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Articolo tratto da: WE Wealth interessante il rapporto molto stretto tra epidemie e circolazione cartacea..... Viva la carta di credito!!!!                  Saluti TIBERIVS
 
 

Il denaro ai tempi delle epidemie: contante mortale

 
13.3.2020
Tempo di lettura: 5'
 
Quale ruolo ha avuto il denaro contante in alcune delle più potenti epidemie della storia recente? Una ricerca mostra che sul denaro contante dimorano oltre 3.000 ceppi di batteri, incluse alcune specie resistenti agli antibiotici. Di queste, l'80% è sconosciuto
 
Sebbene l'imperatore Vespasiano abbia pronunciato la celeberrima frase “Pecunia non Olet” il denaro non puzza, a ben vedere non è proprio così. Anzi uno studio recente condotto dalla NYU, col titolo evocativo “Dirty Money”, pare proprio confermare l'opposto.
Questa non è l'unica indagine per la ricerca e catalogazione dei microbi diffusi nelle nostre città, anche da un punto di vista storico, ma è certamente una delle più sorprendenti per i dati raccolti e risultati ottenuti. Con buona pace dell'ex imperatore romano, già nel 2012 infatti, i ricercatori della Queen Mary University di Londra avevano scoperto che quasi una banconota inglese su 15 conteneva livelli di escherichia coli, batterio che si trova nelle feci umane, paragonabili a quelle riscontrabili sulla tavoletta di un gabinetto.
In questo articolo analizzeremo alcune delle più potenti epidemie della storia recente per capire se e quale legame possono aver avuto col denaro contante. Lo faremo però con l'intento di mettere nel giusto quadro l'isteria collettiva che è dilagata nelle ultime settimane. Tornando alla ricerca condotta dal prof.ssa Jane Carlton e dai suoi colleghi a New York, essi hanno selezionato un campione di ottanta banconote da un dollaro, dalle quali è stato poi sequenziato il Dna presente ricostruendo la biodiversità sulla cartamoneta. È emersa una grandissima presenza di microbi, la maggior parte fortunatamente innocui, ma altri potenzialmente ben più pericolosi.

In totale sono stati identificati oltre 3.000 ceppi di batteri, incluse alcune specie resistenti agli antibiotici. Ma la cosa ancor più sorprendente è che solo il 20% circa del Dna batterico rinvenuto, è risultato appartenere a specie conosciute, mentre per il resto si trattava di microbi ancora da classificare. Immaginate quindi nei secoli passati quando le norme igieniche erano assai meno avanzate e l'uso del contante molto più diffuso, come quegli apperentemente innocui foglietti di carta colorata, abbiano potuto contribuire al diffondersi delle malattie.
Fatta questa premessa, immergiamoci nella storia. Sono passati ormai già più di 100 anni da quella è considerata la più grande pandemia di tutti i tempi, la famigerata epidemia “Spagnola” eppure la ricordano tutti. Dalla primavera all'autunno del 1918 contagiò mezzo miliardo di persone nel mondo uccidendone decine di milioni, almeno 25, anche se alcune stime parlano addirittura di oltre 100. Identificata per la prima volta in Kansas, i media di allora ne diedero notizia dopo che raggiunse la Spagna da qui prese impropriamente il suo nome.
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La Spagnola colpì in poco tempo un'Europa uscita in ginocchio dalla Prima guerra mondiale, uccidendo nei primi 6 mesi oltre un milione di persone a settimana ed eliminando dal 3 al 6% della popolazione mondiale. In Italia più di 600mila persone persero la vita. Essa fu così diffusa ed insolitamente mortale, che arrivò ad infettare perfino gli abitanti di remote isole dell'Oceano Pacifico e del Mar Glaciale Artico, provocando il decesso di 50-100 milioni di esseri umani su una popolazione mondiale di circa 2 miliardi. La sua letalità le valse la definizione di più grave forma di pandemia della storia causando più vittime della terribile peste di manzoniana memoria. A quei tempi l'uso delle banconote si era ampiamente diffuso, ed anche a causa della iperinflazione che si sviluppò in Europa con epicentro nella Repubblica di Weimer, furono stampati milioni di esemplari di piccolissimo taglio necessari per gli acquisti di beni di necessità in alcuni casi addirittura su scampoli di stoffa.
Con il dilagare dell'iperinflazione si assistette a scene di pagamenti con carriole stracolme di foglietti di carta colorata ormai privi di alcun valore. Tra il 1915 ed il 1921 e nel bel mezzo dell'esplosione della pandemia, i prezzi in Germania aumentarono di svariati miliardi di volte. Nel dopoguerra molti paesi conobbero lo stesso flagello. In Austria i prezzi aumentarono di 14 mila volte, in Ungheria di 23 mila volte, in Polonia di 2,5 milioni di volte, nella Russia bolscevica di 4 miliardi di volte. Solo in Germania però l'inflazione fu così catastrofica da privare il denaro di ogni suo valore, facendo regredire al baratto quella che prima della guerra era stata l'economia più sviluppata d'Europa.

