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Le monete di Aureolo:

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Approfittando del recente acquisto di questo antoniniano di Aureolo, ringraziando infinitamente @grigioviola per avermi inondato di materiale da leggere e su cui riflettere, e invitando chiunque a correggermi in caso abbia scritto delle imprecisazioni, vorrei provare, da semplice appassionato, a ripercorrere con voi un pezzetto di storia imperiale che è intrinsicamente legato a una zecca: quella di Mediolanum. Ho notato che la quasi totalità dei testi sono in lingua straniera, e ciò potrebbe scoraggiare, dunque, magari anche per provare ad invogliare qualcuno allo studio del terzo secolo, ho deciso di fare un post con tutte le nozioni apprese, chiedendo scusa (e permesso) a chi, sulla materia, ne sa una marea più di me, come @Agricola, o il già citato @grigioviola o ancora @Illyricum65 e tanti altri. Dunque scusate per questo "blitz" storico. Spero, ad ogni modo, che possa essere utile a qualcuno.
La vicenda è succolenta poichè, in questa occasione, la numismatica si immerge, fino a scomparire, nei meandri della storia. Partiamo da quest’ultima.

Contesto storico:

L’Impero sta attraversando un momento di crisi che sembra pericolosamente irreversibile, siamo verso il culmine dell’Anarchia militare, periodo che ha portato alle sue estreme conseguenze il dominato, ponendo la classe militare al centro dell’organismo romano, a scapito del vetusto Senato, ormai ridotto ad aggeggio QUASI del tutto inerte.
Siamo nel 267 d.C. Gallieno è rimasto solo a governare: suo padre, Valeriano, è stato catturato durante la guerra con i Sasanidi. Postumo, homo novus, che dal nulla era riuscito a diventare governatore della Germania, acclamato dalle sue truppe imperatore, ha da poco messo in atto una secessione, dando, così, alla luce il così detto “Impero gallico”, formato da Britannia, Spagna e Gallia. A Sud dell’Impero, invece, Settimio Odenato, ha attuato un’ulteriore secessione formando il Regno di Palmira. Dunque l’impero è diviso, sostanzialmente, in tre parti:
Impero gallico, Impero centrale, Regno di Palmira.
 

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Gallieno, benchè la Historia Augusta, essendo filosenatoria, lo definisse come un ozioso pervertito dedito solo alle orge, era probabilmente molto astuto, tanto da capire perfettamente il ruolo predominante della classe militare in quel difficile periodo, tanto da attuare una riforma militare, che verticalizzò l’esercito, puntando soprattutto sulla cavalleria, al vertice della quale vi era il magister equitum.

Aureolo:

Aureolo, nativo della Dacia, emerse per aver combattuto con valore in Pannonia, e per essersi distinto per aver sconfitto diversi nemici di Roma come magister equitum sotto il comando di Gallieno, eventi su cui non ci dilungheremo. È importante ricordare che nella guerra contro il secessionista Postumo, Aureolo fu mandato, con la sua cavalleria, a Mediolanum, posto a guardia e difesa dell’Impero centrale contro un possibile attacco gallico. Aureolo stesso, però, una volta raggiunta Mediolanum, si fece proclamare imperatore, facendo fare marcia indietro a Gallieno, che era partito per l’Illiria, pensando di avere le spalle coperte. Un vero e proprio tradimento insomma.

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Mediolanum fu assediata, ma Gallieno morì, ucciso da un ennesimo traditore. Gli succedette Claudio, il suo magister militum, il quale riuscì a portare Aureolo allo stremo.
Aureolo dall’inizio della rivolta, avevo più volte invocato l’aiuto di Postumo a gran voce, non ricevendo mai alcuna risposta.
I motivi per cui Postumo non si interessò ad attaccare l’Impero centrale possono essere stati molteplici, alcune tesi virano verso il fantastico, altre tesi appaiono come più probabili, come quella che evidenzia il fatto che Postumo, in quel momento, fosse particolarmente impegnato a fronteggiare Leliano, usurpatore gallico, o quella secondo la quale non avesse interesse ad espandersi, volendo avere per sé solo una fetta ricca e gestibile, come effettivamente era quella già in possesso. Una sorta di tranquilla oasi vicino al manicomio centrale.
Abbiamo due versioni della morte di Aureolo: una vuole che morì nel conflitto con Claudio, presso il Pons Aureoli (per l’appunto, Ponte di Aureolo), dove sarebbe stato anche fatto seppellire dall’imperatore stesso con un certa clementia, mentre l’altra versione vede Aureliano come uccisore di Aureolo.

