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Spintriae non sono monete erotiche


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Il latinista Aldo Luisi spiega dettagliatamente l'uso improprio della termine spintriae per indicare le monete  erotiche, la sua corretta flessione e quale termime appropriaro utilizzare.

Anche se non sono un cultore di monetazione antica ho trovato questo studio molto interessante.

Fonte: http://www.smmn.it/search/label/Studi?m=1

Luisi, Spintriae non sono Monete erotiche.pdf

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Studio interessante, ma a mio parere non troppo condivisibile, a partire dall'affermazione "Quindi la moneta che il cliente di turno offriva alla prostituta era priva dell’immagine dell’imperatore, ma era pur sempre moneta, non un gettone o una tessera, come di solito hanno raccontato i commentatori".  Luisi è un latinista e non un economista: una moneta per essere tale deve rispettare determinati criteri, che certo le spintrie non hanno. Il fatto che oramai con il termine spintrie venga utilizzato in numismatica per indicare le tessere erotiche è un dato di fatto; che etimologicamente fosse in origine un'altra cosa è fatto comunissimo nella storia della lingua. 

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7 ore fa, Gallienus dice:

che etimologicamente fosse in origine un'altra cosa è fatto comunissimo nella storia della lingua. 

Nella lingua italiana ci sono parole che nascono con un significato e con il tempo lo cambiano, anzi addirittura a volte ne assumono uno opposto. In linguistica questo fenomeno prende il nome di enantiosemia, pensiamo a feriale che da giorno di riposo è diventato giorno lavorativo.

Dubito che Luisi riesca a cambiare una tendenza ormari consolidata da molto tempo.

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Io credo che il fatto che le spintriae avessero valore solo nei lupanari le situa nella categoria di tessere o gettoni. Dopo tutto l'iconografia le contestualizza molto bene.

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5 ore fa, Liutprand dice:

Io credo che il fatto che le spintriae avessero valore solo nei lupanari le situa nella categoria di tessere o gettoni. Dopo tutto l'iconografia le contestualizza molto bene.

Potrebbe essere inquadrata come moneta “a corso particolare”? Bisogna considerare che era in vigore un provvedimento legislativo che impediva il corso della moneta legale con effigie dell’imperatore all’interno dei lupanari.

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2 ore fa, grunf dice:

Potrebbe essere inquadrata come moneta “a corso particolare”? Bisogna considerare che era in vigore un provvedimento legislativo che impediva il corso della moneta legale con effigie dell’imperatore all’interno dei lupanari.

Per quelle che sono le nostre conoscenze, le cosiddette spintrie non possono essere definite monete in quanto mancanti di caratteristiche essenziali della moneta stessa, prima fra tutte l'essere emesse dallo Stato.

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Se essere state emesse per ordine dell’imperatore da donare al popolo vale per qualificarle come “emissioni ufficiali”, allora sono monete. Ecco il passo dell’articolo riguardante l’argomento: Per il mio argomento che preferisce distinguere moneta da tessera devo fare riferimento a Marziale, il quale nell’epigramma VIII, 78, 9-10, dice: nunc veniunt subitis lasciva nomismata nimbis, / nunc dat spectatas tessera larga feras (‘ora piovono monete lascive con improvvise ondate, ora abbondanti tessere assegnano gli animali visti nell’arena’). Marziale fa una netta distinzione tra i due termini nello stesso distico e descrive una usanza che praticavano i romani quando festeggiavano campagne militari fortunate. L’imperatore radunava nel circo il popolo e faceva cadere dall’alto sulle gradinate gremite di spettatori diversi doni. La tecnica adoperata per questa elargizione di doni che cadevano dall’alto è spiegata molto bene da Stazio in un passo delle Silvae (I, 6, 9).

E ancora: l’azione più sorprendente descritta da Giovenale è quella relativa al momento dell’incontro della meretrix col cliente nel bordello. Giovenale dice che Messalina (v. 125) intrantes aera poposcit (‘ai clienti che entravano chiese la moneta di bronzo’). Da ciò ricaviamo l’usanza in vigore nei lupanari: il cliente di turno presentava la moneta per la prestazione che gli offriva la meretrix, non certamente un gettone, come vogliono alcuni autori.

Infine: Che tipo di moneta circolava nel lupanare? Una moneta particolare priva certamente dell’immagine dell’imperatore, giacché un decreto di Tiberio impediva che (Svetonio, Tib. 58) nummo vel anulo effigiem impressam latrinae aut lupanari intulisse (‘che fosse introdotta in una latrina o in un bordello l’immagine dell’imperatore impressa in una moneta o in un anello’).
Gli effetti del decreto di Tiberio durarono a lungo se ancora sotto Caracalla (198- 217 d.C.) colpirono un ingenuo cavaliere che osò entrare in un lupanare e pagare la prostituta con una moneta recante l’immagine dell’imperatore. Fu condannato a morte, ma la sentenza non ebbe luogo per la morte improvvisa dello stesso Caracalla che fu assassinato nell’anno 217, così racconta Cassio Dione (storie 78). Quindi la moneta che il cliente di turno offriva alla prostituta era priva dell’immagine dell’imperatore, ma era pur sempre moneta, non un gettone o una tessera.

Le fonti letterarie sembrerebbero confermare l’ipotesi moneta di produzione statale (almeno quella dei donativi al popolo durante le feste), che veniva “convertita” in assi fuori dal lupanare.

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Supporter
10 ore fa, Liutprand dice:

Io credo che il fatto che le spintriae avessero valore solo nei lupanari le situa nella categoria di tessere o gettoni. Dopo tutto l'iconografia le contestualizza molto bene.

Penso anch’io che una vera moneta non dovrebbe avere potere d’acquisto limitato al pagamento di una prestazione sessuale.

apollonia

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Per me, quelle che chiamiamo spintrie non c'entrano assolutamente nulla con i lupanari. Lo dice, se non altro, l'evidenza archeologica. Se lo fossero, da Pompei ed Ercolano ne avremmo migliaia e migliaia di esemplari, invece niente. Ipotesi personale, ma non solo personale, potrebbero essere state pedine di un gioco di società non arrivato fino a noi. 

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