Il giornalista Raimund Pretzel, noto al pubblico, soprattutto inglese e tedesco, con lo pseudonimo di Sebastian Haffner, rievocando la sua adolescenza ha raccontato che suo padre, un funzionario pubblico di grado elevato, dopo aver incassato lo stipendio si precipitava a comprare l'abbonamento ferroviario per potersi recare al lavoro il mese successivo, saldava le spese correnti, portava l'intera famiglia a tagliarsi i capelli e quindi consegnava ciò che restava alla moglie per le spese domestiche. Insomma non è poi così azzardato pensare che a quei tempi la diffusione dell'epidemia, fosse diciamo, aiutata, dalla presenza di così tante banconote.
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Con l'esplosione del secondo conflitto mondiale ci furono molti altri milioni di morti dovuti principalmente alla brutalità della guerra e quindi bisognerà attendere qualche anno per rintracciare un'altra epidemia dalle proporzioni ragguardevoli. Anch'essa si sviluppò a partire dalla Cina nel 1957 ed è ricordata come la prima grande influenza “Asiatica”. Scaturita da un virus chiamato in gergo medico A H2N2 venne isolato per la prima volta proprio nella terra del Dragone. Provocò oltre due milioni di morti, e fortunatamente questo numero fu limitato dalla scoperta di un vaccino in tempi record, frenando e poi spegnendo la pandemia, che fu dichiarata conclusa nel 1960. Nel 1968 poi si diffuse la cosiddetta “Influenza di Hong Kong”, un tipo di aviaria, simile all'Asiatica, che in base alle stime dell'epoca, in due anni uccise tra le 750 mila e i 2 milioni di persone, delle quali oltre 34.000 nei soli Stati Uniti d'America.
Venedo a tempi più recenti e sicuramente rievocando eventi ancora scolpiti nella memoria, non possiamo non citare la Sars e l'influenza Suina salita agli onori della cronaca con la sigla H1N1. La prima scoppia improvvisamente nel 2003 e le viene attribuita una sigla che è tutto un programma ”Sindrome Acuta Respiratoria Severa”. È stata una forma atipica di polmonite che comparse per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong anche questa volta in Cina. In un anno fece fuori oltre 800 persone, tra cui il medico italiano Carlo Urbani, il primo a identificare il virus che lo ha poi ucciso.

Nel 2009 invece scoppia la cosiddetta influenza suina, causata da un virus A H1N1. L'allarme fu massimo, anche in Italia. Oltre un milione e mezzo le persone colpite, nostante la velocità del contagio, il livello di allerta rientrò quando si capì che il tasso di mortalità era comunque inferiore a quello di una normale influenza. Con quasi 150 miliardi di nuove banconote messe in circolazione ogni anno nel mondo, quello che gli scienziati si chiedono è se il denaro possa essere una fonte di contagio e di diffusione di eventuali epidemie. In teoria, sì.

Non è un segreto che la Banca Centrale Cinese abbia appena adottato misure per la disinfezione delle banconote in circolazione nell'ambito del contrasto all'epidemia di Coronavirus. In particolare secondo una circolare diffusa nei giorni scorsi le banconote provenienti dalle regioni più colpite dovranno essere disinfettate con l'esposizione a raggi ultravioletti ed alte temperature. Prima di essere rimesse in circolazione dovranno anche essere stoccate per 14 giorni in una sorta di quarantena. Ma quindi esiste un nesso tra la genesi e la diffusione di queste patologie e l'uso del contante? Forse sono solo esagerazioni legate alla nostre paure irrazionali. Eppure con ogni probabilità in passato fu proprio così, anche in funzione del materiale di cui sono composte le banconote, per lo più di fibra di cotone che non solo permette ai microbi di annidarsi ma da loro anche nutrimento.

