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Risposte migliori

Inviato (modificato)

Buongiorno a tutti!

Per la serie “le interviste impossibili”, come Curatori di Sezione abbiamo oggi la fortuna (grazie ai potenti mezzi tecnologici di “Forum  TV” ) di portarvi direttamente a casa un personaggio storico davvero particolare, un imperatore di anni difficili,  dal volto di un perenne ragazzino,  che abbiamo avuto la fortuna di intervistare nonostante le restrizioni dovute al coronavirus . E (udite, udite) per la prima volta lo abbiamo intervistato da solo, senza nessuna delle “sue donne” intorno……

Di chi si tratta? Beh certo lo avrete indovinato: “imperatore di anni difficili”, volto da  “perenne ragazzino”……”donne intorno”…..

Signori e signori, lo avete capito vero?

Ecco a voi Alessandro Severo!

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“Buongiorno a tutti, per prima cosa volevo ringraziare i Curatori che mi hanno invitato per una intervista e i frequentatori del Forum per l’attenzione che vorranno dedicarmi . E’ la prima volta in quasi duemila anni che mi invitano ad un’occasione del genere… ci voleva proprio il coronavirus… a proposito, posso togliere la mascherina, vero, rispettando la distanza? “

-       Buongiorno a Lei… ma  certo! Per rompere il ghiaccio si presenti pure da sé… molti la conoscono ma spesso si tratta di una conoscenza solo superficiale. Vediamo di scoprire dalle sue stesse parole cosa c’è oltre a quello che ci è stato trasmesso dagli storici antichi … 

“Nacqui il 1 ottobre 208 del vostro calendario moderno come Marcus Bassianus Alexianus nella città di Cesarea, in quello che voi chiamate Libano. Provengo da una famiglia benestante di stirpe nobile locale che ai mei tempi sarebbe stata definita “patrizia”.

-       Per cui la sua provenienza è provinciale, di rango nobiliare QUINDI patrizia, ma pur sempre provinciale, ossia al di fuori dei circuiti che contavano nell’Impero…

“Sì, noi siamo originari di quella ricca provincia che attualmente chiamate Siria. Precisamente proveniamo dalla città di Emesa, DA VOI CONOSCIUTA COME Homs, VICINA alla località di Kadesh, dove in antico il faraone Ramses II si battè con gli Ittiti in una famosa battaglia rappresentata sui templi egizi spacciandola per una gloriosa vittoria… ma lasciamo perdere. Quel che conta è che Emesa era una ricca città dedita al culto del Dio solare El-Gabal; i regnanti detenevano il potere ed erano anche sacerdoti della divinità. CON Domiziano passarono sotto il dominio romano: i nobili cedettero il comando cittadino ai romani, ma continuarono ad esercitare il potere in qualità di sacerdoti. Pensi che scaltri… avevano mantenuto una posizione preminente grazie alla religione locale! E indovini chi era la famiglia reale ovvero chi erano i grandi sacerdoti attorno alla fine dell’anno 100 del vostro calendario?”

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Uranius Antoninus. 253-254 AD. Æ 32mm (21.42 gm). Struck in year 565 of the Seleukid era or 253/254 AD in Emesa. AYTOK. COYΛΠ. ANTΩNINOC CE., laureate, draped and cuirassed bust right; viewed from behind EMICΩN KOΛΩN , hexastyle temple containing the conical stone of El Gabal (ornamented with a facing eagle), shaded by two umbrellas; pediment ornamented with crescent; date EΞΦ in the exergue. BMC Galatia etc. pg. 241, 24; Delbrück, "Uranius of Emesa," NumChron (1948), pg. 12, 2d; Baldus 38-42 (pl. IV, dies I/5). Uranius Antoninus is unknown from the ancient literary sources, although Zosimus perhaps confuses this usurper with two usurpers he names as Antoninus and Uranius during the reign of Severus Alexander. He established his government at Emesa in Syria, probably in response to repeated Persian attacks rather than as a challenge to Rome. In any event, it appears he was finally subdued when Valerian I marched to recover the East.

Approfondimento e reindirizzamenti:

-       Forse la sua e i suoi avi diretti?

