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Accadeva 1630 anni fa...


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Inviato

1630 anni fa è accaduto un fattaccio. Precisamente il 24 febbraio 391 d.C.

Teodosio fa spegnere il Sacro Fuoco del Tempio di Vesta a seguito dei suoi decreti anti-paganesimo. L’ordine sacerdotale viene sciolto.

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Un culto che affondava le radici nella Roma Arcaica: per molti deve essere stato un vero e proprio shock, una perdita di valori prima ritenuti incrollabili. Vesta era una divinità cui lo stesso Numa Pompilio aveva dedicato una classe sacerdotale e la tradizione riporta che anche il Tempio fosse stato innalzato nel suo regno.  Il fuoco sacro che ardeva continuamente simboleggia Roma stessa, la sua forza, creata sulla famiglia e quindi sul focolare che era presente in ogni capanna latina. Vogliamo vedere a cosa si riferiva il Culto di Vesta, che troviamo su molti esemplari monetali?

 Vesta, figlia di Saturno (Crono) e di Opi, sorella di Giove, Nettuno, Plutone, Cerere e Giunone. Corrispondeva alla greca Estia ed suo culto a Roma assunse una maggiore rilevanza rispetto a quello della Grecia.

Dea del focolare domestico, venerata privatamente in ogni casa e il cui culto pubblico consisteva principalmente nel mantenere acceso il fuoco sacro nel tempio cittadino: le sue sacerdotesse, le famose vergini sacre dette Vestali, avevano proprio il compito di custodire il fuoco sacro acceso all'interno del tempio a lei dedicato, facendo sì che non si spegnesse mai: esso rappresentava la vita della città di Roma.

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Inviato (modificato)

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I resti del Tempio di Vesta (da non confondere con il tempio rotondo presso il Foro Boario)

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Ricostruzione dell'edificio templare.

Nelle sue raffigurazioni più tipiche la dea indossa una lunga stola e tiene in mano uno scettro. Vesta è raffigurata anche seduta in trono con in mano una patera per il sacrificio e lo scettro. Se una Vestale perdeva la verginità o lasciava spegnere il fuoco sacro, questa veniva frustata, vestita di abiti funebri e portata in una lettiga chiusa, come un cadavere, al Campus sceleratus, che era situato le mura sul Quirinale. Là veniva lasciata in una sepoltura con una lampada e una piccola provvista di pane, acqua, latte e olio, il sepolcro veniva chiuso e la sua memoria cancellata. Il complice dell'incestus subiva invece la pena degli schiavi: fustigazione a morte, la stessa cui era soggetta la Vestale in Albalonga. L’arcaicità del Culto è dimostrata nella leggenda della fondazione di Roma in quanto Rea Silvia, madre di Romolo e Remo, era una vestale di Albalonga. Eliogabalo sposò in seconde nozze la vestale Aquilia Severa in un matrimonio che doveva rappresentare l’unione tra la divinità solare e Vesta, causando grande scandalo. Nel 1929 fu scoperta,tra il fiume Aniene e la via Valeria, in un luogo destinato a pubblico cimitero, l'unica tomba (così supposta) di Vestale che si conosca.

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Si tratta della Vestale Cossinia, morta a circa 75 anni. Databile tra la fine del II e l’inizio del III secolo, il monumento si compone di due basamenti, uno con cinque gradini - su cui poggia il cippo funerario - e l’altro di tre gradini, sotto il quale giaceva il corpo inumato di una giovane donna. Sulla parte anteriore del cippo, in un’elegante corona di quercia con nastro, si legge "V. V. COSSINIAE L. F.": "alla Vergine Vestale Cossinia figlia di Lucio". Sotto è inciso: "Lucio Cossinio Eletto", forse un suo parente. Sul lato posteriore del cippo un'iscrizione metrica informa: "Qui giace e riposa la Vergine, trasportata per mano del popolo, poiché per sessantasei anni fu fedele al culto di Vesta. Luogo concesso per decreto del Senato". Sotto il cippo della Vestale Cossinia, il cui corpo dovette essere cremato, perché deceduta non dopo l'età claudia, non fu trovata l'urna con i resti mortali. Cossinia non porta il suo nome personale (cognomen) perché alla sua epoca era inusuale e questo elemento spinge a datare il cippo di Cossinia non oltre la metà del I secolo d.C.

