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Inviato
Il 8/11/2022 alle 07:05, eliodoro dice:

Aggiungo un cavallo di Ortona di Carlo VIII, passato nella recente Asta Artemide LVIII
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Che spettacolo di moneta. Può sembrare in bassa conservazione ma chi colleziona questi cavalli sa bene che non è così. Ma ogni difetto poi viene annullato dalla rarità del tondello. 

Complimenti!

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Inviato
Il 28/6/2021 alle 15:17, eliodoro dice:

Appena giunto, Asta Bertolami, 

Gigliato di Roberto con sperone.

Aggiungo un altro simbolo presente sui gigliati.

Saluti Eliodoro

 

 

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Nellasta Bolafffi, è esitato questì'ottimo gigliato che presenta, analogamente all'esemplare citato, uno  sperone sul globetto

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Inviato
1 ora fa, eliodoro dice:

Nellasta Bolafffi, è esitato questì'ottimo gigliato che presenta, analogamente all'esemplare citato, uno  sperone sul globetto

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Esemplare particolarmente interessante.

Il globetto appare ben visibile al di sotto dello sperone e questo permette una determinazione della cronologia delle emissioni. Per meglio comprendere: aver punzonato lo sperone sul conio con il globetto lascia supporre che il tipo con globetto sia stato coniato prima del tipo con sperone.

Quando?

I documenti non vi sono ma dubito che questo esemplare sia stato coniato sotto Roberto d'Angiò. La "prova" è l'istituzione, sotto il regno di Giovanna I d'Angiò, dei primi registri (quaternus) in cui dovevano essere rendicontate le emissioni della zecca con l'aumento della responsabilità da parte dell'ufficiale di zecca che inizia così a siglare quanto coniato... e quella n del gigliato la si ritrova nei denari della regina... ma qui entriamo nel campo delle ipotesi.

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  • 3 settimane dopo...
Inviato

Rimanendo sempre in Abruzzo, ho aggiunto in collezione questo quattrino  di Giovanna II,  Con rarità R2 dal catalogo Giuliani/Fabrizi, n. 126a.

Presenta la legenda Regina Ivhanna al diritto, con il giglio nel II quarto della croce patente
Saluti Eliodoro

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Inviato

Buonasera a tutti, @eliodoro interessante questa moneta a me sconosciuta, e' possibile spiegarne l'allegoria del diritto? 

Possibile che ci sia un pesce che morde la testa del felino?

O troppa immaginazione.

Saluti

Alberto


Inviato
46 minuti fa, Litra68 dice:

Buonasera a tutti, @eliodoro interessante questa moneta a me sconosciuta, e' possibile spiegarne l'allegoria del diritto? 

Possibile che ci sia un pesce che morde la testa del felino?

O troppa immaginazione.

Saluti

Alberto

 

Ciao Alberto, il rovescio presenta un leone andante.

La moneta richiamava le cinquine senatoriali romane che circolavano normalmente in Abruzzo, quale terra di confine tra due stati.

Consigli per la lettura:

https://www.academia.edu/34779004/Campagna_di_indagine_archeologica_anno_2016_ai_ruderi_della_chiesa_di_Sant_Egidio_a_Campo_Imperatore_L_Aquila_Notizie_preliminari_sui_reperti_numismatici_seconda_parte_By_Achille_Giuliani_e_Adolfo_Sissia

https://www.academia.edu/32217621/La_cosiddetta_cinquina_emessa_dal_Senato_Romano_e_i_suoi_divisionali_In_Panorama_Numismatico_n_326_marzo_2017

https://www.academia.edu/49456578/Denari_e_quattrini_angioini_coniati_ufficialmente_nella_zecca_dellAquila_ad_imitazione_delle_serie_comunali_romane_4_2021_Copyright_dellAutore

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Inviato
23 ore fa, eliodoro dice:

Rimando sempre in Abruzzo, ho aggiunto in collezione questo quattrino  di Giovanna II,  Con rarità R2 dal catalogo Giuliani/Fabrizi, n. 126a.

Presenta la legenda Regina Ivhanna al diritto, con il giglio nel II quarto della croce patente
Saluti Eliodoro

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Bell'esemplare! Pienamente leggibile. 

