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Numismatica in salute? Situazione attuale, i giovani e il futuro...


lucerio

Risposte migliori

41 minuti fa, Scudo1901 dice:

Certamente, nulla di personale. Non ti conosco e non mi permetterei mai. Era una opinione, che ha lo stesso valore della tua, e che l’amico @TIBERIVS ha saputo rappresentare con molta più diplomazia, dote che sicuramente al sottoscritto fa difetto ?

Nessunissimo problema,anzi. Impareremo a conoscerci.?

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17 ore fa, Alberto Varesi dice:

Non si comprava già in vista della futura dismissione del pezzo o della intera raccolta, o con l'intento di guadagnarci. Se il pezzo si presentava, nel suo complesso, piacevole e con un prezzo adeguato alle proprie possibilità lo si prendeva. punto.

E non si escludevano a priori gli esemplari che non rientravano in un determinato standard qualitativo (a volte più ipotetico che reale).

Buongiorno.

Quanto sopra dice tutto e, personalmente, mi onoro del fatto di procedere ancora secondo detto modus operandi. Che non vuol dire non dare attenzione al portafoglio, anzi...

Modificato da viganò
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Supporter

Per quel che riguarda la mia personalissima visione delle cose, considero la mia collezione di monete come un bene di famiglia e come tale da conservare e trasmettere di generazione in generazione. Così come non mi permetterei mai di vendere, ad esempio, il servizio di posate in argento dei nonni o i gioielli di mia madre, non vedo perché i miei eredi dovrebbero disfarsi della mia intera collezione il giorno in cui passerò a miglior vita.
Anzi, spero vivamente che proseguano il lavoro svolto, ampliando ulteriormente la collezione con nuovi acquisti e mettendoci lo stesso entusiasmo e passione che ci sto mettendo io. 

So che magari può sembrare un discorso utopistico o da marziano oggi che siamo ormai abituati ad un mercato di monete aggiudicate e rimesse all'asta nell'arco di un anno ma, secondo me, molto dipende dall'educazione che impartiamo ai nostri figli. 
A me hanno sempre insegnato che vendere è una sconfitta, a meno che non lo si faccia per poi comprare qualcosa di migliore. Per questo mi interessa relativamente poco di quanto varrà la mia collezione tra 10 o 20 anni.
Sì, magari mi potrà far piacere vedere di aver "comprato nel momento giusto" e di aver speso meno di quanto avrei dovuto spendere un domani per comprare le stesse cose ma di certo non penserei di rimetterle in vendita così da ottenere un profitto fine a se stesso. 
Io compro per collezionare e perché mi affascinano le monete, non per avere un ritorno economico sul medio-lungo termine. 
Ovviamente, questo è solo il mio personale punto di vista e non bisogna per forza essere d'accordo. 

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4 minuti fa, lorluke dice:


Anzi, spero vivamente che proseguano il lavoro svolto, ampliando ulteriormente la collezione con nuovi acquisti e mettendoci lo stesso entusiasmo e passione che ci sto mettendo io. 

Difatti spesso le vere Collezioni sono il frutto dell'opera di più generazioni...

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Supporter
4 minuti fa, viganò dice:

Difatti spesso le vere Collezioni sono il frutto dell'opera di più generazioni...

Assolutamente. Forse anche questo è un cambiamento dell'approccio al collezionismo numismatico. Un tempo le collezioni si formavano nell'arco di 3-4 generazioni (o anche di più).
Oggi sembra quasi ci si debba arrendere di fronte alla sicurezza che gli eredi dovranno per forza dar via tutto e monetizzare quanto creato durante un'intera vita... 
Personalmente, come detto, non sono di questa idea. 

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Mi viene però anche da pensare a come determinate tipologie di collezioni un tempo, paradossalmente, fossero più facili da realizzare e da tramandare di generazione in generazione. Penso alle classiche, oggi la maggior parte delle collezioni di classiche sopraggiunte da un nonno non andrebbe bene a livello legale poiché le norme impongono certificati e fatture, cose sconosciute fino a qualche anno/decennio fa. Probabilmente se dovessimo andare a trovare un problema per il futuro della numismatica lo dovremmo andare a cercare in quella burocrazia estremamente confusa che si cela dietro al mondo delle classiche e che provoca incertezza e confusione nei collezionisti di oggi o a chi si vuole avvicinare a questo mondo.

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31 minuti fa, lorluke dice:

Assolutamente. Forse anche questo è un cambiamento dell'approccio al collezionismo numismatico. Un tempo le collezioni si formavano nell'arco di 3-4 generazioni (o anche di più).
Oggi sembra quasi ci si debba arrendere di fronte alla sicurezza che gli eredi dovranno per forza dar via tutto e monetizzare quanto creato durante un'intera vita... 
Personalmente, come detto, non sono di questa idea. 