Eppure i virus sono organismi acellulari e quindi trasmessi per lo più per via aerea attraverso il respiro o il contatto diretto. Diciamo quindi che non c'è uniformità di vedute, e “The Jury is out”. Ad ogni modo esistono molti modi di pagare quando si entra in un negozio. È indubbio che il metodo più semplice sia quello di utilizzare i contanti, le moderne carte di pagamento contactless e molte app sui nostri cellulari o smart watches, offrono però un'alternativa decisamente più igienica ed immediata. Non a caso da più parti si sono alzate voci per eliminare totalmente il denaro contante, ma sono ancora troppe le persone a non essere d'accordo per ragioni di privacy o perché non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie per cui difficilmente ciò avverrà in tempi brevi. Vero è che l'uso di monete e banconote sia fortemente diminuito negli ultimi anni fino quasi a scomparire in paesi come la Norvegia o la Svezia.

Inoltre sul totale della massa monetaria globale la valuta digitale ha preso largamente il sopravvento tanto da contare per oltre il 98%, spingendo alcuni a dire che se non saranno i bitcoin sicuramente arriverà nel prossimo futuro qualche altra forma di denaro elettronico che stravolgerà il mondo. Come sostiene il noto divulgatore scientifico americano Bill Nye. “L'uso dell'oro è stata sicuramente un'idea brillante, ma lo sviluppo della tecnologia è ormai il futuro, anzi il presente dei nostri soldi!”
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Inviato

Interessante davvero. 
Rilancio citando un altro articolo dove sono stati analizzati i batteri presenti su altre banconote oltre il dollaro.

È risultato che sorprendentemente quelle dove crescevano più batteri resistenti agli antibiotici e più difficili da eliminare erano quelle in polimero, tipo quelle rumene.

La buona vecchia carta vince ancora.

https://aricjournal.biomedcentral.com/track/pdf/10.1186/2047-2994-2-22.pdf


Inviato

Discussione che mi ha sempre suscitato curiosità e voglia di approfondire. Tant’è vero che da tempo cerco una monetina coniata nel biennio del 1348/1350, anno della famigerata peste nera da aggiungere nella mia collezione come testimonianza storica dell’evento forse più drammatico della storia dell’umanità. 
grazie per aver aggiunto nuove informazioni a ciò che già sapevo con questa nuova discussione! 


Inviato (modificato)
16 ore fa, TIBERIVS dice:

Non a caso da più parti si sono alzate voci per eliminare totalmente il denaro contante, ma sono ancora troppe le persone a non essere d'accordo per ragioni di privacy o perché non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie per cui difficilmente ciò avverrà in tempi brevi. Vero è che l'uso di monete e banconote sia fortemente diminuito negli ultimi anni fino quasi a scomparire in paesi come la Norvegia o la Svezia.

 

Ne abbiamo già parlato fin troppe volte, non mi dilungherò eccessivamente.

Quest'idea di abolire il contante non solo è discutibile per motivi di privacy (che non è affatto da sottovalutare) , di dimestichezza e quant'altro ma anche e soprattutto MOLTO PERICOLOSA, perchè una società totalmente dipendente dagli apparati elettronici e carte di credito varie per il commercio si sottopone ad ALTO RISCHIO DI PARALISI in caso di GUERRA INFORMATICA.

So che questo argomento non è molto noto, so che quando si parla di "guerra informatica" sembra tutto così fumoso, lontano, remoto, teorico... ma vorrei avvertire che questo tipo di conflitto è tutt'altro che un teorico, fumoso, lontano e remoto giochetto di quattro hacker ai computer: è un vero e proprio settore della guerra moderna, a cui vengono dedicati in tutto il mondo addestramento, mezzi, tecnologie e personale (specializzato e riunito in appositi corpi) sempre più avanzati in sempre maggiore quantità e con sempre maggiore attenzione, la cui finalità è proprio quella di arrivare alla paralisi pressochè completa del paese nemico attraverso attacchi ai suoi centri militari e civili nevralgici, quali apparati per le comunicazioni, centri per la produzione di energia, sistemi informatici governativi, sistemi per il commercio, network informatici militari, database governativi e di grandi aziende strategiche, sistemi di gestione dei trasporti ecc. ecc.

