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Monete e Storia - Il Potere di acquisto


mtesta55

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Supporter

Io posso segnalare il libro del Biaggi : "monete zecche e pergamene dei principi savoia acaia principi di piemonte" che oltre alle monete porta all' attenzione diversi rendiconti del 1300 circa nella parte "le monete e il loro potere di acquisto" tratti (cito il testo) dai rotoli pergamentacei delle girnaliere riguardanti le spese ordinarie e straordinarie di corte

ad esempio

-duobus caponibus et tribus gallinis V sol.

-septem gallinis VII sol. IIII den.

-buttigliero vino domini I sestario cum emina

-una libra zuccari III soldi VI denari

- ecc. ecc.

interessante vedere anche che cosa compravano in quel periodo oltre ad avere un valore per le monete....

bisogna calcolare però che determinati beni (tipo le galline) avevano un valore maggiore rispetto ad oggi (erano tutte "allevate a terra")!!!

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Io posso segnalare il libro del Biaggi : "monete zecche e pergamene dei principi savoia acaia principi di piemonte" che oltre ...

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Grazie Savoiardo, puoi indicare l'editore del libro?

Marco

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Supporter

l' editore è Tipolito Melli - snc - Susa (TO)

adesso non so come si può reperire ma mi sembra che Piergi ne abbia acquistato da poco una copia.... dovrei andare a cercare la discussione.....

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Supporter

Ordinato su Internet , grazie alla dritta di Carletto , il seguente volume :

BIAGGI Elio, MONETE ZECCHE PERGAMENE DEI PRINCIPI SAVOIA-ACAJA SIGNORI DEL PIEMONTE. Tipolito Melli, Susa 1989

trovato! era su elenco libri....

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Gran bel lavoro Fra crasellame, mi era sfuggito! Ma poi queste discussioni servono anche a questo, a ripescare i vechi e spesso ottimi lavori fatti da altri nel forum. Personalmente avevo già fatto ricerche interne al forum su quest'argomento, ma non è sempre facile trovare fonti precise. Sarò anche io che sbaglio ma a volte i risultati sembrano un pò dispersivi.

Gazie di nuovo, a tutti.

P.S. Mi piacciono queste discussioni :) , si impara la storia in maniera più pratica e meno "monumentale".

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Il problema è che in genere si trovano citazioni ma mai referenze precise su dove trovarli e che si riferiscono a sistemi di misura locali (spanne, canne, etc.) per cui il problema si espande a dover cercare una omogeneizzazione delle quantità.

211497[/snapback]

Ciao Marco, tempo fa avevo trovato un documento relativo a delle aste per dei terreni e proprietà varie ed avevo la necessità di tradurre le "dimensioni" dell'epoca in metri quadri, in questo jpeg trovi le equivalenze per le varie unità di misura relative a diverse località:

misureantichept4.th.jpg

Spero di ritrovare gli appunti relativi al documento che ti dicevo, che conteneva anche i prezzi di base dell'asta, e quindi potrebbero tornare utili alla tua ricerca.

Per ora ho ritrovato un "manifesto" pontificio del 1838, relativo ai prezzi dei generi annonari, in ingresso ed uscita, validi per Emilia Romagna e Marche.

Le quantità sono in libbre romane, ciascuna pari a 339,072 grammi:

tabellaannonaria18381up7.th.jpg

Ciao, RCAMIL B)

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Sull'ultimo Focus Storia (uscito oggi) ci sono dei prezzi relativi alla Milano spagnola (XVI-XVII secolo). Ve li riporto:

- un chilo di riso o di segale costava 30 soldi

- un chilo dipane costava 8 soldi, un boccale di birra 3.

- un metro di stoffa costava 371 soldi

- un buon cavallo costava 17 doppie di spagna (5.400 soldi)

- un quadro del Guercino: 125 ducatoni (pari ad un anno e mezzo di stipendio per un impiegato)

- una messa solenne costava 12 ducatoni (pari a più di un mese di stipendio di un impiegato)

- uno scrivano guadagnava 27 soldi al giorno, un portinaio 6,5.

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Karl Witte (1800-1883) doveva essere un ragazzo prodigio; a 17 anni insegnava matematica all'università di Berlino ma gli studenti lo vollero cacciare, non tollerando di avere un professore più giovene di loro. L'imperatore di Prussia in persona, Federico Guglielmo III, intervenne assegnandogli una borsa di studio di 600 talleri da spendersi per un viaggio in Italia di almeno tre anni.

