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Inviato

Nel titolo mi riferisco alle due Colonne trionfali di Traiano e di Marco Aurelio , ma essendo la Colonna Traiana precedente di oltre 70 anni rispetto a quella di Marco Aurelio , tutto il Post e’ dedicato alla prima , anche se quanto esporro’ si potrebbe riferire ad entrambe .

Fatta questa premessa veniamo al “mistero” che le interessa .

Mi sono sempre chiesto a cosa servissero le due Colonne trionfali come struttura monumentale , mi spiego meglio , il termine stesso di trionfali spiega bene il motivo per cui furono erette , come sappiamo la prima celebrava le vittorie daciche di Traiano , la seconda eretta dopo la morte di Marco Aurelio , le vittorie Germanico – Sarmatiche ; ma un monumento cosi’ importante , celebrativo , rappresentativo ed unico nel suo genere , merita di essere osservato , ammirato e studiato nel suo complesso , non solo come generico prodotto dell’ ingegno umano , questo andrebbe osservato anche nei suoi minimi particolari dai contemporanei , ed essendo un monumento commemorativo , quindi da studio e proiettato verso il futuro a memoria dei posteri e a ricordo delle imprese compiute dai due Imperatori ; studio dei particolari delle volute che in effetti avvenne solo dal XIX secolo quando la tecnica permise di manutenzionare e di leggere da vicino i fatti storici impressi nelle volute del marmo eseguendone delle foto .

La Colonna Traiana come poteva essere ammirata dagli antichi nelle sue volute spiraliformi dalla base fino all’ attico ? In che modo si potevano seguire tutte le sue volute ? Da queste domande sorgono dei grossi problemi :

1 la Colonna con la base e’ alta complessivamente 39,86 metri , che corrisponde ad un palazzo moderno di circa 13/14 piani ed ha un diametro di 3, 83 metri

2 sappiamo che la Colonna sorgeva nel Foro di Traiano , si trovava d’ avanti il Tempio del Divo Traiano , dietro la Basilica e tra le due Biblioteche : Greca e Latina .

3 nessuno di questi edifici che circondavano la Colonna raggiungeva un altezza di 40 metri che permettesse di ammirare anche le volute piu' prossime all’ attico , inoltre anche se fosse stato possibile , non si poteva mai avere una visione continua di tutto il cortometraggio figurato dalla base all’ attico , essendo la Colonna a sezione rotonda e quindi l’ “orizzonte” della Colonna visto rispetto ai quattro punti fissi di osservazione sarebbe risultato confuso , pasticciato .

In nessun modo si sarebbe potuto osservare comodamente tutte le fasi del racconto militare marmoreo che la Colonna tramandava nelle sue spirali .

La dimostrazione di quanto esposto ci arriva dal restauro della Colonna di Marco Aurelio avvenuto nel 1894 dove si vede una gru che sorregge una impalcatura che circonda la Colonna e che consente ai tecnici di girare intorno alla Colonna stessa , nelle varie altezze , per eseguire la pulizia e il restauro dei pannelli .

A questo punto sorgono altre domande :

La Colonna era concepita solo come un monumento di magnificenza del Genio imperiale , cioe’ solo di grande effetto visivo ? senza porsi la domanda : ma come facevano gli osservatori presenti e futuri ad osservare tutte le sue volute dal basso all’ alto ?

Non voglio neanche immaginare che il “gieniaccio” di Apollodoro avesse potuto ideare un meccanismo che facesse ruotare la Colonna lungo il suo asse verticale “svolgendo” in tal modo le volute e permettendo agli osservatori almeno di seguire comodamente le volute fino ad una certa altezza .

Piu’ realmente si potrebbe immaginare invece la presenza di un castello in legno , in seguito abbandonato , esterno ed avvolgente la Colonna , che con una scala a chiocciola protetta permettesse di leggere piu’ da vicino tutte le volute fino all’ attico , oppure un sistema simile a quello ideato nel XIX secolo in foto .

Non saprei in quale altro modo i contemporanei e i posteri fino ad epoche recenti potessero ammirare le gesta di Traiano nel suo complesso impresse nel marmo della Colonna .

Probabilmente il genio di Apollodoro era rivolto principalmente alla maestosita’ e novita’ del monumento , forse non si pose altre riflessioni , come quella dell’ osservabilita’ dei particolari ; fece comunque bene Apollodoro , perche’ sia la sua Colonna , sia quella dello sconosciuto ingegnere della Colonna Antonina , resistettero entrambe al tempo , alla ferocia distruttiva dell’ uomo ed anche ai terremoti .