“Esatto. In particolare attorno al 187 mio bis-nonno, Gaius Iulius Bassianus era per l’appunto il Gran Sacerdote che custodiva la sacra Reliquia ovvero la Pietra sacra nel Tempio di Emesa. Dicono che Bassianus derivasse proprio dal termine basus, un titolo sacerdotale; un giorno ricevette la visita di un romano originario da Leptis Magna che ricopriva importanti cariche all’interno dello stato romano. Era arrivato, pensi, dalla lontana Gallia! Il suo nome era Lucius Septimius Severus... ”

Modificato da Stilicho
eliminazione di ripetizione
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Inviato

-       Settimio Severo!?! Il futuro imperatore?

“Sì, proprio lui. Mosso al fine di trovare moglie alla volta della Siria su precisa indicazione di un oroscopo. Era un uomo molto superstizioso, sa? Pensi che persino da Imperatore per partire per la campagna in Britannia aveva atteso dei responsi positivi da parte degli indovini… o almeno così dicono.”

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RIC 11, BMC 13 Aureus Obv: IMPCAELSEPSEVPERTAVG - Laureate head right. Rev: LEGVIIIAVG Exe: TRPCOS - Legionary eagle between two standards. 193 (Rome).

Una delle prime monete di Settimio da Imperatore (193 d.C.)

-       Anch’egli di nascita provinciale, se i dati a nostra conoscenza non sono errati.

“Assolutamente sì. Ma a differenza dei Bassianus già affrancati dall’aurea provinciale e pienamente inseriti nell’elite imperiale romana.  La famiglia di Septimius era di origini nordafricane, ma romanizzata da tempo ed apparteneva alla classe equestre mentre la madre proveniva da una illustre famiglia romana proveniente da Tusculum. Il padre non ricopriva cariche pubbliche, ma i due zii sì: uno dei due, Gaius Septimius, lo introdusse a Roma nell’ordine senatorio. Aveva solo 18 anni e la carriera fulgida lo portò a vari incarichi sempre più importanti. In quel 187, a 41 anni quindi per l’epoca non giovanissimo, era il Governatore della Gallia Lugdunensis.”

-       E quindi questo oroscopo lo porta in Siria, ad Emesa in particolare, dove entra in contatto con suo bisnonno.

“Esatto. ALMENO così mi riportano le tradizioni orali familiari. Francamente mi pare ardito credere che il Governatore della Gallia abbandoni l’amministrazione del suo territorio per recarsi in Siria a cercare con la lanternino una sposa, sulla base di un oroscopo. Mi suona tanto di panegirico degli storici dell’epoca per attribuire alla famiglia imperiale severiana un destino guidato dagli Dei. Ma così riporta la tradizione per cui seguiamola… fa molto Soap Opera, mi pare le chiamate così, no? Per farla breve mio bisnonno gli presentò le due figlie: la maggiore (Iulia Maesa) era già sposata con il nobile Iulius Avitus da cui aveva avuto due figlie, Iulia Soemia e Iulia Mamea. La seconda invece era Iulia Domna, una bella ragazza sedicenne per cui in età da matrimonio: Septimius fu subito conquistato dalla sua bellezza e la chiese in sposa.”

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RIC 254 (Elagabalus) Denarius Obv: IVLIAMAESAAVG - Diademed, draped bust right. Rev: IVNO - Juno standing left, holding patera and scepter. 218-220 (Rome).

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RIC 536 (Septimius Severus) Denarius Obv: IVLIADOMNAAVG - Draped bust right. Rev: VENERIVICTR - Venus standing right, leaning on column and with legs crossed, holding apple and palm. 193-196 (Rome).

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RIC 241 (Elagabalus) Denarius Obv: IVLIASOAEMIASAVG - Draped bust right. Rev: VENVSCAELESTIS - Venus standing left, holding apple and scepter; star in left field. 220-222 (Rome).

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RIC 355 (Severus Alexender) Denarius Obv: IVLIAMAMAEAAVG - Diademed bust right, draped. Rev: VENVSGENETRIX - Venus standing left, holding helmet and scepter; Cupid to left. 223 (Rome).

Le "Ladies " della dinastia severiana coinvolte...

-       Sembra quasi la versione antica del Principe Azzurro… partono dalla Provincia si incontrano grazie agli Dei, si innamorano e “vissero felici, contenti... ed Imperatori!”

