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ANTONINVS PIVS, sesterzio ITALIA (T R POT COS III)


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Inviato (modificato)

Antonino Pio

Cesare Tito Elio Adriano Antonino Augusto Pio, nato come Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino (in latino: Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius, nato a Lanuvio il 19 settembre 86 e morto a Lorium il 7 marzo 161) comunemente noto come Antonino Pio.

E' stato un imperatore romano dal 138 al 161. Imperatore saggio, l'epiteto "pius" gli venne attribuito per il sentimento di amore filiale che manifestò nei confronti del padre adottivo che fece divinizzare. Il suo regno fu caratterizzato da un'epoca di pace interna e di floridità economica. L'unico fronte in movimento fu quello in Britannia, dove Antonino avanzò oltre il Vallo di Adriano, facendo erigere un altro vallo più a nord, che però fu abbandonato dopo solo venti anni dalla costruzione. Antonino mantenne sempre un atteggiamento deferente verso il senato, amministrò saggiamente l'impero evitando sperperi e non avviò nuove costruzioni importanti o riforme urbanistiche. Fu attento alle tradizioni religiose senza però perseguitare i culti non ufficiali. In questo periodo l'impero ottenne il pieno consenso delle "elite cittadine" e delle province, che beneficiavano ampiamente della Pax Romana.

566609359_antoitalia.thumb.jpg.fabdc12c6b3e7fc054d41eb20f0bdf61.jpg

Valore nominale: Sesterzio
Diametro: n.d.
Peso: 21,45 gr

Dritto: ANTONINVS AVG PIVS P P (ANTONINUS AUGustus PIUS Pater Patriæ), busto laureato a destra
Rovescio: T R POT COS III (Tribunicia Potestate Consul tertium, S C in campo, ITALIA in esergo, l'Italia turrita e drappeggiata seduta a sinistra sul pallone di Wembley 2021 (un globo), tiene una cornucopia nella mano sinistra e un lungo scettro trasversale nella destra

Zecca: Roma
Officina: 1
Anno di coniazione: 140
Riferimento: RIC 747 a, BMC/RE 1645, Cohen 464 (12f.)
Rarità: R2
Note: Moneta coniata da Antonino Pio quale augurio di vittoria della partita Italia-Inghilterra Europei 2020. ?

Moneta non in mio possesso, ma sarebbe mio desiderio acquistarne una quanto prima!

Ave!

Quintus

Modificato da Quintus
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Inviato

Moneta molto bella di uno dei miei imperatori preferiti...il fatto che abbia portato bene la rende ancora più speciale!?


Inviato
18 ore fa, Quintus dice:

Antonino Pio

Cesare Tito Elio Adriano Antonino Augusto Pio, nato come Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino (in latino: Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius, nato a Lanuvio il 19 settembre 86 e morto a Lorium il 7 marzo 161) comunemente noto come Antonino Pio.

E' stato un imperatore romano dal 138 al 161. Imperatore saggio, l'epiteto "pius" gli venne attribuito per il sentimento di amore filiale che manifestò nei confronti del padre adottivo che fece divinizzare. Il suo regno fu caratterizzato da un'epoca di pace interna e di floridità economica. L'unico fronte in movimento fu quello in Britannia, dove Antonino avanzò oltre il Vallo di Adriano, facendo erigere un altro vallo più a nord, che però fu abbandonato dopo solo venti anni dalla costruzione. Antonino mantenne sempre un atteggiamento deferente verso il senato, amministrò saggiamente l'impero evitando sperperi e non avviò nuove costruzioni importanti o riforme urbanistiche. Fu attento alle tradizioni religiose senza però perseguitare i culti non ufficiali. In questo periodo l'impero ottenne il pieno consenso delle "elite cittadine" e delle province, che beneficiavano ampiamente della Pax Romana.

566609359_antoitalia.thumb.jpg.fabdc12c6b3e7fc054d41eb20f0bdf61.jpg

Valore nominale: Sesterzio
Diametro: n.d.
Peso: 21,45 gr

Dritto: ANTONINVS AVG PIVS P P (ANTONINUS AUGustus PIUS Pater Patriæ), busto laureato a destra
Rovescio: T R POT COS III (Tribunicia Potestate Consul tertium, S C in campo, ITALIA in esergo, l'Italia turrita e drappeggiata seduta a sinistra sul pallone di Wembley 2021 (un globo), tiene una cornucopia nella mano sinistra e un lungo scettro trasversale nella destra

Zecca: Roma
Officina: 1
Anno di coniazione: 140
Riferimento: RIC 747 a, BMC/RE 1645, Cohen 464 (12f.)
Rarità: R2
Note: Moneta coniata da Antonino Pio quale augurio di vittoria della partita Italia-Inghilterra Europei 2020. ?

Moneta non in mio possesso, ma sarebbe mio desiderio acquistarne una quanto prima!

Ave!

Quintus

Allora simo in concorrenza !! .......anche io ambisco al rovescio di Antonino "Italia su pallone dei campionati europei 2020", vediamo chi riesce prima !