Nella prima foto il sistema ideato alla fine dell’ 800 per eseguire manutenzione e foto dei pannelli della Colonna Antonina .

Nelle altre varie foto e in particolare in due si nota come un osservatore posto innanzi la base quadrata della Colonna “vedeva” in lontananza le alte volute della spirale in prossimita’ dell’ attico e come osservatori affacciati alle finestre della Basilica o delle due Biblioteche “vedessero” le volute fino a circa la meta’ dell’ altezza della Colonna .

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Inviato

Indubbiamente le colonne trionfali ( ma anche votive ) come pure gli obelischi egizi, sono oggi ed erano al loro tempo scarsamente leggibili dalle persone .

Se osservatrice "privilegiata" era forse allora la divinità, questa invece aveva certamente tutte le possibilità di osservarle .


Inviato

Aggiungo qualche considerazione all'interessantissima discussione. Essendo uno dei monumenti romani più studiati, ci si è interrogati sugli ausili alla visibilità della Colonna Traiana (presenza del colore, corrispondenza verticale di alcune scene chiave, suddivisione in sequenze narrative comprensibili mediante alberi) ma le conclusioni sono quelle già espresse precedentemente nella discussione: malgrado tutti questi ausili, la colonna non era visibile se non nelle sue porzioni inferiori, allora meno che oggi per via della sopraelevazione della strada adiacente rispetto al piano di calpestio originario. Tuttavia, come hanno osservato gli studiosi, la Colonna Traiana parla un linguaggio condiviso con il pubblico contemporaneo: si riferisce infatti a vicende note a grandi linee da tutta la popolazione, enfatizzate ulteriormente nel corso del trionfo imperiale (tramite l'esposizione del bottino, dei prigionieri e soprattutto delle tabulae triumphales - le pitture ispirate ai resoconti del comandante militare che raccontavano al pubblico illetterato tutte le gesta significative della campagna militare). Inoltre, anche il linguaggio iconografico era ben noto al pubblico, utilizzando gli schemi classici dei rilievi storici romani (discorsi alle truppe, battaglia, scene di costruzione, scene di sacrificio ), il cui messaggio era facilmente comprensibile anche agli illetterati (ed era reiterato non solo dagli altri monumenti ma anche da altri oggetti di largo uso, come le monete). Infine, per chi avesse voluto (e potuto) approfondire, si poteva con grande probabilità consultare nell'adiacente biblioteca il De bello dacico dello stesso Traiano (tra parentesi, è opinione comune e suggestiva che l'andamento del fregio rimandi ai rotoli di papiro conservati nelle due biblioteche). Per concludere, è verosimile che il fregio non fosse visibile fino alla sommità e leggibile nella sua interezza e nei suoi particolari ma che questo non impedisse ai contemporanei di cogliere il significato complessivo del monumento - la grandezza dell'imperatore, celebrata attraverso un tipo monumentale finora inedito come la colonna istoriata e con il complesso forense circostante. Da ricordare che questo destino di parziale leggibilità riguardava moltissimi fregi scultorei del mondo antico - per restare nella zona forense, i fregi dell'attico del foro di Domiziano dovevano risultare scarsamente visibili dal piano di calpestio originario, come pure quelli del foro di Cesare e, caso ancora più emblematico, i fregi e le metope dei templi greci come il Partenone non erano certo facilmente visibili come lo sono oggi nelle loro collocazioni museali. 

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Inviato (modificato)

Ho letto con molta attenzione il precedente discorso di @Gallienus , in generale condivisibile ; ma oltre a quanto scritto ,  credo non vada sottovalutato anche un altro aspetto della Colonna , quello di utilizzo , per cosi' dire : "turistico" , simile a chi oggi sale ad esempio sulla veranda della Cupola di San Pietro  ; se infatti consideriamo che all' interno della Colonna e' presente una scala a chiocciola , che consente l' accesso alla veranda dell' attico posta proprio sotto la statua di Traiano , risulta palese che chi accedeva a questa terrazza , a quasi 40 metri di altezza , avrebbe goduto di una visione unica e spettacolare del Foro Traiano e degli altri Fori limitrofi , ma anche di quasi tutta Roma , ricordiamo che l' altezza della Colonna corrispondeva al taglio effettuato da Traiano , per la creazione del suo Foro , dei Colli Capitolino e Latiale , ultima propaggine occidentale del Colle Quirinale .

L' illuminazione della scala all' interno della Colonna era assicurata da piccole finestre poste alternativamente nei rocchi dei pannelli della Colonna .

 

 

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