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IGNORED

Mosaico geopolitico del Caucaso


sdy82

Risposte migliori

Supporter

In Armenia sono in atto proteste e conflitti di potere che vedono contrapposte forze militari e forze politico- governative che rispettivamente cercano di tirare dalla propria parte la società civile.

D'altronde l'interruzione del conflitto di fine 2020 tra Armenia e Azerbaijan non mi era sembrata freudianamente parlando una elaborazione, quanto piuttosto una rimozione del conflitto.

 

In realtà volevo inaugurare solo una discussione sui disordini armeni seguiti ai torbidi di fine 2020 tra Armenia e Azerbaijan, però mi è sembrato inutile scrivere alcunché senza rimettere le situazioni nel loro contesto più ampio fatto ovviamente di contesti locali come anche di influenze esterne. E così ho dato un titolo più generico alla discussione. 

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Argomento molto interessante ma piuttosto complesso. Tornerò in seguito con qualche informazione [che spero sia] interessante su questo conflitto quasi ingorato dai media italiani, ma molto importante per le sue implicazioni strategiche non solo nell'area caucasica.

Modificato da ART
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  • 2 mesi dopo...
Supporter

La notizia di qualche giorno fa è che continuano movimenti sospetti sui confini azero-armeni. Lascio qui il link di Euronews:

https://it.euronews.com/2021/05/14/alta-tensione-tra-armenia-e-azerbaijan

 

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Supporter

Ma sì! Un conflitto in più, un conflitto in meno su questa dannata terra...

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Quelli dell'Armenia e anche della Georgia sono situazioni particolarmente disgraziate: due piccoli paesi confinanti con nemici e nel primo caso soggetti a forte influenza di potenze maggiori a regime autoritario che li aiutano nei loro conflitti. Terre senza futuro.

Modificato da ART
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  • 4 settimane dopo...

Credo che questo post interessi soprattutto a @sdy82. Nella mappa è segnato il risultato finale della guerra dopo gli accordi di cessate il fuoco del 2020:

 

1280px-2020_Nagorno-Karabakh_war.svg.png

Tutto l'Artsakh, ovvero l'autoproclamato stato armeno nel Nagorno Karabakh, tranne l'area colorata in arancione è tornato sotto controllo dell'Azerbaijan, dopo conquista militare (le zone in turchino) o dopo evacuazione da parte dell'Armenia dopo gli accordi (le zone in verde scuro). Il piccolo corridoio di Lachin (segnato in viola) rimarrà controllato da forze russe per 5 anni, rinnovabili per altri 5 se entrambe le parti sono d'accordo. Quindi vittoria schiacciante dell'Azerbajian sostenuto attivamente dalla Turchia, con cui ha contratto un debito non indifferente che dovrà ripagare, che aumenta la sua influenza nell'area essendo la vera artefice della vittoria. In futuro è tutto da vedere: un tentativo di riprendere il controllo dell'Artsakh da parte dell'Armenia implica un riarmo massiccio del paese, quindi anche della totale e costante collaborazione russa, mentre il recupero da parte dell'Azerbaijan di quanto rimane sotto controllo armeno nel Nagorno Karabakh è di certo più fattibile, visto che ormai la zona è circondata.

 

L'analisi militare del conflitto è una faccenda lunga e la mia voglia di scrivere scarseggia, ma qui parlerò di alcuni particolari interessanti.

Nel poco spazio riservato al conflitto sui media si è discusso del massiccio impiego di UCAV (droni da combattimento) di fabbricazione turca, che hanno effettivamente creato gravi perdite al nemico, ma la questione è un attimino più complessa. L'Azerbajian ha avuto la furba pensata di usare i suoi vecchi biplani da trasporto An-2 dell'epoca sovietica, radiati da tempo ma ancora conservati, convertendoli in aerei telecomandati sacrificabili da usare come esche contro le postazioni di sistemi missilistici antiaerei SA-8/OSA-AK/AKM armeni, che abbattendoli rivelavano la propria posizione consentendo il bersagliamento da parte dei TB2 BAYRAKTAR (gli UCAV di forniti dalla Turchia) azeri. Questa tattica è si è resa necessaria a causa della furbata armena di piazzare in giro molti simulacri di sistemi OSA-AK/AKM che venivano spesso scambiati per bersagli reali, con seguente spreco azero di munizioni e di UCAV circuitanti (droni kamikaze che rimangono in volo per ore in un'aera finchè non vedono un bersaglio) HAROP forniti da Israele. Pare che gli AN-2 siano stati impiegati anche come droni kamikaze mettendo esplosivi nel vano cargo. Gli azeri hanno continuano a usare diffusamente sia i BAYRAKTAR che gli HAROP, ma il futuro utilizzo almeno dei primi è incerto: a guastare la festa si è messo il Canada, che durante il conflitto ha interrotto la fornitura dei sensori elettro-ottici/infrarossi degli UAV turchi, prodotti dall'industria militare canadese Wescam.

