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IGNORED

L'Ue e le larve


Risposte migliori

Inviato
9 minuti fa, ARES III dice:

È preoccupante che si faccia una questione politica anche sulla salute

Bisognerebbe anche chiedersi chi lo fa, se @littleEvil o la sorella... :rolleyes: (d'Italia)

petronius oo)

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Inviato
29 minuti fa, petronius arbiter dice:

la sorella... :rolleyes: (d'Italia)

Io sono figlio unico e personalmente riporto notizie senza scandalizzarmi della fonte: se si controlla le fonti da me riportate fino ad oggi sono al 80% da giornali di area centro-sinistra (Repubblica, La Stampa, Sole24...pur avendo idee conservatrici) e il restante da altre. Il mio obiettivo è solo informare e cercare di essere il più possibile oggettivo.

Ma comunque oggi noi non ci scandalizziamo di leggere gli autori latini che erano faziosi e scrivevano in modo spudoratamente contro alcuni personaggi , come ad esempio Annibale o Nerone. Quindi non dovremmo essere così delicati.


Inviato

In tutta l'Europa ho sempre trovato etichette con tutti gli ingredienti. Mi chiedo come sarebbero se non ci fosse l'UE. E comunque sia qui in Italia che all'estero sono pochissime le persone che le leggono... ?

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato (modificato)
6 ore fa, ARES III dice:

 Il mio obiettivo è solo informare e cercare di essere il più possibile oggettivo.

Allora dovremmo proprio evitare di riportare fonti di qualunque tipo che raccontano senza vergogna caxxxte totali come che "l'UE annacqua il vino" e simili. Perchè piuttosto dei soliti articoletti al volo di giornali di centro e sinistra e destra e alto e basso, scritti spesso da individui che di certe questioni ne sanno meno di noi, è meglio magari riportare articoli più dettagliati da siti che spiegano esattamente (in modo obiettivo e professionale) come stanno le cose. Se ne discutende in questi giorni anche in ottimi programmi alla radio (un mezzo molto sottovalutato), perchè ormai il COVID sta in qualche modo finendo e si vede che stiamo tornando alla "normalità", cioè alla solita cara, vecchia, lurida, noiosa, fastidiosa mania di polemizzare sui soliti argomenti che tanta presa e tanti ascolti fanno, specialmente se ben confezionati per l'utilizzo politico.  

Modificato da ART
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Inviato

Il problema di fondo con ciò che riguarda l'UE è sempre uno essenzialmente: le istruzioni europee, grazie alle competenze che le sono state devolute dagli stati, hanno il compito di legiferare, ma sin dall'inizio hanno avuto la tendenza di ascoltare maggiormente le esigenze degli amici Francesi, del Benelux, della Germania e degli Scandinavi.

Le società di questi Paesi hanno una struttura sociale, cultura, economica, differente rispetto a quelle mediterranee, quindi è normale che esistano dei conflitti tra queste due aree. 

Ora il problema è che le istituzioni europee tutelano, in modo più o meno velato, essenzialmente gli interessi dei Nordici, ma a discapito degli altri.

Un esempio è il Nutriscore ( sistema di etichettatura europeo degli alimenti) secondo cui il parmigiano, il prosciutto,....(made in Italy) sono cibi poco salutari e tali vengono etichettati. Questo non è un problema di danno all'immagine dei nostri prodotti e correlativamente un danno al nostro sistema economico? Stranamente prodotti di alcune multinazionali francesi, invece sono considerati cibo eccellente e salutare, pur non essendolo come tutti sanno!

Allora perché avviene? Ci sono figli e figliastri?

Al momento si.

Ma qualcuno obietterà: non è vero perché:

1) nelle istituzioni europee ci sono anche gli italiani! Sì però il risultato non cambia: o non contiamo nulla o siamo poco efficaci, o chi c'è preferisce assecondare (forse per tornaconto?) i desideri di certe lobby.

2) ci danno tanti soldini, come adesso con il Recovery Fund! Uno: la maggior parte sono ad interesse ( come hanno voluto ed ottenuto Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Austria, manovrate da dietro dalla Germania) quindi un aiuto interessato; Due: se l'Italia fallisce si porta dietro con se la Francia e la Germania, quindi ci aiutano solo per salvarsi la pelle non per spirito di solidarietà e fratellanza.

