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IGNORED

NEAPOLIS?


profita73

Risposte migliori

Moneta emessa dalla lega delle città alleate a Roma, Napoli e le città latine come Suessa, Cales, Teanud, Cubulteria, Aesernia, durante la prima guerra punica.

E' ben possibile che la zecca emittente, anche per le altre città, sia sempre Neapolis.

Salute Eliodoro 

 

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8 ore fa, gionnysicily dice:

Ciao @Sirlad, Sarebbe opportuno, prima di dare una legittima opinione, di osservare meglio.

La numismatica classica, non studia solo le monete belle, ben centrate, non corrose, con bella patina, la dove i dettagli si leggono meglio, ma per fortuna, anche quelle di scarso valore commerciale, dovuto alle condizioni di conservazione, ma pur sempre un pezzo di storia.

Ora una moneta in bronzo, arrivata a noi, attraverso chissà quali condizioni chimico-fisiche, al punto di essere irriconoscibile, NON va trattata MALE, o quanto meno, accertarsi se veramente si tratta di un ""gadget per turisti "".

Spazzolando, mi sono imbattuto in questa discussione, che a parte qualche messaggio non opportuno e diretto a conoscenze per i principianti.

In un bronzo cosi ridotto è impossibile rilevare i "dettagli", bene a fatto a postare @antonio bernardo, il suo bronzo di Suesa Aurunca, che in un confronto, si potrebbe (azzardare) a identificarla alla zecca di Suesa Aurunca.

Avresti dovuto osservare il focolaio di cancro, nei capelli vicino al taglio del collo. Questo dettaglio, gli da la genuinità, come puoi osservare dalle foto che allego.

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Cosa si potrebbe fare per quel cancro?

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Procurati un po’ di Benzotriazolo e dell’alcool denaturato, fai una soluzione al 5% , ovvero per 100 g. Di alcool, 5 g. Di Benzotriazolo. ( guanti e mascherina) e in luogo aereggiato, dopo che il Benzotriazolo si sarà sciolto, immergi la moneta, lasciala anche per una notte, l’indomani l’asciughi con carta da cucina e la lasci riposare nel tuo vassoio di raccolta. 

non conservare in luoghi umidi.

poiché si tratta di un bronzo vissuto e con varie problematiche, non è necessario un consolidamento della patina.

 

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10 ore fa, gionnysicily dice:

Ciao @Sirlad, Sarebbe opportuno, prima di dare una legittima opinione, di osservare meglio.

La numismatica classica, non studia solo le monete belle, ben centrate, non corrose, con bella patina, la dove i dettagli si leggono meglio, ma per fortuna, anche quelle di scarso valore commerciale, dovuto alle condizioni di conservazione, ma pur sempre un pezzo di storia.

Ora una moneta in bronzo, arrivata a noi, attraverso chissà quali condizioni chimico-fisiche, al punto di essere irriconoscibile, NON va trattata MALE, o quanto meno, accertarsi se veramente si tratta di un ""gadget per turisti "".

Spazzolando, mi sono imbattuto in questa discussione, che a parte qualche messaggio non opportuno e diretto a conoscenze per i principianti.

In un bronzo cosi ridotto è impossibile rilevare i "dettagli", bene a fatto a postare @antonio bernardo, il suo bronzo di Suesa Aurunca, che in un confronto, si potrebbe (azzardare) a identificarla alla zecca di Suesa Aurunca.

Avresti dovuto osservare il focolaio di cancro, nei capelli vicino al taglio del collo. Questo dettaglio, gli da la genuinità, come puoi osservare dalle foto che allego.

2020-12-29_001554.jpg.0981b44406e54adf128c593d27cb2c26.jpg

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Ciao @gionnysicily prendo atto delle tue come al solito opportune osservazioni, probabilmente come correttamente osservi, non ho notato quel cancro del bronzo che mi ha indotto in errore, pensando si trattasse di moderno manufatto.

 

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5 ore fa, gionnysicily dice:

Procurati un po’ di Benzotriazolo e dell’alcool denaturato, fai una soluzione al 5% , ovvero per 100 g. Di alcool, 5 g. Di Benzotriazolo. ( guanti e mascherina) e in luogo aereggiato, dopo che il Benzotriazolo si sarà sciolto, immergi la moneta, lasciala anche per una notte, l’indomani l’asciughi con carta da cucina e la lasci riposare nel tuo vassoio di raccolta. 

non conservare in luoghi umidi.

poiché si tratta di un bronzo vissuto e con varie problematiche, non è necessario un consolidamento della patina.

