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URBANO VIII - TESTONE PORTA SANTA 1625


Risposte migliori

Inviato (modificato)

Tra le molte varianti censite per questo testone dal CNI non sono riuscito a trovare questa 

D/ VRBANVS . VIII . - . PONT.M.A.II

R/ QVI . INGEDIT . - SINE .  MACVLA 

- 16 - 25 -

Ai lati RO - MA

             O

Qualcuno mi puo' aiutare a trovare un riscontro

Grazie

.

 

IMG_20210226_224751_470.JPG

Modificato da uragano
Errore

Inviato (modificato)

Ciao, la seconda "O" mi pare l'effetto di un pesante salto di conio, che ha sfalsato parte delle incisioni di 15-20° in senso orario, vedasi anche la linea d'esergo che è andata a sovrapporsi alle armette in basso, rendendole illeggibili.

Non escluderei che ci sia stata una seconda battitura, una volta visto il risultato non ottimale della prima.

Ciao, RCAMIL.

Modificato da rcamil
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Inviato

Sicuramente per la seconda O è come dici tu 

Per quanto riguarda invece la legenda la variante con "INGEDIT" anziché delle classiche INGREDIT - INGREDITV - INGREDITVR con almeno una quarantina di varianti connesse non mi risulta citata in nessun testo a mia disposizione, qualcuno ne è a conoscenza

Grazie per le risposte


Inviato
1 ora fa, rcamil dice:

Ciao, la seconda "O" mi pare l'effetto di un pesante salto di conio, che ha sfalsato parte delle incisioni di 15-20° in senso orario, vedasi anche la linea d'esergo che è andata a sovrapporsi alle armette in basso, rendendole illeggibili.

Non escluderei che ci sia stata una seconda battitura, una volta visto il risultato non ottimale della prima.

Ciao, RCAMIL.

Sono d'accordo con Roberto. Come ricorda Martinori nei suoi Annali "La monetazione del tempo di Urbano VIII ci rappresenta un periodo di decadenza [...]. I testoni, di ben sei tipi differenti, con innumerevoli varietà, sono trascurati nell'esecuzione...". In effetti, la produzione di Urbano VIII, nel suo primo periodo è di scarsa qualità, con frequentissime ribattiture, salti o slittamenti di conio. Inoltre si deve tener presente che il 1625 è l'anno del grande Giubileo, in cui giunsero a Roma tantissimi pellegrini. Non è da escludere pertanto che la già scarsa qualità delle coniazioni, in questo anno sia ulteriormente peggiorata per far fronte all'aumentata richiesta di circolante proprio conseguente al Giubileo. Gli operai molto probabilmente nella loro opera di coniazione, con il martello non andavano per il sottile e la quantità era più importante della qualità. Non a caso proprio questa tipologia di testone e in assoluto tra le più comuni di Urbano VIII. Trovare testoni giubilari ben coniati non è semplice. Questo è quello della mia collezione, che oltre ad una particolare cura nell'esecuzione, presenta ancora un conservazione notevole. 

Ex NAC 81 ed ex Scaligera 5    

2248404.jpg

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Inviato (modificato)

In questo forum ,spesso,e non solo per quel che concerne questa monetazione,si confondono ,per mero interesse economico,il più delle volte,le "varianti"(le monete emesse presentano in serie una variazione rispetto ad altre della stessa tipologia)ed "errori" di battitura o emissione(la moneta emessa presenta un errore dovuto allo slittamento del conio o ad un errore dovuto al personale di Zecca che componeva le lettere sulle monete).

Quindi la variante avviene in serie, mentre l'errore avviene una tantum .

Si vuole studiare l'errore e si vuole studiare la variante? benissimo.........ma sono 2 cose differenti .

In uno studio è corretto censire le varianti,mentre è sbagliato censire gli errori come varianti.Se ciò è stato fatto dai "grandi nomi"della Numismatica ,a parere di chi scrive,non è corretto .

Salutoni

odjob

Modificato da odjob

Inviato (modificato)
1 ora fa, uragano dice:

Sicuramente per la seconda O è come dici tu 

Per quanto riguarda invece la legenda la variante con "INGEDIT" anziché delle classiche INGREDIT - INGREDITV - INGREDITVR con almeno una quarantina di varianti connesse non mi risulta citata in nessun testo a mia disposizione, qualcuno ne è a conoscenza

Grazie per le risposte

Ciao,

più che una variante a mio avviso si tratta di un errore di battitura, proprio conseguente allo slittamento dei coni che con la seconda martellata si è mangiato la R della legenda. Tutte queste imperfezioni nella produzione di Urbano VIII restano fintanto che dalla tradizionale coniazione a martello si passerà nel 1634 ad utilizzare la zecca "noviter condita ad usum aquae in Urbe", cioè con macchinario mosso ad acqua, posta "sotto il forno di San Pietro". Nel 1642 fu poi aperta la nuova zecca Castel Sant'Angelo ("in Zecca Urbis posita in Castro Angeli"). Le due zecche sono coesistite in certi momenti, tanto che nell'appalto del primo marzo 1643, ai signori Farzetti e Pavia si assegna la zecca ad acqua situata nel Palazzino dentro il giardino del Belvedere per imprimere la moneta con maggiore celerità e migliore forma, mentre la zecca di Castel Sant'Angelo fu riservata per la classica battitura a mano.    

