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Inviato (modificato)

Buongiorno, 

Nella prossima asta 180 della casa Dr. Reinhard Fischer al lotto 14 un didramma di Akragas di conservazione non elevata ma che potrebbe avere invece un notevole valore in termini di serie di coniazione. La moneta sarebbe stata acquistata dal collezionista nel 1982 in asta a Lugano (asta “Art and Coins Ag” mi pare di capire dal link?). Peso 8,41g.

https://reinhardfischer.bidinside.com/en/lot/63422/sicily-agrigentum-didrachm-8-41-g-5-/
 

Al dritto il conio O69: censito nel corpus della Westermark per gli esemplari del III gruppo del I periodo, dal numero di catalogo 170 al 178.

L’esemplare prossimamente in asta:

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Per i confronti il dritto dell’esemplare Westermark 177.2, presso l’ANS dal 1957:

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Al rovescio dell'esemplare in vendita il conio R180: censito in The coinage of Akragas per i numero di catalogo 261 e 263, non del gruppo III ma del gruppo IV (!) sempre del I periodo.

L’esemplare della discussione:

CC9B827C-0709-4691-8D13-F33D6B12D00E.jpeg.5f370dff3ebef89fd5a073972232d2d8.jpeg

 

Per confronti il rovescio del Westermark 261.15 al British Museum dal 1824:

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Preso atto che le foto dell’asta Dr. Reinhard Fischer non hanno una buona qualità, chiedo agli utenti della sezione se a loro giudizio la moneta in questione possa sembrare autentica o se invece possano rilevarsi dubbi. A me personalmente parrebbe di vedere una generale mancanza di definizione dei dettagli che qualche perplessità la genera. Ma potrei sbagliarmi naturalmente.

Certo sarebbe una moneta che porterebbe a riconsiderare la serie dei conii di Akragas tardo arcaica, ma servirebbero forse foto migliori.

 

@gionnysicily @odisseo @babelone @numa numa @Emilio Siculo @skubydu @Brennos2 @paparoupa

E @ chiunque abbia un’opinione da condividere ovviamente 

Modificato da Archestrato
@
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Inviato
11 minuti fa, Archestrato dice:

Buongiorno, 

Nella prossima asta 180 della casa Dr. Reinhard Fischer al lotto 14 un didramma di Akragas di conservazione non elevata ma che potrebbe avere invece un notevole valore in termini di serie di coniazione. La moneta sarebbe stata acquistata dal collezionista nel 1982 in asta a Lugano (asta “Art and Coins Ag” mi pare di capire dal link?). Peso 8,41g.

https://reinhardfischer.bidinside.com/en/lot/63422/sicily-agrigentum-didrachm-8-41-g-5-/
 

Al dritto il conio O69: censito nel corpus della Westermark per gli esemplari del III gruppo del I periodo, dal numero di catalogo 170 al 178.

L’esemplare prossimamente in asta:

571BF32D-31F0-42F6-9AFD-52CA7F04B3A3.jpeg.12dea97734e10daf8b8abe163d09ea65.jpeg

 

Per i confronti il dritto dell’esemplare Westermark 177.2, presso l’ANS dal 1957:

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Al rovescio dell'esemplare in vendita il conio R180: censito in The coinage of Akragas per i numero di catalogo 261 e 263, non del gruppo III ma del gruppo IV (!) sempre del I periodo.

L’esemplare della discussione:

CC9B827C-0709-4691-8D13-F33D6B12D00E.jpeg.5f370dff3ebef89fd5a073972232d2d8.jpeg

 

Per confronti il rovescio del Westermark 261.15 al British Museum dal 1824:

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Preso atto che le foto dell’asta Dr. Reinhard Fischer non hanno una buona qualità, chiedo agli utenti della sezione se a loro giudizio la moneta in questione possa sembrare autentica o se invece possano rilevarsi dubbi. A me personalmente parrebbe di vedere una generale mancanza di definizione dei dettagli che qualche perplessità la genera. Ma potrei sbagliarmi naturalmente.

Certo sarebbe una moneta che porterebbe a riconsiderare la serie dei conii di Akragas tardo arcaica, ma servirebbero forse foto migliori.

 

@gionnysicily @odisseo @babelone @numa numa @Emilio Siculo @skubydu @Brennos2 @paparoupa

E @ chiunque abbia un’opinione da condividere ovviamente 

Grazie @Archestrato del tuo post.

Già da una prima occhiata la moneta si presenta molto male.

Personalmente la ritengo un falso evidente: non è coniata ma presso fusa. Come tutte le monete realizzare con tale tecnica perde di dettagli e definizione. Basta vedere l'etnico al dritto e il modellato di entrambi gli animali.

