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Qualche sera fa, facendo un giro su Academia Edu,  ho trovato un articolo dal titolo “A previously unrecorded reverse for Constantine I” a firma di Victor Clark, uno studioso di numismatica antica (soprattutto romana), storico, ricercatore e collezionista di bronzi del tardo Impero Romano, con un particolare interesse per Costantino I.

Da appassionato di monete costantiniane (ma non solo, tanto mi affascinano le monete imperiali), incuriosito dal titolo, mi sono addentrato nella lettura, pur con i limiti del mio inglese:pardon:.

In questa discussione, dunque, riporterò una breve sintesi dell’articolo succitato integrata da quanto ho trovato in rete e  da alcuni approfondimenti tratti da pagine del nostro forum (una vera miniera!).

La moneta di cui si parla è questa:

image.png

D/: IMP C CONSTANTINVS P F AVG: busto di Costantino I, laureato e corazzato, a destra

R/: VICTORIA…..: l’imperatore sulla destra, in abito militare, con in mano una lancia, riceve un ramo di palma dalla Vittoria. Tra di loro, una figura inginocchiata offerente.

ESERGO: SARL

RIC VII Arles –

La particolarità di questa moneta è che passò su eBay: fu infatti venduta per circa 460 euro sulla piattaforma nel gennaio del 2017  insieme ad altre monete.

Ecco il lotto:

image.png

image.png

Questa la descrizione del venditore:

"Lot of 6 Obvious and Very Fine Roman Coins, The Licinius is 25 mm for Reference."

Mi colpisce l’aggettivo “obvious”, che magari avrà anche l’accezione di “chiaro”, “evidente”, ma…

Clark dice che sebbene questo rovescio non sia noto per Costantino I, tuttavia l’iconografia risulta somigliante a quella presente su alcune monete coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia:

image.png

Queste sono monete di raffronto che Clark propone, coniate per Massenzio dalla zecca di Ostia, tratte dal libro di Vicent Drost, Le monnayage de Maxence (Société Suisse de Numismatique, 2011), plate 52, images 58-60.

La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel  308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia. Come ho letto qui sul forum, la zecca venne fissata da Massenzio ad Ostia per poter coniare in un luogo più sicuro (lontano dai confini e dalle tensioni interne) e anche,  soprattutto,  per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro.

Dopo la morte di Massenzio a seguito della sconfitta di Ponte Milvio del 312, la zecca continuò a operare sotto Costantino per ancora qualche mese. La chiusura della zecca avvenne poi nel 313 d.C. e  le maestranze furono trasferite ad Arles (Arelate) dove fu quindi aperta una nuova zecca in quanto Costantino I aveva deciso di decentralizzare la produzione monetaria e al tempo stesso di ricompensare la Gallia per il contributo fornito nella lotta contro Massenzio.  Questo spiega la somiglianza stilistica tra le monete coniate ad Ostia e quelle di Arelate. Il trasferimento della zecca è documentato da due monete di Costantino, una VTILITAS PVBLICA (la partenza della zecca da Ostia) e una PROVIDENTIAE AVGG (l’arrivo della zecca ad Arelate):

image.png

image.png

Ma torniamo alla nostra moneta.

Nello specifico, secondo Clark, essendo lo stile molto simile a quello di Ostia, è probabile che questa sia stata coniata subito dopo il trasferimento della zecca ad Arelate.

La legenda del rovescio è visibile soltanto in parte; si riesce, infatti,  a leggere solo VICTORIA.

Quale sarà il resto della legenda?

Questa è una altra moneta “unlisted” di Costantino I  proveniente dalla zecca di Ostia:

image.png

Il dritto mostra un ritratto di Costantino I molto simile  a quello della moneta in questione (pur coi i limiti di conservazione evidenti). Al rovescio la legenda e’ VICTORIA AET AVGGG NNN, con tre G e tre N, in riferimento a tre imperatori e cioè Costantino I, Licinio I e Massimino Daia.

La zecca di Arelate non ha battuto alcuna moneta  a nome di Massimino Daia. Il che fa quindi pensare che la nostra moneta sia stata battuta al termine delle ostilità tra Licinio I  e Massimino Daia che terminarono con la battaglia di Tzirallum e la sconfitta di quest’ultimo (aprile 313).

