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IGNORED

Quadrigati, mezzi quadrigati e dioboli spagnoli


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Inviato (modificato)

ho letto un paper molto interessante su emissioni di quadrigati e simili in Spagna al tempo delle guerre puniche.

pare esista una dracma "del giuramento" che andrebbe aggiunta al catalogo on-line di questo sito.

Se i curatori dello stesso leggono possono provvedere.

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Modificato da L. Licinio Lucullo
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Supporter
Inviato

Avevo introdotto il tema in questa discussione allegando il saggio.

Se @legionario ritiene che sia da considerare consolidata questa nuova aggiunta al corpus, potremmo integrare il catalogo.

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Inviato

scusa se non ti ho citato ma è proprio dal tuo intervento che ho appreso l'esistenza di questa moneta

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Inviato (modificato)

Ho letto anni fa lo studio di Debernardi e Legra, quindi non me lo ricordo bene e dovrei riprenderlo in mano.

Detto questo, con tutto il rispetto per l'incredibile conoscenza di @Legionario , io non sarei così precipitoso nell'accettare che la minuscola moneta d'argento sia un diobolo anziché una libella=asse.

 

Partiamo dall'etimologia: libella sembra significare "piccola libra" e quindi sta bene per indicare un piccolo peso d'argento del valore di un asse (che, a sua volta, era una libra di bronzo svalutata). Quindi, perché non dovrebbe essere la nostra monetina, la più piccola in argento che ci sia rimasta? Solo perché non abbiamo trovato anche la sembella?

Il peso mi sembra coerente. Considerata l'usura, queste monetine dovevano aggirarsi su 1,2 g, ossia 1/5 di quadrigato; Pedroni evidenzia che era appunto questo il rapporto tra asse e quadrigato. Perché una moneta del valore di un asse, a Roma, dovrebbe essere un diobolo? Solo perché una è stata rinvenuta in Spagna?

Ancora: Roma sperimentò combinazioni differenti nell'ambito del bimetallismo: il tressis è una didracma di bronzo (secondo Pedroni), il decussis e il quincussis sono chiaramente un denario e un quinario in bronzo (non si spiegano altrimenti, in un sistema duodecimale). Allora perché non pensare che abbia sperimentato anche l'asse d'argento?

Modificato da L. Licinio Lucullo

Supporter
Inviato

Ma infatti; non credo che i romani la chiamassero diobolo, ma probabilmente ció che in Italia poteva essere un asse d’argento in Hispania, magari nelle città greche della costa poteva essere un diobolo, visto che col peso c’era. E ció che in Italia era un vittoriato in Illiria era una dracma, e così via, del resto tutta la monetazione argentea predenariale è comunque di metrologia greca nè poteva essere diversamente, visto che i romani prima usavano solo il bronzo e la bilancia.

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Inviato (modificato)

Ammetto che ieri ho più volte modificato la denominazione di questa moneta: litra (libella) poi litra (diobolo) poi diobolo (litra-libella), poi solamente diobolo.

Nulla da obiettare su quanto detto da L.Licinio Lucullo.

C’è da considerare però che le conclusioni proposte dagli autori dipendono dalle conoscenze che loro avevano in quel momento. Nel 1974, prima edizione del RRC, il Crawford sapeva solo dell’esemplare conservato presso il Museo Nazionale di Napoli. I testi del Pedroni sono degli anni ’90.

Una moneta enigmatica che gli studiosi hanno cercato di inquadrare con le coeve emissioni magno-greche o siceliote.

Proprio per l'estrema rarità c'era anche chi metteva in dubbio questa monetina (basta fare una ricerca tra le varie discussioni presenti nel forum).

Nel frattempo, tra il 2000 e il 2015 altre 8 litre-libella sono state vendute in aste internazionali. Nell’asta RBW del 2011 Russo e Witschonke hanno supposto che tutte provenissero dalla Spagna.

Il recente lavoro di Debernardi & Legrand  del 2015 ha dimostrato che i quadrigati romani furono coniati non solo in Sicilia e in Apulia, ma anche in Spagna (emissioni caratterizzate da uno stile ben definito). Evidente poi la presenza di questi didrammi nei cataloghi d’asta spagnoli.