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Oggi pomeriggio ho comprato il romanzo "Bel-Ami" di Guy de Maupassant (1885).

Già dal primo capitolo ci sono tantissime indicazioni di prezzi e stipendi nella Parigi dell'epoca :lol: Quando finirò di leggerlo publicherò tutto.

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Ho finito ieri: ecco cosa ne è uscito.

PREZZI_E_STIPENDI_A_PARIGI_NEL_1885.pdf

Modificato da simone
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Oggi pomeriggio ho comprato il romanzo "Bel-Ami" di Guy de Maupassant (1885).

Già dal primo capitolo ci sono tantissime indicazioni di prezzi e stipendi nella Parigi dell'epoca :lol: Quando finirò di leggerlo publicherò tutto.

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Ho finito ieri: ecco cosa ne è uscito.

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Ottimo lavoro come sempre Simone!

Grazie! :)

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Grande lavoro Simone!! :D Una vera fotografia della vita quotidiana di allora.

Da parte mia vi comunico che ho individuato il libro di De Maddalena ed appena possibile mi recherò alla biblioteca per prenderlo in prestito.

Purtroppo sono menomato dalle conseguenze di un brutto incidente di moto e mi muovo con difficoltà. :angry:

Non appena di nuovo in forma vi aggiornerò sui miei progressi.

Saluti

Marco

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Purtroppo sono menomato dalle conseguenze di un brutto incidente di moto

215020[/snapback]

Auguri Marco di prontissima guarigione! Occhio con le moto! A 16 anni sfasciai il mio 125 contro una macchina, una botta tremenda sulla spalla sinistra. Risultato: operazione, un mese di fasciatura rigida e tanta fisioterapia. Oggi, quando giro sul mio vecchio Suzuki Bandit del'98 stò molto attento!

Consoliamoci con quanto diceva la Melissa Pierson nel suo libro Il veicolo perfetto: " I motociclisti si dividono in due categorie: quelli che sono già caduti, e quelli che devono ancora cadere." :P

Di nuovo auguroni!

Attendiamo le tue ricerche, ciao :)

P.S. Bello Simone il tuo lavoro, grazie!

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.....

Consoliamoci con quanto diceva la Melissa Pierson nel suo libro Il veicolo perfetto: " I motociclisti si dividono in due categorie: quelli che sono già caduti, e quelli che devono ancora cadere."  :P

Di nuovo auguroni!

Attendiamo le tue ricerche, ciao  :)

215122[/snapback]

Grazie per gli auguri.

Al proposito vorrei aggiungere che alle due categorie di cui sopra occorre aggiungerne una terza "Gli sfigati, ovvero quelli che cadono sempre per colpa di altri". :angry:

Domani mi portano il libro.

Vi farò sapere.

Marco

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Salve a tutti.

Ho ricevuto il libro di Aldo De Maddalena (Prezzi e mercedi a milano 1701 - 1860, 1974) e sono rimasto entusiasta della mole di informazioni e dati riportati.

Ci sono i grafici dei costi di numerosi prodotti e servizi lungo un arco di 160 anni!!!

Adesso mi metto a studiare ed a razionalizzare il materiale anche se, ovviamente, potrò fare solo una modesta riorganizazione dello stesso dal punto di vista numismatico. I prezzi e le mercedi sono riferite all'unità di misura monetaria "lira" ma non ho ancora capito se si è tenuto conto del variare dell'intrinseco e e tariffe di cambio nel tempo. Il mio obiettivo è riportare gli stessi ad un unità assoluta tipo "grammi di argento" per unità di prodotto.

Al proposito accetto qualsiasi commento o suggerimento.

Se volete ed avete tempo e curiosità, vi invito a leggere il libro o semplicemente a cosultare la sezione grafici (un volume a parte) è davvero illuminante. Altrettanto importanti sono le numerosissime referenze librarie.

Un mondo che ci si schiude grazie alle sinergie del Forum!!.

Grazie

A presto

Marco

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Qualcuno sa dirmi se c'è anche qualche discussione relativa al potere di acqusto e salari dal 1900 al 1945?

Grazie a tutti e buona pasqua.

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Qualcuno sa dirmi se c'è anche qualche discussione relativa al potere di acqusto e salari dal 1900 al 1945?

Grazie a tutti e buona pasqua.

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Specificatamente per il periodo indicato non mi risulta.

Dovresti trovare le risposte che cerchi nel sito dell'ISTAT oppure rivolgersi alla loro biblioteca.

