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IGNORED

La dolorosa scelta di Maria


Baylon

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28 Ottobre 1921 - 28 Ottobre 2021

“… Lasciata sola, parve per un momento smarrita. Teneva una mano stretta al cuore mentre con l’altra stringeva nervosamente le guance. Poi, sollevando in atto d’invocazione gli occhi verso le navate imponenti, parve da Dio attendere ch’ei designasse una bara come se dovesse contenere le spoglie del suo figlio. Quindi, volto lo sguardo alle altre mamme, con gli occhi sbarrati, fissi verso i feretri, in uno sguardo intenso, tremante d’intima fatica, incominciò il suo cammino. Trattenendo il respiro giunse di fronte alla penultima bara davanti alla quale, oscillando sul corpo che più non la reggeva e lanciando un acuto grido che si ripercosse nel tempio, chiamando il figliolo, si piegò, cadde prostrata e ansimante in ginocchio abbracciando quel feretro…”

Tenente degli Arditi Augusto Tognasso, colui che accompagnò Maria nella Basilica di Aquileia.

 

"Non so perché abbiano scelto me.

Sono una povera contadina. Una donna umile con il cuore strozzato dal dolore.

Mi hanno detto che dovrò scegliere una bara, tra le undici presenti nella Basilica.

Dentro, custoditi i resti di undici ragazzi senza nome, morti durante la Grande Guerra.

Avevano un'identità quando ricevettero la chiamata per andare a combattere.

Oggi, invece, dopo aver donato la loro vita alla Patria, sono solo ossa senza un nome.

Antonio, mio figlio, scelse di combattere con l'Italia, nonostante provenissimo dallo scomparso Impero Austrungarico.

Quel maledetto 16 Giugno 1916 mentre guidava l'attacco del suo plotone, durante un combattimento alle falde del monte Cimone di Tonezza, fu colpito e ucciso da una raffica di mitraglia.

Venne riconosciuto, per via del biglietto che scrisse e tenne con sé nella tasca della giacca, e sepolto assieme agli altri caduti nel Cimitero di Guerra di Marcesina sull'Altipiano dei Sette Comuni.

Tuttavia, a seguito di un violento bombardamento che distrusse il cimitero, i resti del mio Antonio e dei suoi compagni, periti con lui, non furono più ritrovati e risultarono ufficialmente dispersi.

Con il cuore in gola, mi avvicino alle bare.

Chissà, magari in una di essa potrebbe esserci davvero il mio Antonio...

Tutte qui feretri in realtà sono Antonio.

Sono Antonio, Marco, Giuseppe, Giovanni, Andrea, Luca...

Mi sento svenire ma devo proseguire. Non posso fermarmi, non devo.

Vorrei urlare, disperarmi, buttarmi a terra e gridare la mia inconsolabile angoscia, la rabbia di una madre che non potrà più abbracciare e baciare il proprio figlio.

Nel silenzio irreale della Basilica, mi volto per cercare gli occhi delle altre madri presenti.

Mi guardano con pietà, mi spronano a proseguire, con le lacrime che sgorgano e bagnano i loro visi, ed il cuore in fiamme.

Trattengo il respiro e procedo.

Sono davanti alle bare... Che diritto ho io di scegliere?

Perché proprio io? Perché mi è stato affidato un simile, difficile, compito?

Come posso scegliere ed essere all'altezza di quanto mi è stato richiesto?

Appoggio il mio scialle sul secondo feretro.

Tutte le bare sono coperte dalla Bandiera Italiana e da un Elmetto di Guerra.

Anche Antonio lo indossava il giorno che fu ucciso.

Vorrei fermarmi e scegliere l'ottava o la nona bara... ricordano i numeri della nascita e la morte di Antonio.

No... Non posso.

Non è giusto.

Nulla dovrà ricordare il mio figliolo se non quello che serbo nel mio cuore.

Mi vergogno di me stessa, delle mie debolezze.

Ecco sceglierò la decima.

Si, la decima bara sarà il Milite Ignoto.

Quando vi giungo davanti sento le gambe cedere.

Il mio corpo, devastato dagli spasmi e dal dolore, cede e crolla.

La vista si annebbia e tutto diventa scuro.

Cado prostrata ed ansimante in ginocchio.

Abbraccio il decimo feretro e sento, inconsapevolmente, non guidata dalla mia volontà, la voce uscire dalla mia bocca in un urlo strozzato:

Antonio. Antonio.

Antonio.

Poi tutto diventa nero"

Maria Bergamas morì a Trieste il 22 dicembre 1953 e l'anno successivo, il 3 novembre 1954, la salma fu riesumata e sepolta nel Cimitero di guerra di Aquileia retrostante la Basilica, vicino ai corpi degli altri 10 militi ignoti.

A Gradisca d'Isonzo, in Via Bergamas 39, esiste ancora la casa dove Maria ed Antonio abitarono.

Una targa ricorda: "In questa casa nacque Antonio Bergamas che irradiata la giovinezza dell'ideale di Mazzini il XVIII giugno MCMXVI nel nome santo d'Italia suggellava sul Cimone la sua fede col sangue".

La foto ritrae Maria Bergamas il giorno della dolorosa scelta. 28 Ottobre 2021.

La grandezza infinita di una Donna, di una Madre, una Italiana.

Testo di Claudio Restelli

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Il Regno d'Italia prima mandò in guerra ragazzi di 18 anni (il mio bisnonno non aveva neppure 18 anni), poi mosse la propaganda della madre - giustamente - addolorata nello scegliere una bara che ipoteticamente poteva contenere le spoglie del figlio, "disperso" , ovvero morto e irriconoscibile per volere sabaudo 

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Purtroppo del sacrificio di tanti, troppi ragazzi durate la Grande Guerra se ne parla poco, troppo poco. Ad esempio, il treno della memoria sta ripercorrendo quello storico viaggio che portò la salma del Milite Ignoto a Roma cent'anni or sono, ma di questo importante tributo se n'è parlato e se ne sta parlando più niente che poco. 

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purtroppo il popolo è sempre stato carne da macello. La maggior parte dei soldati della Grande Guerra veniva dal sud ed erano tutti contadini; come i loro coetanei del centro e del nord. Ai Savoia poco importava se moriva il popolo 

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