 

Il primo marzo, giorno del capodanno romano, veniva rinnovato il fuoco sacro nel tempio a lei dedicato. La dea veniva celebrata durante le festività della Vestalia che si svolgevano nella settimana che va dal 9 al 15 giugno. Il primo giorno delle celebrazioni era dedicato all'apertura annuale del tempio per i riti sacrificali.

(testo tratto liberamente da Wikipedia)

Di seguito una piccola di esemplari monetali a tema VESTA tratti da www.cngcoins.com

Modificato da Illyricum65
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Inviato

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P. Galba. 69 BC. AR Denarius (18mm, 4.06 g, 6h). Rome mint. Veiled and draped bust of Vesta right / Emblems of the pontificate: secespita, simpulum, and securis. Crawford 406/1; Sydenham 839; Sulpicia 7; RBW 1454. Toned with traces of find patina, obverse metal flaw, reverse struck slightly off center. Good VF.

From the Benito Collection. Ex Numismatica Ars Classica N (26 June 2003), lot 1556.

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Q. Cassius Longinus. 55 BC. AR Denarius (19mm, 3.88 g, 6h). Rome mint. Head of Libertas right / Curule chair within temple of Vesta; urn to left, voting tablet inscribed AC (Absolvo Condemno) to right. Crawford 428/2; Sydenham 918; Cassia 8. Good VF, toned, some obverse die rust and redeposited silver, find patina on the reverse.


From the Fay Beth Wedig Collection. Ex Tkalec & Rauch (25 April 1989), lot 220.

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Gaius (Caligula). AD 37-41. Æ As (29mm, 10.35 g, 6h). Rome mint. Struck AD 37-38. Bare head left / Vesta seated left on ornamental throne, holding patera and scepter. RIC I 38. Near VF, rough green and dark brown patina, smoothing/ cleaning marks.

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Nero. AD 54-68. AR Denarius (17.1mm, 3.29 g, 6h). Rome mint. Struck circa AD 65-66. Laureate head right / Hexastyle temple of Vesta with domed roof, set on podium of four steps; within, statue of Vesta seated left, holding patera and scepter. RIC I 62; RSC 335. Fine, toned, porosity and scratches.

 

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Vitellius. AD 69. AR Denarius (18.5mm, 3.45 g, 6h). Rome mint. Struck circa late April-20 December. Λ VITELLIVS GERM IMP ΛVG TR P, laureate head right / PONT MAXIM, Vesta, veiled and draped, seated right on throne, holding vertical scepter in left hand and patera in right. RIC I 107; RSC 72; BMCRE 34-7; BN 71-4. Toned, underlying luster, struck slightly off center. EF.

From the Jack A. Frazer Collection. Ex Berk BBS (21 April 1993), lot 310.

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Sabina. Augusta, AD 128-136/7. AR Denarius (18mm, 3.43 g, 6h). Rome mint. Group 4 of Hadrian, circa AD 133-135. SABINA AVGVSTA HADRIANI AVG P P, draped bust right, hair falling in plait down neck: it is waved at back and rises on top in crest over stephane above diadem / VES TA, Vesta, veiled and draped, seated left on throne, holding palladium on extended right hand and transverse scepter in left. RIC II.3 2545 (same dies as second illustration); RIC II 410 (Hadrian); Abdy, Chronology, New Group 4; RSC 81; BMCRE 918 (Hadrian; same dies). Iridescent toning, minor deposits on reverse. EF.

From the Jack A. Frazer Collection. Ex Triton I (2 December 1997), lot 1453.

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Inviato

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Diva Faustina Senior. Died AD 140/1. Æ Sestertius (31mm, 25.93 g, 10h). Rome mint. Struck under Antoninus Pius, circa AD 146-161. Draped bust right, wearing pearls bound on top of her head / Vesta standing left, holding long torch and small shield and parazonium. RIC III –; Banti 40. VF, green patina, green patina, areas of roughness.

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Julia Domna. Augusta, AD 193-217. AR Denarius (18mm, 2.58 g, 1h). Rome mint. Struck under Caracalla, AD 211-215. Draped bust right / Vesta standing left, holding palladium and scepter. RIC IV 390 (Caracalla); RSC 230. lightly toned. Near EF. With a great portrait.

