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Inviato

La numismatica , per chi non la pratica , viene generalmente intesa come una forma di comune collezionismo al pari di tanti altri oggetti , invece non e’ cosi’ , come per altri oggetti storici ed artistici la numismatica e’ una scienza .

Storia e monete sono strettamente collegate , anzi , senza le monete molto della storia antica rimarrebbe non conosciuto . Certamente i collezionisti di monete antiche sono o dovrebbero essere anche discreti , buoni od ottimi conoscitori del periodo storico di cui acquisiscono le monete ; non puo’ essere altrimenti , poiche’ in caso contrario sarebbe come ad esempio comprare un' automobile senza prima avere le conoscenze per guidarla ed amarla .

Questa breve considerazione per arrivare ad analizzare una moneta o meglio tre monete che presentano al dritto e al rovescio le stesse legende ma tre diverse iconografie nel retro , pero’ queste tre diverse iconografie non interessano questa ricerca .

Nell’ ampia monetazione di Settimio Severo sono presenti alcune monete , ne ho trovate tre e tutte ben databili in quanto furono emesse nel corso dell’ IMP VII e TRP III che corrispondono all’ anno a cavallo tra il 195/6 , le quattro monete presentano una legenda al dritto ed una al rovescio , diciamo in apparente contraddizione tra loro , quella del rovescio puo’ sembrare poco chiara , ma non e’ cosi’ , tutto e’ leggibile e regolare in quanto la storia lo conferma . Vediamo di che si tratta , leggiamola , con particolare riguardo ai giovani collezionisti di monete romane che forse potrebbero porsi la domanda sul significato .

Le tre monete in foto sono di Settimio Severo , ma mentre al dritto Settimio Severo si dichiara : L SEPT SEV PERT AVG IMP VII , al rovescio si presenta come : DIVI M PII F PM TR P III COS II PP .

La legenda del dritto e’ chiara a tutti dichiarandosi Settimio Severo successore ideologico di Pertinace come se fosse stato da lui legalmente adottato acquisendone il cognome , al rovescio stranamente invece si presenta come DIVI M(arci) PII F(ili) e a seguire le cariche . La contraddizione potrebbe risiedere in questa seconda legenda rispetto a quella del dritto : Settimio Severo “erede” di Pertinace all’ Impero , ma figlio “adottivo” di Marco Aurelio – Commodo .

Questa legenda del rovescio viene pero' compresa leggendo nella Storia Augusta due passi della Vita di Settimio Severo : Passo XII (siamo nel momento della vittoria su Clodio Albino) “Per far sapere a tutti (Senato e popolo romano) quanto era sdegnato , lodo’ Commodo in Senato e nell’ assemblea lo chiamo’ divo (Consacrandolo) e disse che il suo impero era spiaciuto solo agli infami”

Passo XIX (siamo prossimi alla morte di Settimio Severo) : “Lasciava due fgli Antonino Bassiano e Geta , anche a quest’ ultimo aveva voluto imporre il nome di Antonino in memoria di Marco Aurelio . Il suo corpo fu posto nella tomba di Marco Aurelio Antonino ( Mausoleo di Adriano) poiche' aveva sempre nutrito tanta venerazione nei confronti di questo Imperatore da divinizzarne il figlio Commodo e da proporre che da quel momento insieme con quello di Augusto si conferisse a tutti gli Imperatori il titolo di Antonino”

Con un po’ di storia ecco spiegata la legenda del rovescio in apparente contrasto con quella del dritto delle tre monete .

 

RIC_0700.jpg

RIC_0701.4.jpg

RIC_0702b.jpg

Inviato
6 minuti fa, Agricola dice:

La numismatica , per chi non la pratica , viene generalmente intesa come una forma di comune collezionismo al pari di tanti altri oggetti , invece non e’ cosi’ , come per altri oggetti storici ed artistici la numismatica e’ una scienza .

Storia e monete sono strettamente collegate , anzi , senza le monete molto della storia antica rimarrebbe non conosciuto . Certamente i collezionisti di monete antiche sono o dovrebbero essere anche discreti , buoni od ottimi conoscitori del periodo storico di cui acquisiscono le monete ; non puo’ essere altrimenti , poiche’ in caso contrario sarebbe come ad esempio comprare un' automobile senza prima avere le conoscenze per guidarla ed amarla .

