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Torri e Castelli Nelle Nostre Monete


Litra68

Risposte migliori

2 ore fa, Asclepia dice:

Giusto @gennydbmoney azz, non ho solo dei 9 cavalli con torre...tra le varie e un po' accantonate da me ultimamente... quale miglior esempio dei 10 paoli per il Governo Popolare di Bologna, questo uno degli esemplari che ho in collezione, preso in un'asta francese con cartellino Giuseppe De Falco...SAM_0821.thumb.JPG.3f0d43c8b016c36774ddb0680f646243.JPGSAM_0823.thumb.JPG.6e6e761bf901b1b221ae3d0f3879e029.JPGSAM_0825.thumb.JPG.e618a7441d9c1ff24a5a18b897c5ce42.JPGGiuSAM_0822.thumb.JPG.205cd8bb17ebaa6806ce3724446874f8.JPG

Ciao,il cartellino non mi sembra firmato da De Falco, forse lo ha segnato il collezionista...

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17 minuti fa, gennydbmoney dice:

Ciao,il cartellino non mi sembra firmato da De Falco, forse lo ha segnato il collezionista...

Ciao Genny.

Non saprei dirti...l'ho presa da Inumis e so solo che la provenienza è da un listino De Falco...non mi ricordo se @Legonario al tempo era riuscito anche a fornirmi le immagini del listino stesso. Io cmq conservo il tutto :)

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Buonasera a tutti, 

Il mio 15 Grana Filippo III 

Un po' mal ridotta, ma si apprezzano bene il castello con le tre torri, dalla principale brandisce la spada il Leone che simboleggia il blasone dei Leon. 

Saluti 

Alberto 

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11 ore fa, allek dice:

Buongiorno, anche per ragioni di legame con il territorio, non potevo non menzionare in questa bella discussione la nostra comunissima monetina da un centesimo di euro e il tutt’altro che comune castello sulla stessa raffigurato: Castel del Monte, opera di straordinaria ingegneria.

 

 

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Ciao, uno spicciolo, il più piccolo che abbiamo usato, riporta uno dei capolavori del nostro passato, come giustamente facevi notare. 

Sono tra i fortunati che ha avuto la possibilità di vederlo da vicino, purtroppo solo all'esterno. Stupendo e maestoso in mezzo agli ulivi. ? 

Riporto note Wikipedia. 

Tra le prime testimonianze scritte riguardanti la costruzione dell'edificio è ben conosciuta la lettera inviata dall'Imperatore Federico II Hohenstaufen il 29 gennaio 1240 da Gubbio, con la quale ordinò al giustiziere di Capitanata Riccardo da Montefuscolo che venissero predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa e monastero di Santa Maria del Monte (non più esistenti) «quod apud Sanctam Mariam de Monte fieri volumus» (che presso S. Maria del Monte vogliamo sia costruito).

Un'importante testimonianza che riguarda il Monastero di Santa Maria del Monte è la Bolla “Dignitatem ecclesiis” privilegio del papa Callisto II del 6 novembre 1120; questa testimonia l'esistenza in tale data del Monastero di Santa Maria del Monte e la sua pertinenza alla Città ed all'Arcidiocesi di Trani: "-Per presentis igitur privilegii paginam tibi tuisque successoribus in perpetuum confirmamus quicquid dignitatis et quicquid parochiarum ad Tranensis archiepiscopatus ecclesiam cognoscitur pertinere, urbem videlicet Tranensem, Coratum, Andrem, Barulum, Vigilias cum omnibus pertinentiis suis et ecclesiis constructis intus et foris; monasterium Sanctę Marię de Monte, quod in territorio Tranensis civitatis situm est, cum aliis monasteriis et ecclesiis ad predicta loca pertinentibus, et quęcunque alia ad vestram ecclesiam juste atque canonice pertinere noscuntur.-".

Lo stato di avanzamento dei lavori al 1240 non è ancora chiaro: secondo alcuni studiosi, infatti, la costruzione del castello in quella data potrebbe già essere giunta alle coperture.

Incerta è anche l'attribuzione a un preciso architetto: alcuni riconducono l'opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che a ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare che sia stato costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna.[6] Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l'edificio non era ancora terminato.

Dai tempi dell'imperatore Federico fino a Giovanna I, regina di Napoli, questa splendida fortezza fu sempre denominata "Castello di Santa Maria del Monte". La prima volta che fu descritto senza l'appellativo "Santa Maria", quindi semplicemente "Castel del Monte" è in un decreto di re Ferdinando d'Aragona, datato dal Castello di Altamura, il 1º dicembre 1463.[7] Fu raramente adibito a feste; fra queste nel 1246 si ricordano le nozze di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia con il conte di Caserta Riccardo Sanseverino.

