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IGNORED

Monumenti di carta. (Carrellata di francobolli dal mondo)


PostOffice

Risposte migliori

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Il blocco foglietto emesso il 07/10/2009 in occasione della mostra " Il Potere e la Grazia - Le Radici Cristiane dell'Europa ", tenutasi a Roma dal 08/10/2009 al 20/01/2010.

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Oggi, da Torino, ha preso il via la 104° edizione del Giro d'Italia, gara ciclistica a tappe definita, a ragione, uno dei tre grandi giri. Voglio ricordarla con questo francobollo emesso per il centenario della sua istituzione, avvenuta nel 1909.

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E dato che ci siamo, omaggiamo anche il vincitore della 1° edizione, Luigi Ganna ( un cognome, una garanzia :D ), soprannominato " Il Re del Fango " per via della sua elevata resistenza alle avversità meteorologiche, considerando che quel ciclismo era fatto di tappe lunghe come minimo di 300 Km, che il suo possente fisico era capace di sostenere.

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In quest'immagine è ritratto al termine della sua impresa ed essendo noto ai cronisti per la sua viva schiettezza, rimase  negli annali del giornalismo sportivo anche per la risposta lapidaria data al cronista che lo sollecitava ad esprimere un commento a caldo, chiedendogli quale fosse la sua impressione più viva nell'aver conseguito la vittoria: " L'impressione più viva l'è che me brusa tant 'l cul " :lol:

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Il Sovrano Militare Ordine di Malta è davvero tremendo quando si tratta di rappresentare l'arte sui suoi dentelli...

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Quando un francobollo può non essere solo un francobollo, soprattutto nell'era digitale con risoluzioni sempre migliori la filatelia ci guadagna di molto, mettendo in luce l'arte che il francobollo rappresenta e l'arte di se stesso. 

(Pensiero filatelico profondo del mattino) :pardon:

 

 

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2 ore fa, PostOffice dice:

Quando un francobollo può non essere solo un francobollo, soprattutto nell'era digitale con risoluzioni sempre migliori la filatelia ci guadagna di molto, mettendo in luce l'arte che il francobollo rappresenta e l'arte di se stesso. 

(Pensiero filatelico profondo del mattino) :pardon:

Noto con piacere che il buon Morfeo si è preso cura di te adeguatamente ?... mi trovi d'accordo su questo pensiero e come premio due belle rappresentazioni filateliche di un'arte che adoro parecchio...

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Ma anche noi italiani siamo bravi eh... :acute:

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  • 3 settimane dopo...
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Repubblica Italiana

1700° Anniversario della Promulgazione dell'Editto di Milano

 

 