Modificato da ART
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2 minuti fa, ARES III dice:

Ed Israele non lo menzioniamo?

I droni israeliani e gli altri sistemi di difesa / offesa non li ricordiamo?

Li ho citati gli UCAV forniti da Israele.

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4 minuti fa, ART dice:

Li ho citati

Sì ma senza il contributo di Israele la vittoria sarebbe stata più lunga e difficoltosa. 

Ed in cambio Israele ha ottenuto che dall'Azerbaijan possano partire droni alla volta dell'Iran!

 

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Supporter
Il 19/6/2021 alle 14:28, ART dice:

Credo che questo post interessi soprattutto a @sdy82.

Grazie, davvero.

Ovviamente speravo che l'argomento interessasse anche altri, non solo me. E infatti il buon @ARES III ha reagito.

Non ho ancora letto nulla nel frattempo sulle elezioni armene di qualche giorno fa, e volevo provare a leggere anche qualcosa di russo.

Modificato da sdy82
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Supporter

Perdonatemi, chiedo a voi più informati di me se per caso non ci sia della geopolitica anche nel fatto che in questi Europei di calcio in corso abbia giocato la Turchia e sia stata inserita l'azera Baku come città ospitante.

La premessa a tutto ciò è che non so quale sia stato il sistema di designazione degli stadi ospitanti, ma in prima istanza non posso non mettere in relazione i due fatti.

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Supporter

https://eeas.europa.eu/delegations/armenia/100571/south-caucasus-visit-foreign-affairs-ministers-austria-lithuania-and-romania-mandated-high_en

L'Unione cerca forse di trovare varchi per indebolire i rapporti di forza che avete già nominato.

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11 ore fa, sdy82 dice:

Perdonatemi, chiedo a voi più informati di me se per caso non ci sia della geopolitica anche nel fatto che in questi Europei di calcio in corso abbia giocato la Turchia e sia stata inserita l'azera Baku come città ospitante.

La premessa a tutto ciò è che non so quale sia stato il sistema di designazione degli stadi ospitanti, ma in prima istanza non posso non mettere in relazione i due fatti.

Non so se in questo caso specifico sia stato voluto apposta, ma è certo che il calcio viene sfruttato in diversi modi come strumento di propaganda, diplomazia o scontro geopolitico. Anche perchè il calcio moderno è molto meno di quanto pensiamo uno sport "puro" e molto più un intreccio di affari legali e illegali che coinvolge oltre a giocatori e tifosi anche fondi d'investimento, apparati mediatici, banche, sponsor e mafie. Senza contare che le tifoserie ultrà di molte squadre vengono usate come incubatori di mercenari e manovalanza varia per scopi bellici e politici.

Questo è uno dei motivi che mi tiene rigorosamente lontano da questo "sport", per com'è concepito oggi, usato troppo spesso anche come catalizzatore di disprezzo verso gli altri. Più sento urlare dentro e fuori gli stadi "[abitanti del paese x] di merda!", specialmente quando avviene nell'ambito di competizioni fra squadre di stati del'UE, più penso che quello pallonaro è un sistema che non fa va fomentato. Il vero calcio per me è quello che si gioca(va) nei cortili e nelle competizioni strettamente amatoriali non legate a grandi associazioni ufficiali e giri di scommesse. Volendo poi ci sono molti altri modi divertenti di prendere a scarpate un pallone, come ad esempio https://www.lamoneta.it/topic/193986-sepak-takraw/?ct=1624676399

 

10 ore fa, sdy82 dice:

https://eeas.europa.eu/delegations/armenia/100571/south-caucasus-visit-foreign-affairs-ministers-austria-lithuania-and-romania-mandated-high_en

L'Unione cerca forse di trovare varchi per indebolire i rapporti di forza che avete già nominato.

La diplomazia comunitaria è sempre attiva, ma senza politica estera unica c'è ben poco che si possa realmente fare.

