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Buongiorno. 

Studiando la nascita della moneta, mi sono naturalmente imbattuto nell'avvincente tesi di Crawford (tesi a cui si opporranno Lo Cascio e altri) secondo cui la moneta non sarebbe nata per scopo commerciale, ma per scopo finanziario (cioè, non per i commerci, ma per il finanziamento delle spese pubbliche, in particolar modo delle spese militari). 

Crawford, a prova di ciò, fa anche notare che le prime monete della storia non potevano essere coniate ad uso commerciale, poiché avevano un valore troppo alto per uno scambio commerciale da mercato. Ora mi domando come facesse Crawford a porre un valore alla moneta. Nel senso che, per esempio, un tot. d'argento potrebbe essere che al tempo era valutato molto meno. Ho capito che si basavano sul valore intrinseco, ma anche quello può essere variabile. Dunque su cosa si basa questa teoria di Crawford?

Ringrazio per eventuali spiegazioni. 

 

Saluti. 


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