Saluti

Odisseo

  • Mi piace 1
  • Grazie 1

Inviato
Adesso, odisseo dice:

Grazie @Archestrato del tuo post.

Già da una prima occhiata la moneta si presenta molto male.

Personalmente la ritengo un falso evidente: non è coniata ma presso fusa. Come tutte le monete realizzare con tale tecnica perde di dettagli e definizione. Basta vedere l'etnico al dritto e il modellato di entrambi gli animali.

Saluti

Odisseo

Grazie @odisseo, l’etnico (in particolare l’ultima A) era uno dei particolari che proprio non tornavano nei confronti. 


Inviato

grazie Archestrato per la segnalazione.

Tu hai già richiesto un immagine HD della moneta?

grazie Skuby


  • 1 anno dopo...
Inviato

Buonasera,

Tra pochi giorni in vendita nell'asta elettronica 522 di CNG al lotto 13 un didrammo di Akragas tardo arcaico (495-485 a.C.) che presenta la combinazione di conii O46-R69, non censita nel corpus della professoressa Westermark. Ma che erroneamente CNG interpreta come la comparsa di un nuovo conio del rovescio.

Il dritto sembra presentare un’usura di conio generale più pronunciata che in altri esemplari noti (numeri 109-110-111).
Al rovescio mancano i difetti di conio (sotto il granchio) che il corpus riporta per tutti e tre gli esemplari noti finora battuti dal conio di martello O69, numero di catalogo 112.

Siccome l’ultimo accoppiamento di conii riportante il dritto O46 era catalogato al numero 111, potremmo vedere in questo nuovo esemplare un esempio del passaggio tra il conio O46 ed O47 per quanto riguarda la serie dei conii.


Un osservazione sull’esemplare CNG. Al dritto sopra la testa, dietro il collo e fino alla parte superiore dell’ala dell’aquila si può osservare una particolare fenditura che sembrerebbe portare al sollevamento (?) di parte del metallo. Purtroppo tramite foto non è facile capire chiaramente di cosa si tratti, tuttavia proprio dietro la nuca del rapace mi sembra di notare un area più scura, un agglomerato di ossido o un possibile sintomo di suberatura? L’esemplare non è di peso calante in ogni caso, arrivando a 8,48 grammi, e la casa d’asta descrive il particolare come difetto del tondello. @odisseo @skubydu ?



 

Piuttosto interessante il fatto che sul conio R69 si possano notare due globetti in posizioni poco comprensibili lungo i fianchi del carapace del granchio, uno proprio sopra il quarto arto destro dal basso ed uno tra il secondo e terzo arto sinistro dal basso.

Essendo compatibili per fattura, posizione e dimensioni con gli elementi di congiunzione tra gli arti del granchio ed il carapace mi chiedo: che siano i segni di un errore dell’incisore antico, forse un ripensamento dopo essersi accorto che stava inserendo gli arti in una posizione troppo asimmetrica ed innaturale?

 

L’esemplare CNG 522/13:

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https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-6U5GZ1/sicily-akragas-circa-495-485-bc-ar-nomos-22mm-848-g-4h
 

 

Gli esemplari 111 e 112 riportati in The Coinage of Akragas:

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L'immagine dell’esemplare Westermark 112.1 presente sul Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del 1924 insieme alla descrizione che ne fece allora Monsignor Giuseppe de Ciccio:

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  • Mi piace 1

Inviato

Ho bisogno di un po’ di tempo, scusa se non ho ancora dato il mio parere archestrato 


Inviato

E di che ti devi scusare, non posso che ringraziare per la tua attenzione ?


Inviato

Ecco gli esemplari del Salinas (ed.originale)

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Inviato
Il 17/8/2022 alle 22:57, Archestrato dice:

Buonasera,

Tra pochi giorni in vendita nell'asta elettronica 522 di CNG al lotto 13 un didrammo di Akragas tardo arcaico (495-485 a.C.) che presenta la combinazione di conii O46-R69, non censita nel corpus della professoressa Westermark. Ma che erroneamente CNG interpreta come la comparsa di un nuovo conio del rovescio.

Il dritto sembra presentare un’usura di conio generale più pronunciata che in altri esemplari noti (numeri 109-110-111).
Al rovescio mancano i difetti di conio (sotto il granchio) che il corpus riporta per tutti e tre gli esemplari noti finora battuti dal conio di martello O69, numero di catalogo 112.

Siccome l’ultimo accoppiamento di conii riportante il dritto O46 era catalogato al numero 111, potremmo vedere in questo nuovo esemplare un esempio del passaggio tra il conio O46 ed O47 per quanto riguarda la serie dei conii.