PS: credo che criticare ciò che non va bene sia utile poi anche al miglioramento. Sulla mia pelle posso dire che per colpa di certe normative UE ho avuto dei problemi: sono cittadino di più paesi UE, ma essendo nato in Italia ed essendo residente lì ho l'assicurazione sanitaria italiana che è valida tutta l'UE. Si ma relativamente e solo per poche cose. Inoltre ho chiesto di poter accedere ed iscrivermi al sistema sanitario di altri paesi UE (pagando) ma mi hanno detto che non potevo farlo in quanto ne avevo già uno quello italiano. Bella fregatura: ti dicono che con la tua assicurazione sanitaria italiana puoi andare dappertutto nell'UE, poi scopri che ci sono limitazioni, infine ti dicono che non puoi nemmeno superare il problema pagando. E sapete chi questo problema non c'è l'hanno gli extracomunitari: ad es. il mio prozio che ha anche la cittadinanza americana quando viene a Vienna o a Budapest paga quel poco all'azienda sanitaria nazionale ed è tutelato come un cittadino locale. Pensate gli hanno inviato anche la richiesta di vaccinazione per il Covid pur essendo in Carolina. 

Quindi ci sono normative europee che dovrebbero tutelarci ma che nella realtà sono un ostacolo per gli europei e avvantaggiato gli altri.


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Inviato
Il 8/5/2021 alle 19:07, petronius arbiter dice:

Nessuno ci obbligherà a bere vino analcolico, così come nessuno, in tutti gli anni da che esiste, mi ha mai obbligato a bere la birra dello stesso genere. Alla fine, mi sembra la solita polemica sul nulla.

Mi sembra di ricordare che nell'equivalenti dei nostri autogrill in Russia ci fosse esclusivamenter birra analcolica (tipicamente di fianco alla Vodka :D)


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Inviato
1 ora fa, ARES III dice:

Allora perché avviene? Ci sono figli e figliastri?

Non vorrei scivolare in politica ma alla UE ci finisce chi viene candidato e poi eletto. Se noi mandiamo incapaci o assenteisti di professione non è che poi possiamo lamentarci piú di tanto eh?


Inviato (modificato)
46 minuti fa, incuso dice:

Non vorrei scivolare in politica ma alla UE ci finisce chi viene candidato e poi eletto. Se noi mandiamo incapaci o assenteisti di professione non è che poi possiamo lamentarci piú di tanto eh

Hai ribaltato il mio pensiero: non è che ci trattano male per colpa degli eventuali incapaci che  mandiamo a Bruxelles/Strasburgo, ma lo fanno perché voglio guadagnarci sopra alcuni Paesi. Se la componente nostrana non è in grado di difenderci bene, ciò non toglie che sono loro che non dovrebbero approfittarsene: altrimenti passa l'idea che se non sei in grado di difenderti faccio allora come mi pare e ti "derubo", modello anarchico governato dal più forte.

Modificato da ARES III

  • ADMIN
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Inviato
16 minuti fa, ARES III dice:

Hai ribaltato il mio pensiero: non è che ci trattano male per colpa degli eventuali incapaci che  mandiamo a Bruxelles/Strasburgo, ma lo fanno perché voglio guadagnarci sopra alcuni Paesi. Se la componente nostrana non è in grado di difenderci bene, ciò non toglie che sono loro che non dovrebbero approfittarsene: altrimenti passa l'idea che se non sei in grado di difenderti faccio allora come mi pare e ti "derubò", modello anarchico governato dal più forte.

Nel mondo reale funziona esattamente così. Ognuno porta i propri interessi. Non sei capace di farlo? Ti arrangi!

Passiamo agli esempi:

Insetti: a me piacerebbe prima o poi assaggiare il formaggio coi vermi che in Italia viene fatto in Sardegna e nel Piacentino. Quindi voto a favore. E comunque non è un obbligo mangiarli. Semplicemente si potrà e, molto piú probabilmente, li troveremo in prodotti industriali (ma saranno dichiarati).

Acqua nel vino: anche sarà pure indicato in etichetta no? Detto questo mi sembra apra delle possibilità di mercato enormi per i paesi produttori di vino e quindi è giusto farlo prima che arrivino altri paesi extra UE come la California (faccio notare come buona parte dei paesi "cattivoni" che elencavi non produce vino). Resta da capire se vedremo prima lo Champagne analcolico o il prosecco analcolico; il primo che arriva si prende il mercato e per gli altri si farà dura.

Nutriscore: l'etichetta nutrizionale è cosa buona e giusta. Il Nutri-score è uno dei candidati e spero non lo scelgano perché ha numerosi difetti. Lo hanno inventato in Francia e non mi si dica che la Francia non ha prodotti alimentari tipici a livello di quelli italiani.

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Inviato
37 minuti fa, incuso dice:

Nel mondo reale funziona esattamente così. Ognuno porta i propri interessi. Non sei capace di farlo? Ti arrangi!

Non capisco veramente cosa vuoi dire?

37 minuti fa, incuso dice:

Passiamo agli esempi:

Come ho già detto anche prima, ognuno fa come gli pare, ma ho il diritto di sapere cosa c'è in un prodotto e non voglio etichette truffaldine, e non capisco se sei d'accordo su questo o piuttosto stai dalla parte di coloro che riescono ad imporsi nel mondo reale, anche con l'inganno, la forza o quant'altro di scorretto dal momento che funziona così!