Castel del Monte è stato anche un luogo destinato alla funzione di carcere. Sotto il Regno di Manfredi vi fu imprigionato Marino da Eboli dopo la congiura del 1253[8]. Sotto la giurisdizione di Carlo I invece vi furono imprigionati, in via del tutto segreta e sotto la custodia del castellano Golardo Saumeri, i figli piccoli di Manfredi: Enrico, Federico, Enzio e Corrado di Caserta con Enrico di Castiglia.

Nel 1528 a causa di una spedizione francese nel Regno di Napoli, Castel del Monte fu devastato e bombardato. L'8 settembre 1552 fu venduto al Conte di Ruvo, Don Fabrizio Carafa, al prezzo di 100.000 Ducati. Negli anni a seguire, i Carafa nominavano i castellani e vi impiantarono una panetteria con mulino e un forno. Per i Carafa fu un incantevole luogo di villeggiatura[10]. A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d'abbandono, durante il quale il castello venne spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli) e divenne oltre che carcere anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1876 il castello, in condizioni di conservazione estremamente precarie, venne infine acquistato (per la somma di 25.000£) dallo Stato italiano, che ne predispose il restauro a partire dal 1879.

Il 24 giugno 1883 il cavaliere Buongiovannini, ispettore centrale dei monumenti presso il Ministero della Pubblica Istruzione e l'ingegnere del Genio Civile Francesco Sarlo tennero un convegno sul restauro del manufatto.Nel 1928 il restauro diretto dall'architetto Quagliati rimosse il materiale di risulta all'esterno del castello e demolì parte delle strutture pericolanti, ricostruendole in seguito per dare al castello un aspetto "ringiovanito"; questo non ne arrestò il degrado e si dovette procedere a un ulteriore restauro tra il 1975 e il 1981.

Nel 1996 l'UNESCO lo ha inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità per il rigore matematico ed astronomico delle sue forme e per l'armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell'antichità classica, tipico esempio di architettura del medioevo.

Saluti 

Alberto 

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Buonasera,

Anche se non posseggo tali monete, tra le emissioni greche, che ricordi, una delle prime raffigurazioni di torri o “castelli” proviene da una rarissima emissione della antica città di Ura (poi Kelenderis) in Cilicia, odierna Turchia, con legenda in aramaico.

La datazione è da individuarsi intorno alla metà del V secolo a.C. (460-450 a.C.).

 

Un esemplare, statere, ex Nomos 18/196:

https://nomosag.com/default.aspx?page=ucAuctionDetails&auctionid=18&id=196&p=1&s=&ca=0&co=0&type=auction

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Ancora in Cilicia, ma a Tarsos stavolta, un altro statere databile tra la metà del V secolo a.C. e la fine dello stesso secolo.

Un esemplare Ex Classical Numismatic Group 109/190:

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https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=365190

Da notare che secondo gli esperti di CNG la zecca era incerta dell’Asia minore, mentre secondo Roma Numismatics è certamente Tarsos, per le ragioni esposte nelle note del catalogo della loro vendita 17 per il lotto 528:
https://www.numisbids.com/n.php?lot=528&p=lot&sid=3081

 


Aggiungo infine un esemplare sempre dalla Cilicia, ma di circa un secolo più recente (361-334 a.C.), coniato sotto il satrapo Mazaios sempre a Tarsos, citato anche nel link alla vendita  Roma Numismatics di cui sopra. Qui le mura fortificate da torri sono più ampie ma hanno meno rilievo nelle raffigurazioni.

Uno statere ex Künker 333/843:

76BDAC5A-77F5-4330-AA97-2E864651C1B8.thumb.jpeg.71c3544f37c7c81e0608fbe96cd2de68.jpeg

https://www.sixbid.com/en/fritz-rudolf-kuenker-gmbh-und-co-kg/7087/griechische-mnzen/5803748/cilicia-tarsos?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false

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E qui la torre del castello di Padova, detta Specola e individuata dal Prof. Gorini, in mano a San Daniele su un Carrarese da 4 soldi di Francesco I da Carrara (1355-88).

PLS 46 (13) R.jpg

Arka

Diligite iustitiam

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Ecco mura e torri da una non frequentissima moneta della repubblica di Ragusa, un artilucco (da 3 grossi) del 1627. L'emissione proseguì fino al 1706 e imitava il celebre pezzo coniato in Polonia. Il nome artilucco (o altilucco), viene dal turco per indicare un pezzo da 6 para: tanto era il valore della moneta nel'impero ottomano

IMG_2741.JPG

Modificato da Fratelupo
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Purtroppo nella mia piccola collezione non vi sono monete con esempi di castelli o fortificazioni ma ho una medaglia (spero si possa fare una deroga al post ;) ).

Vi è rappresentata una veduta della città di Sora con il fiume Liri che l'abbraccia e con alle spalle il colle su cui si trova una chiesa e più in alto il castello. Opera dello scultore Egidio Ambrosetti.

 

med13.jpg

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