Il quattrino aquilano di Giovanna II privo del simbolo del mastro di zecca è notevolmente più raro di quello con il simbolo (cosiddetto compasso).

Complimenti!

 

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Inviato

Appena preso, dopo un duello con altro acquirente, 

un Denaro a nome di Alfonso V d'aragona, quale difensore della regina Giovanna II d'Angiò

che riporta al diritto lo stemma d'Aragona ed al rovescio quello angioino.

Moneta estremamente rara,  questo esemplare riporta un salto di conio.

Riguardo l'attribuzione, il Sambon lo riteneva denaro emesso  nel 1421, in occasione dell'ingresso d' Alfonso in Napoli  per difendere la regina Giovanna II, e  gettato, nell'occasione, al popolo accorso a celebrare l'ingresso trionfale del futuro Alfonso I re di Napoli.

Il Ruotolo lo ritiene, invece,  emesso nei mesi di maggio e giugno del 1423, nel momento in cui Alfonso era ancora erede legittimo di Giovanna II e particolarmente potente nella città di Napoli.

Giuliani e Fabrizi precisano che:"L'analisi iconografica del conio, la cui datazione rientra nella forbice 1421 - 1423, ci spinge a dire che il nesso congiunturale tra il nome alfonso ,seguito dal titolo regale di Aragona, e l'attributo "difensore della regina" sono un chiaro messaggio celebrativo e propagandistico del futuro Rex utriusque Siciliae, cui deve attribuirsi la singolare tiratura; d'altro canto, se le tracce di usura da circolazione osservate in alcuni esemplari, confermano il corso legale dei nummi, le dinamiche politiche e sociali del momento storico fanno presagire un supporto logistico della zecca di Napoli all'erede designato, quale difensore di Giovanna II"

Un pezzo di storia interessante.

Saluti 

DENARO GIOVANNA E ALFONSO DIR.jpg

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Supporter
Inviato (modificato)

Inserisco una mia old Entry, postata anni fa ma mai riproposta in questa discussione dedicata agli Angioini.

Si tratta di un denaro con volto di Carlo D'Angiò, relativamente rara.

La moneta ha peso superiore al grammo, ma dato che le monete erano battute al marco, se non erro, il valore ponderale assume un'importanza relativa. Il peso è dovuto ad uno spessore maggiore di quello usuale.  

A mio avviso, per le caratteristiche peculiari di questa emissione, la moneta di biglione più interessante emessa da Carlo I. 

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Modificato da azaad
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Inviato
55 minuti fa, eliodoro dice:

Appena preso, dopo un duello con altro acquirente, 

un Denaro a nome di Alfonso V d'aragona, quale difensore della regina Giovanna II d'Angiò

che riporta al diritto lo stemma d'Aragona ed al rovescio quello angioino.

Moneta estremamente rara,  questo esemplare riporta un salto di conio.

Riguardo l'attribuzione, il Sambon lo riteneva denaro emesso  nel 1421, in occasione dell'ingresso d' Alfonso in Napoli  pee difendere la regina GIovanna II, e  gettato, nell'occasione, al popolo accorso a celebrare l'ingresso trionfale del futuro Alfonso I re di Napoli.

Il Ruotolo lo ritiene, invece,  emesso nei mesi di maggio e giugno del 1423, nel momento in cui Alfonso era ancora erede legittimo di Giovanna II e particolarmente potente nella città di Napoli.

Giuliani e Fabrizi precisano che:"L'analisi iconografica del conio, la cui datazione rientra nella forbice 1421 - 1423, ci spinge a dire che il nesso congiunturale tra il nome alfonso ,seguito dal titolo regale di Aragona, e l'attributo "difensore della regina" sono un chiaro messaggio celebrativo e propagandistico del futuro Rex utriusque Siciliae, cui deve attribuirsi la singolare tiratura; d'altro canto, se le tracce di usura da circolazione osservate in alcuni esemplari, confermano il corso legale dei nummi, le dinamiche politiche e sociali del momento storico fanno presagire un supporto logistico della zecca di Napoli all'erede designato, quale difensore di Giovanna II"

Un pezzo di storia interessante.

Saluti 

DENARO GIOVANNA E ALFONSO DIR.jpg

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Ciao Elio, moneta veramente rarissima e ricca di storia. In quasi 60 anni non ho mai avuto il piacere di averne una in mano, e questa la dice tutta. Per cui i miei complimenti sono doverosi per te che non smetti mai di mostrarci nuovi tondelli sempre più rari.