Nel mondo si vende il parmisan , ed in alcuni Paesi in questo formaggio hanno trovato segatura e plastica, vogliamo anche in Italia questo?

Prego, largo ai vincitori. Poi se muore qualcuno pazienza, se non è un parente o un amico.........

Quanti sanno che la Johnson & Johnson è stata condannata per aver fatto contrarre tumori a molte donne per aver tagliato certi detergenti intimi con amianto? 

Oscar Wilde scrisse: “Quando gli dei vogliono punirci, esaudiscono le nostre preghiere”.

 


Inviato (modificato)

Per saperne di più...

 - Copertura sanitaria:

https://europa.eu/youreurope/citizens/health/index_it.htm

Nell'UE il paese cui fai capo per la previdenza sociale e la copertura sanitaria dipende dal tuo status economico e dal luogo in cui risiedi, non dalla tua nazionalità

https://europa.eu/youreurope/citizens/health/when-living-abroad/health-insurance-cover/index_it.htm

Copertura previdenziale all'estero (Non puoi scegliere il paese dal quale sarai assicurato!):

https://europa.eu/youreurope/citizens/work/unemployment-and-benefits/country-coverage/index_it.htm

non è un problema ammalarsi all'estero durante un breve soggiorno, se all'estero ci abiti o lavori, allora esistono delle chiare regole. 

Norme per l'etichettatura dei prodotti alimentari

https://europa.eu/youreurope/business/product-requirements/food-labelling/general-rules/index_it.htm

(perciò qui niente segatura, o - come minimo - bisogna indicarne la percentuale ;) e se poi qualcuno non vuole andare tanto lontano ma restare a casa, vada a fare una ricerca sulle mozzarelle di bufala e scopre che si dimenticano spesso un po' di ingredienti e/o la loro origine...)

 

L'asbesto era nel talco - dice un giornalista - e la cosa non è proprio recente, sembra un altro caso Monsanto/Glyphosat:

https://www.reuters.com/investigates/special-report/johnsonandjohnson-cancer/

l'italica cava di Balangero l'hanno chiusa nel 1990, e quella ha fatto di sicuro più danni.

 

Perdonatemi se poi io la pianto qui. Passo e chiudo.

Servus

Njk

 

PS: qui un caso acuto di ignoranza delle norme europee (qui quelle sui tessuti)

https://www.youtube.com/watch?v=TQRg7wH_FC0&t=2s&ab_channel=BALLSDEEP

 

 

Modificato da littleEvil
Awards

Inviato
2 ore fa, littleEvil dice:

non è un problema ammalarsi all'estero durante un breve soggiorno

Dipende cosa hai! La sfiga ti può capitare anche se vai per una settimana da qualche parte.

 

2 ore fa, littleEvil dice:

Copertura previdenziale all'estero (Non puoi scegliere il paese dal quale sarai assicurato!):

La conosco la normativa, solo che se devi fare certi accertamenti propedeutici per altre cose mediche e sei all'estero (non voglio scendere nel particolare) , con l'assicurazione italica ti ci pulisci la bocca! Anche per una semplice ricetta per le medicine hai bisogno di un numero di previdenza sanitaria locale ed è inutile ricorderei ai medici e anche ai farmacisti che hai la tua bella tessera sanitaria italiana che ti copre per tutta l'UE!

Poi avendo conoscenze e quant'altro l'ostacolo lo aggiri, ma sempre con qualche stratagemma, e non seguendo proprio la normativa europea.

2 ore fa, littleEvil dice:

se all'estero ci abiti o lavori, allora esistono delle chiare regole. 

Se fai 4 mesi da una parte, 3 in altra, 5 in un altro posto, cosa devi fare? 

Pregare Dio che non ti capiti nulla?

Comunque questa tipologia non viene realmente contemplata. E il bello è che gli extracomunitari possono aggirare l'ostacolo pagando, noi europei anche pagando non c'è lo consentono ufficialmente.


Inviato (modificato)

Non sono dell'umore e il periodo adatto a fare lunghe discussioni, quindi mi limito a qualche considerazione rapida.

 

17 ore fa, ARES III dice:

2) ci danno tanti soldini, come adesso con il Recovery Fund! Uno: la maggior parte sono ad interesse ( come hanno voluto ed ottenuto Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Austria, manovrate da dietro dalla Germania) quindi un aiuto interessato; Due: se l'Italia fallisce si porta dietro con se la Francia e la Germania, quindi ci aiutano solo per salvarsi la pelle non per spirito di solidarietà e fratellanza.

Qui lo spirito di solidarietà e fratellanza non c'entra niente, si tratta di fondi d'emergenza a tassi quasi nulli di cui tutti possono usufruire su richiesta. Se vogliamo farne anche una questione morale starei attento prima di accusare così facilmente gli altri, nel senso che ferme restando le loro responsabilità di macchie ne abbiamo diverse pure noi.