Auguri anche a te

Marco

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Amici in attesa della digestione del poderoso libro di De Maddalena, Vi proseguo una documentazione pervenutami da un amico.

Tratta in maniera decisamente dotta della situazione fiscale del Regno delle due Sicilie.

Un modo diverso di vedere il potere d'acquisto.

Il documento è firmato: Magg. Dott. Guido Mario Geremia che, purtroppo , non conosco personalmente ed a cui, se mai ci leggesse, invio i miei complimenti.

Marco

Il_sistema_tributario_nel_Regno_delle_Due_Sicilie.pdf

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  • 2 settimane dopo...
Amici un saluto a tutti.

Sono da poco iscritto al Forum e quindi Vi prego di scusarmi se sarò irrituale.

Apro questa discussione nella speranza che la Vostra esperienza mi aiuti a portare avanti una ricerca storico/numismatica che mi appassiona particolarmente.

Sono un non più giovanissimo ingegnere toscano con la passione della storia e, ovviamente dico io, della numismatica.  Colleziono monete argentee italiane di grossa taglia dal 1600 alla Repubblica e nel corso degli anni sono giunto ad una collezione discreta per qualità e copertura composta di circa 150 pezzi.

Il problema che sto affrontando deriva immediatamente dalla passione numismatica.

Quello che collezioniamo è si un oggetto artistico, più o meno bello da vedere o prezioso di valore, ma è anche un pezzo di vita dei nostri avi.

Noi le collezioniamo per il piacere di vederle, toccarle, etc. etc., per loro era uno strumento di vita quotidiana.

Per farla breve, con il mio 120 grana del 1815 che cosa CI POTEVO FARE nel 1815?

Il campo di interesse della mia ricerca è quindi il potere di acquisto delle monete.

L'origine della mia ricerca è la lettura di una pagina del diario di Napoleone scritto all'Elba: (cito a memoria) ".... che la sedia non sia di qualità eccessiva, al massimo abbia il costo di 5 lire .....". Per cui in quel tempo 5 lire avevano il potere di acquisto di circa  50-60 euro odierni. Non è poco per una moneta.

Ho cercato nella letteratura e nelle biblioteche italiane trovando solo cenni dispersi a tale argomento. Un buon lavoro, ma molto limitato è presente nel Tranfaglia Firpo (Volume I) relativo al prezzo di acquisto per grammo di argento nel primo medioevo.

Da quanto mi risulta, per quanto possa sembrare strano,  è molto più chiaro il valore di acquisto di un asse romano rispetto a quello delle monete argentee del nostro '600-'700.  Ovviamente le cose cambiano dopo l'Unità essendo disponbili statistiche regionali e nazionali (utile leggere la Storia di Montanelli).

Dopo quanto detto mi rivolgo a Voi per conoscere la Vostra opinione e sapere se siete in grado di indicarmi libri, documenti o qualsiasi informazione che possa aiutarmi nella ricerca.

Tramite questi contributi mi propongo, tempo permettendo, di costruire una sorta di puzzle storico numismatico con il quale dare ai nostri amati oggetti del desiderio una valenza concreta.

Ringrazio tutti per l'attenzione.

Marco Testa

[email protected]

210340[/snapback]

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Provo a darti qualche informazione
Amici un saluto a tutti.

Sono da poco iscritto al Forum e quindi Vi prego di scusarmi se sarò irrituale.

Apro questa discussione nella speranza che la Vostra esperienza mi aiuti a portare avanti una ricerca storico/numismatica che mi appassiona particolarmente.

Sono un non più giovanissimo ingegnere toscano con la passione della storia e, ovviamente dico io, della numismatica.  Colleziono monete argentee italiane di grossa taglia dal 1600 alla Repubblica e nel corso degli anni sono giunto ad una collezione discreta per qualità e copertura composta di circa 150 pezzi.

Il problema che sto affrontando deriva immediatamente dalla passione numismatica.

Quello che collezioniamo è si un oggetto artistico, più o meno bello da vedere o prezioso di valore, ma è anche un pezzo di vita dei nostri avi.

Noi le collezioniamo per il piacere di vederle, toccarle, etc. etc., per loro era uno strumento di vita quotidiana.

Per farla breve, con il mio 120 grana del 1815 che cosa CI POTEVO FARE nel 1815?

Il campo di interesse della mia ricerca è quindi il potere di acquisto delle monete.

