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Inviato

Buongiorno a tutti!!

Mi scuso per la domanda non esattamente numismatica.
In questo periodo sono particolarmente interessato alle modalità con cui veniva registrata la Contabilità in Sicilia all'epoca dell'Emirato, dei Normanni e degli Svevi. 
Ci sono alcune informazioni di cui sono ragionevolmente sicuro, altre invece di cui sono dubbioso.
Per quanto è a mia conoscenza nell'Emirato di Sicilia i conti si tenevano in Dinar, non coniati, da 4 Tarì, e lo schema dei rapporti era il seguente:
 
1 Dinar ( di conto) = 4 Tarì 
1 Tarì = 4 Dirhem ( ? )
1 Dirhem = 18 Kharrube ( ? )
 
Con i Normanni invece in Oncie d'oro, non coniate, da 7 Soldi e 1/2, mentre lo schema dei rapporti era il seguente:
 
1 Oncia ( di conto ) = 7 Soldi e 1/2
1 Soldo ( di conto) = 4 Tarì 
1 Tarì = 3 Ducali
1 Ducale = 24 Follari
1 Follare = 2 Kharrube 
 
Con i primi Svevi sempre in Oncie d'oro, questo lo schema dei valori:
 
1 Oncia ( di conto ) = 7 Soldi e 1/2
1 Soldo ( di conto) = 4 Tarì 
1 Tarì = 16 Denari
1 Denaro = 4 Follari ( ? )
1 Follare = 2 Kharrube ( ? )
 

Con gli ultimi Svevi sempre in Oncie d'oro da 4 Augustali, questo lo schema dei valori:
 
1 Oncia ( di conto ) = 4 Augustali 
1 Augustale = 7 Tarì e 1/2
1 Tarì = 24 Denari
1 Denaro = 3 Follari ( ? )
 
Come ho scritto purtroppo non sono sicuro di tutti i rapporti, qualcuno di voi è in grado di confermarli o di aggiungere qualcosa?
Grazie!!
 

 

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  • 1 mese dopo...
Inviato

Purtroppo non è possibile dare una risposta univoca in quanto all'interno dei singoli sottoperiodi varie riforme monetarie modificarono la contabilità.

Per quanto riguarda gli Arabi se ricordo bene, la kharruba era 1/16 del Dirhem, per :
1 Dinar ( di conto) = 4 Tarì 
1 Tarì = 2.5 Dirhem 
1 Dirhem = 16 Kharrube ( ? )
1 Tarì = 40 Kharrube ( ? )
 
Per quanto riguarda i Normanni, poco cambia fino alla riforma di Ruggero II:
1 Dinar ( di conto) = 4 Tarì 
1 Tarì = 3 ducali 
1 Ducale = 24 follari 
1 Ducale= 6 grani d'oro di conto
1 Tarì= 18 grani d'oro di conto
1 follaro = 2 Kharrube ( ? )
 
In realtà la cosa è molto più complessa, in quanto Guglielmo II promuove ben due riforme monetarie all'interno del quale il valore del grano di conto viene portato a 1/20 del Tarì (gli altri cambi vanno di conseguenza), si introduce l'apuliense, poi tolto dalla circolazione e poi infine il tercenario.
 
Con gli Svevi i cambi dell'oro rimangono stabili, viene introdotto l'Augustale da 7.5 tarì:
 
1 Oncia ( di conto ) = 2 e 1/2 Augustali= 30 Tarì
1 Augustale= 7.5 Tarì
1 Soldo ( di conto) = 4 Tarì 
1 Tarì = da 16 Denari a 24 denari in base al periodo storico di riferimento.
Le altre emissioni hanno dimensione trascurabile e avvengono solo durante i primissimi anni del regno di Federico II. Il follaro non esiste più.
 
Con gli ultimi Svevi e Carlo D'Angiò lo schema dei valori:
 
1 Oncia ( di conto ) = 4 Augustali 
1 Augustale = 7 Tarì e 1/2
1 Tarì = 24 Denari (a corso forzoso).
 
 
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