 

6 ore fa, ARES III dice:

Un esempio è il Nutriscore ( sistema di etichettatura europeo degli alimenti) secondo cui il parmigiano, il prosciutto,....(made in Italy) sono cibi poco salutari e tali vengono etichettati. Questo non è un problema di danno all'immagine dei nostri prodotti e correlativamente un danno al nostro sistema economico? Stranamente prodotti di alcune multinazionali francesi, invece sono considerati cibo eccellente e salutare, pur non essendolo come tutti sanno!

All'interno di ogni sistema, anche gli stati federati o le regioni stesse, esistono gli interessi e le lobby che li sostengono, non dobbiamo scoprire l'America. Le etichette Nutriscore non piacciono? Si negozia altro. C'è la controproposta "NutrInform Battery" sostenuta dall'Italia appoggiata da altri Stati. Solo non facciamo troppo le vittime parlando di egoismo dei "nordici", perchè anche l'Italia nostra ha più volte negato il suo aiuto a chi ne aveva bisogno, al nord come al sud, e in certi casi continua tutt'ora a farlo con questioni ben più serie (vedi ad esempio le minacce e i ricatti della Turchia), dimostrando ben poco spirito di solidarietà e fratellanza dopo tutte le lamentele sulla Germania.

 

17 ore fa, ARES III dice:

Il problema di fondo con ciò che riguarda l'UE è sempre uno essenzialmente: le istruzioni europee, grazie alle competenze che le sono state devolute dagli stati, hanno il compito di legiferare, ma sin dall'inizio hanno avuto la tendenza di ascoltare maggiormente le esigenze degli amici Francesi, del Benelux, della Germania e degli Scandinavi.

Le società di questi Paesi hanno una struttura sociale, cultura, economica, differente rispetto a quelle mediterranee, quindi è normale che esistano dei conflitti tra queste due aree. 

Ora il problema è che le istituzioni europee tutelano, in modo più o meno velato, essenzialmente gli interessi dei Nordici, ma a discapito degli altri.

Allora perché avviene? Ci sono figli e figliastri?

Il problema di fondo è che l'UE non è unita seriamente dal punto di vista politico e quindi continueranno ad esserci figli e figliasti come ci sono gli stessi figli e figliasti minori anche all'interno degli Stati, fra le aree in base al loro peso demografico, economico e la vocazione commerciale, con la differenza che almeno per i secondi esiste uno stato centrale unico a mediare con più efficienza e rapidità. Noi italiani nello specifico ne sappiamo qualcosa, specialmente dopo decenni di Bossi, "terroni" e "Padania". E la questione non sono presunte grandi differenze sociali, culturi ed economiche, faccende relative specialmente dopo decenni d'integrazione, ma che noi accettiamo che le cose stiano così perchè evidentemente ci va bene in questo modo. Va bene continuare con questo purgatorio infinito, va bene far finta di essere indipendenti sotto la gonnella di mamma "impero americano", come la definiscono gli stessi studiosi di geopolitica, mentre le superpotenze decidono anche per noi come deve giarare il mondo. Criticare per migliorare è sacrosanto, solo che partirei dalle cose fondamentali.

Modificato da ART

Inviato
12 ore fa, ART dice:

Criticare per migliorare è sacrosanto, solo che partirei dalle cose fondamentali.

Purtroppo molti Italiani,  Francesi, Olandesi,...(un po' tutti gli Europei Occidentali), hanno una visione parziale dell'Europa e spesso credono che ciò che fanno è sempre fatto bene e deve stare bene a tutti.

Ma esistono anche gli altri, e non è detto che abbiano lo stesso punto di vista. Questa differenza di vedute non significa che allora bisogna sfasciare tutto. Per comprendere meglio questo pensiero, consiglio di leggere:

Impero pacifico I limiti dell’Unione europea sono anche la sua forza

Nel suo nuovo libro, la giornalista olandese Caroline De Gruyter tratteggia un inedito confronto tra le istituzioni europee e il regno asburgico: «Vienna cercava, e ci riuscì per seicento anni, di dare un tetto a diversi gruppi nazionali e linguistici. In modo diverso anche Bruxelles prova a farlo, tenendo insieme nazioni che si sono fatte la guerra per secoli»

Caroline De Gruyter lavora come corrispondente per gli Affari europei del giornale olandese NRC Handelsblad. Collabora regolarmente con prestigiosi magazine di politica estera come Foreign Policy e Carnegie Europe. Dopo aver lavorato a Gaza, Gerusalemme, Ginevra, Vienna e Bruxelles (due volte), oggi vive a Oslo. Quest’anno ha pubblicato (in olandese) Non andrà mai meglio: un viaggio per l’Unione europea e l’Impero asburgico, la sua quinta opera. Nel libro tratteggia un inedito confronto tra queste due entità sovranazionali, suggerendo che proprio i limiti dell’Ue potrebbero essere la sua forza, come lo furono per il plurisecolare Impero asburgico.