13 Giugno 313

Noto anche come editto di Costantino, l’editto di Milano fu l'accordo approvato nel febbraio 313 dai due Augusti dell'impero romano, Costantino per l'Occidente e Licinio per l'Oriente, in vista di una politica religiosa comune alle due parti dell'impero. Il patto fu siglato in Occidente in quanto il senior Augustus era Costantino. Le conseguenze dell'editto per la vita religiosa nell'impero romano sono tali da farne una data fondamentale nella storia dell'Occidente. Secondo l'interpretazione tradizionale, Costantino e Licinio firmarono a Milano, capitale della parte occidentale dell'impero, un editto per concedere a tutti i cittadini, compresi i cristiani, la libertà di venerare le proprie divinità. Il termine editto, però, è da considerarsi inesatto, in quanto Costantino e Licinio diedero disposizioni ai governatori delle province romane affinché procedessero con il compimento delle misure contenute nell'editto di Galerio del 311, con il quale era stato definitivamente posto termine alle persecuzioni. Dal punto di vista delle interpretazioni moderne, i due Augusti si incontrarono a Milano solo per discutere, mentre le disposizioni furono dettate e messe per iscritto altrove. Nel 293 Diocleziano diede vita a una importante riforma della funzione imperiale: l'imperatore decise così di placare il circolo vizioso in cui Roma era caduta negli ultimi decenni, durante i quali 30 imperatori su 33 erano stati uccisi da altri che desideravano la carica e di dividere il governo del territorio romano tra due imperatori, uno a Occidente e uno a Oriente. I due Augusti, questo era il titolo dell'Imperatore di Roma, avrebbero inoltre nominato ciascuno un proprio successore, al quale sarebbe stato dato il titolo di Cesare; al fine di istruire i Cesari, questi ultimi sarebbero stati coinvolti appieno nella vita governativa dell'Impero. Fu così che nacque la tetrarchia. Il sistema ideato da Diocleziano però mostrò fin da subito le sue carenze: i Cesari, infatti, dovevano essere sì scelti in maniera arbitraria dagli Augusti, ma la nomina non poteva ricadere sugli eredi. Diocleziano, consapevole della potenza e ricchezza dell'Impero orientale, decise di stabilirsi a Nicomedia, da dove amministrava il suo potere nelle provincie orientali e in Egitto; il suo Cesare, Galerio, si stabilì a Sirmio, mantenendo sotto il suo controllo le province balcaniche. In Occidente,invece, l'Augusto Massimiano governava sull'Italia, la Hispania e l'Africa Settentrionale dalla capitale Mediolanum, mentre le lontane regioni della Gallia e della Britannia erano governate da Costanzo Cloro dalla città di Augusta Treverorum, nell'attuale Germania. Il 1º maggio 305, Diocleziano diede istruzioni a Massimiano affinché entrambi abdicassero, così da provare l'effettiva efficacia della tetrarchia; i due Cesari divennero così Augusti, e a loro volta si trovarono a dover nominare due successori. Galerio, divenuto Imperatore d'Oriente, scelse suo nipote Massimino Daia, mentre Costanzo Cloro decise per Flavio Valerio Severo. L'anno successivo, con la morte di Galerio, il sistema tetrarchico mostrò tutta la sua confusione: come spesso era accaduto in passato, erano le legioni generosamente pagate ad acclamare e nominare de facto l'imperatore, nei ripetuti colpi di stato che Diocleziano aveva provato a disattivare con il meccanismo della tetrarchia. Fu allo stesso modo che Costantino I, figlio di Costanzo Cloro, prese il controllo dell'Impero Orientale; il principio dinastico fu definitivamente reintrodotto con la nomina di Massenzio imperatore d'Occidente in quanto figlio di Massimiano Erculeo, vecchio augusto. Massenzio, preso il potere per via militare, ristabilì come capitale dell'Impero Roma, ricevendo per questo l'ammirazione del popolo romano. Durante il 307, Severo fu eliminato: Diocleziano e Massimiano Erculeo decisero di eleggere come Augusto d'Oriente Licinio, mentre a Occidente vennero confermati come augusto e cesare rispettivamente Galerio e Massimino Daia; a Costantino fu concesso il ruolo di cesare d'oriente. Nel 308 la tetrarchia era così composta da Licinio e Costantino in Occidente e Galerio e Massimino Daia in Oriente. Galerio, Primus Augustus, incaricò Licinio di sconfiggere Massenzio, missione che non fu in grado di portare a termine data l'astuzia e l'immensa forza militare del nemico. Nel 311, Galerio, che durante il suo governo aveva portato le persecuzioni verso i cristiani a vette mai raggiunte in precedenza, firmò il suo ultimo provvedimento: un editto di perdono per i cristiani, con il quale accettava la religione cristiana quale parte dell'Impero. Alla sua morte il suo posto fu preso da Licinio, che si trasferì in Oriente. Licinio, interessato a diventare Augusto d'Oriente, strinse un patto con Costantino in funzione anti-Massimino. Per sancire l'accordo Costantino promise in moglie a Licinio la propria sorella, Costanza. Secondo l'accordo, la tetrarchia doveva cessare di esistere: sarebbero rimasti Costantino in Occidente e Licinio in Oriente. Nella primavera del 312 Costantino giunse con il suo esercito in Italia per affrontare Massenzio. Lo scontro decisivo avvenne il 28 ottobre 312 nella Battaglia di Ponte Milvio.