Considerato il rovescio con la Vittoria, si e’ tentati di ipotizzare che la figura inginocchiata sul dritto rappresenti addirittura Massimino Daia sconfitto. Ecco che il rovescio (sulla base degli esempi di Ostia) potrebbe quindi essere qualcosa di molto simile a  VICTORIA AET AVGG NN (e varianti), con due G e due N, in riferimento ora a due imperatori, ovvero Costantino I e Licinio I.  Da notare che la seconda lettera della parola che segue VICTORIA sembrerebbe, per l’appunto, una “E”. Questo aprirebbe verso altre possibilità tipo VICTORIA PE [RPETUA] o VICTORIA FE [LICITAS].

La moneta, dopo giri che non conosco, e’ tornata da dove e’ partita, ad Arles, all’Arles Museum of Antiquity. Non so se sia già stata esposta al pubblico. Ho provato a fare un giro sul sito del museo, ma non ho trovato nulla.

Vorrei chiudere facendo alcune considerazioni personali:

-          eBay è davvero un posto strano. Spesso lo citiamo nelle nostre discussioni, quasi sempre con una accezione negativa. Sembra quindi davvero incredibile che proprio su questa piattaforma si possano trovare queste peculiarità. Forse l’insegnamento che bisogna trarre è che bisogna sempre guardare le cose con un atteggiamento critico, evitando preconcetti.

-          Come detto da Clark, nuovi tipi di Costantino non appaiono molto spesso, quindi, quando questo succede, e’ davvero una bella scoperta. Da profano, mi domando quanti ce ne siano ancora, considerando l’alto numero di emissioni di Costantino I.

-          Al di là dello specifico della moneta in questione, quello che mi colpisce (e che mi affascina) e’ lo studio, la ricerca, l’analisi, il metodo che c’e’ dietro un lavoro di ricerca.  Io, da semplice appassionato, guardo ammirato. E mi rendo conto di quanto ci sia da imparare, ogni giorno, se si ha voglia di leggere, di studiare, di approfondire. Ogni moneta ha una storia da raccontare se si è disposti ad ascoltare.

-        Questo che ho riportato e' solo un resoconto di un articolo. Nel nostro forum ci sono però molte persone esperte di monetazione costantiniana. Sarebbe interessante avere anche il loro parere,  Io non ho le competenze necessarie, ma leggerò con molto interesse e curiosità.

Questo e' l'articolo originale di Clark:

A_previously_unrecorded_reverse_for_Cons.pdf

Questa e' una bellissima discussione sulla zecca di Ostia e sul trasferimento della stessa ad Arelate:

Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso vi pregherei di segnalarmelo, senza remora alcuna.

Ciao.

Stilicho

  • Mi piace 8

Inviato

@Nikko

hai forse qualche integrazione?

Grazie

Illyricum

?


Inviato

Ciao @Stilicho , bellissimo articolo .

Il 30/10/2020 alle 11:25, Stilicho dice:

La zecca di Ostia fu aperta da Massenzio nel  308 con maestranze provenienti dalla zecca di Roma con cui rimase in stretto collegamento pur mantenendo una sua completa autonomia.

Non mi addentro nella specifica discussione , pero' avendo scritto in passato un post sulla zecca di Ostia , ricordo che scrissi che questa zecca fu aperta da Massenzio nel 308/309 o piu' probabile tra il 309 e il 311 , con personale proveniente dalla zecca di Cartagine , quindi non , o forse in parte , con personale proveniente dalle zecche di Roma , in quanto quella di Cartagine venne chiusa dopo la soppressione della rivolta di Domizio Alessandro in Africa , avvenuta appunto tra il 309 e il 311 .

Supporter
Inviato

@Agricola

Se ne era già parlato proprio nella discussione che ho allegato. Ricordo che vi erano state opinioni diverse proprio sulle questioni che tu hai sollevato.  Io mi sono limitato a sintetizzare per esigenze pratiche, visto che la discussione non era incentrata propriamente sulla zecca di Ostia.

Ti ringrazio comunque per la puntualizzazione.

Buona giornata?

Stilicho


Inviato
9 ore fa, Agricola dice:

Ciao @Stilicho , bellissimo articolo .

Non mi addentro nella specifica discussione , pero' avendo scritto in passato un post sulla zecca di Ostia , ricordo che scrissi che questa zecca fu aperta da Massenzio nel 308/309 o piu' probabile tra il 309 e il 311 , con personale proveniente dalla zecca di Cartagine , quindi non , o forse in parte , con personale proveniente dalle zecche di Roma , in quanto quella di Cartagine venne chiusa dopo la soppressione della rivolta di Domizio Alessandro in Africa , avvenuta appunto tra il 309 e il 311 .

Su quali basi affermi ciò?


Inviato
10 ore fa, Massenzio dice:

Su quali basi affermi ciò?

Chiarisci a cosa ti riferisci in particolare . Storia ? date ? eventi ? 