Forse anche in numismatica si riverbera quel modo di vivere abbastanza diffuso dove tutto è "presente"...

Del "passato" e forse anche del "futuro" non tutti hanno voglia di occuparsi: e questo vale per la politica, per le imprese e per ogni altra attività umana, numismatica compresa...

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5 ore fa, Scudo1901 dice:

“E chi se ne frega se poi nel tempo la mia collezione si dimezzi nel suo valore o raddoppi”

E’ una affermazione per me inaccettabile. Le monete costano e nessuno secondo me può affermare che nel proprio intimo se ne freghi di perdere soldi. Chi lo afferma è un ipocrita o perlomeno lo è questa dichiarazione. Tutti, e ripeto tutti, sotto sotto sperano (ed è ovvio) almeno di mantenere il valore di quanto magari con sacrifici ha speso. Poi se prevale l’aspetto storico e culturale questo è solo che commendevole, ma dire che una collezione che dimezza il valore non lasci rammarico è una pura utopia. 

Io invece sono del tutto indifferente al valore economico futuro degli oggetti che acquisto, sono interessato esclusivamente al loro valore storico e scientifico, per me una collezione di monete o medaglie, come una biblioteca, è una grande opera di rilevanza scientifica che ha unicamente fini culturali e non economici, punto di vista personale ovviamente...

 

14 ore fa, jaconico dice:

Io sono dell’idea che le monete a differenza dei francobolli o delle tessere telefoniche, tanto per fare due esempi, non saranno mai destinati a “passare di moda”. Nemmeno nel momento in cui il denaro sarà in Toto digitale. E lo credo non solo perché comunque anche se digitale sarà pur sempre denaro, quindi un qualcosa di familiare seppur non più materiale. Sopratutto perché la numismatica è probabilmente una delle poche Linee di contatto col passato. Chi è un numismatico? Un amante della storia . Tutti gli amanti della storia vorrebbero poter possedere un “pezzetto” di storia. Le monete sono il modo più facile per possedere questa storia e sopratutto le monete hanno fatto in prima persona la storia. Quindi secondo me eserciteranno sempre un certo fascino. Io sono uno studente di Storia all’università. Ogni volta che studio un determinato periodo storico nasce in me la voglia di possedere qualche moneta appartenete a quel determinato periodo storico. Tanti colleghi che non sono collezionisti e quindi non sono numismatici spesso comprano in negozi monetine dei periodi storici che andiamo studiando perché seguono il ragionamento fatto prima. Insomma, sono fiducioso per il futuro ☺️

Ecco, queste considerazioni sono a mio avviso di grande pregnanza e interesse riguardo il tema su cui si sta discutendo, la numismatica è innanzitutto una disciplina storica, ed è una disciplina i cui oggetti sono sostanzialmente gli unici reperibili sul mercato a prezzi abbordabili per tutte le tasche, se si vuole possedere e studiare personalmente un oggetto di età greca, romana o medievale, a quali altre testimonianze materiali ci si può rivolgere? Tutto ciò che appartiene al filone estetico artistico è assai arduo da procurarsi, sia per i prezzi che per le normative vigenti, i libri e i documenti originali per certe epoche non esistono più, i pochissimi papiri superstiti sono appannaggio di istituzioni museali o fondazioni e collezioni di potenti nababbi, lo stesso per quanto riguarda le armi antiche... gli unici oggetti originali facilmente accessibili anche per i tempi più antichi sono le monete e questa semplice considerazione è una possente garanzia di continuità del collezionismo come dello studio delle monete, in quanto chiunque sia appassionato di un'epoca storica e desideri possedere una qualche testimonianza materiale di quei tempi dovrà rivolgersi per forza di cose alla numismatica, il potenziale di crescita della disciplina, se si prende in considerazione il più vasto bacino dei semplici appassionati di storia, è quindi notevole... 

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16 ore fa, Sirlad dice:

Un'ottima analisi che mi sento di condividere in toto, anche a parer mio forse ci sarà qualche problema quando, in un prossimo futuro, non si useranno più le monete (come è successo per i francobolli e anche per le schede telefoniche).

 

Ma chi lo dice che non si useranno piu’

le monete fisiche?

il francobollo e’

nato nel 1840 e per un uso molto specifico e limitato che e’ stato in parte soppiantato dall’evoluzione tecnologica e in parte da quells sociale/digitale ( oggi lettere se ne scrivono pochissime da quando l’email ha preso piede) .. vogliamo fare la storia della moneta ? 