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Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

La moneta è splendida, la patina un po' meno (se si può giudicare da una foto, cosa un po' rischiosa).

Modificato da gpittini
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Inviato

Simpatica l'idea del sesterzio legato alla vittoria calcistica di ieri.

D'altra parte il buon Antonino Pio ha emesso per le campagne militari in Britannia e per la creazione del Vallo altri tipi di sesterzi

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/09/Antoninus_Pius_%C3%86_Sestertius_RIC_0742.jpg

Æ Sestertius (20.14 g, 12h). Struck 143-144 AD.
ANTONINVS AVG PI-VS P P TR P COS III, laureate head right
BRITA-N-NIA, S C in exergue, Britannia seated left on heap of rocks, holding military standard in right hand and cradling spear in left arm leaning on round shield set on rock.
RIC III 742; Strack 825d; Banti 44; BMCRE 1637 var. (no spear); Cohen 116; Mazzini 116 (this coin).
Near EF, beautiful green patina with traces of yellow-brown.
From the Michael Weller Collection. Ex Dr. Meyer-Coloniensis III (Münz Zentrum 64, 15 April 1988), lot 263.
http://www.wildwinds.com/coins/ric/antoninus_pius/RIC_0742.jpg
 
La versione però più dimessa della Britannia (non esiste come per la Germania un serie DEVICTA) la troviamo per Antonino Pio nell'asse
Ancient Coins - ANTONINUS PIUS AE AS 154-155 A.D. BRITANNIA RARE (R)
Roman Empire, ANTONINUS PIUS, 138-161 A.D., AS, Issue: 154-155 A.D., D/ ANTONINVS AVG PIVS P P TR P XVIII, testa laureata a d., R/ BRITANNIA COS IIII S C, la Britannia seduta a s. su una roccia; a s. scudo e scettro sormontato da aquila, Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 934/S; Cohen, 117; Metallo: AE, gr. 11,27, (MR117018), Diam.: mm. 26,72, mBB / good VF, (R)
PROVENANCE: Gorny & Mosch 219 n. 416.
 
dove la personificazione giace seduta pensosa su una roccia.
 
Ci sarebbe poi anche il sesterzio di Commodo ma soprattutto ci starebbe qualcosa della VICTORIAE BRIT severiana (sia essa in oricalco che in argento).
6FjtXN7f2Sn2bLY4H5PoyQ9k3xGxm8.jpg
601a3aca5d5668.66110174-original.jpg601a3aca9b7fc7.96424117-original.jpg
 
Alla fine comunque ci vorrebbe un omaggio a Mancini per la conduzione vittoriosa della campagna britannica con la titolatura BRITANNICVS MAXIMVS (questa battuta non è mia ma di un altro Curatore... ).
 
Saluti
Illyricum
;)
 
 
 
 
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Inviato
Il 12/7/2021 alle 00:24, Quintus dice:

Note: Moneta coniata da Antonino Pio quale augurio di vittoria della partita Italia-Inghilterra Europei 2020. ?

Con la sola differenza che l' ITALIA di allora teneva in mano la Cornucopia , oggi abbiamo la Coppa ??

Molte volte un tempo abbiamo vinto in Britannia , qualche volta anche perso , ma sempre alla fine vittoriosi .