Nello stesso articolo sono state presentate due inedite dramme con scena del giuramento: una da ritrovamento archeologico in Spagna e l’altra conservata al museo di Madrid su donazione della casa d’asta spagnola Jesus Vico.

Debernardi & Legrand hanno considerato la moneta in questione come un diobolo, cioè la frazione di 1/6 del didramma e di 1/3 della dramma. Emissione destinata alle popolazioni locali spagnole che preferivano moneta di piccolo taglio.

C’è anche un intervento di Alberto Campana su questa questione (post #19):

Quindi un’ emissione locale destinata alle tribù dei territori spagnoli controllati dai romani e non, come si era supposto, rivolta verso la popolazione del sud Italia.

Da considerare anche che il nome della moneta, come accennato da Scipio poteva cambiare in base al territorio di circolazione.

A questo punto che nome dare alla moneta sulla scheda? Visto che il catalogo è strutturato in base al Crawford, opterei per "litra (diobolo)".

Modificato da legionario
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Inviato
18 ore fa, Scipio dice:

del resto tutta la monetazione argentea predenariale è comunque di metrologia greca nè poteva essere diversamente, visto che i romani prima usavano solo il bronzo e la bilancia.

Ovviamente è impossibile arrivare a conclusioni meno che probabilistiche. 

 

Lasciami però evidenziare che il punto in discussione è proprio questo, che tu dai per scontato: se fosse un asse, sarebbe la prima moneta in argento di metrologia romana


Supporter
Inviato
1 ora fa, L. Licinio Lucullo dice:

se fosse un asse, sarebbe la prima moneta in argento di metrologia romana

E’ quello che ha tramandato Varrone, che va preso con le pinze come tutte le fonti antiche, ma ha un senso. Poi non so se la conseguenza sul piano logico sia questa, perchè fino al sistema denariale non abbiamo certezza sul rapporto argento/bronzo delle prime monetazioni romane; puó anche essere che abbiano ritenuto di fissare un asse per due oboli.

 

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  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)
Il 1/1/2021 alle 17:50, legionario dice:

Grazie per la segnalazione. Inserita la scheda sia della dramma sia delle didramme di emissione spagnola. Corretto anche il nome alla litra-libella in diobolo.

https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RC

Consiglio una piccola rettifica alla scheda del quadrigato: il diametro massimo censito è 24 mm (esemplare Hi1-3).

Inoltre, per la datazione, parlando dell'emissione dei gruppi B e C si suggerisce "the latter possibly being minted shortly before their deaths", alludendo alla morte dei fratelli Scipione, avvenuta nel 211.

 

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

Proviamo un riassunto:

 

GRUPPO A

Debernardi e Legrand ascrivono a questo gruppo 19 monete di cui 5 provenienti da scavi spagnoli (La Carència, Tivissa e La Palma), altre 12 censite in aste o collezioni spagnole, nessuna rinvenuta fuori dalla penisola e per questo attribuite a zecca in terra iberica.

Sono caratterizzate da un peculiare angolo di visuale della quadriga, a causa del quale i cavalli sembrano inclinati, tanto che gli zoccoli anteriori quasi toccano la legenda. Questa è incusa o semi incusa, spesso con lettere segnate in modo impreciso, su tavoletta trapezoidale. I due sottogruppi sembrano attribuibili a due incisori diversi; mancano incrocî di conio, per cui si può presumere che ci sia stato uno iato fra le due emissioni.

Sono probabilmente le prime monete romane coniate in Spagna, databili tra la fine del 215 e gli inizi del 214: si collocano infatti, probabilmente, immediatamente dopo la battaglia di Hibera (215), quando il Senato non poteva soddisfare inviare denaro in Spagna perché il tesoro cittadino era vuoto a causa dello sforzo bellico, ma il proconsole Publio Scipione e il legato suo fratello Gneo avevano bisogno di pagare lo stipendium alle truppe, appena uscite vittoriose dalla battaglia. La zecca potrebbe essere Tarraco, che all’epoca era la principale base delle operazioni romane.

 

GRUPPO B

Debernardi e Legrand ascrivono a questo gruppo 18 monete, di cui 2 provenienti dallo scavo di La Palma e 14 censiti in aste o collezioni spagnole. Anche questo gruppo, pertanto, è attribuito a zecca romana in terra iberica.