Modificato da numa numa
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15 ore fa, Alberto Varesi dice:

le armi (antiche e moderne) sono sempre sotto i nostri occhi; andiamo in cartoleria e possiamo comprare dei giocattoli riproducenti spade romane, sciabole seicentesche, pistole dei cow boys o mitra della seconda guerra mondiale.

Ci rechiamo in un museo e gli originali sono ben esposti, riempiendo intere sale.

accendiamo la tv e film storici, di guerra o di azione ci mostrano ogni tipo di arma, da taglio o da fuoco.

I libri di storia spesso hanno richiami alle armi dell’epoca….

Ci sono quindi tutti gli input per far nascere la curiosità di collezionare questi oggetti, cosa assolutamente mancante per la filatelia

Direi che non e’ la consuetudine di vedere armi ( per fortuna!) che tiene alto l’interesse per il collezionismo di armi antiche bensi un precipuo interesse ( e’ infatti un collezionismo colto e raffinato ) coltivato da un ben specifico gruppo di amatori che ne ammira il contenuto artistico, artigianale e - quando c’è- anche l’importanza storica . Le armi antiche sono di grande fascino come oggetti testimoni di un epoca e di una cultura. I francobolli hanno un uso precipuamente strumentale e il contenuto artistico - che non mi sentano i filatelici - e’ giocoforza assai modesto ..

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6 ore fa, lorluke dice:

Così come non mi permetterei mai di vendere, ad esempio, il servizio di posate in argento dei nonni o i gioielli di mia madre, non vedo perché i miei eredi dovrebbero disfarsi della mia intera collezione il giorno in cui passerò a miglior vita.

La penso ugualmente, ma la vita è imprevedibile, e se dovesse capitare un'emergenza economica? Cosa si dovrebbe fare: prendere un prestito o attingere a questi beni? 

È giusto vivere le proprie passioni, influenzare le nuove generazioni, ma una volta che aimè non saremo qui, non è giusto obbligare o mettere in difficoltà gli eredi....anche perché se vogliono lo faranno comunque e non potremmo impedirlo.

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Supporter
17 minuti fa, ARES III dice:

La penso ugualmente, ma la vita è imprevedibile, e se dovesse capitare un'emergenza economica? Cosa si dovrebbe fare: prendere un prestito o attingere a questi beni? 

Certo che, piuttosto che andare a vivere sotto un ponte o fare la fame, è meglio vendere.
Ma si tratta di condizioni eccezionali.
Personalmente, credo che la maggior parte degli eredi che vendono non lo facciano per reali impellenze economiche ma soltanto per ottenere "soldi facili", che magari poi sperperano in cose ben più futili delle monete del babbo...
Ecco, dunque, che torniamo al tema della mancata educazione al custodire e tramandare oggetti di valore e all'influenza culturale (citata da @viganò) volta al godersi tutto immediatamente e a dimenticarsi di quel che sarà il domani. 

Modificato da lorluke
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Supporter
3 ore fa, numa numa dice:

I francobolli hanno un uso precipuamente strumentale e il contenuto artistico - che non mi sentano i filatelici - e’ giocoforza assai modesto ..

Ti ho sentito sai, birbante ?... dai qualcosa di carino è stato fatto, però dal canto mio non mi sentirei di metterli a confronto, artisticamente parlando, li considero proprio 2 mondi diversi.

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a proposito di eredi: figli e nipoti che ereditano la passione numismatica sono mosche bianche. La mia esperienza è che i collezionisti che sentono prossima la fine decidono normalmente di vendere il frutto della loro passione di una vita. Questo proprio per evitare che i loro eredi, normalmente incompetenti e desiderosi di realizzare, svendano la collezione senza cognizione alcuna.

 

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1 ora fa, lorluke dice:

Ecco, dunque, che torniamo al tema della mancata educazione al custodire e tramandare oggetti di valore e all'influenza culturale (citata da @viganò) volta al godersi tutto immediatamente e a dimenticarsi di quel che sarà il domani. 

In verità questa questione l'avrei citata anch'io: nonni/genitori/zii iniziate ad educare quando sono ancora quando sono bambini.

I personalmente non c'è la farei a staccarmi non solo per una questione di passione numismatica, ma piuttosto per un attaccamento sentimentale: guardando quelle monete mi ritornano in mente ricordi di mio nonno ed i suoi insegnamenti (e perfino un suo ammonimento, che ricordo anch'esso con piacere).

