. Il suono poteva così scriversi "da sé", come riferirono con enfasi le pubblicazioni. Si conoscono fonautografi funzionanti realizzati all'epoca addirittura con le parti interne di un vero orecchio umano; ai nostri tempi questo può apparire piuttosto inquietante, ma si deve pensare alla mentalità di quel passato e che si trattava di ricerche puramente scientifiche e di strumentazioni atte a dimostrare processi del corpo umano, riservate ai laboratori. Infatti, molti testi di anatomia del 1800 citarono il fonautografo come esempio ottimale del funzionamento dell'orecchio.
Inizialmente, il fonautografo era piuttosto rudimentale e necessitava di miglioramenti, al fine di trascrivere in modo più fedele le vibrazioni. Scott de Martinville collaborò così con Rudolph Koenig, uno tra i migliori studiosi e costruttori europei di strumentazioni per lo studio dell'acustica, che lo aggiunse nel suo catalogo commerciale, indirizzato prevalentemente a laboratori scientifici.
Il migliorato fonautografo raccoglieva il suono mediante un dispositivo a forma di barile aperto o, in altri esemplari, di tromba, realizzato in gesso o in materiale metallico, con al suo fondo una sottilissima membrana di minugia o materiale gommoso. Alla membrana era fissato un leggerissimo ago, che trascriveva le vibrazioni su un foglio di carta annerito con il fumo, posto su un cilindro che si poteva ruotare a mano, come nel vibrografo. Completava il tutto un eventuale diapason, anch'esso collegato al cilindro, che poteva essere utilizzato, sempre come nel vibrafono, come riferimento per determinare le frequenze.

 

 

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Il dispositivo di Duhamel (a sinistra) e il fonautografo (a destra) in un Trattato di fisica di A. Ganot del 1875

 

 

Come già scritto, il fonautografo era riservato ai laboratori per gli studi sull'acustica; non aveva altre applicazioni pratiche, in quanto il suono non poteva essere riascoltato. Rudolph Koenig, nel suo Quelques expériences d'acoustique lo descrisse e lo studiò con l'ausilio di vari fonautogrammi, vale a dire le iscrizioni su carta delle vibrazioni, che aveva esposto nel 1862 alla Grande esposizione di Londra, fissate con un procedimento chimico.
Nel 1877, Edison brevettò il fonografo, che permetteva, all'inizio in modo molto grezzo, di poter riascoltare i suoni registrati. Il principio era molto simile a quello del fonautografo; fonti dell'epoca raccontano che Scott de Martinville, che ancora svolgeva la professione di libraio ed editore, rimase molto amareggiato dalla similitudine con la sua invenzione e pubblicò un opuscolo dove descriveva il suo punto di vista; non ebbe però purtroppo molta considerazione.
Non mancarono commenti negativi al fonografo di Edison, nonostante l'enfasi con cui si descriveva la sua invenzione: alcuni lo ritennero lesivo della riservatezza personale, in quanto poteva registrare, si diceva diventando sempre più piccolo ed occultabile in futuro, le conversazioni private delle persone. Una problematica molto attuale!
Il resto è storia ancora più nota: dopo il fonografo (che registrava su cilindro) arrivò il grammofono, con il disco, maggiormente adatto alla copia in moltissimi esemplari.
Nel 2008, alcuni ricercatori riuscirono a ricavare, grazie ad un sofisticato programma informatico, documenti sonori dalle registrazioni su carta effettuate nel 1800 con il fonautografo, probabilmente da parte del suo inventore. Attualmente, è quindi possibile ascoltare, seppure con una qualità bassissima, suoni precedenti all'invenzione del fonografo.

Concludo quindi questo mio post, che spero sia apprezzato. Il Trattato di fisica nell'immagine mi è stato regalato dalla mia ragazza :) incuriosita anche lei dalla mia passione.
Anche questa che ho raccontato è Storia, una delle nostre materie amate :)

 

  • Mi piace 3

Inviato (modificato)

E' un argomento che affascina anche me, ci ho fatto qualche piccola ricerca sopra.

 

Il 4/11/2021 alle 19:04, Tm_NPZ dice:

 Attualmente, è quindi possibile ascoltare, seppure con una qualità bassissima, suoni precedenti all'invenzione del fonografo.

Eccoli qua, godiamoceli:

 

 

Modificato da ART

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Ottimo link :)
Davvero affascinanti quelle registrazioni di un'epoca così lontana, su carta. È naturale che siano di qualità così bassa, in quanto si tratta di conversioni di tracce "disegnate", non di un solco che produce vibrazioni fisiche.
Vorrei aggiungere, sempre tornando alla costruzione del fonautografo, che Koenig non fu esattamente il primo che apportò migliorie al dispositivo dopo Scott; poco prima vi fu un altro abile costruttore francese, poco citato dalla Storia. Scott ne parlò in quella pubblicazione che descriveva il suo punto di vista, uscita poco dopo l'invenzione del fonografo da parte di Edison.
Un peccato che in Italia non vi sia una bibliografia completa e molto dettagliata sull'argomento; sono invenzioni che, in fondo, riguardano tutta l'umanità. Il fatto che ha reso meno noto il fonautografo è, come già dicevo, il suo essere stato strumento di misurazione destinato ovviamente ai laboratori scientifici.
Sarebbe anche bello trovare guide su come realizzarne un esemplare in autonomia; in epoca attuale non dovrebbe essere così complicato, visto che ci sono hobbisti che hanno realizzato e realizzano fonografi funzionanti, dispositivi ben più complessi! :)
A presto! :)



 


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