Un osservazione sull’esemplare CNG. Al dritto sopra la testa, dietro il collo e fino alla parte superiore dell’ala dell’aquila si può osservare una particolare fenditura che sembrerebbe portare al sollevamento (?) di parte del metallo. Purtroppo tramite foto non è facile capire chiaramente di cosa si tratti, tuttavia proprio dietro la nuca del rapace mi sembra di notare un area più scura, un agglomerato di ossido o un possibile sintomo di suberatura? L’esemplare non è di peso calante in ogni caso, arrivando a 8,48 grammi, e la casa d’asta descrive il particolare come difetto del tondello. @odisseo @skubydu ?



 

Piuttosto interessante il fatto che sul conio R69 si possano notare due globetti in posizioni poco comprensibili lungo i fianchi del carapace del granchio, uno proprio sopra il quarto arto destro dal basso ed uno tra il secondo e terzo arto sinistro dal basso.

Essendo compatibili per fattura, posizione e dimensioni con gli elementi di congiunzione tra gli arti del granchio ed il carapace mi chiedo: che siano i segni di un errore dell’incisore antico, forse un ripensamento dopo essersi accorto che stava inserendo gli arti in una posizione troppo asimmetrica ed innaturale?

 

L’esemplare CNG 522/13:

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https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-6U5GZ1/sicily-akragas-circa-495-485-bc-ar-nomos-22mm-848-g-4h
 

 

Gli esemplari 111 e 112 riportati in The Coinage of Akragas:

B4891539-4CC4-49A8-93EF-BF750B551041.thumb.jpeg.5bccaa794d0397166a147e0e791bf4eb.jpeg


L'immagine dell’esemplare Westermark 112.1 presente sul Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano del 1924 insieme alla descrizione che ne fece allora Monsignor Giuseppe de Ciccio:

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Certamente @Archestratoè un esemplare di passaggio... bravo.

Assolutamente autentico.

Lo avevo già studiato e salvato nelle mie ricerche quando apparve sul mercato francese venduto dalla CGB di Parigi.

https://www.cgb.fr/sicile-agrigente-didrachme-tb-ttb,bgr_586629,a.html

Odisseo

  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Grazie a entrambe dei contributi.

@skubydu deve essere un’emozione ogni volta, sfogliare le pagine del Salinas del 1867 e riconoscere che è ancora un valido riferimento di ricerca oggi, dopo un secolo e mezzo ?

Unisco l’immagine digitale delle due facce dell’esemplare di cui Salinas aveva pubblicato il disegno del rovescio al numero 17, custodito al British Museum da epoca  antecedente al 1837 nonché pubblicato sulle tavole di The Coinage of Akragas, numero di catalogo 114.1 (O48-R70). Il rovescio sicuramente opera dell’incisore del conio R69, vista l’estrema somiglianza.

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Colgo l’occasione e consiglio, agli utenti che già non lo avessero, di scaricare e leggere la versione PDF di “Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014”. Una corposa e piacevolissima lettura domenicale che rende bene, tra le altre cose, il quadro del grande rilievo che una ricerca accademica, sul campo, infaticabile ed assennata può avere nell’opera di crescita di una struttura museale, col contributo rilevante del collezionismo privato ed anche del mercato:

https://www2.regione.sicilia.it/bbccaa/salinas/pubblicazioni/PDF/Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014.pdf


 

 

@odisseo mi era sfuggito il passaggio da CGB, ancora grazie della preziosa segnalazione. Tra l’altro l’immagine più illuminata della vendita francese fuga buona parte dei dubbi che avevo su una possibile suberatura, anche se personalmente riterrei interessante poter indagare de visu l’apparente sollevamento del metallo sul lato destro della fenditura al dritto, per chiudere definitivamente la questione.

 

 

 

PS: auto correggo un mio refuso, alla fine del secondo capoverso del post 5 O69 andrebbe corretto in R69. Ma credo la cosa fosse risultata evidente e dal prosieguo e dalle immagini.

 

Modificato da Archestrato
PS
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Inviato (modificato)
9 ore fa, Archestrato dice:

deve essere un’emozione ogni volta, sfogliare le pagine del Salinas del 1867

si, decisamente, come tutti i testi antichi.  ?

Verissimo, è sempre una miniera di informazioni. Ottime anche le incisioni che per qualche esemplare sembrano delle fotocopie. Ben fatta anche la ristampa forni che comprende anche la parte poi terminata da Gabrici con le tavole mancanti al Salinas e che Salinas non riuscì a pubblicare. 

ciao

skuby

Modificato da skubydu

Supporter
Inviato (modificato)
9 ore fa, Archestrato dice:

Grazie a entrambe dei contributi.

