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Ho fatto una prima ricognizione e mi sembrano tutti contributi interessanti.


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Grazie [emoji120]

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Buona giornata

Grazie Matteo :clapping:

saluti

luciano


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Molto interessante lo studio di Antonio Rimoldi sui segni segreti che va a legarsi con quello pubblicato nel 2018, sempre su Comunicazione, a firma di Michele Cappellari.

  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Buongiorno @demonetis, grazie per aver avuto la pazienza di leggere il mio contributo. Lo studio dei simboli apposti sulle monete è davvero interessante, nel caso della produzione della zecca di Milano in età spagnola purtroppo ci sono diversi scogli da superare. Nutro una sana invidia per gli studiosi che si dedicano a zecche dove sono noti documenti che motivano l'apposizione dei simboli, penso ad esempio agli appassionati della zecca napoletana. Allo stesso modo trovo degna di nota la ricerca dell'amico Michele @bizerba62 che ha portato alla luce interessanti documenti relativi al Regno di Sardegna.

Purtroppo per la Milano dei Re spagnoli abbiamo ben poco disponibile per sincronizzare storia e monete con altrettanta precisione. Nel caso specifico Filippo II è l'unico regnante a coniare monete ricchissime di simboli e segni segreti, un mare magnum che si incrocia con la notevole presenza di coniazioni senza indicazione della data (per quanto anche tale elemento non sia sempre affidabile). Tra l'altro molte emissioni possono essere datate solo grazie a fonti archivistiche estranee ai registri di zecca, come ad esempio possono essere i pagamenti all'incisore per la produzione o rifacimento dei punzoni e dei conii.

Tali difficoltà non mi hanno permesso di costituire all'interno dell'articolo un catalogo come quello proposto nell'ottimo articolo dell'amico Alessandro Toffanin dedicato ai grossi dei Visconti, mi sono dovuto infatti limitare ad una trattazione discorsiva seppur in rigoroso ordine cronologico delle tipologie.

Concludo sottolineando come nel mio studio siano state menzionate, oltre a diverse varietà inedite, anche alcune monete certamente interessanti per l'appassionato della zecca milanese. Cito ad esempio lo scudo d'oro del sole col titolo di Re d'Inghilterra conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi (esemplare non censito nelle opere del passato, per questa tipologia era noto solo il pezzo della Coll. Reale) e uno scudo d'argento ibrido, che per identità di conii va a collegare le rarissime emissioni con le armi di Milano, Castiglia e Leon a quelle più comuni con le sole armi del Ducato.

Buon pomeriggio,

Antonio

Modificato da anto R
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  • Mi piace 6

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