Le monete di Aureolo:

Il vocabolario online Treccani, parlando di Aureolo dice: “false sono le monete a lui attribuite”. Ciò non è del tutto vero, nel senso che è ormai pacifico fra gli studiosi di numismatica, fra cui ricordiamo Jean-Marc Doyen e Jerome Mairat, che vi siano dei particolari antoniniani emessi dalla zecca di Mediolanum, per l’appunto, da Aureolo, ma in nome di Postumo, e questa è l’aspetto più intrigante di tutta la faccenda, il punto che lega saldamente numismatica e storia: Aureolo, una volta rivoltatosi ed aver, dunque, preso il controllo di Mediolanum e della sua zecca, avrebbe fatto coniare monete con al dritto il busto di Postumo e al rovescio messaggi di omaggio nei confronti della cavalleria di cui era il comandante.
In totale quattro sono le emissioni di antoniniani attribuite ad Aureolo.
 

Prima emissione:

D/ IMP POSTVMVS AVG
R/ FIDES AEQVIT               Rovescio della Prima officina
R/ CONCORD AEQVIT      Rovescio Seconda officina
R/ VIRTVS AEQVIT            Rovescio Terza officina

------------------------------------------------------------

Seconda emissione:

D/ IMP POSTVMVS AVG
R/ FIDES EQVIT (P in esergo)
R/ CONCORD EQVIT (S in esergo)
R/ VIRTVS EQVIT (T in esergo)

------------------------------------------------------------

Terza emissione:

D/ IMP C POSTVMVS P F AVG
R/ FIDES EQVIT (P in esergo)
R/ CONCORD EQVIT (S in esergo)
R/ VIRTVS EQVIT (T in esergo)

------------------------------------------------------------

Quarta emissione:

D/ IMP C POSTVMVS P F AVG
R/ SALVS AVG (P in esergo)
R/ VIRTVS EQVITVM (S in esergo)
R/ PAX EQVITVM (T in esergo)

Iniziamo, ora, ad analizzarne le peculiarità senz’altro:
Possiamo dividere le emissioni in due gruppi: Il primo gruppo, quello recante al dritto “IMP POSTVMVS AVG”, e il secondo quello recante “IMP C POSTVMVS P F AVG”.
L’antoniniano coniato nella quarta emissione con al rovescio “SALVS AVG” è un unicum, in quanto è l’unica tipologia a non avere un riferimento alla cavalleria. Potremmo ricondurre l’utilizzo della SALVS a uno stato di salute non ottimale di Postumo, o come semplice augurio.


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esempio di antoniniano di Aureolo con al R/ SALVS AVG

Non c’è bisogno di spiegare l’importanza, poi, della cavalleria in tutta questa vicenda, motivo per il quale è così diffusa nelle quattro emissioni.

Attribuzione:

Veniamo a un aspetto. L'attribuzione.
Le monete attribuite ad Aureolo, per la maggior parte, sono state rinvenute in suolo non italico. Dunque sorge un primo dubbio che ora andremo a sciogliere: come si sono attribuite tanto certamente queste quattro coniazioni ad Aureolo? Vi sono più premesse, che, seppur probabili e non assolutamente certe, portano a una determinata conclusione: Queste quattro emissioni furono coniate a Mediolanum, da Aureolo in nome di Postumo. Vediamo le premesse che portano a tale conclusione.

1) Confrontando un antoniniano attribuito ad Aureolo in nome di Postumo, e un altro di Postumo di qualsiasi altra zecca gallica, salterà all’occhio la differenza nello stile del ritratto, cosa che denota, in primo luogo, il fatto che Postumo non poteva avere il controllo diretto su quelle particolari emissioni, e che, in aggiunta, non vi era un raffronto diretto con le altre zecche galliche. Neanche si può ipotizzare la via imitativa data la fattura e i numeri di officina. Questo sta a significare che quegli antoniniani sono stati coniati in una zecca fuori dalla Gallia, ma pur sempre da zecche ufficiali.

 

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esempio di antoniniano coniato in una zecca gallica (RIC Vii 303 - Colonia)

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esempio di antoniniano coniato a Mediolanum (CONCORD [A]EQVIT; S in esergo)

2) Nei rovesci degli antoniniani con questo stile particolare vi è un riferimento alla cavalleria (AEQVITUM/EQVITUM), cosa che coincide, ricordiamolo, col fatto che Aureolo fosse magister equitum.
4) L’utilizzo di “AEQVITVM” invece del semplice “EQVITVM” risulta una forma di correzione già presente nella monetazione precedente di Gallieno.
3) Queste monete, in aggiunta, presentano un anomalo contenuto di stagno. Vi era un’unica zecca che, da Gallieno, coniava monete con così alto contenuto di stagno (e questo lo sappiamo grazie allo studio delle tracce di oligoelementi): la zecca di Mediolanum.

Incrociando i dati storici con quelli numismatici, vediamo che, da una parte la Historia Augusta ci racconta di un magister equitum di nome Aureolo, mandato a Mediolanum per sorvegliare il confine, che, ad un certo punto, si rivoltò contro Gallieno, invocando l’aiuto di Postumo; da un’altra parte vediamo queste strane monete di Postumo, coniate a Mediolanum celebranti la cavalleria, che nello stile ricalcano alcune emissioni di Gallieno. La connessione è presto fatta: quelle monete furono coniate da Aureolo in nome di Postumo.