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56 minuti fa, lucerio dice:

a proposito di eredi: figli e nipoti che ereditano la passione numismatica sono mosche bianche. La mia esperienza è che i collezionisti che sentono prossima la fine decidono normalmente di vendere il frutto della loro passione di una vita. Questo proprio per evitare che i loro eredi, normalmente incompetenti e desiderosi di realizzare, svendano la collezione senza cognizione alcuna.

 

Ed è un vero peccato… molti altri invece donano le proprie collezioni a quelche fondazione/museo. Il che forse non è neanche una cattiva idea 

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i mecenati sono sempre ammirevoli, ma rari. Senza considerare la fine che spesso fanno queste donazioni: spesso finiscono in qualche magazzino, dimenticate.

Io invece credo che sia fisiologico che le monete passino nei decenni da un collezionista ad un altro, arricchendo nuove collezioni. e lo ritengo anche positivo. 

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La numismatica é in salute? Secondo me si! Come per tutti gli interessi  possono esserci  stagioni più o meno rigogliose. In alcuni periodi il "calo del desiderio" può far parte del gioco, poi però il più delle volte la passione si ripresenta piú intensa che mai.  Sono anche  convinto che in molti casi i nostri acquisti sono comunque denari buttati, specialmente se parliamo di monetine comunissime da trovare e coniate in milioni di pezzi, ma al collezionista questo non importa, l'importante e avere la moneta mancante anche se  pagata solo pochi centesimi e studiarne la storia... Chi invece  colleziona   con lo  scopo primario di investire ha un lavoro e uno studio del mercato ben più arduo e non sempre purtroppo si é ripagati, o perlomeno non come forse ci si aspettava, le mode e gli interessi per l'oggetto  cambiano come cambia  il vento.

E bello vedere giovani appassionati di numismatica ma é quando si arriva ad una certa età che la nostalgia ci fa desiderare di avere qualche oggetto (nel nostro caso monete...) utilizzate durante la nostra giovinezza... ma è solo un mio pensiero dettato dal mio interesse numismatico per la monetazione moderna.

saluti

Modificato da miza
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Ciao,scusate ma dopo aver letto con molta attenzione i vostri ultimi interventi permettetemi di esprimete una mia opinione a tal proposito. Secondo me cercare di salvaguardare il futuro della numismatica coinvolgendo chi ci è più vicino(figli,nipoti,fratelli ecc.) è come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino. Nella mia famiglia per esempio non ho nessuno che collezioni monete. Non lo fa mio padre,non lo faceva mio nonno e non lo fanno i miei fratelli. Eppure io all 'eta di 7/8 anni ricordo chiaramente che mettevo in croce i miei parenti quando venivano a casa o quando li andavamo a trovare per farmi regalare qualche vecchia moneta,cosa che puntualmente avveniva. Ma per me e lo ricordo benissimo era solo un fatto di possesso della moneta in se e non un fatto di interesse numismatico. Il mio tempo lo passavo a scuola, a studiare e a giocare con i videogiochi  sul Commodor 64(penso che molti di voi lo ricordino benissimo)Poi passano 4 o 5 anni e gli interessi diventano ovviamente altri, la scuola,gli amici, le ragazze,lo sport e poi il lavoro,la famiglia tutto questo per dire che prima dei 20/25 anni penso che si possano contare sulle dita di una mano quelli che hanno partecipato a questa discussione che hanno iniziato ad acquistare e collezionare monete. Sarei felicissimo di essere smentito ma temo che sia cosi. Questo per dire che qualcosa per far capire ai giovanissimi la numismatica e la sua grande importanza si potrebbe fare(noi possiamo ben poco) e si dovrebbe agire a livello istituzionale,cercando di introdurre lo studio di questa disciplina a scuola(secondo me 1 piccola ora a settimana basterebbe) tanto da far capire agli alunni di cosa si tratta. Questo potrebbe essere a mio modesto ed opinabilissimo parere il vero viatico per far avvicinare i ragazzi alla numismatica. È utopia lo so ma chissà mai dire mai. A tal proposito voi cosa ne pensate? 

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6 ore fa, numa numa dice:

Direi che non e’ la consuetudine di vedere armi ( per fortuna!) che tiene alto l’interesse per il collezionismo di armi antiche bensi un precipuo interesse ( e’ infatti un collezionismo colto e raffinato ) coltivato da un ben specifico gruppo di amatori che ne ammira il contenuto artistico, artigianale e - quando c’è- anche l’importanza storica . Le armi antiche sono di grande fascino come oggetti testimoni di un epoca e di una cultura. I francobolli hanno un uso precipuamente strumentale e il contenuto artistico - che non mi sentano i filatelici - e’ giocoforza assai modesto ..

non metto in dubbio le qualità dei cultori di armi antiche, ben superiori - anche a mio vedere - alla filatelia, ma non si può negare che si colleziona ciò che si conosce e, nel caso della filatelia, la conoscenza di questi beni è andata via via calando e, con essa, il numero degli estimatori.