“Logicamente mio bisnonno accettò: per una famiglia nobile di una città della ricca Siria si trattava pur sempre della possibilità di uscire dalla notorietà provinciale e di entrare nel più ampio e ricco circuito della nobilità dell’Impero Romano. Non dimentichiamo che lo stesso Septimius era un ottimo partito: stava compiendo una strepitosa carriera all’interno della struttura militare dell’Impero. Una scommessa vinta: da lì a breve avrebbe indossato la porpora imperiale. Di certo non si può dire che non fosse stato lungimirante.”   

 

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Inviato

-       E la sua famiglia comunque era entrata nell’elite imperiale.

“Esatto. Il salto di livello era riuscito. Ma come detto, alla morte di Settimio le diatribe tra i due figli rischiarono di far crollare tutto. Perché Caracalla fece uccidere il fratello Geta e raccolse tutto il potere tra le sue mani. Potere che resse per breve tempo: i suoi atteggiamenti gli inimicarono sia la classe senatoriale che parte dell’esercito. Durante la seconda spedizione partica Caracalla fu ucciso dai suoi soldati e al suo posto fu acclamato Imperatore il prefetto del pretorio Marcus Opelius Macrinus. Iulia Domna si lasciò morire di fame ad Antiochia.”

Si seguito i protagonisti di questa vicenda nella loro versione numismatica: Caracalla, Macrinus e Iulia Domna.

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RIC 314 b, BMC 89 Antoninianus Obv: ANTONINVSPIVSAVGGERM - Radiate, draped and cuirassed bust right. Rev: VICTPARTHICA - Victory seated right on cuirass, inscribing VO/XX in two lines on shield; shield behind and helmet below. [RIC lists for a pile of weapons in exergual area]. 217 (Rome).

Caracalla poco prima della sua uccisione. (217)

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RIC 22a, BMC 31 Denarius Obv: IMPCMOPELSEVMACRINVSAVG - Laureate, cuirassed bust right.
Rev: PONTIFMAXTRPCOSPP - Fides standing, facing, holding standard in each hand. May - July 217 (Rome).

Macrinus in una moneta del primo 217 e l’appello alla Fedeltà dell’Esercito.

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C 24. RIC Caracalla 396 and Severus Alexander 715. Denarius Obv: DIVAIVLIAAVGVSTA - Veiled, draped bust right. Rev: CONSECRATIO - Peacock standing left, tail spread.

Denario commemorativo in onore di Iulia Domna.

-       Poteva risultare d'essere il tramonto dei sogni di gloria della sua famiglia.

“Invece fu una fortuna. Macrinus rimandò mia nonna Iulia Maesa a Emesa, accompagnata da figlie e nipoti. Purtroppo per lui prese una decisione sbagliata: Iulia Maesa iniziò a corrompere i legionari della Legio II Partica. Non tollerava l’idea della perdita del rango che riteneva ormai le spettasse e detestava quell’uomo che aveva provocato la morte del nipote e indirettamente di sua sorella. Per ingraziarsi l’esercito che ora detestava l’austero Macrino e rimpiangeva Caracalla, prodigo di donativi, aveva messo in giro la voce che lo stesso Elagabalo (mio cugino) fosse il figlio illegittimo di Caracalla. Di lì a breve le truppe proclamarono Imperatore proprio mio cugino Sextus Varius Avitus Bassianus noto a tutti  come Elagabalus, il figlio quindicenne di Iulia Soemia che per ribadire e rafforzare una presunta discendenza da Caracalla cambiò il nome in Marcus Aurelius Antoninus Augustus. Macrino fu sconfitto nella battaglia di Antiochia e per la prima volta il potere fu saldo nelle mani della nostra famiglia. Elagabalo entrò ad Antiochia da vincitore e cominciò ad inviare lettere a Senato e Legioni con il nome di Marcus Aurelius Antoninus Augustus per rafforzare la sua presunta discendenza da Caracalla stesso e quindi la sua pretesa alla porpora imperiale. ”

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RIC 155 Antoninianus Obv: IMPCAESMAVRANTONINVSAVG - Radiate, draped and cuirassed bust right.
Rev: VICTORANTONINIAVG - Victory advancing right, holding wreath and palm. 218 (Rome).

Elagabalo attorno al 218 d.C. ovvero all’ascesa al trono.