RIC_0452.jpg

Inviato

La storia dell'Italia dagli inizi all'impero romano

Il nome “Italia” è utilizzato fin dal V secolo a.C. quando, in varie fonti greche, ne troviamo le prime citazioni scritte a testimonianza di un uso già diffuso.
L'origine del nome "Italia", secondo Antioco di Siracusa, risale ad un certo principe Italo il qual,e dopo aver sottomesso e unificato il territorio compreso tra stretto di Messina e i golfi di Squillace e Sant’Eufemia (la punta estrema della Calabria), avrebbe ribattezzato col suo nome la regione.
Si tratta di una leggenda (ripresa e diffusa da molte voci illustri, iniziando con Aristotele che, oltre un secolo dopo Antioco, la riporta nella “Politica”) che però circoscrive in maniera molto precisa l’estensione
geografica della regione allora chiamata Italia.
Ellanico, sempre nel V secolo a.C., racconta di un’altra leggenda secondo cui Eracle, attraversando l’Italia per ricondurre in Grecia il gregge rubato a Gerione, durante la ricerca di un capo di bestiame fuggito, venne a sapere che secondo l’idioma locale la bestia cercata aveva il nome di “vitulus”. Avrebbe allora deciso di ribattezzare l’intera regione “vitalian”.
Da una parte è interessante vedere che la regione in questione è la stessa menzionata da Antioco (ovvero la punta estrema della Calabria) mentre dall’altra è ancora più interessante l’origine del nome che tale mito suggerisce. Sembra infatti molto probabile come il nome “Italia” si spieghi con la mancata pronuncia della “V” iniziale da parte degli abitanti della Magna Grecia. E che derivi effettivamente dall’osco “viteliu” (poi tradotto nel greco “vitalian-italia” e infine accolto nel latino) a indicare come il territorio fosse ricco di bovini (il toro era per l’appunto l’effigie delle antiche monete osche, con l’epigrafe “viteliu”. Secoli dopo, Varrone e Timeo si riconnettono a questa strada scrivendo: “quoniam boves Graeca vetere lingua italoi vocitati sunt, quorum in Italia magna copia fuerit” ovvero “poiché anticamente in lingua greca i bovini erano chiamati “italoi”, dei quali in Italia vi era grande abbondanza”).
La probabile origine osca del nome e della regione di appartenenza pare confermata dal successivo allargamento geografico del concetto che va a coincidere in maniera alquanto precisa con l’espansione degli Osci nel sud Italia. Già Erodoto, nelle “Storie”, colloca in Italia la città di Taranto, mentre nel IV secolo a.C. per “Italia” si intende l’intero mezzogiorno continentale, fino a sud di Paestum sulla costa tirrenica.
Ennesimo e più consistente allargamento e determinante per la storia futura, si ebbe con la dominazione romana a partire dal III a.C. secolo. Già nei primi decenni del secolo, quando di fatto l’intera penisola fu amministrativamente unificata sotto il governo repubblicano di Roma; i molti popoli che l’abitavano (Latini, Sabelli, Etruschi, Apuli e Greci in particolare) si ritrovarono a combattere sotto le insegne romane con il comune nome di “togati” (“uomini della toga”, l’abito più usato dai cittadini di Roma), il nome Italia finì per indicare l’intero territorio compreso tra i fiumi Arno ed Esino a nord e lo stretto di Messina a sud.
Ma all’unità politica del territorio non corrispondevano né l'unità culturale né un comune sentimento di appartenenza, al contrario, la maggioranza dei popoli italici sottomessi continuava a coltivare il sogno di sottrarsi al dominio romano e riacquistare indipendenza.
A questo proposito, quello che accadde nella seconda guerra punica è molto più che emblematico, gli stessi popoli infatti, sfruttando lo sbandamento dell’esercito e del governo romano, colti di sorpresa dalla calata nella penisola delle truppe cartaginesi guidate da Annibale, non esitarono a ribellarsi a Roma e ad appoggiare Cartagine.
Le basi per una effettiva unificazione del territorio furono poste soltanto dopo la definitiva vittoria di Roma su Cartagine, a guerra finita e ad un prezzo altissimo visto che per vendicarsi dei popoli ribelli, il governo di Roma ordinò la distruzione di molte città del sud, mentre dovunque intere comunità furono sradicate a forza dal loro territorio e deportate altrove.
Infine, per completare l’opera di romanizzazione e omogeneizzazione della penisola, furono incentivati numerosi matrimoni misti tra aristocratici italici e romani.
I confini politici ed ufficiali dell’Italia (stretto di Messina a sud e fiumi Arno ed Esino a nord) rimasero invariati ancora a lungo, dopo la seconda guerra punica. L’espansione di Roma a nord e la relativa conquista dei territori padano e veneto, per Italia di fatto si iniziò a intendere tutto il territorio compreso tra le Alpi e i mari Tirreno e Adriatico. Un uso che potremmo definire “allargato” del nome di cui si trova testimonianza sia in fonti greche (Polibio) sia in fonti latine (Catone).
Nel I secolo a.C., al tempo di Gaio Giulio Cesare, con il confine politico spostato leggermente a nord sul fiume Rubicone, l’intero attuale settentrione anche se chiamato Italia, non rientrava ufficialmente nella provincia italica, gli abitanti a nord del Rubicone non godevano della cittadinanza romana e di tutti i privilegi che essa comportava.
Fu con l’avvento dell’Impero e con la riforma amministrativa voluta da Ottaviano Augusto che il settentrione venne incluso ufficialmente nella provincia italica, vennero fatti coincidere i confini politici e geografici all’incirca con quelli attuali ad eccezione delle isole maggiori (Sicilia, Sardegna e Corsica) che vennero annesse all’Italia solo dalla riforma dell’Imperatore Diocleziano, alla fine del III secolo dopo Cristo.
Nonostante questa sostanziale identità di confini è completamente priva di fondamento storico l’idea che vede nell’Italia romana l’origine dell’attuale stato unitario. Essa è una forzatura spesso dettata più che da errate valutazioni storiche da vizi ideologici e interessate manie di grandezza.
Nonostante si possa identificare una certa "unità culturale" e per quanto a lungo centro nevralgico dello sterminato Impero, l’Italia romana non fu mai uno stato autonomo e sovrano. Soprattutto le sue genti non risposero mai a un’idea nazionale di “italianità”  ma piuttosto a un’idea generale di “romanità” estesa ben oltre i confini della penisola.

Ave!

Quintus

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Inviato

Scusate la stupidaggine social ma questa credo ci possa stare...?

Screenshot_20210723-152525_Telegram.jpg

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