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moneta Eugubina?!


Risposte migliori

Ho trovato questa moneta su una strada di campagna, nelle vicinanze del Castello di San Cipriano dei miei avi che avevano la zecca di Gubbio. Vorrei sapere se è una "mia" moneta, che moneta è( un quattrino?!), e se possibile anche una stima. E' scontato dire che se fosse ciò che penso potrebbe valere anche 1milione di €...non la venderei mai.

La misura è 2,1 cm

Per il peso non ho la bilancia di precisione ma se è indispensabile la posso trovare.

Il materiale mi sembra rame ma non sono un intenditore di monete antiche.

Ringrazio anticipatamente chiunque mi sappia aiutare.

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Ciao geze, integro in questa riaposta anche i quesiti che mi hai posto tramite PM, sperando che le risposte possano essere utili anche ad altri ;)

La tua moneta è effettivamente un quattrino in rame emesso presso la zecca di Gubbio durante il pontificato di papa Benedetto XIII (1724-1730), in particolare è classificata dal Muntoni al n°70.

Si tratta di una moneta non comune, che purtroppo risulta "rovinata" più dalla permanenza nel terreno che dalla circolazione, che stando alle incisioni ancora ben visibili non fu eccessiva :rolleyes: . In ogni caso 15-20 Euro li vale ancora :)

Ma veniamo alle notizie "di zecca"....

Il pontificato di Benedetto XIII fu caratterizzato, dal punto di vista numismatico, dalla nascita di due nuovi nominali, lo ZECCHINO in oro per la zecca di Roma ed il BAIOCCO in rame puro per la zecca di Gubbio.

Proprio dai chirografi di papa Benedetto XIII che autorizzano la coniazione di quest'ultimo nominale, datati 30 agosto 1725 e 21 agosto 1726, si hanno notizie che la zecca di Gubbio durante il suo pontificato, fosse ancora appaltata alla famiglia Galeotti, in particolare a Giovanni Francesco, succeduto al padre Michelangelo nell'appalto.

Queste notizie sono tratte da "GLI ANNALI DELLA ZECCA DI ROMA" di E.Martinori, fascicoli 18-19 (dal 1700 al 1740), Roma 1921.

Quindi geze, si tratta di una "tua" moneta, complimenti per il fortunato ritrovamento :P

Ciao, RCAMIL B)

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Geze, in che senso i tuoi avi "avevano" la zecca di Gubbio? Ne erano gli appaltatori, oppure erano i proprietari dell'edificio dove si trovava? (o magari entrambe le cose?)

Complimenti per il ritrovamento!

Ciao, P. :)

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Per Paleologo: vengo da una famiglia nobile, più precisamente marchesi. Quindi sì "eravamo" gli appaltatori ma pure i proprietari dell'immobile come tanti altri nel centro storico sia di Gubbio che di altre città. Purtroppo inspiegabilmente nella fine dell'ottocento si è perso quasi tutto.

Per Avgvstvs: a dir la verità non ci ho mai pensato...quasi quasi...però se dicessi in giro perchè cerco tali monete vedrai i prezzi come saliranno...per me.

Per rcamil: grazie mille per la precisione nelle risposte. Ho visto che spesso hai risposto a discussioni riguardanti la zecca di Gubbio. Quindi per questo ti avevo contattato in privato. Bè certo che è una bella passione, da piccolo ero molto appassionato, mi ero comprato anche un libro ma poi studiando ho capito che non ci capivo niente ed ho smesso. Negli anni mi sono limitato a collezionare monete moderne sia nei miei viaggi sia parenti ed amici.

Tornando alla moneta non credo che sia consumata, è tanto scura ed ossidata. anzi nella scansione ha guadagnato molto, dal vivo non si vede quasi niente. Sono un restauratore di mobili e dipinti, come si restaurano le monete? Ho letto che si rovinano facilmente. Con il sidol faccio danni?

Grazie a tutti.

p.s. ci sarò passato sopra con la macchina non so quante volte...è bella resistente. "l'abbiamo" fatta bene...hihihi

p.p.s. Se tornasse "leggibile" il valore salirebbe? Anche se come avevo premesso non la venderei mai.

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Tornando alla moneta non credo che sia consumata, è tanto scura ed ossidata. anzi nella scansione ha guadagnato molto, dal vivo non si vede quasi niente. Sono un restauratore di mobili e dipinti, come si restaurano le monete? Ho letto che si rovinano facilmente. Con il sidol faccio danni?

p.p.s. Se tornasse "leggibile" il valore salirebbe? Anche se come avevo premesso non la venderei mai.

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Ciao, l'ossidazione della tua moneta, almeno da come appare in foto, è profonda, per cui non credo sia il caso di "metterci mano", non ne trarresti vantaggi economici, che tra l'altro come hai premesso non sono il tuo scopo ;) .

Del tutto da evitare il Sidol o prodotti similari, i danni sono garantiti, e nel migliore dei casi si viene ad avere una moneta dall'aspetto innaturale.... :rolleyes:

In generale, a proposito di restauro di monete, esiste un manuale di Lamoneta a questo link:

http://manuali.lamoneta.it/Restauro.html

Ciao, RCAMIL.

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Dai che mi metto a fare il restauratore di monete...sicuramente più bello di quello dei dipinti. Sì sì io non gli voglio aumentarne il valore economico, vorrei solo che fosse più leggibile. Vedo come si restura e se mi sentirò all'altezza poi ti farò vedere i risultati.

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Ho letto il restauro...accidenti è veramente invasivo...non sarò un grande restauratore ma questo va contro tutti i principi del restauro. Non capisco nemmeno come si possa parlare di restauro. I principi fondamentali del restauro sono: 1)non togliere i passaggi che ha avuto nel tempo, cioè la patina, che ovviamente con un trapano se ne va via 2) la reversibilità, cioè qualunque intervento deve poter essere facilmente asportabile, come non credo che potrà mai essere una resina bicomponente. La cosa più grave è che si parla di antiestetico buco. Va fatta la distinzione tra restauro funzionale e restauro conservativo, non credo che una moneta antica abbia un valore economico in quanto moneta, il suo valore è dato dalla richiesta dei collezionisti. Quindi il restauro non deve far tornare la moneta utilizzabile, si deve limitare a farla durare più temop possibile. Proprio domenica scorsa sono stato a Padova a visitare la cappella degli Scrovegni, le lacune sono tutte lasciate tali.

Forse il restauro delle monete è ancora troppo giovane come figura e magari l'ultimo arrivato e senza titoli si spaccia per "professionista".

Mi è venuta la pelle d'oca leggendo quel restauro.

Ma la mia moneta non è di rame? A me sembra rame.

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