Inviato
2 ore fa, Agricola dice:

Chiarisci a cosa ti riferisci in particolare . Storia ? date ? eventi ? 

Parlando di numismatica mi riferisco in particolari a quali fonti ti portano a dire che la zecca di cartagine interruppe la propria operatività con l'usuarpazione di Alessandro e quali riscontri ti portano a dire che ci fu continuità con le maestranze cartaginesi considerando che non solo lostile manache la tecnica produttiva è differente nelle due realtà.


Inviato
4 ore fa, Massenzio dice:

Parlando di numismatica mi riferisco in particolari a quali fonti ti portano a dire che la zecca di cartagine interruppe la propria operatività con l'usuarpazione di Alessandro e quali riscontri ti portano a dire che ci fu continuità con le maestranze cartaginesi considerando che non solo lostile manache la tecnica produttiva è differente nelle due realtà.

Voglio pensare che forse non mi sono spiegato bene .

Tu scrivi : "la zecca di Cartagine interruppe la propria operatività con l' usurpazione di Alessandro" .

Non ho detto questo , Domizio Alessandro non chiuse la zecca , ma a seguito si questo fatto la zecca africana venne chiusa da Massenzio a guerra finita , cio' non e' scritto espressamente in Aurelio Vittore (Caes. XL , IXX) il quale scrive : "che Massenzio aveva ordinato di devastare , di distruggere e incendiare Cartagine , bellezza delle terre , e nello stesso tempo le cose migliori dell' Africa" . La ribellione di Alessandro , eletto Imperatore in Africa nel 308 , aveva causato il blocco dell' invio del grano , procurando a Roma una forte carestia alimentare , questo fatto provoco' una alienazione del favore popolare verso Massenzio . 

Da cio' e' logico dedurre che la zecca di Cartagine a fine guerra in Africa venisse chiusa , possedere in una citta' una zecca e' sinonimo di ricchezza , e che il personale venisse per cosi' dire "deportato" a Roma , togliendo a Cartagine il personale specializzato . Questa ipotesi del trasferimento del personale della zecca africana a Ostia e' avallata anche da Wikipedia .

 

Poi non mi intendo di stili numismatici cartaginesi o romani , facile che i coniatori cartaginesi dovettero adattarsi allo stile romano .

 

Inviato

Tutto dipende dal livello della tesi che si vuole esporre. Citare Wikipedia e scrivere ''facile che...'' non è utilizzabile negli scritti scientifici.

Arka

Diligite iustitiam

  • Mi piace 1

Inviato

Anche io non mi addentro nella discussione, poiché spinosa, tuttavia riprendo quanto scritto dal Drost nella sua monografia massenziana, ovvero che a suo giudizio Massenzio chiuse la zecca di Cartagine prima dell'usurpazione di Alessandro (sul finire del 307) e successivamente Alessandro la riattivò ma certamente con un personale differente, nuovo e quindi più inesperto rispetto a quello che vi era in precedenza, dato che la qualità delle coniazione è stilisticamente molto differente (e direi inferiore). 

Questo fa effettivamente credere che il personale della zecca del periodo tetrarchico e massenziano non fosse più a disposizione di Alessandro al momento della sua usurpazione e fosse stato trasferito da Massenzio in Italia quando lui stesso chiuse la zecca nel 307. Però credo che sia impossibile capire con certezza se quelle maestranze africane siano state poi integrate nelle officine di Roma oppure nella nuova zecca ostiense. Anche nella recente monografia dedicata alla monetazione di Domizio Alessandro scritta da Guillaume Malingue (The coinage of Domitius Alexander (308-310 AD), 2018), a pag. 30 l'autore scrive:

"At either the end of 307 or the beginning of 308, Maxentius decided to close the Carthage mint. Staff was repatriated in Italy and was probably used to reinforce Rome mint and, later, to take part in the opening of Ostia. However, we cannot find a specific 'Carthaginian hand' on Rome or Ostia's coins, and most liely, the African staff have been scattered rather than kept as group."

 

 


Inviato (modificato)
Il 3/11/2020 alle 09:43, Illyricum65 dice:

@Nikko

hai forse qualche integrazione?

Grazie

Illyricum

?

Buonasera a tutti :)

Quella citata dal buon @Stilicho è certamente un'emissione molto interessante.

Quella di Arles è un zecca, a mio avviso, un po' sottovalutata; studiando le emissioni di questa zecca gallica ne emergono alcune molto particolari ed esclusive; che non si trovano altrove. La moneta in oggetto ne è un esempio.