Questa breve considerazione per arrivare ad analizzare una moneta o meglio tre monete che presentano al dritto e al rovescio le stesse legende ma tre diverse iconografie nel retro , pero’ queste tre diverse iconografie non interessano questa ricerca .

Nell’ ampia monetazione di Settimio Severo sono presenti alcune monete , ne ho trovate tre e tutte ben databili in quanto furono emesse nel corso dell’ IMP VII e TRP III che corrispondono all’ anno a cavallo tra il 195/6 , le quattro monete presentano una legenda al dritto ed una al rovescio , diciamo in apparente contraddizione tra loro , quella del rovescio puo’ sembrare poco chiara , ma non e’ cosi’ , tutto e’ leggibile e regolare in quanto la storia lo conferma . Vediamo di che si tratta , leggiamola , con particolare riguardo ai giovani collezionisti di monete romane che forse potrebbero porsi la domanda sul significato .

Le tre monete in foto sono di Settimio Severo , ma mentre al dritto Settimio Severo si dichiara : L SEPT SEV PERT AVG IMP VII , al rovescio si presenta come : DIVI M PII F PM TR P III COS II PP .

La legenda del dritto e’ chiara a tutti dichiarandosi Settimio Severo successore ideologico di Pertinace come se fosse stato da lui legalmente adottato acquisendone il cognome , al rovescio stranamente invece si presenta come DIVI M(arci) PII F(ili) e a seguire le cariche . La contraddizione potrebbe risiedere in questa seconda legenda rispetto a quella del dritto : Settimio Severo “erede” di Pertinace all’ Impero , ma figlio “adottivo” di Marco Aurelio – Commodo .

Questa legenda del rovescio viene pero' compresa leggendo nella Storia Augusta due passi della Vita di Settimio Severo : Passo XII (siamo nel momento della vittoria su Clodio Albino) “Per far sapere a tutti (Senato e popolo romano) quanto era sdegnato , lodo’ Commodo in Senato e nell’ assemblea lo chiamo’ divo (Consacrandolo) e disse che il suo impero era spiaciuto solo agli infami”

Passo XIX (siamo prossimi alla morte di Settimio Severo) : “Lasciava due fgli Antonino Bassiano e Geta , anche a quest’ ultimo aveva voluto imporre il nome di Antonino in memoria di Marco Aurelio . Il suo corpo fu posto nella tomba di Marco Aurelio Antonino ( Mausoleo di Adriano) poiche' aveva sempre nutrito tanta venerazione nei confronti di questo Imperatore da divinizzarne il figlio Commodo e da proporre che da quel momento insieme con quello di Augusto si conferisse a tutti gli Imperatori il titolo di Antonino”

Con un po’ di storia ecco spiegata la legenda del rovescio in apparente contrasto con quella del dritto delle tre monete .

 

RIC_0700.jpg

RIC_0701.4.jpg

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?


Inviato
3 minuti fa, Agricola dice:

Scusa , non capisco .

Ho finito le reazioni,ne avrei messa una grande quanto una casa,allora mi sono " inventato" un ? che per me vale 10 ? 

Ho apprezzato molto il contenuto?


Inviato (modificato)

 

5 ore fa, Agricola dice:

La legenda del dritto e’ chiara a tutti dichiarandosi Settimio Severo successore ideologico di Pertinace come se fosse stato da lui legalmente adottato acquisendone il cognome , al rovescio stranamente invece si presenta come DIVI M(arci) PII F(ili) e a seguire le cariche . La contraddizione potrebbe risiedere in questa seconda legenda rispetto a quella del dritto : Settimio Severo “erede” di Pertinace all’ Impero , ma figlio “adottivo” di Marco Aurelio – Commodo .

 

RIC_0700.jpg

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Caso, credo unico, di auto-adozione imposta rispetto ad un defunto, quindi totalmente illegale...ma quando divieni imperatore tutto ti è concesso. D'altronde ritenendosi figlio di Marco Aurelio (non di Commodo, di cui per riflesso si considerava fratello) poteva appropriarsi del pacchetto dinastico che arrivava fino a Nerva, facendo quindi l'en plein di tutti gli imperatori "buoni" del II secolo. Anche per quanto riguarda l'acconciatura della capigliatura e della barba direi che si considerasse "erede" degli antonini. 