L’Ue è un impero?
Non nel senso canonico. Solitamente, con “impero” indichiamo grandi superpotenze che possono agire in modi molto violenti e aggressivi per imporre la loro volontà agli altri. In quest’ottica, chiaramente, l’Ue non lo è. Ma guardiamo a ciò che effettivamente fa: l’Ue riesce a proiettare la propria influenza anche molto lontano dai suoi confini. È il più grande mercato al mondo, e questo mercato segue regole molto stringenti. Abbiamo norme che vanno dai diritti umani alla quantità di prodotti chimici che possono essere usati nella produzione di giocattoli affinché non siano nocivi per i bambini. Chiunque nel mondo intenda vendere i propri prodotti o servizi nell’Ue è tenuto a conformarsi a queste regole. Quindi, dal Ruanda alla Colombia passando per l’Indonesia, le aziende producono rispettando le norme Ue. Questa è una caratteristica imperiale. L’Ue è un impero pacifico.

Quali sono le differenze principali tra Impero asburgico e Ue?
Il primo era uno Stato, aveva una politica estera unica e un esercito. La seconda non ha davvero una politica estera, sono gli Stati membri che cercando di trovare un compromesso. E non è dotata di un esercito.

E le somiglianze?
Sono numerose. Vienna cercava, e ci riuscì per seicento anni, di dare un tetto a diversi gruppi nazionali e linguistici. In modo diverso anche Bruxelles prova a farlo, tenendo insieme nazioni che si sono fatte la guerra per secoli. Dà una struttura, stabilisce regole comuni, che valgono sia per i piccoli che per i grandi. Così protegge i primi, che sono sempre le vittime dei capricci dei secondi. Quando Francia e Germania entravano in guerra, per esempio, il Lussemburgo poteva essere certo di venire invaso a stretto giro.

Nel tuo libro scrivi che l’Ue è ossessionata dalla perfezione come lo era la monarchia asburgica. Cosa intendi?
Oggi l’Ue è ossessionata dal fatto che le regole debbano valere per tutti, ed essere da tutti rispettate. Accadeva lo stesso nell’Impero. Un esempio: nell’esercito asburgico soldati e ufficiali avevano il diritto di comunicare nella propria lingua. Presto si capì, tuttavia, che questo diritto rendeva impossibile gestire un esercito multinazionale come quello asburgico. Così, le regole iniziarono a essere parzialmente aggirate: si organizzarono corsi di lingua. Un escamotage che generava un po’ di disagio nelle autorità asburgiche: erano abituate a rispettare le regole, sempre e comunque.

Allo stesso modo oggi, quando i vari capi di Stato dei Paesi membri si incontrano a Bruxelles, riescono sempre ad accordarsi, ma poi disquisiscono sul lessico da utilizzare, perché le stesse parole possono avere significati diversi nelle diverse lingue. Così i leader politici utilizzano deliberatamente significati ambigui, garantendosi un margine di adattabilità. È un modo per adeguarsi a quella imperfezione che è intrinseca alle decisioni collettive: non possono mai soddisfare appieno nessuno dei contraenti.

Dalle opere di autori simbolo della koiné viennese della belle époque, come Joseph Roth, Karl Kraus e Stefan Zweig, traspare immancabile l’idea che l’Impero sia destinato a disgregarsi. Anche oggi di fronte a ogni sfida di un certo peso che l’Ue si trova ad affrontare sui giornali si titola “L’Unione di fronte a una crisi esistenziale”. Perché?
Ho lavorato come corrispondente a Bruxelles per dieci anni in tutto, ero là anche durante la crisi dell’euro e ho assistito a questo fenomeno in prima persona. L’Ue ha dovuto effettivamente affrontare molte gravi crisi negli ultimi quindici anni. Durante ciascuna di esse gli analisti si chiedevano sempre: “l’Ue è a un passo dall’implosione?”. Tutti prevedevano che l’Ue fosse entrata nella fase zenitale. Poi, una settimana dopo, un anno dopo, si constatava stupiti che non solo il blocco era ancora in piedi, ma anche che era emersa ulteriormente rafforzata da questa crisi supposta esiziale.

Come mai?
Perché, dichiarazioni a parte, né i capi di Stato né i cittadini vogliono che l’Ue collassi. Di norma, i leader entrano ai vertici giurando che questa volta non intendono accettare alcun compromesso, ma poi si ritrovano a fissare l’abisso, ponderano quanto è profondo, quindi fanno un passo indietro e ritornano al tavolo dei negoziati. Mi pare che gran parte degli analisti e dei cittadini se ne stupisca ogni volta. Non se lo aspettano. Curiosamente, le crisi di governo negli Stati membri sono raccontate in modo completamente differente. Nei Paesi Bassi, 
per esempio, al momento non abbiamo un governo, la nostra politica è nel caos, ma avete letto qualcuno domandarsi se i Paesi Bassi stanno per implodere? No. Con l’Ue, invece, è la regola. E non succede mai.