Questa leggenda si ritrova, con raffigurazione però diversa, in una ulteriore emissione con le lettere  S|F al rovescio. Cronologicamente essa è collocabile all'incirca nel biennio 314-315.

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(questo esemplare è appena passato in asta Leu ed è stato aggiudicato per 2500 franchi + diritti)

Analoghe lettere sono presenti al rovescio anche su alcune rarissime monete "datate" della serie  TRB P CONS IIII PP PROCONSVL emesse sempre da questa zecca per il IIII consolato di Costantino I. 

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Dal momento che le monete della serie TRB P CONS IIII PP PROCONSVL sono riportate anche senza la presenza di lettere nel campo del rovescio, ne deduco che la nostra moneta con la VITTORIA sia contemporanea proprio a queste ultime.

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Modificato da Nikko
  • Mi piace 2

Inviato

Posso aggiungere al nostro mosaico un ulteriore tassello, pardon... moneta.

Costantino I ha coniato monete della serie VICTORIA AET AVGG NN anche a Roma... oltre che a Ostia e Arles. Un esemplare, infatti, è recentemente apparso in un'asta tedesca e non è passato inosservato (1600€ più diritti). Sebbene l'esergo sia illeggibile, le caratteristiche stilistiche del ritratto e l'assenza di lettere nei campi del rovescio  permettono di collocarlo sempre nel biennio 314-315.

Pertanto, stilando un ordine cronologico delle emissioni, la prima è ovviamente quella coniata a Ostia (313 circa, prima della sconfitta di Massimino; la seconda è quella coniata a Roma (AVGG NN al rovescio parla chiaro...). Ultime è quella coniata ad Arles.

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Supporter
Inviato

@Nikko

Innanzi tutto grazie per l'intervento (sempre puntuale e istruttivo) e per l'apprezzamento;).

Avrei però un dubbio.

Se ho ben capito, a differenza di Clark, tu collocheresti quindi  la moneta di Arles in un periodo posteriore, tra il 314 ed il 315 d.C. anziché verso la metà del 313 d.C. Ho capito bene?

Ciao da Stilicho

 

 

 


Inviato (modificato)
23 minuti fa, Stilicho dice:

@Nikko

Innanzi tutto grazie per l'intervento (sempre puntuale e istruttivo) e per l'apprezzamento;).

Avrei però un dubbio.

Se ho ben capito, a differenza di Clark, tu collocheresti quindi  la moneta di Arles in un periodo posteriore, tra il 314 ed il 315 d.C. anziché verso la metà del 313 d.C. Ho capito bene?

Ciao da Stilicho

Il termine del 324-315 è per le emissioni con S|F al rovescio. Io mi sento di sposare la tesi di Ferrando, che colloca le serie senza segni di zecca tra il 313 e il 314 (vedi il PDF per una parziale panoramica delle emissioni di questo biennio).

Alla fine è questione di pochi mesi, difficile essere più precisi, soprattutto perché la leggenda al rovescio non è perfettamente leggibile.

Per rispondere a una tua curiosità, l'Arles Museum of Antiquity ha acquistato la moneta direttamente da Victor Clark per 1100$ (su Vcoins).

CONSTANTIN LE GRAND.pdf

Modificato da Nikko
  • Grazie 1

Supporter
Inviato

Ti ringrazio, ora mi e' piu' chiaro.

Buona serata.

Stilicho


Inviato

Grazie Nicola,

è sempre un piacere leggere i tuoi post...

Un caro saluto

Illyricum

;)

 


  • Stilicho ha rinominato il titolo in Costantino I passeggia in incognito sulla baia
Inviato
20 ore fa, Illyricum65 dice:

Grazie Nicola,

è sempre un piacere leggere i tuoi post...

Un caro saluto

Illyricum

;)

 

Per me è sempre un piacere poter discutere di questi nummetti :D soprattutto quando sono cosi interessanti....

@Stilicho negli anni scorsi in Italia è stata condotta una vera e propria campagna di terrore verso eBay... in buona parte giustificata.

Andando oltre i confini italici, però, eBay è una importante risorsa, fonte di nuove scoperte anche più delle blasonate aste battute. Oltretutto, è evidente che molti venditori professionali si riforniscano sul "noto sito", Clark ne è un esempio lampante... ma non solo lui...

Questo follis è passato su eBay pochissimi mesi fa e aggiudicato a circa 250€. Mi aveva colpito per lo stile particolarmente curato e, ovviamente, per il realizzo insolito per la tipologia (per di più in conservazione non eccelsa...).

E' poi ricomparsa nella penultima asta Roma Numismatics ed è stata aggiudicata a 1500£ più diritti....  