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1 ora fa, Alberto Varesi dice:

non metto in dubbio le qualità dei cultori di armi antiche, ben superiori - anche a mio vedere - alla filatelia, ma non si può negare che si colleziona ciò che si conosce e, nel caso della filatelia, la conoscenza di questi beni è andata via via calando e, con essa, il numero degli estimatori.

Sono due ambiti collezionistici totalmente diversi che e’ difficile, se non impossibile, comparare

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5 ore fa, lorluke dice:

Certo che, piuttosto che andare a vivere sotto un ponte o fare la fame, è meglio vendere.
Ma si tratta di condizioni eccezionali.
Personalmente, credo che la maggior parte degli eredi che vendono non lo facciano per reali impellenze economiche ma soltanto per ottenere "soldi facili", che magari poi sperperano in cose ben più futili delle monete del babbo...
Ecco, dunque, che torniamo al tema della mancata educazione al custodire e tramandare oggetti di valore e all'influenza culturale (citata da @viganò) volta al godersi tutto immediatamente e a dimenticarsi di quel che sarà il domani. 

Ma non necessariamente c’entra il godersi ‘soldi facili’ o ‘godersi tutto e subito’ … luoghi comuni molto banali.

pensiamo a due giovani che ereditano una collezione che per loro non rappresenta alcun interesse culturale - e mettiamo che il loro sogno sia farsi una bella casa. Cosa dovrebbero fare: tenersi in cassetta di sicurezza dei beni che non vedono mai e non sanno apprezzare e nagari indebitarsi o addirittura non realizzare il proprio sogno ?

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Supporter
2 minuti fa, numa numa dice:

pensiamo a due giovani che ereditano una collezione che per loro non rappresenta alcun interesse culturale - e mettiamo che il loro sogno sia farsi una bella casa. Cosa dovrebbero fare: tenersi in cassetta di sicurezza dei beni che non vedono mai e non sanno apprezzare e nagari indebitarsi o addirittura non realizzare il proprio sogno ?

Se ereditano una collezione conservata in cassetta di sicurezza e magari dal valore di decine di migliaia di euro dubito che provengano da famiglie che non abbiano beni immobiliari.
Io, comunque, ho espresso il mio parere. Fortuna che non tutti gli eredi la pensino allo stesso modo, altrimenti le collezioni costruite nell’arco di varie generazioni non sarebbero mai esistite…

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6 minuti fa, numa numa dice:

pensiamo a due giovani che ereditano una collezione che per loro non rappresenta alcun interesse culturale - e mettiamo che il loro sogno sia farsi una bella casa. Cosa dovrebbero fare: tenersi in cassetta di sicurezza dei beni che non vedono mai e non sanno apprezzare e nagari indebitarsi o addirittura non realizzare il proprio sogno ?

Appunto! Non si può obbligare post mortem qualcuno! Se non siamo riusciti a far amare in vita la numismatica (forse perché non abbiamo dedicato abbastanza tempo, o forse perché noi non siamo riusciti a comunicare ai nostri congiunti la bellezza di questo complesso di arti e storia che è la numismatica) come si può pretendere che venga amata dopo?

L'unico inciso: se già sappiamo che nessuno proseguirà la nostra passione, pur con il cuore in gola, sarebbe giusto fare un inventario dettagliato della collezione con il valore economico di ogni pezzo, ed istruire bene gli eredi sul come, dove vendere affinché non siano "fregati". Chi poi ha più tempra di carattere, potrebbe farlo anche in vita, quando pensa o si sente ormai più "debole" .

Sì, sono cose tristi, ma è il naturale corso della vita.

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Ciao, mi dovete perdonare ma questi ultimi interventi che ho letto proprio non mi piacciono. Si parla di cose importanti per carità (eredita della collezione,modo di venderla, valore che può avere, eredi incompetenti ..) ma mi sembra che siamo tutti vivi e vegeti, perché rattristarci e pensare a quando non ci saremo più. Rinnovo la mia domanda per quel che concerne l'insegnamento della numismatica nelle scuole, utopistica forse ma non impossibile, che potrebbe carpire l'interesse di qualche alunno che in età più matura trasformerà in passione numismatica e collezionismo. Potrebbe essere un ottimo volano per il futuro per tutto il movimento numismatico? Voi cosa ne pensate?

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