From the Style Collection.

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Valerian I. AD 253-260. Ӕ Sestertius (29.5mm, 17.02 g, 12h). Rome mint. 1st issue, AD 253-254. IMP C P LIC VALERIANVS AVG, laureate, draped and cuirassed bust right / VESTA, Vesta standing left, holding patera and transverse sceptre; S C across field. MIR 36, 54g (same rev. die as illustration); RIC V 175; Banti 23 (same rev. die [line drawing of BN specimen]). Near VF, green patina with brown highlights, light cleaning scratches. Extremely rare, only one example noted by MIR (in the BN [Paris]).


Ex ArtCoins Roma 9 (29 April 2014), lot 766.

MIR (p. 79) suggests that this single reverse die, used for both Valerian and Gallienus, may have been prepared for striking sestertii for Cornelia Supera, wife of Aemilianus, but never used for this purpose. Reverses depicting Vesta are certainly found more frequently on coins issued for empresses than for emperors.

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Salonina. Augusta, AD 254-268. Antoninianus (20mm, 3.81 g, 6h). Rome mint, 4th officina. 6th issue, AD 260-261. Diademed and draped bust right on crescent / Vesta seated left, holding patera and sceptre; Q in exergue. MIR 36, 365dd corr. (officina mark); RIC V (sole reign) 32; Cunetio 987. Deep old cabinet tone with underlying luster. Near EF. Unusually bold strike for era.

From the Style Collection.
Ex Nicholas Holmes Collection.

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Gallienus. AD 253-268. AR Denarius (21.5mm, 2.68 g, 11h). Rome mint. 8th emission, circa AD 264-265. GALLIENVS P F A VG, bust left, wearing crested Corinthian helmet and cuirass decorated with an aegis on the breast, balteus across chest, holding in right hand a spear over his far shoulder, shield decorated with aegis on left arm / P M T P XIII C VI P P (sic), Mars, holding transverse spear in right hand and round shield in left, descending right through the air to Rhea Silvia, who is reclining, naked to waist, asleep on the ground, hands behind her head. Cf. MIR 36, 945-6 for reverse type with alternate legends; otherwise unpublished. Full silvering, medium cabinet tone, traces of deposits. Choice EF. Struck in high relief with artistic dies. Unique.

Ex Palombo 17 (20 October 2018), lot 101.

This denarius, seemingly unique, can be dated to AD 264-265 because of the reverse legend, "Tribunicia Potestate tertium decimum Consul sextum", as it is in AD 264 that Gallienus became Consul for the sixth time (with Saturninus). Roma XIII, lot 890, and XIV, lot 796, and Triton XXI, lot 832 have offered for sale three coins that closely resemble this example, but with a different reverse legend: instead of P M T P XIII C VI P P (on this coin), they bear the legend P M TR P XV C VII P P. The reverse type of this coin has already been studied by Jean-Marc Doyen (Recherches sur la chronologie et la politique monétaire des empereurs Valérien et Gallien, vol. 2a: Etude des émissions monétaires de Milan, PhD thesis, Louvain-la-Neuve 1989, pp. 101-103, available online), and it is copied from a rare series of Antoninus Pius, struck in AD 140 (as ref. RIC III 694a and aureus ref. Calicó 1689) which celebrated with some advance the 900th birthday of Rome. It was first used by Gallienus in 260, with the legend TRIB POT VIII COS III and a laureate bust left, on a coin struck in Mediolanum (Milan) (ref. MIR 36, 945gg = Doyen 49), and again with the legend TRIB POT COS IIII (MIR 36, 946gg = Doyen 71). It shows Mars descending toward Rhea Silvia, daughter of King Numitor and a Vestal virgin who is depicted as sleeping in the forest, just before raping her. This mythological episode (told by Ovid, Fast. III.V.11 and Livy, Ab Urbe Condita I) is of the utmost importance for the story of Rome, as the intercourse led to the conception of the twins Romulus and Remus, legendary founders of Rome. The same iconography can be found on wall paintings from Pompeii and in the baths of Titus (see LIMC II/1 pp. 459-51 and II/2 pls 415-6), but also on mosaics, reliefs, silverware, and gems.