-       Beh tutto sembrava andare a buon fine. Roma aveva un giovane Imperatore appoggiato dall’ esercito che quindi poteva dare stabilità all’Impero. Sua nonna aveva vendicato la sorella e piazzato il giovane nipote sul trono imperiale; con lui la famiglia ormai non era più nella sfera nobiliare… era divenuta addirittura LA Famiglia Imperiale. Ma a questo punto le cose presero una piega imprevista che rischiava di far crollare tutto…

“Certamente. Mia nonna, credo perché pressata dagli eventi, commise un errore. Aveva portato al trono mio cugino senza che questi avesse alcuna preparazione a ricoprire questa carica. Mi ricordo bene di lui, avevamo solo pochi anni di differenza di età. Sextus (io lo chiamavo così) nonostante fosse nato a Roma nel 203 per assurdo era molto più attaccato alle tradizioni orientali che non a quelle romano/ellenistiche: sua madre  lo aveva stimolato a non trascurare il culto solare e a non rinnegare le sue radici orientali. Nonostante la giovane età anch’egli era gran sacerdote di El Gabal e cercò di introdurlo a Roma. A breve termine cominciarono a circolare voci circa le sue preferenze sessuali e sul suo matrimonio con la vestale Iulia Aquilia (le vestali facevano voto di castità per trenta anni): tutto ciò lo rese inviso sia al Senato, al popolo che ai pretoriani. Quelli che voi ora chiamate sondaggi lo davano in calo di popolarità preoccupante! E qui entrò in campo ancora una volta quella grade tessitrice di trame di mia nonna Iulia Maesa.”

 

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Inviato

-       Quindi sua nonna escogitò un piano B rispetto a quello originale.

“Lo ribadisco, fu incalzata dall’evolversi dei fatti. Si rese ben presto conto che per salvare la situazione bisognava presentare qualcuno della famiglia più popolare e permeato dalla cultura romana o si rischiava qualche rivolta. E la scelta logicamente cadde su di me. Devo dire che mi sembrò un po’ buffo l’essere adottato da mio cugino (più vecchio di me di 5 anni) ma questa fu la via più veloce e meno sanguinosa per salire al trono con il titolo di Cesare. Nonna mi raccomandò di cambiare il nome per indicare a mia volta un legame con Caracalla. Fu così che divenni Marcus Aurelius Alexander, noto ai più semplicemente come Alessandro Severo. Ci aggiunsi volontariamente quell’ "Alessandro" per riferirmi anche al mitico eroe classico Alessandro Magno ed indicare un netto richiamo, un chiaro legame al mondo romano ellenistico e alla sua cultura. Mia madre Iulia Mamea continuò a fornirmi precettori di cultura greco-romana e ciò ben presto infastidì Elagabalo: condannò a morte alcuni maestri accusandoli di tentare di plagiarmi. Ma tutto ciò, assieme ai suoi modi bizzarri e dispotici, non faceva altro che aumentare il risentimento popolare e dei pretoriani nei suoi confronti e, d’altra parte, accresceva le loro aspettative nei miei confronti.”

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RIC 2 (Elagabalus) Denarius Obv: MAVRALEXANDERCAES - Bare-headed, draped bust right. Rev: INDVLGENTIAAVG - Spes advancing left, holding flower and raising skirt. 221-222 (Rome). 

Alessandro Severo da Cesare.        

-       Una situazione che cominciava a diventare tesa anche tra voi due, quindi.

“Elagabalo sentiva che il suo consenso personale scemava e che viceversa cresceva quello nei miei confronti. Avrebbe avuto margini per tentare ancora di riconquistarlo ma non concepiva altri modi di proporsi; era cresciuto nella convinzione di essere un eletto inviato dal Dio Solare e ciò lo rendeva superiore a tutti. Tentò quindi di infangare la mia reputazione e di ricorrere all’avvelenamento, ma venne messo sotto controllo il cibo che mi veniva somministrato, rendendo inutile il tentativo. Constatato che le sue azioni non portavano ad alcun risultato revocò il mio titolo di cesare ma ciò provocò la reazione dei pretoriani. Dopo alcuni eventi questi si ammutinarono e lo uccisero assieme alla madre Iulia Soemia. Il 13 marzo 222 fui acclamato imperatore con il nome Marcus Aurelius Severus Alexander Augustus. Non male, a 14 anni reggevo la porpora imperiale.”

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RIC 4, BMC 12, C 203 Aureus Obv: IMPCMAVRSEVALEXANDAVG - Laureate, draped and cuirassed bust right.
Rev: PMTRPCOSPP - Jupiter standing left, holding thunderbolt and scepter. 222 (Rome).

Un simbolo di restaurazione: Alessandro Severo da Augusto si appella a Giove.