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Inviato
9 minuti fa, azaad dice:

Inserisco una mia old Entry, postata anni fa ma mai riproposta in questa discussione dedicata agli Angioini.

Si tratta di un denaro con volto di Carlo D'Angiò, relativamente rara.

La moneta ha peso superiore al grammo, ma dato che le monete erano battute al marco, se non erro, il valore ponderale assume un'importanza relativa. Il peso è dovuto ad uno spessore maggiore di quello usuale.  

A mio avviso, per le caratteristiche peculiari di questa emissione, la moneta di biglione più interessante emessa da Carlo I. 

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Che pezzo! Complimenti....tra le monete angioine più affascinanti!


Inviato
1 ora fa, eliodoro dice:

Appena preso, dopo un duello con altro acquirente, 

un Denaro a nome di Alfonso V d'aragona, quale difensore della regina Giovanna II d'Angiò

che riporta al diritto lo stemma d'Aragona ed al rovescio quello angioino.

Moneta estremamente rara,  questo esemplare riporta un salto di conio.

Riguardo l'attribuzione, il Sambon lo riteneva denaro emesso  nel 1421, in occasione dell'ingresso d' Alfonso in Napoli  pee difendere la regina GIovanna II, e  gettato, nell'occasione, al popolo accorso a celebrare l'ingresso trionfale del futuro Alfonso I re di Napoli.

Il Ruotolo lo ritiene, invece,  emesso nei mesi di maggio e giugno del 1423, nel momento in cui Alfonso era ancora erede legittimo di Giovanna II e particolarmente potente nella città di Napoli.

Giuliani e Fabrizi precisano che:"L'analisi iconografica del conio, la cui datazione rientra nella forbice 1421 - 1423, ci spinge a dire che il nesso congiunturale tra il nome alfonso ,seguito dal titolo regale di Aragona, e l'attributo "difensore della regina" sono un chiaro messaggio celebrativo e propagandistico del futuro Rex utriusque Siciliae, cui deve attribuirsi la singolare tiratura; d'altro canto, se le tracce di usura da circolazione osservate in alcuni esemplari, confermano il corso legale dei nummi, le dinamiche politiche e sociali del momento storico fanno presagire un supporto logistico della zecca di Napoli all'erede designato, quale difensore di Giovanna II"

Un pezzo di storia interessante.

Saluti 

DENARO GIOVANNA E ALFONSO DIR.jpg

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Che moneta!

Hai fatto benissimo a "duellare" per averla. Non si vede tutti i giorni. 

Io ne ho viste solo due ed una era proprio questa... va bene lo confesso... puoi aggiornare il pedegree della moneta con "ex collezione fedafa" :D . La presi nel lontano 2008 per poi cederla quando ho smesso di collezionare. Chissà quanti giri per poi finire in ottime mani.

Complimenti ancora.

 

 

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Inviato
14 minuti fa, azaad dice:

Inserisco una mia old Entry, postata anni fa ma mai riproposta in questa discussione dedicata agli Angioini.

Si tratta di un denaro con volto di Carlo D'Angiò, relativamente rara.

La moneta ha peso superiore al grammo, ma dato che le monete erano battute al marco, se non erro, il valore ponderale assume un'importanza relativa. Il peso è dovuto ad uno spessore maggiore di quello usuale.  

a mio avviso, per caratteristiche peculiari di questa emissione, la moneta di biglione più interessante emessa da Carlo I. 

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Molto bella anche questa. Questi denari non tutti li riconoscono per Carlo, ma li confondono soprattutto con quelli di Federico. Quando non si riesce a leggere le scritte marginali bisogna guardare la corona sulla testa del re. Se ci sono i giglietti sicuramente è di Carlo, se ci sono le crocette allora sono di Federico o Giacomo.


Inviato

Visto che è intervenuto Davide, mostro la foto di questo denaro tratto dal suo libro insieme ad Achille Giuliano "Le monete degli Angioini in Italia Meridionale ".

45 minuti fa, azaad dice:

Inserisco una mia old Entry, postata anni fa ma mai riproposta in questa discussione dedicata agli Angioini.