Modificato da Conservator
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Supporter
Inviato

Mi domando se dietro questa auto-adozione non ci fossero anche motivazioni economiche. Mi sembrava di aver letto che in questo modo Settimio Severo si fosse impossessato della eredità degli Antonini. Vi risulta?

Quanto alla legenda con  PERT, volevo aggiungere che Settimio Severo (molto astutamente) il giorno dopo l'acclamazione pronunciò l'elogio funebre di Pertinace, di cui volle proclamarsi vendicatore e continuatore , richiamandosi formalmente all'atteggiamento rispettoso da questi sempre dimostrato verso il Senato, anche per rafforzare di fronte al popolo il fondamento costituzionale della propria ascesa al potere.

Insomma, un vero "furbacchione"!

Buona notte da Stilicho


Inviato (modificato)

C'è un curioso aneddoto di Cassio Dione sull'auto-adozione di Settimo, attraverso il quale in realtà lo storico esprimeva il suo punto di vista sulla vicenda: nel 196 l'imperatore era di ritorno da Perinto, in Tracia, ed incontrò Pollieno Auspice, il governatore della Mesia inferiore, che si congratulò con lui per "essere riuscito a trovarsi un padre". Questo episodio mette in luce come la priorità  e l'esigenza di Settimio, che discendeva da una benestante ma poco influente famiglia berbera (il padre non ricoprì cariche pubbliche e per questo, rispetto alle sue ambizioni politiche, era come se ne fosse orfano), era quella di accreditarsi, soprattutto presso l'aristocrazia senatoria, come legittimo successore dei sovrani del II sec., che si erano adottati l'uno con l'altro (ad eccezione di Commodo) inaugurando un periodo d'oro per l'impero.

 

Riguardo l'opportunità di impossessarsi dell'eredità "materiale" degli Antonini non saprei proprio dirti...certamente volle appropriarsi della loro eredità "storica".

Modificato da Conservator
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Inviato
8 ore fa, Stilicho dice:

Mi domando se dietro questa auto-adozione non ci fossero anche motivazioni economiche. Mi sembrava di aver letto che in questo modo Settimio Severo si fosse impossessato della eredità degli Antonini. Vi risulta?

Ciao @Stilicho , non so rispondere a questa tua domanda , pero' credo che , dove avresti letto questa notizia , intendesse dire che si impossesso' della "cassa imperiale" e non del patrimonio personale della famiglia degli Antonini .

7 ore fa, Conservator dice:

(il padre non ricoprì cariche pubbliche e per questo, rispetto alle sue ambizioni politiche, era come se ne fosse orfano)

Non e' esattamente cosi' , pur non avendo ricoperto cariche pubbliche , il padre di Settimio Severo di nome Geta e i suoi antenati erano Cavalieri romani , appartenevano all' ordine equestre , mentre i suoi zii paterni erano gli ex Consoli Apro e Severo , Settimio Severo apparteneva comunque ad una famiglia rispettabile ; (Elio Sparziano) .

Inviato (modificato)

Ma se nel tuo curriculum non potevi vantare avi che avevano ricoperto incarichi pubblici, politicamente parlando non eri nessuno. Permaneva l'antica polemica repubblicana tra la nobiltà aristocratica romana (di cui Cassio Dione è rappresentante) e i cosiddetti homines novi. Questo ovviamente non impediva ne di essere ricchi e rispettabili, ne di poter costruirti una tua carriera politica brillante. Però il fatto che Severo si appropri della memoria di Pertinace prima e di quella degli Antonini poi, è sintomatico di come lui si sentisse in difetto per non poter vantare una discendenza prestigiosa.

Cito il passo di Cassio Dione in questione (77, 9, 4): "Quando l'imperatore divenne membro nella famiglia di Marco,  (Pollieno) Auspice gli disse: 'Mi congratulo con te, Cesare, per aver trovato un padre', sottintendendo che fino a quel momento era stato orfano, a causa della oscura origine del suo genitore".


 
Modificato da Conservator

Inviato
12 ore fa, Stilicho dice:

Mi domando se dietro questa auto-adozione non ci fossero anche motivazioni economiche. Mi sembrava di aver letto che in questo modo Settimio Severo si fosse impossessato della eredità degli Antonini. Vi risulta?