Ho quindi capito perché avesse realizzato tanto su eBay e perché lo stile fosse particolare: si tratta di una emissione assolutamente inedita per la zecca di Londinium!!!!

Ahimè l'avevo sottovalutata.... :D 

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Supporter
Inviato (modificato)

In effetti, quando si acquista su eBay si hanno sempre mille dubbi. Non che nel mio caso non ne abbia su altre piattaforme, data la mia inesperienza specifica. E' chiaro come lo studio, l'esperienza  e la competenza aiutino moltissimo, anche se talvolta non bastano neanche queste, come hai fatto notare. Consideriamo anche che giudichiamo da foto (ne abbiamo già parlato). Del resto, almeno per me, l'acquisto e' sempre un momento molto difficile, considerando che comunque e' un impegno economico. Il bello e' che però, cercando, troverai sempre una moneta che farà al caso tuo (ovviamente non parlo delle rarità: queste sono fuori dalle mie possibilità, in ogni senso). E' chiaro che nel mio caso ci vuole molto più tempo. 

E' strano questo mondo delle monete. Collezionare e' bellissimo e piacevole. Ma una sensazione molto positiva  la provo anche quando studio monete non in mio possesso e mi confronto con gli altri, soprattutto con chi ne sa molto più di me (come te).  Imparare cose nuove e' assai stimolante ed eccitante. Considera che io mi sono avvicinato a questo mondo da circa due anni e quello che ho imparato lo devo in gran parte a questo forum.

Ciao da Stilicho

@Nikko

 

Modificato da Stilicho
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Inviato
Il 6/11/2020 alle 19:28, Nikko dice:

Per me è sempre un piacere poter discutere di questi nummetti :D soprattutto quando sono cosi interessanti....

@Stilicho negli anni scorsi in Italia è stata condotta una vera e propria campagna di terrore verso eBay... in buona parte giustificata.

Andando oltre i confini italici, però, eBay è una importante risorsa, fonte di nuove scoperte anche più delle blasonate aste battute. Oltretutto, è evidente che molti venditori professionali si riforniscano sul "noto sito", Clark ne è un esempio lampante... ma non solo lui...

Questo follis è passato su eBay pochissimi mesi fa e aggiudicato a circa 250€. Mi aveva colpito per lo stile particolarmente curato e, ovviamente, per il realizzo insolito per la tipologia (per di più in conservazione non eccelsa...).

E' poi ricomparsa nella penultima asta Roma Numismatics ed è stata aggiudicata a 1500£ più diritti....  

Ho quindi capito perché avesse realizzato tanto su eBay e perché lo stile fosse particolare: si tratta di una emissione assolutamente inedita per la zecca di Londinium!!!!

Ahimè l'avevo sottovalutata.... :D 

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Scusa @Nikko ma da che particolarità è stato dedotto che il MARTI CONSERVATORI sia stata emesso a Londinium e non Treveri? Oltre alla particolarità di uno stile leggermente dissimile da quello consueto? 

C'è qualche articolo?

Grazie

Illyricum

 


Inviato (modificato)

 Carissimo @Illyricum65, i tuoi dubbi sono più che leciti. Se la differenza rispetto alle emissioni di Treveri fosse stata marcata, non mi sarebbe certo sfuggita ??

La classificazione della casa d’aste è, come dire, apodittica. Nella descrizione si fa riferimento a un lavoro di prossima uscita: K. Elks, “The Roman Mint of London”, 8.7. Bisognerebbe contattare Kean Elks per saperne qualcosa di più... In ogni caso manca anche nel Cloke-Toone.

La moneta è di certa origine dal suolo di Albione, su eBay è stata venduta assieme ad altre monete di Londinium da un venditore della zona di York. Questo è un altro indizio...

Diciamo che l’emissione di questa tipologia da parte della zecca di Londinium era concretamente sospettata almeno dal 1992, con la pubblicazione di un lavoro a firma George Gautier (persona squisita, con cui ho avuto il piacere di cenare qualche anno fa), in cui si dimostrava senza dubbio la coniazione di monete della serie SOL INVICTO COMITI. 
http://www.notinric.lechstepniewski.info/6lon-132_unm.html
In questo caso le differenze stilistiche del ritratto del Sole, rispetto alle emissioni di Treveri, sono notevoli. 

Nel caso della MARTI CONSERVATORI, qualche perplessità resta e bisognerebbe ricercare qualche die link del dritto per essere certi dell’attribuzione.

Allego una emissione di Treveri di ottimo stile per un confronto. Qualche differenza c’è...

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Modificato da Nikko
  • Grazie 1

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