Ti allego un esemplare analogo al tuo: come puoi notare, oltre alla mancanza della R di INGREDITVR, c'è anche lo sdoppiamento della O di RO. Esemplare ex NAC 35. 

Michele  

342058.jpg

Modificato da ZuoloNomisma
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Inviato

Fino a che anno fu utilizzata la precedente sede della  zecca sita in un oalazzo dei Banchi di Santo Spirito? 


Inviato
47 minuti fa, numa numa dice:

Fino a che anno fu utilizzata la precedente sede della  zecca sita in un oalazzo dei Banchi di Santo Spirito? 

Ciao @numa numa.

Le vicende relative all'attività della zecca romana di questo periodo sono molto complesse. La zecca posta in palazzo dei Banchi alla quale fai riferimento, in realtà entrò in funzione non prima, ma dopo quella attivata in Castel Sant'Angelo. Per migliore comprensione ti allego lo stralcio originale del saggio di Tellucini sulla RIN 1912, volume XXV.

Buona lettura.

Michele

20210227_111918.jpg

20210227_112012.jpg

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Inviato (modificato)
2 ore fa, odjob dice:

In questo forum ,spesso,e non solo per quel che concerne questa monetazione,si confondono ,per mero interesse economico,il più delle volte,le "varianti"(le monete emesse presentano in serie una variazione rispetto ad altre della stessa tipologia)ed "errori" di battitura o emissione(la moneta emessa presenta un errore dovuto allo slittamento del conio o ad un errore dovuto al personale di Zecca che componeva le lettere sulle monete).

Quindi la variante avviene in serie, mentre l'errore avviene una tantum .

Si vuole studiare l'errore e si vuole studiare la variante? benissimo.........ma sono 2 cose differenti .

In uno studio è corretto censire le varianti,mentre è sbagliato censire gli errori come varianti.Se ciò è stato fatto dai "grandi nomi"della Numismatica ,a parere di chi scrive,non è corretto .

Salutoni

odjob

Direi che è corretto il ragionamento, ma "l'errore" che nasce dalla errata composizione del lettering (legenda) è impropriamente tale, e determina a tutti gli effetti una "variante". Gli errori veri e propri sono quelli di battitura (brockage, doppia battitura, debolezze, ecc.), errore di tondello (peso, metallo, corpi estranei, ecc.), errore di conio (fratture, ostruzione, lucidatura, conii collisi, ecc.) cioè tutti quelli che intervengono DOPO la preparazione dei conii

Modificato da Giov60
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Inviato
1 ora fa, Giov60 dice:

Direi che è corretto il ragionamento, ma "l'errore" che nasce dalla errata composizione del lettering (legenda) è impropriamente tale, e determina a tutti gli effetti una "variante"

La "variante"avviene in serie ,mentre,l'"errore" avviene una tantum.In questo caso si tratta di errore


Inviato (modificato)
1 ora fa, ZuoloNomisma dice:

Ciao @numa numa.

Le vicende relative all'attività della zecca romana di questo periodo sono molto complesse. La zecca posta in palazzo dei Banchi alla quale fai riferimento, in realtà entrò in funzione non prima, ma dopo quella attivata in Castel Sant'Angelo. Per migliore comprensione ti allego lo stralcio originale del saggio di Tellucini sulla RIN 1912, volume XXV.

Buona lettura.

Michele

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Hrazie Michele il bellissimk palazzetto della ‘zeccha nuova’ se ricordo bene fu commissionato da papa Giulio II al Bramante, e funziono’ egregiamente come zecca fino alls meta’ del 1600. 
in precedenza  la zecca era s castel S.angelo che batte’ moneta anche sotto Clemente VII quando si rifugio’ nella rocca durante il deprecabile Sacco di Roma - avallato dal super cattolico conservatore Carlo V .

in quei giorni di cattività pontificale nacquero  alcune tra le piu’ rare e significative emissioni delli Stato Pontificio

Modificato da numa numa
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Inviato (modificato)

Ringrazio tutti per le risposte e le specifiche sulla moneta mostrata.

Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo e ben vengano i confronti che stimolano la discussione

Sono contento di aver potuto, nel mio piccolo, arricchire la conoscenza su questa specifica moneta, andando ad evidenziare questo "errore" (INDEGIT) che non era stato ancora censito dai cataloghi/libri

 

Grazie ancora a tutti

Modificato da uragano

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