La sera prima Costantino non eseguì i sacrifici rituali della religione tradizionale. Prima di ogni evento importante, i romani interrogavano gli dei chiedendo loro di assisterli. Un aruspice eseguiva il sacrificio di un animale e, scrutando nelle sue viscere, interpretava il volere degli dei. Di fronte al proprio esercito, invece, Costantino affermò che un sommo dio lo avrebbe guidato nella battaglia. L'agiografia cristiana ha tramandato questo accadimento attraverso un racconto: quella notte Cristo apparve a Costantino in sogno e gli pronosticò la vittoria. In cambio, sugli scudi dei suoi soldati egli avrebbe dovuto far dipingere il simbolo che Dio gli aveva mostrato formato dalle due lettere greche iniziali del nome di Cristo, X e P. Le divinità ufficiali della tetrarchia erano Giove ( protettore degli Augusti ) ed Ercole, figlio di Giove ( invocato dai Cesari ). Costantino invece aveva mostrato fin dai suoi primi anni da tetrarca di ricercare una divinità tutelare personale. Costantino uscì vincitore dalla battaglia. Entrato a Roma come unico Augusto d'Occidente, celebrò il Trionfo, ma non salì il colle del Campidoglio, sede del tempio più sacro ai romani. Per la prima volta i cittadini dell'Urbe conobbero un imperatore che non eseguiva i tradizionali sacrifici agli dei. Ormai la sua conversione al cristianesimo era compiuta. Costantino non rimase a lungo a Roma: nel gennaio 313 si recò a Milano, città scelta per il matrimonio della sorella Costanza con Licinio. Nella capitale dell'Occidente, Costantino e Licinio concordarono una linea comune in materia di religione. I due Augusti stabilirono di dare piena applicazione all'editto di perdono firmato da Galerio due anni prima con l’editto di Serdica. Anche se l'accordo scaturì dalla volontà comune, l'iniziativa di dare rilievo alla questione religiosa fu di Costantino. Dopo gli accordi di Milano, la politica religiosa verso i cristiani passò dalla tolleranza al sostegno della nuova religione. Licinio, pur essendosi alleato con Costantino, era rimasto fedele alla religione tradizionale: l'alleanza per lui aveva scopi prevalentemente politici. In Oriente i cristiani erano ancora mal tollerati. Massimino Daia, nel novembre del 311, aveva ripreso le esecuzioni capitali di cristiani nella parte dell'impero sotto la sua giurisdizione. Nell'aprile 313 Licinio affrontò e sconfisse Massimino in Tracia. Cessarono così del tutto le persecuzioni non solo nei confronti dei cristiani, ma di tutte le religioni predicate nel territorio romano. Successivamente, in applicazione degli accordi di Milano, Licinio concesse a tutti i cristiani della sua parte dell'impero il diritto di costruire luoghi di culto; dispose inoltre che fossero loro restituite le proprietà confiscate. Tali disposizioni furono esposte pubblicamente a Nicomedia in un rescritto, il cui testo è diviso in dodici punti. La nuova politica religiosa trovò quindi espressione nella nuova monetazione inaugurata dalla diarchia Costantino-Licinio. Il cambiamento fu evidente sia nella scelta delle iconografie dei rovesci delle monete, sia nello stile del ritratto imperiale, che passa dallo squadrato modello tetrarchico a un morbido stile classicheggiante.

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  • 3 settimane dopo...

Questi francobolli rappresentano l'Arco dei Fileni, l'arco fu voluto da Balbo governatore della Libia e progettato dall'architetto Florestano di Fausto.
L'arco fu demolito nel 1973 da Gheddafi. Peccato !!

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