@skubydu deve essere un’emozione ogni volta, sfogliare le pagine del Salinas del 1867 e riconoscere che è ancora un valido riferimento di ricerca oggi, dopo un secolo e mezzo ?

Unisco l’immagine digitale delle due facce dell’esemplare di cui Salinas aveva pubblicato il disegno del rovescio al numero 17, custodito al British Museum da epoca  antecedente al 1837 nonché pubblicato sulle tavole di The Coinage of Akragas, numero di catalogo 114.1 (O48-R70). Il rovescio sicuramente opera dell’incisore del conio R69, vista l’estrema somiglianza.

61DE7E0C-EE35-42A7-8171-3CB52B02016D.jpeg.db986d8f71e52ca1e95434c1b6208ec1.jpeg

 

Colgo l’occasione e consiglio, agli utenti che già non lo avessero, di scaricare e leggere la versione PDF di “Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014”. Una corposa e piacevolissima lettura domenicale che rende bene, tra le altre cose, il quadro del grande rilievo che una ricerca accademica, sul campo, infaticabile ed assennata può avere nell’opera di crescita di una struttura museale, col contributo rilevante del collezionismo privato ed anche del mercato:

https://www2.regione.sicilia.it/bbccaa/salinas/pubblicazioni/PDF/Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014.pdf


 

 

@odisseo mi era sfuggito il passaggio da CGB, ancora grazie della preziosa segnalazione. Tra l’altro l’immagine più illuminata della vendita francese fuga buona parte dei dubbi che avevo su una possibile suberatura, anche se personalmente riterrei interessante poter indagare de visu l’apparente sollevamento del metallo sul lato destro della fenditura al dritto, per chiudere definitivamente la questione.

 

 

 

PS: auto correggo un mio refuso, alla fine del secondo capoverso del post 5 O69 andrebbe corretto in R69. Ma credo la cosa fosse risultata evidente e dal prosieguo e dalle immagini.

 

 

Grazie @Archestrato,

ho scaricato il pdf “Del Museo di Palermo e del suo avvenire - Il Salinas ricorda Salinas, 1914-2014”.

Molto interessante.

Grazie ancora.

d

Modificato da Oppiano

Inviato

Non c’è di che, mi fa piacere sia stato gradito @Oppiano e buona lettura.


Inviato

Buongiorno,

A volte esemplari mal conservati e di scarsa leggibilità possono indurre in errate valutazioni circa l’accoppiamento dei conii.

É questo il caso di un esemplare di didrammo akragantino in vendita nell’asta che Roma Numismatics terrà giovedì otto settembre (The Anders Collection) al lotto 78.

La moneta viene descritta come proveniente da un’inedito accoppiamento di conii (O92-R192) del IV gruppo del primo periodo della monetazione di Akragas, 480/478-470 a.C.

Tuttavia come risulterà dalle immagini che posterò non dovrebbe esserci nulla di nuovo sotto il sole, essendo in realtà la combinazione di conii corretta da attribuire O90-R192, Westermark 279. Nota al corpus in 15 esemplari.

La posizione della prima A dell’etnico AKRA ed il suo distanziamento dal corpo dell’aquila (decisamente differente), nonché l’orientamento dell’elemento verticale della K non lasciano spazio a grossi dubbi. Si tratta del dritto O90.

Mi chiedo su quale presupposto si sia basata la catalogazione di Roma Numismatics: essendo il dritto alquanto compromesso non era più semplice cercarlo tra gli accoppiamenti noti col rovescio R192?


 

L’esemplare Roma Numismatics della Anders Collection lotto 78, Westermark 279 (O90-R192):

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Ora il conio di dritto O92, dall’esemplare SNG ANS 951, a New York presso l’American  Numismatic Society dal 1944 grazie al lascito Newell. Westermark 291.7 (O92-R196) con indicazione errata del peso.

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Il conio di dritto O90, dall’esemplare SNG Lloyd 797, al British Museum di Londra dal 1946 grazie al lascito Lloyd. Westermark 275.1 (O90-R189).
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Infine l’esemplare 49 del Fondo Generale della Biblioteca Nazionale di Francia, Westermark 279.13 (O90-R192) dagli stessi conii dell'esemplare in vendita Roma Numismatics ed anch’esso con il dritto in bassa conservazione, anche se decisamente migliore.

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Inviato
22 minuti fa, Archestrato dice:

Mi chiedo su quale presupposto si sia basata la catalogazione di Roma Numismatics:

Là superficialità a volte nel catalogare (causa forse anche Le innumerevoli vendite ed il poco tempo a disposizione) , il gridare all inedito, fa sicuramente salire il prezzo ….

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