L'origine della mia ricerca è la lettura di una pagina del diario di Napoleone scritto all'Elba: (cito a memoria) ".... che la sedia non sia di qualità eccessiva, al massimo abbia il costo di 5 lire .....". Per cui in quel tempo 5 lire avevano il potere di acquisto di circa  50-60 euro odierni. Non è poco per una moneta.

Ho cercato nella letteratura e nelle biblioteche italiane trovando solo cenni dispersi a tale argomento. Un buon lavoro, ma molto limitato è presente nel Tranfaglia Firpo (Volume I) relativo al prezzo di acquisto per grammo di argento nel primo medioevo.

Da quanto mi risulta, per quanto possa sembrare strano,  è molto più chiaro il valore di acquisto di un asse romano rispetto a quello delle monete argentee del nostro '600-'700.  Ovviamente le cose cambiano dopo l'Unità essendo disponbili statistiche regionali e nazionali (utile leggere la Storia di Montanelli).

Dopo quanto detto mi rivolgo a Voi per conoscere la Vostra opinione e sapere se siete in grado di indicarmi libri, documenti o qualsiasi informazione che possa aiutarmi nella ricerca.

Tramite questi contributi mi propongo, tempo permettendo, di costruire una sorta di puzzle storico numismatico con il quale dare ai nostri amati oggetti del desiderio una valenza concreta.

Ringrazio tutti per l'attenzione.

Marco Testa

[email protected]

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Provo a darti qualche informazione

Nel 1805 il colonnello Marbot compra una bella giumenta a 1.000 fr. invece del suo valore di 5.000 perché morde. (Mem. Marbot-vol. 1 pag. 358)

Stipendio di un ambasciatore francese nel 1801: 140.000 fr.(F. Pietri-L.Bonaparte pag. 132)

Stipendio di un sottotenente nel 1801: 95 fr./mese + 12 di indennità d’alloggio (Mem. Marbot-vol. 1 pag. 174)

Nel 1799 quando Bonaparte sale al potere un abito composto da giacca e pantaloni costa 32 franchi, una giornata di lavoro è pagata da 1 a 2 franchi. (Gallo Vol. II pag. 31-32) Il 18 brumaio anno VIII 1/2 libra di caffè costa 210 fr ; 1 pacco di candele, 625 fr. (Breton - Napoleone re di cuori pag. 93)

Il 22 novembre 1801 (1° frimaio anno X) si inaugura il servizio di diligenze Parigi – Londra. Partenza giornaliera da Parigi alle 11 di mattina e arrivo a Londra la sera del quarto giorno al costo di 168 franchi ogni posto.

Come è noto nello Stato Pontificio l’unità monetaria, mantenuta dalla Repubblica, è lo Scudo Romano, diviso in 10 Paoli (o Giuli). A sua volta il Paolo è diviso in 10 Bajocchi, per cui 1 bajocco corrisponde a 1 centesimo di scudo. Cinque bajocchi fanno 1 Grosso. Il bajocco è diviso in 5 Quattrini.

Da un documento del 1790 la paga giornaliera di un bracciante è di 15 bajocchi (7 per una donna). Se usa il suo asino gli viene riconosciuto un extra di 5 bajocchi. Un mulo costa 40 scudi (10 mesi di lavoro). È sorprendente constatare che anche oggi un operaio deve lavorare in media lo stesso periodo di tempo per acquistare una autovettura utilitaria.

Una libbra (0,340 Kg.) di carne costa 5 bajocchi; una di pane: 1 bajocco, come una fojetta (0,456 l.) di vino; un vestito da donna: 3 scudi (20 giornate lavorative di un uomo, 40 di una donna); un lenzuolo: 1 scudo e 5 paoli; una camicia: 1 scudo; uno scialle da donna: 2 paoli e 5 bajocchi. La parcella per due giorni di cure di un cerusico comprese: medicature, urticanti e sanguisughe ammonta a 1 scudo e 5 paoli. (Archivio Storico Innocenzo III di Segni, AP, A/SS, b. 1, giornale dei confessi)

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Nel 1799 quando Bonaparte sale al potere un abito composto da giacca e pantaloni costa 32 franchi, una giornata di lavoro è pagata da 1 a 2 franchi. (Gallo Vol. II pag. 31-32) Il 18 brumaio anno VIII 1/2 libra di caffè costa 210 fr ; 1 pacco di candele, 625 fr. (Breton - Napoleone re di cuori pag. 93)

Un pacco di candele 625 fr??

Anche allora la luce costava cifre terrificanti. :P

Grazie

Uno spaccato di vita reale decisamente affascinante.

Marco

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