-       Indubbiamente un fardello di non poco peso per un adolescente di quell’età, per quanto istruito da ottimi precettori. D’altra parte non le sarà mancato l’appoggio delle grandi donne della sua famiglia. Presenze ingombranti ma che avevano dato prova di sapersi muovere con profonda intelligenza politica.

“ Mia nonna nel 226 ascese ai cieli divinizzata ma fino alla sua morte non mancò di mettere a buon frutto la sua esperienza; ebbi comunque sempre al mio fianco mia madre. Come prime misure chiaramente procedetti a rimuovere i funzionari statali più fedeli a mio cugino e creai un collegio di senatori che mi consigliassero in materia di governo, assicurandomi l’appoggio senatoriale. Trovai molto appoggio in Domitius Ulpianus, un noto ed esperto giurista per cui provai un sincero affetto e al quale diedi più cariche, l’ultima delle quali la prefettura del pretorio. Proprio questo fu il mio più grande sbaglio di quei primi anni di regno perché Ulpiano, privo di conoscenze di tipo militare si scontrò con i pretoriani fino al punto che una congiura di palazzo ne decretò la morte. Quindi proprio per riconquistare l’appoggio dei pretoriani mi sposai con Gnea Seia Herennia Sallustia Barbia Orbiana, la figlia del nuovo prefetto del pretorio Lucio Seio Sallustio che dichiarai mio Cesare. Amai Orbiana ricambiato ma Sallustio tramò con i pretoriani per eliminarmi; la congiura fu scoperta. Mia madre, temendo che il mio amore per Orbiana mi impedisse di essere deciso e risoluto nei confronti di Sallustio fece incarcerare e giustiziare mio suocero e esiliò mia moglie in Libia, il tutto senza il mio consenso. Ma non ebbi il coraggio di oppormi… la sua personalità era sempre stata molto forte e nonostante il mio sentimento per Orbiana tutto non mi opposi in modo decisivo.”

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RIC 45 Denarius Obv: IMPCMAVRSEVALEXANDAVG - Laureate, draped bust right. Rev: PMTRPIIICOSPP - Mars advancing right, holding spear and trophy. 225 (Rome).

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RIC 319 (Alexander Severus) Denarius Obv: SALLBARBIAORBIANAAVG - Diademed, draped bust right. Rev: CONCORDIAAVGG - Concordia seated left on throne, holding patera and double cornucopia in left. c.225 (Rome).

Gli sposi imperiali.

-       Abbiamo letto che la sua profonda conoscenza dell’area medio-orientale portò a una certa apertura verso le religioni provenienti da quell’area…

“Mi ritengo fedele alla religione romana e alle sue tradizioni… come potrei non esserlo dal momento che era il motivo per cui ero stato proclamato imperatore? E dovevo dare dimostrazione di attaccamento alla tradizione latina. Mi recavo settimanalmente al Tempio di Giove Capitolino e presso altri templi… anche per esplicitare la mia diversità rispetto a lui feci asportare dal Tempio di Elagabalo gli arredi sacri in oro precedentemente confiscati e li feci restituire ai templi che ne avevano subito il prelievo forzato. Cercai, questo sì, di approfondire la mia conoscenza nelle religioni monoteistiche: non perseguitai né gli ebrei né quella setta di origine ebraica che si richiama a un profeta, il Cristo. Di lui avevo una statua anche nel mio larario personale, così come quella di Abramo, di Orfeo e di Alessandro Magno ed avevo intenzione di inserirlo tra le divinità ammesse al culto, al pari di Isis, Serapide ed altre divinità orientali. In fin dei conti poco dopo il culto del Dio Mitra ebbe molto seguito specie tra i militari. Come riporta la Historia Augustae progettai di permettere la costruzione di un tempio in onore del Cristo ma tornai sui miei passi quando gli auguri mi riferirono che ciò avrebbe portato alla conversione del popolo al cristianesimo e quindi all’abbandono della religione romana classica. Da ebrei e cristiani (come si fanno chiamare i fedeli del Cristo) adottai il principio «Quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris» (ciò che non vuoi sia fatto a te, non farlo ad altri) facendolo incidere sul mio palazzo e in altri luoghi pubblici. Cercai inoltre di eliminare gli eccessi che avevano contraddistinto il regno di mio cugino e feci della semplicità il mio stile, ad esempio vestendo vesti semplici e non sfarzose.”