Ricordo inoltre che quello che ho appena descritto non appartiene alla fantascienza cyberpunk o ai manuali di strategia militare ma è stato più volte già messo in atto verso bersagli di varia natura (dai sistemi generali alle centrali nucleari) con azioni che in almeno un caso (Estonia 2007) si è definito "prima guerra mondiale della rete ". E' un termine un po' esagerato, perchè fin'ora le azioni si sono svolte su scale relativamente ridotte contro obiettivi relativamente limitati... ma in caso di conflitti seri ed estesi i risultati delle simulazioni di scontri ad alto livello e alta intensità sono a dir poco inquietanti.

Possiamo essere prudenti e pensare a compromessi che ci tutelino un po' in caso di guai, oppure possiamo decidere consapevolmente di sbattercene la ciolla e continuare come se nulla fosse fingendo che il problema non esita: va bene, ma in quest'ultimo caso sappiate che le sorprese che in futuro potremmo ritorvarci sono davvero molto sgradevoli. In Estonia nel 2007 ne hanno avuto un piccolo assaggio e guardacaso da allora hanno frenato un po' su questa mania dell'informatizzazione totale della società e dell'abolizione del denaro contante.

Modificato da ART
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Inviato
13 ore fa, ART dice:

Quest'idea di abolire il contante non solo è discutibile per motivi di privacy (che non è affatto da sottovalutare) , di dimestichezza e quant'altro ma anche e soprattutto MOLTO PERICOLOSA, perchè una società totalmente dipendente dagli apparati elettronici e carte di credito varie per il commercio si sottopone ad ALTO RISCHIO DI PARALISI in caso di GUERRA INFORMATICA.

Sposo pienamente d'accordo con il pensiero di @ART e voglio aggiungere che l'abolizione del contante condurrà ad un blocco del nostro denaro in un codice binario per intrappolarlo nel sistema finanziario senza possibilità di fuga. Questa nuova forma di schiavitù si chiama cashless society di cui policy makers, accademici, Ong internazionali, banchieri centrali e altri parassiti internazionali, insomma tutti i componenti dello Stato profondo, vogliono imporre.

L'abolizione o la limitazione del contante, è una misura liberticida. I governi vogliono poter controllare ogni aspetto della vostra vita e per farlo hanno l’impellente necessità di annichilire le nostre libertà economiche. Il contante è l’ultimo centimetro di libertà che hanno deciso di toglierci. 

Nel ‘700 il filosofo inglese Jeremy Bentham ideò un progetto di edificio carcerario che chiamò Panopticon (osserva +tutto). Nella descrizione del filosofo si trattava di una struttura «circolare, una gabbia di ferro e vetro dove i prigionieri nelle loro celle occupavano una circonferenza; gli uffici (del governatore, cappellano, medico ecc.) invece, occupavano il centro…». Questa disposizione consolidava il potere dei sorveglianti posti nella torre centrale d’osservazione, dalla quale potevano vedere tutto ciò che accadeva.

Grazie ad accorgimenti i sorveglianti erano nascosti alla vista dei sorvegliati; da qui un senso di onnipresenza invisibile. Il sociologo francese Michel Foucault coniò il termine «panottismo» per descrivere la capacità dell’apparato di potere di consolidarsi attraverso la regolamentazione individuale in un ambiente altamente controllato, in grado di produrre in massa comportamenti standardizzati e prevedibili. La rete informatica è la trascrizione in termini moderni dello schema panottico. L’obiettivo dell’eliminazione del contante non solo rende onnipotenti le banche centrali ma anche l’esercizio del controllo dei governi sulla vita privata dei cittadini.

Il denaro digitale è immediatamente tracciabile e controllabile. Fine della privacy. Il mondo degli interessi negativi cambia le regole del gioco del sistema finanziario: chi risparmia, per sopravvivere, dovrà pagare; chi si indebita riceverà un compenso. «Se vuoi un’immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano» (George Orwell). Il denaro tradizionale ha i giorni contati. Il paradosso è che il mondo informatico ideato, realizzato e perfezionato da uomini liberi è diventato la torre di osservazione panottica dei padroni dell’economia per assoggettarli a servitù monetaria.