Parlando di governi che adorano praticare il dissenso: leggendo le tue riflessioni, si ha l’impressione che l’Ungheria di ieri, quel regno che dal 1867 godette di uno status pari alla metà austriaca dell’Impero, abbia molto in comune con l’Ungheria di oggi, l’autocrazia orbaniana.
Da europea occidentale con scarsa conoscenza del paese, ho sempre faticato a capire perché Budapest si ponesse in modo così ostile verso l’Ue. Quando sono andata a Vienna, ho incontrato persone e ho studiato la storia, finalmente ho compreso. Ho avuto un’illuminazione. Gli ungheresi si comportavano nello stesso modo anche all’epoca. Dopo l’Ausgleich del 1867, quando l’Impero asburgico divenne “Impero austro-ungarico”, Budapest iniziò a godere di parecchi privilegi. Tra essi, il diritto di veto su varie materie, per esempio il bilancio, una prerogativa che i rappresentanti ungheresi esercitavano spesso e volentieri. Proprio questo è uno dei motivi per cui, quando l’Impero dichiarò guerra alla Serbia, l’esercito era poco attrezzato. Per Vienna la guerra fu un disastro dal primo giorno. Negli anni precedenti le altre potenze si erano armate fino ai denti e l’imperatore Francesco Giuseppe ne era consapevole. Aveva provato a stare al passo, ma Budapest aveva continuato a mettergli i bastoni tra le ruote bloccano la modernizzazione delle forze armate, sebbene ciò danneggiasse anche l’Ungheria.

A Vienna ho avuto la possibilità di intervistare l’ambasciatrice dell’Ungheria e lei mi ha spiegato che gli ungheresi tendono a sentirsi sempre vittime di qualcuno. Gli Asburgo vennero per salvarli dall’Impero ottomano ma poi si fermarono. Dopo la Seconda guerra mondiale fu il turno dell’Unione sovietica, e dal 2004 ad oggi è l’Ue a incarnare l’occupante straniero. “Tutti ci vogliono dire come comportarci, ma noi non lo possiamo sopportare. Siamo fatti così”, mi ha detto l’ambasciatrice. Nota per il futuro: gli ungheresi si lamentavano costantemente ma furono gli ultimi a lasciare l’Impero asburgico.

Nei Balcani, a Sarajevo nel 1914, iniziò il lento processo di collasso dell’Impero asburgico. Più di cent’anni dopo, sembra che anche l’Ue sia tormentata dai Balcani occidentali. Nonostante sia l’attore più importante sul piano delle relazioni commerciali e degli investimenti, non riesce a integrarli, subisce la concorrenza di potenze rivali, assiste inerme al deterioramento degli standard democratici. C’è un parallelismo anche qui?
Credo che per tanto tempo l’Ue non abbia compreso i Balcani. In Europa occidentale solo oggi sta emergendo questa sensibilità. Per esempio, io sono olandese e nel mio paese abbiamo più una proiezione transatlantica, siamo più orientati verso ovest che verso est. Quando deve affrontare questioni molto complesse, l’Ue tende a scomporle in questioni più piccole, in modo da depoliticizzarle e affrontarle con un piglio tecnico. Una modalità molto utile per risolvere i problemi, ma che comporta alcuni svantaggi. Uno dei quali è che Bruxelles non 

svantaggi. Uno dei quali è che Bruxelles non sa pensare in termini geopolitici: è abituata ad agire in modo legalistico, rispettando le norme condivise. Così non riesce a cogliere del tutto ciò che accade nei Balcani che, oggi come ieri, vengono destabilizzati da potenze che pensano e si muovono in modo geopolitico, come Russia, Turchia, Cina.

L’Ue, invece, si limita a inviare liste di richieste ai propri partner balcanici, verificando ciclicamente se soddisfano o meno i criteri prestabiliti. Dovremmo iniziare a pensare anche noi in termini geopolitici. I Balcani occidentali sono troppo vicini, quando emergono conflitti in questo quadrante, riverberano anche da noi.

https://www.linkiesta.it/2021/05/intervista-carolinede-gruyte-europa-impero-asburgico/amp/


Inviato

Trovo strana questa associazione tra Impero Austriaco e L'Unione Europea. Soprattutto per le origini. Lo stato asburgico si era creato conquistando territori. E ne so qualcosa provenendo dalla Galizia che nel 1776 NON aveva chiesto di farne parte. L'UE è un'associazione volontaria di stati europei che, stanchi di farsi la guerra, tentano, anche se non proprio benissimo, di creare una nuova entità, che dia pace e prosperità a tutti i suoi cittadini.