Modificato da ART
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  • 2 mesi dopo...
Supporter

Ho ricevuto in regalo queste 2 piccole monetine georgiane:

P_20210911_190327_SRES_1_1.thumb.jpg.5c892ac6a40704c1d9887bc39136d7e1.jpg

 

P_20210911_190249_SRES_1.thumb.jpg.647d0b431f3d429099b5d6ccde1c7a8f.jpg

Trattasi del pezzo da 1 tetri e del pezzo da 5 tetri, cioè i centesimi di Lari.

Ho notato che la legenda riporta il nome dello stato anche in inglese. A me sembra abbastanza evidente la dichiarazione di proiezione nello spazio euro-atlantico. Che ne dite?

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2 ore fa, sdy82 dice:

Ho notato che la legenda riporta il nome dello stato anche in inglese. A me sembra abbastanza evidente la dichiarazione di proiezione nello spazio euro-atlantico. Che ne dite?

Difficile a dirsi, anche perchè la scritta in inglese è riportata solo nei tagli fino al 20 tetri.

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Supporter
Il 11/9/2021 alle 21:44, ART dice:

Difficile a dirsi, anche perchè la scritta in inglese è riportata solo nei tagli fino al 20 tetri.

Che non sia facile a dirsi, non posso che darti ragione. Tuttavia devo correggerti su un paio d'aspetti.
Le monete che ho fotografato sono state coniate con anno 1993, dopo la fase di transizione verso l'indipendenza. Allora erano stati prodotti tondelli da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 tetri. Tutti riportavano la dicitura in inglese. I tagli unitari o multipli di lari erano stati realizzati invece in moneta cartacea. E anche questi ultimi riportavano l'eso(topo)nimo in inglese. Quella impostazione ha avuto a oggi un paio di cambiamenti. È stato sostituito il pezzo da 50 tetri del 1993 e sono stati introdotti i tondelli metallici anche per i tagli da 1 lari e da multipli di lari. E comunque anche essi, da quanto ho letto in traduzione inglese sulle pagine della banca nazionale georgiana, riportano sul contorno l'esotoponimo in caratteri latini "Georgia".

Il punto è che dopo la fase transitoria da repubblica sovietica a stato post-sovietico indipendente c'è stata la scelta di mettere anche sulle monete la dicitura in inglese. Non mi risulta lo abbiano fatto gli altri stati caucasici. A ogni modo, se sulle banconote mi sembra abbastanza comune usare anche la lingua inglese lì dove la lingua nazionale si esprime in caratteri che non risultano essere tra quelli maggiormente utilizzati (essendo le banconote spesso movimentate da stato a stato, non guasta una lettura immediata e una  facile riconoscibilità dell'autorità emittente), mi sembra invece inusuale usare l'inglese anche su quelle monete che circolano solo all'interno dei confini nazionali. Eppure nel 1993 la Georgia lo ha fatto. E alcune di quelle monete vengono usate tuttora.
 

Modificato da sdy82
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Supporter

Comunque fino a ora ho tenuto la mia raccolta di moderne europee per la circolazione lontana dal lo spazio caucasico post-sovietico. Ma andrà a finire che includerò anche quello. ???

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Il 11/9/2021 alle 19:33, sdy82 dice:

A me sembra abbastanza evidente la dichiarazione di proiezione nello spazio euro-atlantico. Che ne dite?

In effetti pensandoci bene la Georgia è senza dubbio il più filo-europeo e filo-atlantico paese della zona, nonchè fervente antirusso.

 

Il 14/9/2021 alle 16:45, sdy82 dice:

Comunque fino a ora ho tenuto la mia raccolta di moderne europee per la circolazione lontana dal lo spazio caucasico post-sovietico. Ma andrà a finire che includerò anche quello. ???

Perchè queste facce sconvolte, alla fine sono tre paesi in tutto.

 

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  • 2 settimane dopo...
Supporter

Perché caro @ART sto già raccogliendo più materiale di quanto io riesca realmente a collezionare, studiare, digerire, classificare ed economicamente permettermi. ?

 

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Supporter
Il 15/9/2021 alle 21:09, ART dice:

In effetti pensandoci bene la Georgia è senza dubbio il più filo-europeo e filo-atlantico paese della zona, nonchè fervente antirusso.

Ma infatti pensavo esattamente a quanto tu scrivi mentre mi rigiravo tra le dita le monetine che ho fotografato.

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  • 5 mesi dopo...
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