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Inviato

-       La vera minaccia per l’Impero stava maturando a migliaia di chilometri da Roma, nel frattempo. Negli anni successivi al 224 Artabano V, re dei Parthi, fu rovesciato da Ardashir I, capostipite della dinastia sasanide, contraddistinta da una spinta espansionistica che la portava a scontrarsi con l’Impero romano.

“ In effetti i Sasanidi si ritenevano i discendenti degli Achemenidi e reclamavano il controllo di tutti i territori di Asia Minore, Vicino Oriente ed Egeo. Inviai ambasciatori per ricordare ad Ardashir che i Romani nel lungo termine avevano vinto le guerre sui Parthi e proposi di mantenere i confini in essere al momento. Conscio del pericolo che rappresentavano modificai l’esercito incrementando le unità ausiliarie di arcieri e cavalleria corazzata (al pari di quelle orientali) e potenziando le fortezze del limes con catapulte, balliste ed altri strumenti di artiglieria. Attorno al 230 iniziarono gli scontri con Ardashir che mosse il suo esercito verso la Mesopotamia e da lì verso Siria e Cappadocia. Raccolsi pertanto un esercito e giunsi ad Antiochia attorno alla fine del 231 da dove inviai degli ambasciatori al re sasanide per tentare di portare a casa una pace; per tutta risposta Ardashir rifiutò la proposta ed inviò alla corte romana quattrocento soldati di aspetto imponente e riccamente vestiti, che io feci arrestare e deportare in Frigia come contadini. Venne quindi l’anno nuovo e si verificarono alcuni ammutinamenti tra le truppe romane che repressi, così come il tentativo di rivolta di un usurpatore (Taurino). Pertanto dopo aver deciso la strategia assieme al Consiglio di Guerra con i generali divisi l’esercito in tre parti, con la parte più numerosa al centro; se la colonna più a nord avanzò vittoriosa quella più meridionale fu esposta all’attacco dell’esercito sasanide preponderante come numero, venendo distrutta. Ne venni a conoscenza durante un periodo di mia malattia e diedi l’ordine di rientrare ad Antiochia per organizzare una nuova campagna per l’anno seguente; molti soldati caddero per il clima torrido delle pianure mesopotamiche e viceversa per il clima rigido dei monti armeni.  Nell’insieme le perdite furono pari a metà del contingente di partenza ma anche l’esercito sasanide ne lamentava molte; in pratica nell’unico scontro campale le mie truppe avevano perso ma nell’insieme la campagna poteva considerarsi vittoriosa seppure non contraddistinta da una espansione territoriale. Una prova indiretta è che i Sasanidi persero per i successivi tre-quattro anni la baldanzosa bellicosità che li aveva contraddistinti nel recente passato. Roma aveva quindi vinto, avevo pacificato la frontiera orientale e l’anno successivo avrei dato il colpo decisivo al nemico sasanide.”

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RIC 596 Sestertius Obv: IMPSEVALEXANDERAVG - Laureate bust right. Rev: PROFECTIOAVGVSTI Exe: SC - Severus Alexander riding horse right, holding spear; Victory to right, holding wreath and palm. 222-231 (Rome).

La partenza da Roma per la campagna sasanide.

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RIC 628 Sestertius Obv: IMPALEXANDERPIVSAVG - Laureate, draped and cuirassed bust right. Rev: IOVIPROPVGNATORI - Jupiter standing right, aiming thunderbolt; S C across fields. 231 (Rome).

-       Potremmo parlare quasi di una “vittoria di Pirro” al contrario se ci permette. Se vittoria fu venne pagata a duro prezzo quindi, sappiamo che fonti scritte più tarde parlano di sua vittoria ma ci pare più credibile quanto Lei ci ha narrato e che riporta anche Erodiano, storico coevo ai fatti. E sappiamo che un fatto scombinò i suoi piani…

“Stavo iniziando i preparativi per la campagna dell’anno successivo quando ricevetti un messaggero che mi avvisava che gli Alemanni avevano sfondato il limes germanico e stavano saccheggiando quelle terre, mettendo a rischio la stessa Italia. Dovetti quindi rientrare a Roma, dove rivendicai in Senato il successo della campagna e festeggiai con un trionfo e giochi. Nel frattempo l’esercito marciava verso l’Illirico e proprio ora mi sto accingo a raggiungerlo a Mogontiacum (Magonza). Lì ritroverò i reduci della campagna sasanide e le truppe more, osroe e partiche che avevo impiegato in Oriente.”