Infatti, con il passaggio alla moneta virtuale, tutti noi saremo obbligati ad avere uno o più conti correnti. Questo comporta la schedatura completa di tutto il capitale posseduto da ciascun individuo. Essendo una forma di pagamento digitale, nessuna transazione sarà capace di sfuggire agli occhi delle banche e dei governi: oltre alle già presenti informazioni personali possedute dalle varie multinazionali (Google, Facebook, etc) si dovranno aggiungere i nostri acquisti non digitali, i nostri spostamenti e, sostanzialmente, il nostro stile di vita. Ma non è questa la criticità dell’abolizione del contante, è da quando sono nati gli smartphone che ci siamo abituati ad essere schedati. La parte critica è il potere che si dà, così facendo, a chi ci governa.

Infatti, per estromettere completamente un individuo dalla possibilità di fare acquisti basterà, con una serie di click, bloccare i conti correnti a lui intestati, decretandogli la morte economica e finanziaria.

I governi, tra l’altro, potranno prosciugare i conti correnti di chi vorrà, quando vorrà e come vorrà. La ricchezza personale di ognuno di noi potrà vedersi ridimensionata, in qualsiasi momento, senza lasciarci alcuna possibilità di reazione. Non sarà neanche complessa l’esecuzione di un’azione di questo tipo: sarà sufficiente applicare interessi negativi o un prelievo forzoso (1993 Giuliano A.)

La lotta al contante viene giustificata come lotta all'evasione, al riciclaggio e maggior benessere sociale ma entra in contraddizione nel momento in cui vengono chiesti dati sull’esistenza di una correlazione tra contante ed attività illecita che vada oltre un giudizio percettivo basato sull’esperienza spicciola.

Invece occorrerebbe uno Stato capace di combattere il fenomeno evasivo con gli strumenti propri della democrazia, onde evitare di colpire indiscriminatamente, nel primario intento di recuperare l'insostituibile rapporto di fiducia che dovrebbe caratterizzare l'interazione tra il fisco e il cittadino.

Ricordiamo che in passato anche Stalin ha sostenuto la lotta all'evasione con l'abolizione del contante ed abbiamo visto con quale drammatiche conseguenze.

E’ nel suddetto contesto che va inserita “la battaglia per la difesa dell’utilizzo del denaro contante”. Una battaglia la cui finalità, pertanto, non consiste nel rivendicare la supremazia in termini assoluti di uno strumento di pagamento su un altro (banconote versus mezzi elettronici), bensì nel riaffermare il diritto delle persone di scegliere liberamente il modo che ritengono migliore di portare a termine i loro scambi economici.

La progressiva eliminazione del contante e la simultanea imposizione dall’alto della moneta elettronica alimenta il potere arbitrario e discrezionale delle élites politiche e finanziarie. Il costante consolidamento di questo potere è da ritenersi estremamente pericoloso poiché sottende, in conclusione, l’indotta accettazione di una società dalle caratteristiche distopiche dove l’uomo non è concepito come fine, bensì come mero mezzo.

"I soldi sono la carta di credito di un uomo povero" (Marshall Mc Luhan)

È necessario continuare a sostenere e ad affermare i propri diritti fondamentali e il denaro contante è uno strumento di libertà ed autodeterminazione e consolidare il suo ruolo nella società ed economia, come riportato nel seguente documento della BCE:

https://www.ecb.europa.eu/euro/cash_strategy/cash_role/html/index.it.html

In conclusione, in risposta a tutti coloro che sono fautori della eliminazione del denaro contante cito le parole pronunciate a suo tempo da Benjamin Franklin, uno dei Padri Fondatori degli USA, il quale così si esprimeva al riguardo: “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà, né la sicurezza”. È forse ... il caso che costui meriti soltanto la schiavitù?

 

Scusate se mi sono dilungato troppo...