 

Grazie gentilissimo. Ma dove lo trovo questo benzotriazolo?

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Supporter
40 minuti fa, profita73 dice:

Grazie gentilissimo. Ma dove lo trovo questo benzotriazolo?

Buonasera digita su internet benzotriazolo e come ho fatto io troverai un noto negozio. di Roma che te lo spedisce, saluti 

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  • 2 settimane dopo...
Il 28/12/2020 alle 18:51, Sirlad dice:

Mi sembra di aver già spiegato al post n.4, perché ritengo questa moneta un gadget...o (se preferisci) una patacca fusa.

non è assolutamente vero, è un obolo di Suessa Aurunca, anche bello e raro:

https://www.wildwinds.com/coins/greece/campania/suessa_aurunca/Rutter_450.txt

Rutter_450.jpg

 

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Il 29/12/2020 alle 08:51, profita73 dice:

Cosa si potrebbe fare per quel cancro?

Il metodo corretto l'ha spiegato perfettamente  gionnysicily, intanto, finchè trovi il benzotriazolo, potreti immergere la moneta in acqua demineralizzata, non risolve il problema , ma lo rallenta temporaneamente dandoti il tempo di trovare la cura spiegata.

Bella moneta, pregna di fascino e di storia.

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Il 29/12/2020 alle 10:38, gionnysicily dice:

non conservare in luoghi umidi

Ciao @danielealberti, certamente l’acqua demineralizzata non è tanto pericolosa dell’acqua da rubinetto.

ma sarebbe opportuno evitare, che i focolai di cancro si evolvessero.

al momento meglio lasciarla così. 
il processo di contaminazione del cancro e lento, in attesa del procedimento con il Benzotriazolo.

scusa Daniele.

 Giovanni.

Modificato da gionnysicily
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Il cancro del bronzo è dovuto all’azione di sali (in particolare di sali di cloro) che hanno permeato la moneta e reagiscono con il rame presente nella lega della moneta determinandone la progressiva polverizzazione. Se non arrestato in tempo può provocare la distruzione della moneta.

 

Modificato da Sirlad
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23 ore fa, gionnysicily dice:

Ciao @danielealberti, certamente l’acqua demineralizzata non è tanto pericolosa dell’acqua da rubinetto.

ma sarebbe opportuno evitare, che i focolai di cancro si evolvessero.

al momento meglio lasciarla così. 
il processo di contaminazione del cancro e lento, in attesa del procedimento con il Benzotriazolo.

scusa Daniele.

 Giovanni.

Ma di che, non si smette mai di imparare.

grazie @Gionnysicily

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Supporter

L’Ismn (Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati) del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) ha messo a punto una molecola organica contro il 'tumore' dei bronzi antichi più efficace del benzotriazolo nel bloccare la 'metastasi' delle pericolose macchie verdastre e permettere di recuperare il manufatto. Per avere buoni risultati basta una piccola quantità di DM02 spalmata con un pennello direttamente sulla parte 'malata' a concentrazioni dalle 30 alla 100 volte inferiori a quelle del benzotriazolo. Essendo efficace in piccole dosi, la DM02 assicura anche un minor pericolo di tossicità.

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Supporter

Sì. Si accenna all’argomento anche nel Capitolo ATS.G10: "Proprietà e Metallurgia del Bronzo" - Pagina 07 in https://www.campanologia.it/contenuto/pagine/01-ATS/ATS-G10/ATS-G10-07-Bronzo-cancro.htm#Una nuova cura per il tumore del bronzo

apollonia

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Grazie @apollonia, informazioni interessantissime per addetti ai lavori.

poiché il Benzotriazolo è molto tossico, ho sempre cercato di usarlo il meno possibile.

se e dal 2007 che è stata  creata questa “crema” i risultati dovrebbero essere pubblicati da qualche parte.

cercherò di procurarmi questo DM02 è vedrò se è una alternativa al Benzotriazolo.

saluti Giovanni.

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Supporter

@gionnysicily

Ciao Giovanni. Ti posso solo segnalare alcuni contatti per informazioni sul prodotto.

La scheda:
Chi: Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Consiglio nazionale delle ricerche
Che cosa: Nuova molecola contro il 'tumore' dei bronzi antichi
Informazioni: Gabriel Maria Ingo, Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Ismn) del Cnr, Roma- Montelibretti, tel. 06/90672336, e-mail: [email protected]

Ufficio stampa Cnr: Sandra Fiore, tel. 06/49933789-3383, e mail: [email protected]

Capo ufficio stampa:
Marco Ferrazzoli
[email protected]
[email protected]
06 4993 3383

apollonia

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