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RIC 243 Denarius Obv: IMPALEXANDERPIVSAVG - Laureate, draped and cuirassed bust right. Rev:  LIBERALITASAVGV - Liberalitas standing left, holding coin counter and cornucopia. (Rome).

La prova numismatica di un donativo al popolo, il quinto, che dovrebbe essere quello decretato al rientro dalla campagna numismatica.

A questo punto dell’intervista Alessandro Severo si è fermato. La parola si è fatta interrotta;  il tono di voce, prima alto e fiero, si è fatto dimesso. Con un gesto lesto si è rimesso la mascherina, forse per coprirsi il volto tirato e rattristato, ma i suoi occhi lucidi e umidi lo avevano svelato: stava piangendo. E qui abbiamo deciso di terminare la nostra “intervista impossibile” rispettando il suo dolore, la sua intimità. L’imperatore, si è alzato, ci ha salutato da buon romano con un fermo gesto della mano, ci ha ringraziato e se ne è andato, lasciando anche in noi un po' di tristezza pur nella consapevolezza di aver potuto raccontare una storia davvero unica e particolare.

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Inviato

Ma come è finita poi la sua storia?

Alessandro Severo si recò nella città renana ed inviò degli emissari per una ottenere una pace con i barbari, così come aveva tentato anche con Ardashir I prima dello scontro militare. Le truppe interpretarono questo comportamento come un segno di debolezza e inneggiarono al generale di origine trace Gaius Iulius Verus Maximinus (Massimino) come imperatore. Alessandro cercò invano la protezione dei soldati più fedeli e si ritirò nella tenda della madre, dove entrambi trovarono la morte. Era il 18 o 19 marzo 235.

immagine.png

Unlisted RIC , BMC 734 Bronze Medallion Obv: IMPSEVALEXANDERAVGIVLIAMAMAEAAVG Exe: MATERAVG - Severus Alexander laureate, draped bust right facing julia Mamaea diademed, draped bust left.
Rev: FIDESMILITVM - Severus Alexander standing right, sacrificing over altar and holding scepter being crowned by Mars to left and facing Jupiter to right, holding thunderbolt and scepter; two standards to right in background.

    La fine di Alessandro Severo va ricercata probabilmente nel malcontento da parte degli ufficiali dell’esercito, insoddisfatti per la minore importanza conferita loro rispetto al Senato (che infatti osteggiò Massimino). Certo l’imperatore non fece sua la massima di Settimio Severo, che prima di morire (come ci riferisce Cassio Dione) disse ai figli: “non siate in disaccordo, arricchite i soldati, disprezzate chiunque altro”. Ecco, arricchite i soldati. I tempi erano ormai mutati, era finita la stagione delle grandi dinastie. Sarebbe toccato proprio ai soldati aprire una nuova pagina della storia di Roma, da protagonisti assoluti.  Probabilmente Alessandro Severo pagò anche la sua giovane età (ma in quegli anni si cresceva presto e si era sbalzati subito nell’agone) e l’ingombrate presenza della nonna e della madre, senza le quali peraltro probabilmente non avrebbe vestito la porpora imperiale e che comunque, nel bene e nel male, contribuirono ad accrescere il sincretismo religioso e culturale di Roma che sarebbe emerso poi, in maniera preponderante, nel bene e nel male, nell’arco di circa un secolo rivoluzionando l’impero in maniera indelebile.

Immagini tratte da Dirtyoldcoins salvo la prima, la prima con la Pietra di Emesa, tratta dal web.

Specchietto riepilogativo dinastia severiana:

immagine.png

Di L'utente che ha caricato in origine il file è stato MM di Wikipedia in italiano - File:SeveranDynasty.png, CC BY-SA 1.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5176646

Speriamo di avervi incuriosito e che abbiate gradito la veste espositiva scelta, nel tentativo di proporre una discussione un po' diversa dal consueto taglio.

Ave

@grigioviola

@Illyricum65

@Stilicho

 

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Inviato
7 minuti fa, Illyricum65 dice:

Ma come è finita poi la sua storia?