Il servizio sanitario è assicurato a tutti i cittadini europei su tutto il territorio dell'Unione. Ne ho avuto la prova, quando un mio cliente, con tessera sanitaria italiana, è stato ricoverato d'urgenza e curato in un altro paese europeo senza alcun impedimento e completamente gratis. Poi magari esistono eccezioni o personale ignorante, può capitare.

Infine i rappresentanti spediti da singole nazioni. Sicuramente alcune nazioni spediscono in Europa il meglio dei loro politici. In Italia spediamo quelli che non sono riusciti a trovare posto altrove. Purtroppo spesso non conoscono l'inglese e men che meno un'altra lingua europea. E poi ci sono anche gli assenteisti. Quindi i nostri rappresentanti o non ci sono o non hanno idea di quello che si va a votare. E NON è colpa dell'Unione se poi passano provvedimentio a noi sgraditi.

Ultima questione: i fondi europei. L'Italia restituisce una parte enorme di fondi europei perchè incapace di spenderli. Questo perchè per poterli spendere bisogna presentare dei progetti che vanno approvati e noi non li presentiamo. In altre nazioni ho potuto vedere uffici europei che aiutano i contadini e gli imprenditori a preparare e a presentare i loro progetti per utilizzare i fondi europei. Qui, da imprenditore, non saprei proprio dove rivolgermi...

Sarebbe ora di cambiare. Ovviamente l'Italia non l'Europa.

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

tutta questa discussione e' partita da un articolo cialtrone, scritto da giornalista cialtrone su giornale cialtrone.

Mi sembra naturale che quello che ne viene fuori non sia un gran che.....

Se io cittadino europeo voglio mangiare farina di insetti. Perche' ad @ARES III o al bravo giornalista non va bene ? Che problema avete ? Cosa c'entra ma veramente cosa c'entra l'Unione Europea ?

Io voglio magiare insetti e li voglio anche vendere. Percui chiedo l'autorizzazione a chi di dovere, che per fortuna applica criteri chiari ed oggettivi e non legge cialtronate sui giornali italiani.

Quindi, verificato che tale cibo e' commestibile ed e' igenico, non puo' far altro che autorizzare.

Il contrario sarebbe fascismo. Del tipo: qui in Italia abbiamo ottimi cibi e la commissione STRANIERA e anti AUTARCHICA -OSA- autorizzare una simile nefandezza. Fuori le baionette!!!

Awards

Inviato
1 ora fa, giulira dice:

Perche' ad @ARES III o al bravo giornalista non va bene ?

Questa, e non ricordo più nemmeno il numero, è l'ennesima volta che dico, sperando che chi legge capisce l'italiano, altrimenti ditemelo voi in che lingua comunicare, che per me tutti possono fare ciò che voglio, ma vorrei etichette corrette!

Comunque in un momento difficile come questo, il problema di fare approvare normative per mangiare insetti, bere vino senza alcool (esiste già il succo di uva!) o altre cose esotiche ( che per carità se uno vuole si accomodi pure) provenienti dall'Europa se ne sentiva veramente la necessità! Inoltre questa grande apertura mentale e culinaria mi fa veramente piacere, perché ricordo bene che fino a 15 anni fa vedevo moltissimi italiani che quando venivano in Ungheria o in Croazia, o zone limitrofe, si portavano il sacchetto con i viveri per paura delle mostruosità gastronomiche del centro Europa...... e oggi stiamo parlando e bramando gli insetti!

 

PS: in Italia non ne parlano però quanti sanno che la Commissario cipriota che firmava i contratti con le aziende farmaceutiche per i vaccini Covid si è trovata per sbaglio 4 milioni di € in più sul conto corrente? Forse sarebbe meglio che qualcuno in apposita sede si interessi anche di questo. Riporto l'unico articolo in lingua italiana che ho trovato fino adesso, quindi pregherei di non storcere il naso perché è quello che passa il convento fino adesso:

4 milioni di euro dal nulla. Bufera sulla Commissaria alla Sanità Ue

Nel silenzio pressoché totale dei media mainstream viene fuori che Stella Kyriakidou, Commissario europeo per la Salute, sarebbe coinvolta in un sospetto caso di mazzette.

La notizia, riportata da alcuni quotidiani greci e ciprioti e confermata anche da ARD (la tv di Stato tedesca), è questa.

Secondo una relazione della Corte dei conti di Cipro il marito della ministra della sanità dell’Ue, Kyiriakos Kyriakidou, avrebbe ricevuto denaro sotto forma di un prestito erogato dalla Cyprus Cooperative Bank, la seconda banca più grande del paese, di proprietà statale e in passato più volte beneficiaria di sostegno con denaro pubblico.