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Inviato (modificato)

E' un discorso un po' strano che ferma restando la necessità e importanza della privacy non mi trova d'accordo su molti punti. Ad esempio, l'abolizione del denaro contante non rende "onnipotenti" le banche centrali più di quanto siano "onnipotenti" oggi, dato che a prescindere dal discorso abolizione o meno del contante già oggi la maggior parte degli abitanti dei paesi ricchi conserva i suoi averi nei conti e non certo in banconote sotto il materasso. Quello dei generici  "governi" è un discorso troppo semplificativo: i governi dittatoriali possono già da un pezzo controllare le loro popolazioni e levare la libertà, cash o non cash, mentre quelli democratici difficilmente possono mettersi a cancellare di punto in bianco i conti di presunti cittadini scomodi, anche perchè non hanno controllo diretto sulle banche private. E via discorrendo.

Più che agli "accademici", alle ong internazionali e ai banchieri centrali starei attento alle forze armate dei paesi ostili, al crimine organizzato e ai grandi speculatori finanziari.

Modificato da ART

Inviato

Non stavo assolutamente negando il potere che le banche già posseggono ed esercitano sul sistema economico-finanziaro ma l'abolizione del contante tornerebbe comodo al sistema bancario perché eliminerebbe i costi di conservazione e trasferimento fisico di monete e banconote e in più aumenterebbe i ricavi incamerando più commissioni sui pagamenti non più fisici e trattenendo presso di esse più capitale adesso sotto forma di contante nei portafogli e “sotto i materassi” degli italiani.

Maggiori introiti per le banche, completa violazione della privacy perché tutti nostri i gusti, vizi, idee, interessi verrebbero registrati e controllati con grande vantaggio di chi li controlla e non meno importante riduzione della libertà perché viene eliminata un'alternativa di pagamento.

La funzione della moneta è quella di facilitare gli scambi e dal momento che si spinge per la sua abolizione lo scambio dovrà essere assicurato da una terza parte che deve garantire l'esistenza del denaro. Se per qualche motivo viene bloccato il conto anche in presenza di depositi un'individuo rischierebbe di rimanere senza risorse economiche?

In conclusione è evidente che l'abolizione del contante non servirà per combattere l'evasione fiscale, difatti in Germania 80% dei pagamenti avviene in contanti mentre l'evasione fiscale risulta inferiore al nostro paese.

Piuttosto che rafforzare dei poteri e diminuire le libertà svantaggiando le categorie più deboli, un governo democratico dovrebbe garantire sempre e comunque la libera scelta di poter utilizzare per i propri scambi le modalità di pagamento desiderate ma senza mai abolire il contante perché il denaro non è di proprietà di chi lo emette ma di chi legittimamente lo guadagna.

Comunque il discorso è abbastanza complesso ma ogni individuo deve avere la possibilità e libertà di disporre dei propri risparmi nelle forme di pagamento più opportune e il denaro contante è una riserva di valore che fa parte della nostra identità e della nostra cultura.

Intanto la Cina ha avviato il suo progetto e-yuan digitale d penso vedremo anche euro digitale:

https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/yuan-digitale-nuova-frontiera-di-sorveglianza-cinese-prove-tecniche-di-supremazia-geopolitica-e-monetaria/


Inviato
11 ore fa, ART dice:

E' un discorso un po' strano che ferma restando la necessità e importanza della privacy non mi trova d'accordo su molti punti. Ad esempio, l'abolizione del denaro contante non rende "onnipotenti" le banche centrali più di quanto siano "onnipotenti" oggi, dato che a prescindere dal discorso abolizione o meno del contante già oggi la maggior parte degli abitanti dei paesi ricchi conserva i suoi averi nei conti e non certo in banconote sotto il materasso. Quello dei generici  "governi" è un discorso troppo semplificativo: i governi dittatoriali possono già da un pezzo controllare le loro popolazioni e levare la libertà, cash o non cash, mentre quelli democratici difficilmente possono mettersi a cancellare di punto in bianco i conti di presunti cittadini scomodi, anche perchè non hanno controllo diretto sulle banche private. E via discorrendo.