Alessandro Severo si recò nella città renana ed inviò degli emissari per una ottenere una pace con i barbari, così come aveva tentato anche con Ardashir I prima dello scontro militare. Le truppe interpretarono questo comportamento come un segno di debolezza e inneggiarono al generale di origine trace Gaius Iulius Verus Maximinus (Massimino) come imperatore. Alessandro cercò invano la protezione dei soldati più fedeli e si ritirò nella tenda della madre, dove entrambi trovarono la morte. Era il 18 o 19 marzo 235.

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Unlisted RIC , BMC 734 Bronze Medallion Obv: IMPSEVALEXANDERAVGIVLIAMAMAEAAVG Exe: MATERAVG - Severus Alexander laureate, draped bust right facing julia Mamaea diademed, draped bust left.
Rev: FIDESMILITVM - Severus Alexander standing right, sacrificing over altar and holding scepter being crowned by Mars to left and facing Jupiter to right, holding thunderbolt and scepter; two standards to right in background.

    La fine di Alessandro Severo va ricercata probabilmente nel malcontento da parte degli ufficiali dell’esercito, insoddisfatti per la minore importanza conferita loro rispetto al Senato (che infatti osteggiò Massimino). Certo l’imperatore non fece sua la massima di Settimio Severo, che prima di morire (come ci riferisce Cassio Dione) disse ai figli: “non siate in disaccordo, arricchite i soldati, disprezzate chiunque altro”. Ecco, arricchite i soldati. I tempi erano ormai mutati, era finita la stagione delle grandi dinastie. Sarebbe toccato proprio ai soldati aprire una nuova pagina della storia di Roma, da protagonisti assoluti.  Probabilmente Alessandro Severo pagò anche la sua giovane età (ma in quegli anni si cresceva presto e si era sbalzati subito nell’agone) e l’ingombrate presenza della nonna e della madre, senza le quali peraltro probabilmente non avrebbe vestito la porpora imperiale e che comunque, nel bene e nel male, contribuirono ad accrescere il sincretismo religioso e culturale di Roma che sarebbe emerso poi, in maniera preponderante, nel bene e nel male, nell’arco di circa un secolo rivoluzionando l’impero in maniera indelebile.

Immagini tratte da Dirtyoldcoins salvo la prima, la prima con la Pietra di Emesa, tratta dal web.

Specchietto riepilogativo dinastia severiana:

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Di L'utente che ha caricato in origine il file è stato MM di Wikipedia in italiano - File:SeveranDynasty.png, CC BY-SA 1.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5176646

Speriamo di avervi incuriosito e che abbiate gradito la veste espositiva scelta, nel tentativo di proporre una discussione un po' diversa dal consueto taglio.

Ave

@grigioviola

@Illyricum65

@Stilicho

 

Complimenti?( pollice su?)


Inviato

Bellissima intervista, Complimenti ai Curatori;

Alessandro Severo, numismaticamente, dà molta soddisfazione per l'ampia produzione, soprattutto di Sesterzi e Denari.

Gli avrei chiesto, mi racconti della serie monetale con il Colosseo?

Chissà se mi risponde
Saluti Eliodoro

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Inviato

Era appuntata sul nostro programma ma non abbiamo voluto insistere in quel momento di debolezza conclusivo.

Infatti manca la parte dove trattare i lavori pubblici da lui indetti:

  • restauro delle Terme di Nerone (che diventarono "Alessandrine") con costruzione di un acquedotto supplementare
  • restauro Terme di Caracalla
  • arricchì i Fori di statue di personaggi di spicco
  • lavori di sistemazione Tempio di Iside e Serapide
  • interventi sul Teatro di Marcello, Circo Massimo, Stadio di Domiziano e appunto, restauro Anfiteatro Flavio http://www.eugubium.it/approfondimenti/Monete\RomaneImperiali\Edifici\COLOSSEO.htm

Aureus of Severus Alexander

D'altra parte abbiamo cercato maggiormente di indagare nella personalità di Alessiano... personalmente mi sta simpatico, doveva essere tutto sommato un intellettuale e le sue aperture verso altri culti, la sua moderazione, il suo tentativo di mediare prima di una spedizione militare (vuoi con Ardashir vuoi con gli Alemannni... l'utilizzo della guerra come soluzione estrema, non come sistema di pacificazione) me lo confermano. Il tutto nonostante una presenza ingombrante alle spalle che se lo mise sul trono, in seguito lo colpì nell'affetto (il matrimonio con Orbiana che probabilmente era vista come una possibile influenza al di fuori della sfera materna).

Ciao

Illyricum

 

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