Si differenziano dal gruppo A per la legenda in rilievo. Presentano una sostanziale omogeneità stilistica, che fa pensare all’opera di un unico incisore. Lo stile è sostanzialmente differente da quello dei quadrigati romani; la legenda è iscritta in mezzo a due linee parallele e le lettere non presentano i caratteristici punti a inizio e fine segmento, presenti invece in molte legende repubblicane.

Esiste un unico esemplare classificato Hr1, rinvenuto tronco (pesa solamente 3,55 g), il cui D/ è chiaramente collegato allo stile delle monete Hi2; probabilmente rappresenta un’emissione transitoria tra la serie con legenda in incuso e quella con legenda in rilievo.

Questo gruppo sarebbe consecutivo al precedente ma dovrebbe comunque essere precedente alla morte dei fratelli Scipione, avvenuta nel 211. La zecca potrebbe essere sempre Tarraco.

 

GRUPPO C

Debernardi e Legrand ascrivono a questo gruppo un unico quadrigato noto, bandito in asta Aureo Calicò 227, lotto n. 22 (e precedentemente in asta 222, lotto 15). Ci sono poi due mezzi quadrigati; di questi uno, più consunto, proviene dal Cerro Colorado hoard, il secondo è stato donato alla Real Academia de la Historia di Madrid dalla casa d’aste Jesus Vico. Sembrerebbero provenire dalla stessa coppia di conî, ancorché non possa dirsi con sicurezza. Alla stessa serie apparterrebbe infine il piccolo argento RRC 28/5, ritenuto un diobolo corrispondente, per valore, a un sesterzio).

Tutte queste monete sono caratterizzate da tre particolari: lo stile della raffigurazione di Giano, il collo (verticale e troncato di netto da una linea orizzontale) e il modo peculiare di scrivere la legenda, in rilievo su tavoletta concava. Inoltre, il tondello su cui sono battute appare sfaccettato, a dimostrazione di una stessa tecnica di produzione.

Anche questo gruppo doveva essere successivo all’A (che termina nel 214) e precedente alla morte degli Scipioni (211), ma potrebbe provenire da una zecca diversa di quella del gruppo B, forse installata sempre a Tarraco, forse a Sagunto (riconquistata nel 212; a questa città potrebbe riferirsi la scena del giuramento sulla dracma), forse itinerante con le truppe. La produzione di frazionali sembra potersi interpretare nel senso che queste monete fossero destinate a donativi per le tribù locali, nel tentativo di ingraziarle; sappiamo infatti che la cultura locale era maggiormente orientata all’uso di dracme e frazionali (come si evince anche da Villaronga, Les dracmes ibèriques i llur divisors, Barcellona 1998, e da vari ripostigli spagnoli).

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Inviato

Ho modificato il titolo della discussione per allinearlo al contenuto, divenuto più ampio


Inviato (modificato)
8 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Consiglio una piccola rettifica alla scheda del quadrigato: il diametro massimo censito è 24 mm (esemplare Hi1-3).

Inoltre, per la datazione, parlando dell'emissione dei gruppi B e C si suggerisce "the latter possibly being minted shortly before their deaths", alludendo alla morte dei fratelli Scipione, avvenuta nel 211.

Avevo visto questo diametro da 24 mm. Non l'ho considerato perchè il tondello è ovale.... :lol: :rolleyes: , nel senso che i quadrigati stavano in un range tra i 19 e i 22 mm, il dato da 24 mm (preso poi nel lato più lungo) non mi sembrava corretto. Ho inserito 23 mm anche se la moneta è spezzata.

Naturalmente è una mia idea che può anche essere sbagliata: in tal caso correggo la scheda.

Modificato da legionario
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Inviato
8 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Inoltre, per la datazione, parlando dell'emissione dei gruppi B e C si suggerisce "the latter possibly being minted shortly before their deaths", alludendo alla morte dei fratelli Scipione, avvenuta nel 211.

 

Non ho capito come devo correggere: 215-211 a.C. ?


Inviato

 

1 ora fa, legionario dice:

Non ho capito come devo correggere: 215-211 a.C. ?

 

Secondo me, se il riferimento è allo studio di Debernardi e Legrand , sì


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