Più che agli "accademici", alle ong internazionali e ai banchieri centrali starei attento alle forze armate dei paesi ostili, al crimine organizzato e ai grandi speculatori finanziari.

io starei anche molto attento anche a tutti i social e alle applicazioni gestite da telefonino infatti e il mezzo controllabile per eccellenza, oltre alla possibilita di influenzare le opinioni tramite messaggi "Social" mirati ,permette la localizzazione precisa della posizione dell'utente.

detto ciò mi pare che la discussione stia un pò deviando dall'argomento soldi ed epidemie , vorrei poter dire che oggi le persone stanno più attente all'igiene (soprattutto delle mani) ma purtroppo non credo che sia cosi vero


Inviato
11 ore fa, ciccio 62 dice:

io starei anche molto attento anche a tutti i social e alle applicazioni gestite da telefonino infatti e il mezzo controllabile per eccellenza, oltre alla possibilita di influenzare le opinioni tramite messaggi "Social" mirati ,permette la localizzazione precisa della posizione dell'utente.

Con me sfondi una porta aperta in questo campo. Anzi, la porta non c'è proprio infatti per vari motivi non solo non uso i social ma neanche i telefonini stessi (non sto scherzando).


Inviato
Il 2/7/2021 alle 21:16, ART dice:

Con me sfondi una porta aperta in questo campo. Anzi, la porta non c'è proprio infatti per vari motivi non solo non uso i social ma neanche i telefonini stessi (non sto scherzando).

Ti faccio arrabbiare un po', guarda cosi ci aspetta.....

https://www.wallstreetitalia.com/lecatombe-spariti-47-121-bancari-266-banche-e-10mila-filiali-leuro-digitale-fara-il-resto/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter: Wall Street Italia&utm_content=lecatombe-spariti-47-121-bancari-266-banche-e-10mila-filiali-leuro-digitale-fara-il-resto&utm_expid=b6edf99387ed625850424f73eb3461f9ba919121ca62f78efde3d7a6766e9e78

 

saluti

TIBERIVS


Inviato
Il 2/7/2021 alle 21:16, ART dice:

Con me sfondi una porta aperta in questo campo. Anzi, la porta non c'è proprio infatti per vari motivi non solo non uso i social ma neanche i telefonini stessi (non sto scherzando).

Ti ammiro io vorrei ma per vari motivi familiari(per dirne una credo che mia moglie mi picchierebbe ?) e di lavoro non posso, anche se cerco di ridurre al minimo l'utilizzo 


Inviato
Il 2/7/2021 alle 21:16, ART dice:

Con me sfondi una porta aperta in questo campo. Anzi, la porta non c'è proprio infatti per vari motivi non solo non uso i social ma neanche i telefonini stessi (non sto scherzando).

E come fai? Cioè se ti serve un'informazione o un indirizzo dove lo cerchi? Per i social concordo tanto che anche io ho eliminato tutti quelli più famosi tranne YouTube (mi svago) e WhatsApp (indispensabile a mio parere). Ma al giorno d'oggi non saprei fare a meno di internet sullo smartphone, è una comodità incredibile.


Inviato
2 ore fa, Fxx dice:

E come fai? Cioè se ti serve un'informazione o un indirizzo dove lo cerchi?

Sul computer, in giro non mi capita mai di averne bisogno.


Inviato

Grande @ART!!!

Pur lavorando nel settore informatico, fino ad oggi pensavo di essere l'unico fuori dal mondo non avendo alcun account social e limitandomi all'utilizzo delle funzioni fondamentali dello smartphone (chiamate, e-mail, ricerche internet, mappe, forum lamoneta) .... ma a quanto pare hai raggiunto un livello superiore al mio....ammetto che è alquanto difficile rinunciare alla comodità dello smartphone.

Comunque hai tutta la mia stima ed ammirazione....sei mitico?

 

  • Grazie 1

Inviato (modificato)
Il 7/7/2021 alle 13:12, numys dice:

Grande @ART!!!

Grazie, non pensavo proprio che avrei avuto la stima di qualcuno ?

In realtà ho anch'io un apparato per la comunicazione mobile (un cellulare d'epoca solo telefono ed SMS) che di fatto non uso. Lo tengo spento nella borsa da lavoro per i casi d'emergenza, in pratica solo per poter chiamare soccorso se dovessi avere problemi con la macchina, dato che lavoro piuttosto lontano da casa. L'unico uso che ne abbia mai fatto oltre questo ambito è l'invio di un SMS a un programma radiofonico ?

Modificato da ART

Inviato

Non temere, conosco già la pessima situazione di molti paesi...


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