Quattro milioni di euro che sarebbero stati accreditati dal nulla sul suo conto bancario. Uno stanziamento definito dalla Corte “molto problematico", in virtù del fatto che il beneficiario era privo delle garanzie necessarie. Il prestito, in altre parole, non aveva la copertura (da redditi o altri beni) sufficiente a ripagarlo. E, pare, erogato per giunta senza che ne venisse registrata la motivazione ufficiale.

Una vicenda parecchio torbida - che alcuni giornali hanno già definito come un caso di “corruzione” - che meriterebbe un’indagine approfondita. Visto che, più o meno indirettamente, coinvolge la responsabile sanitaria dell’Ue che, in piena pandemia, ha svolto un ruolo di prim’ordine negli accordi di fornitura con Big Pharma per la strategia vaccinale in Europa. Contratti miliardari sottoscritti a prezzi esorbitanti, senza alcuna trasparenza e affetti da gravissime carenze e ritardi, ormai sotto gli occhi di tutti.

Diversamente, in assenza di un chiarimento davvero efficace, qualcuno potrebbe iniziare a pensare che, all’Ue, di tutelare la salute pubblica interessi davvero poco. Un sospetto che, a vedere i miliardi di tagli imposti alla sanità in questi anni agli Stati membri, per alcuni è già una solida certezza.

Fonti qui:

- www.euro2day.gr/amp/news/Cyprus/article/2073291/ypoptos-gia-diafthora-o-syzygos-ths-epitropoy-stel.html

- www.thesspress.gr/ypologi-gia-diafthora-i-epitropos-ygeias-tis-ee-stella-kyriakidou/

- daserste.ndr.de/panorama/aktuell/Ehemann-von-EU-Impf-Kommissarin-Kyriakides-unter-Korruptionsverdacht,kyriakides100.html

 

https://www.lantidiplomatico.it/amp/29278_41264/dettnews-4_milioni_di_euro_dal_nulla_bufera_sulla_commissaria_alla_sanit_ue.html


Inviato (modificato)
5 ore fa, ARES III dice:

Quando deve affrontare questioni molto complesse, l’Ue tende a scomporle in questioni più piccole, in modo da depoliticizzarle e affrontarle con un piglio tecnico. Una modalità molto utile per risolvere i problemi, ma che comporta alcuni svantaggi. Uno dei quali è che Bruxelles non sa pensare in termini geopolitici: è abituata ad agire in modo legalistico, rispettando le norme condivise. Così non riesce a cogliere del tutto ciò che accade nei Balcani che, oggi come ieri, vengono destabilizzati da potenze che pensano e si muovono in modo geopolitico, come Russia, Turchia, Cina.

L’Ue, invece, si limita a inviare liste di richieste ai propri partner balcanici, verificando ciclicamente se soddisfano o meno i criteri prestabiliti. Dovremmo iniziare a pensare anche noi in termini geopolitici. I Balcani occidentali sono troppo vicini, quando emergono conflitti in questo quadrante, riverberano anche da noi.

L'articolo è condivisibile ma in questa parte finale direi che scopre un po' l'America. Non è che Bruxelles non sa pensare in termini geopolitici (dove ha tutte le competenze assegnate per farlo lo fa, ad esempio nel commercio col resto del mondo e nella gestione della moneta) ma non può farlo, perchè non ha un governo centrale unitario. Non ci sono il presidente eletto dell'UE, la politica estera e le forze armate UE, in questo modo è semplicemente impossibile pensare in termini strategici perchè tutto il fondamentale deve sempre risultare da un compromesso fra gli stati ed è soggetto a veti e capricci. E qui torniamo alla solita questione fondamentale: ci sta bene così o è meglio provare a voltare seriamente pagina?

Modificato da ART

  • 3 settimane dopo...
Inviato
Il 10/5/2021 alle 15:55, ARES III dice:

Un dirigente di Nestlé  ha postato sui social un video in cui invita a un brindisi con la "nuova alternativa al latte, fatta con piselli gialli frullati del Belgio e della Francia" disponibile, annuncia grazie al massimo punteggio di Nutri-Score, "in Francia, Paesi Bassi e Portogallo" ma altri Paesi tra cui l'Italia potrebbero aggiungersi presto alla lista. 

Vi ricordate questa notizia di qualche settimana fa? 

Adesso è arriva qualche nuova informazione, proveniente  rigorosamente da un giornale che non suscita scandalo (soprattutto per l'autorevolezza dei Peanuts):

Molti prodotti Nestlé non sono salutari, dice Nestlé

L'azienda lo ha ammesso in un rapporto interno sui tentativi svolti finora per migliorare bevande e snack

https://www.ilpost.it/2021/05/31/nestle-alimenti-bevande-poco-salutari/

In particolare si evidenzia che

in particolare, il 96 per cento delle bevande (Nestlè) e il 99 per cento dei prodotti dolciari e gelati dell’azienda non hanno superato questo valore, così come l’82 per cento delle acque aromatizzate e il 60 per cento dei latticini.

Il "nuovo" latte sarà tra questi?

 


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