Quanto alla legenda con  PERT, volevo aggiungere che Settimio Severo (molto astutamente) il giorno dopo l'acclamazione pronunciò l'elogio funebre di Pertinace, di cui volle proclamarsi vendicatore e continuatore , richiamandosi formalmente all'atteggiamento rispettoso da questi sempre dimostrato verso il Senato, anche per rafforzare di fronte al popolo il fondamento costituzionale della propria ascesa al potere.

Insomma, un vero "furbacchione"!

Buona notte da Stilicho

Secondo Veronica Iorio Settimio Severo si dichiarò per postuma adozione figlio di Marco Aurelio al duplice scopo di legittimare il suo governo e di prendersi il patrimonio di Commodo.

 


Inviato

Sono d' accordo , ma non si puo' considerare Severo un "uomo nuovo" , questi erano altra cosa , vedi ad esempio per rimanere in tema , Pertinace , che pare appartenesse ad una famiglia completamente oscura , il padre commerciava lana e la madre aveva un piccolo podere negli appennini liguri . 

A parte la non oscura famiglia e le sue doti personali , Severo dovette essere una persona ben istruita in quanto inizio' la sua carriera pubblica come avvocato , fu poi tribuno militare , questore in Sardegna , legato proconsolare in Africa , tribuno della plebe , propretore in Spagna , governatore della Gallia Lugdunense e della Sicilia . 

Una splendida carriera , aveva tutti i titoli personali per aspirare all' impero , se poi si dichiaro' "figlio" , quindi erede degli Antonini e prese nome Pertinace perche' ne condivideva il programma politico , non lo si puo' biasimare per questo .

Inviato (modificato)

Però il concetto di homo novus resta strettamente legato al prestigio della tua discendenza: il padre, per l'appunto, non era conosciuto a Roma (intesa come sede del potere) e Cassio Dione sottolinea questo particolare (perchè ovviamente la frase attribuita a Pollieno rispecchia il pensiero di Cassio e, di riflesso, della classe senatoria romana). Poi che Severo fosse istruito, fosse un amministratore capace e anche un eccellente militare non lo metto in dubbio. Però non poteva vantare una discendenza nobile, intesa nella concezione romana. 

Modificato da Conservator

Inviato
15 ore fa, Stilicho dice:

Mi domando se dietro questa auto-adozione non ci fossero anche motivazioni economiche. Mi sembrava di aver letto che in questo modo Settimio Severo si fosse impossessato della eredità degli Antonini. Vi risulta?

Quanto alla legenda con  PERT, volevo aggiungere che Settimio Severo (molto astutamente) il giorno dopo l'acclamazione pronunciò l'elogio funebre di Pertinace, di cui volle proclamarsi vendicatore e continuatore , richiamandosi formalmente all'atteggiamento rispettoso da questi sempre dimostrato verso il Senato, anche per rafforzare di fronte al popolo il fondamento costituzionale della propria ascesa al potere.

Insomma, un vero "furbacchione"!

Buona notte da Stilicho

Forse avevi letto questo articolo, dove si afferma: "L’autoadozione non aveva però soltanto un significato “politico”: proclamandosi figlio adottivo di Marco Aurelio, Settimio Severo entrava in possesso dell’immenso patrimonio di quest’ultimo e della sua famiglia.".

https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/monete-di-Settimio-Severo.pdf


Inviato (modificato)
1 ora fa, gioal dice:

Forse avevi letto questo articolo, dove si afferma: "L’autoadozione non aveva però soltanto un significato “politico”: proclamandosi figlio adottivo di Marco Aurelio, Settimio Severo entrava in possesso dell’immenso patrimonio di quest’ultimo e della sua famiglia.".

https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/monete-di-Settimio-Severo.pdf

Servirebbe la competenza di un Prof. di Diritto romano per sapere se un figlio adottivo all' impero , quindi non appartenete alla famiglia imperiale , dava la facolta' giuridica di entrare in completo possesso del patrimonio familiare dell' adottante .

P.S. oppure se dava diritto costituzionale all' adottato di entrare "in possesso" , per conto della Res Publica , della sola cassa imperiale .