Vi ringrazio per l'eventuale lettura.
 

Modificato da Pablos
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Inviato

Ciao @Pablos , grazie per la considerazione , ma e' un argomento numismatico che conosco poco per cui posso darti solo un parere storico , quindi prendilo con le molle .

Che Aureolo abbia coniato nella zecca di Mediolanum delle monete a nome di Postumo , che avrebbe dovuto coniarle nel primo periodo della rivolta gallica , altrimenti non avrebbe avuto alcun motivo legale questa devozione numismatica di Aureolo , oltretutto fuori legge , tranne che in un preciso momento , cioe' quando Aureolo propose a Postumo la sua alleanza ma che venne da questi rifiutata , il tutto mi sembra alquanto strano e illegale , infatti :

"Sembra che nel corso del 267 , Gallieno , grazie all' appoggio di Aureolo e alla perizia militare del suo magister militum , Claudio , il prossimo Imperatore , combatté con successo le armate galliche secessioniste di Postumo , il quale aveva preferito associare al potere un certo Vittorino , richiedendo anche aiuto alle vicine tribù germaniche dei Franchi . Venne lasciato da Gallieno a Mediolanum a capo della cavalleria , incaricato di sorvegliare un eventuale arrivo di Postumo in Italia . Anche lui come altri , sotto la spinta dei militari che avevano in spregio Gallieno , assunse il potere nel 268 . Sembra , inoltre , che abbia offerto la sua alleanza a Postumo , il quale però preferì rimanere neutrale nel conflitto tra lo stesso e Gallieno . Alla notizia che Aureolo stava raccogliendo un grosso esercito per muoversi su Roma , Gallieno tornò in Italia costringendo il suo avversario a rinchiudersi nelle mura di Mediolanum dopo averlo sconfitto sul fiume Adda nella battaglia del Pons Aureoli"

Inviato
1 ora fa, Agricola dice:

Ciao @Pablos , grazie per la considerazione , ma e' un argomento numismatico che conosco poco per cui posso darti solo un parere storico , quindi prendilo con le molle .

Che Aureolo abbia coniato nella zecca di Mediolanum delle monete a nome di Postumo , che avrebbe dovuto coniarle nel primo periodo della rivolta gallica , altrimenti non avrebbe avuto alcun motivo legale questa devozione numismatica di Aureolo , oltretutto fuori legge , tranne che in un preciso momento , cioe' quando Aureolo propose a Postumo la sua alleanza ma che venne da questi rifiutata , il tutto mi sembra alquanto strano e illegale , infatti :

"Sembra che nel corso del 267 , Gallieno , grazie all' appoggio di Aureolo e alla perizia militare del suo magister militum , Claudio , il prossimo Imperatore , combatté con successo le armate galliche secessioniste di Postumo , il quale aveva preferito associare al potere un certo Vittorino , richiedendo anche aiuto alle vicine tribù germaniche dei Franchi . Venne lasciato da Gallieno a Mediolanum a capo della cavalleria , incaricato di sorvegliare un eventuale arrivo di Postumo in Italia . Anche lui come altri , sotto la spinta dei militari che avevano in spregio Gallieno , assunse il potere nel 268 . Sembra , inoltre , che abbia offerto la sua alleanza a Postumo , il quale però preferì rimanere neutrale nel conflitto tra lo stesso e Gallieno . Alla notizia che Aureolo stava raccogliendo un grosso esercito per muoversi su Roma , Gallieno tornò in Italia costringendo il suo avversario a rinchiudersi nelle mura di Mediolanum dopo averlo sconfitto sul fiume Adda nella battaglia del Pons Aureoli"

Ciao! Ho letto, ma mi sfugge, dunque, a quale conclusione arriverebbe il tuo parare storico. 


Inviato

È inconfutabile il fatto che questa serie a nome di Postumo venne battuta a Milano da qualcuno che non era Postumo per due motivi:

(1) dallo studio del Doyen emerge come almeno uno, se non più, incisori milanesi che approntarono i conii di Gallieno, lavorarono poi alla prima emissione a nome di Postumo

(2) Postumo non arrivò mai a Milano

Il resto poi è una logica conseguenza, supportata da altre evidenze.

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Inviato (modificato)
13 ore fa, grigioviola dice:

È inconfutabile il fatto che questa serie a nome di Postumo venne battuta a Milano da qualcuno che non era Postumo per due motivi:

(1) dallo studio del Doyen emerge come almeno uno, se non più, incisori milanesi che approntarono i conii di Gallieno, lavorarono poi alla prima emissione a nome di Postumo

(2) Postumo non arrivò mai a Milano

Il resto poi è una logica conseguenza, supportata da altre evidenze.

Mi sono evidentemente perso il punto 1 non riuscendo a leggere l'Atelier de Milan; è un peccato che non vi sia una traduzione del lavoro di Doyen dal francese all'inglese, sicuramente più facile (per me) da leggere.

Modificato da Pablos

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