Sul nostro Forum questa pregevole moneta è passata in visione poco tempo fa nella discussione tematica:

https://www.lamoneta.it/topic/194499-marte-e-rea-silvia-la-storia-di-roma/?tab=comments#comment-2149579

Spero di aver riscontrato il vostro interesse

Illyricum

;)

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Inviato

direi che dal giorno che hanno spento il sacro fuoco sono cominciati i guai per Roma e per noi.

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Inviato
2 ore fa, dux-sab dice:

direi che dal giorno che hanno spento il sacro fuoco sono cominciati i guai per Roma e per noi.

Diciamo che già non andava proprio benissimo... Adrianopoli etc... ?

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Inviato
12 minuti fa, Poemenius dice:

Diciamo che già non andava proprio benissimo... Adrianopoli etc... ?

Io l'ho presa a simbolo per la perdita di un culto che affonda le sue origini nel Mito... Adrianopoli indubbiamente é stato un momento decisivo nella caduta dell'Impero per l'annientamento di gran parte dell'esercito romano... ma come dice anche Barbero nel video allegato in apertura il vero shock per un romano fu la caduta di Roma nel 410. Anche per il cittadino che non abitava nell'Urbe. Perché Roma non era solo la capitale ovvero il centro amministrativo ma soprattutto era un simbolo, da sempre invitta e destinata all'Eternità  (Roma Aeternae) nel suo ruolo di faro della Civiltà.

Quello fu veramente un evento epocale, vissuto con incredulità.

Ciao

Illyricum

;)

 

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Supporter
Inviato

L'argomento Vesta/Vestali e' molto interessante, oltre che per la sua rilevanza storica (assai ben evidenziata in questa discussione) anche proprio per i suoi riflessi sulla monetazione come già mostrato da @Illyricum65 nella bella carrellata di esemplari che vanno dall'età repubblicana al III secolo d.C. 

Mi farebbe piacere sapere se, dopo Gallieno, il soggetto compaia ancora su monete successive

Vorrei infine mostrarvi questa moneta:

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Si tratta di un denario repubblicano coniato a Roma nel 55 a.C, Il Crawford 428/1, con al dritto una suggestiva immagine di Vesta e che fa il pari con con questo denario di restituzione di Traiano, il RIC II Traiano 796:

VEST REST.jpg

Buona serata da Stilicho

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Inviato
2 ore fa, Illyricum65 dice:

Io l'ho presa a simbolo per la perdita di un culto che affonda le sue origini nel Mito... Adrianopoli indubbiamente é stato un momento decisivo nella caduta dell'Impero per l'annientamento di gran parte dell'esercito romano... ma come dice anche Barbero nel video allegato in apertura il vero shock per un romano fu la caduta di Roma nel 410. Anche per il cittadino che non abitava nell'Urbe. Perché Roma non era solo la capitale ovvero il centro amministrativo ma soprattutto era un simbolo, da sempre invitta e destinata all'Eternità  (Roma Aeternae) nel suo ruolo di faro della Civiltà.

Quello fu veramente un evento epocale, vissuto con incredulità.

Ciao

Illyricum

;)

 

Si si certo, la mia non era una critica, ma uno scherzoso appunto a una considerazione di uno degli amici di lamoneta... Il percepito storico e il percepito ipotizzato dagli storici sono cose spesso molto differenti.... 

1492 fine del medioevo... E chi si accorse di colombo arrivato in America? Ma la caduta di costantinopoli del 1453,nonostante l'infinita agonia, quella sì che fece scalpore.... Per dire

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Inviato
9 minuti fa, Poemenius dice:

Si si certo, la mia non era una critica, ma uno scherzoso appunto a una considerazione di uno degli amici di lamoneta... Il percepito storico e il percepito ipotizzato dagli storici sono cose spesso molto differenti.... 

1492 fine del medioevo... E chi si accorse di colombo arrivato in America? Ma la caduta di costantinopoli del 1453,nonostante l'infinita agonia, quella sì che fece scalpore.... Per dire

Ma certo, figurati... era per aprire la possibilità di inserire contributi alla discussione... ;)

Ciao

Illyricum


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