Modificato da Ospite
P.S.
Supporter
Inviato
2 ore fa, gioal dice:

Forse avevi letto questo articolo, dove si afferma: "L’autoadozione non aveva però soltanto un significato “politico”: proclamandosi figlio adottivo di Marco Aurelio, Settimio Severo entrava in possesso dell’immenso patrimonio di quest’ultimo e della sua famiglia.".

https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/monete-di-Settimio-Severo.pdf

Sì, ora ricordo. L'ho letto in questo articolo.

Grazie.

Stilicho


Inviato
1 ora fa, Agricola dice:

Servirebbe la competenza di un Prof. di Diritto romano per sapere se un figlio adottivo all' impero , quindi non appartenete alla famiglia imperiale , dava la facolta' giuridica di entrare in completo possesso del patrimonio familiare dell' adottante .

P.S. oppure se dava diritto costituzionale all' adottato di entrare "in possesso" , per conto della Res Publica , della sola cassa imperiale .

Per il diritto romano, fin dalla legge delle XII tavole era stabilito un ordine preciso di persone chiamate alla successione ab intestato (senza testamento).

Al vertice di quest'ordine erano i sui, cioè le persone libere che al tempo della morte dell’ereditando erano assoggettate alla sua potestas o manus, le stesse che in conseguenza della sua morte avrebbero cessato di essere alieni iuris per diventare sui iuris, quindi erano:

a)   figli in potestate (maschi e femmine, non emancipati, non illegittimi)

b)  figli nati da iustae nuptiae (matrimonio) e adottivi

c)   la moglie purché in manu del marito

d)  i nipoti figli del figlio premorto

e)   postumi sui (non ancora nati ma concepiti al tempo della morte del pater familias = conceptor pro iam natur habeturc).

Quindi, sì: i figli adottivi ereditavano.


Inviato
14 minuti fa, gioal dice:

Per il diritto romano, fin dalla legge delle XII tavole era stabilito un ordine preciso di persone chiamate alla successione ab intestato (senza testamento).

Al vertice di quest'ordine erano i sui, cioè le persone libere che al tempo della morte dell’ereditando erano assoggettate alla sua potestas o manus, le stesse che in conseguenza della sua morte avrebbero cessato di essere alieni iuris per diventare sui iuris, quindi erano:

a)   figli in potestate (maschi e femmine, non emancipati, non illegittimi)

b)  figli nati da iustae nuptiae (matrimonio) e adottivi

c)   la moglie purché in manu del marito

d)  i nipoti figli del figlio premorto

e)   postumi sui (non ancora nati ma concepiti al tempo della morte del pater familias = conceptor pro iam natur habeturc).

Quindi, sì: i figli adottivi ereditavano.

Si , d' accordo , ma non scioglie il nodo centrale : il "figlio" adottato dall' adottante Imperatore , quindi Imperatore a tutti gli effetti , ereditava tutti i beni dell' Imperatore a scapito dei familiari legittimi dell' adottante Imperatore , oppure divideva i beni con i familiari dell' adottante ? Si discute di Imperatori non di comuni cittadini .

Inviato
5 ore fa, Agricola dice:

Si , d' accordo , ma non scioglie il nodo centrale : il "figlio" adottato dall' adottante Imperatore , quindi Imperatore a tutti gli effetti , ereditava tutti i beni dell' Imperatore a scapito dei familiari legittimi dell' adottante Imperatore , oppure divideva i beni con i familiari dell' adottante ? Si discute di Imperatori non di comuni cittadini .

Non ho capito sul piano giuridico la distinzione tra imperatore e comuni cittadini; ovviamente con riferimento ai beni privati, al patrimonio personale del defunto. “Cesare possiede tutto, ma il suo patrimonio personale è costituito solo dai beni strettamente privati e personali: tutte le cose sono in suo potere, ma nel suo patrimonio personale ci sono solo le cose sue proprie. “ (Seneca, De Beneficiis)

L’imperatore, almeno formalmente, non era un tiranno arbitrario e dispotico; l’autorità non era contestabile per quanto concerne la sfera gestionale dell’impero, ma l’imperatore doveva apparire un princeps che agisce nel “rispetto” dell’ordine precostituito. Per cui ritengo che per il patrimonio personale del defunto si applicassero a tutti le regole successorie del diritto romano.

 

 


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