Si tratta di un denaro con volto di Carlo D'Angiò, relativamente rara.

La moneta ha peso superiore al grammo, ma dato che le monete erano battute al marco, se non erro, il valore ponderale assume un'importanza relativa. Il peso è dovuto ad uno spessore maggiore di quello usuale.  

a mio avviso, per caratteristiche peculiari di questa emissione, la moneta di biglione più interessante emessa da Carlo I. 

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Molto bella anche questa. Questi denari non tutti li riconoscono per Carlo, ma li confondono soprattutto con quelli di Federico. Quando non si riesce a leggere le scritte marginali bisogna guardare la corona sulla testa del re. Se ci sono i giglietti sicuramente è di Carlo, se ci sono le crocette allora sono di Federico o Giacomo.

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Inviato
1 ora fa, dareios it dice:

Visto che è intervenuto Davide, mostro la foto di questo denaro tratto dal suo libro insieme ad Achille Giuliano "Le monete degli Angioini in Italia Meridionale ".

Molto bella anche questa. Questi denari non tutti li riconoscono per Carlo, ma li confondono soprattutto con quelli di Federico. Quando non si riesce a leggere le scritte marginali bisogna guardare la corona sulla testa del re. Se ci sono i giglietti sicuramente è di Carlo, se ci sono le crocette allora sono di Federico o Giacomo.

 

 

E' proprio così. La moneta, pur nota, è stata confusa in passato con una emissione aragonese. Confusione giustificabile sicuramente da esemplari non perfettamente leggibili. Solo nel 1983 Maurizio Bonanno, nella rivista Sicilia Archeologica, Anno XVI nr. 51, rende la corretta paternità a questo denaro pubblicando il suo articolo Un inedito denaro siciliano di Carlo I d'Angiò, ovvero riclassificazione di una moneta erroneamente attribuita.

Questo dimostra che la parola fine in numismatica non esiste (aggiungerei per fortuna :) ). 

Per @azaad, credo di poterti confermare che il peso superiore non sia indice di un eventuale multiplo. I denari angioini rispetto ai precedenti svevi avevano un contenuto di fino leggermente superiore . In una libbra (320.758999 gr) ci dovevano essere 7.5 trappesi d'argento (6.6824775 gr) e che da tale libbra si dovevano produrre 420 denari. Il risultato è che ogni denaro doveva avere un peso teorico di 0.763712 gr. Appare evidente la difficoltà di rispettare appieno questo peso per il singolo pezzo. L'importante era rispettare il numero di pezzi per libbra come disposto (ovviamente per i denari in mistura). Una curiosità: il contenuto d'argento per denaro (rispettando il peso legale) era di soli 0.01591 gr. Un contenuto così basso che però gli permetteva un cambio forzoso con il tarì d'oro che valeva sicuramente molto di più...  

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Inviato
Il 31/10/2020 alle 19:15, fedafa dice:

Complimenti per la coppia!

Questi gigliati hanno la particolarità, come già scritto in precedente post, di avere documentazione superstite relativa alla loro emissione. Questo permette di risalire al periodo di coniazione ed all'appalto di zecca. La ghianda fu apposta a partire dal 1317 e l'appalto fu concesso al banchiere fiorentino Lapo di Giovanni di Benincasa. 

Nel 1321 la ghianda fu sostituita dal giglio. Queste nuove coniazioni furono appaltate a Rinaldo Gattola e Silvestro Mannicella, anch'essi banchieri fiorentini. 

Confermo che il tipo con la ghianda è più raro del tipo con giglio ed il motivo forse è quello già ipotizzato dal Dell'Erba che scrive "Non è facile rintracciare i carlini con la ghianda forse perché vennero nella massima parte distrutti". Ipotesi non del tutto campata in aria considerando le parole del Sambon: "Lapo di Benincasa, ancor meno dei suoi predecessori dovette curarsi delle sovrane ingiunzioni, poiché sul finire del mese 1319, il popolo si mosse a tumulto a cagione delle malversazioni degli zecchieri e del triste stato in cui era ridotta la moneta d'argento". Quindi la ghianda, che doveva garantire la bontà della moneta, si ritrovò invece ad essere un simbolo che andava ad identificare invece una mala moneta. Si corse ai ripari e, nominati 4 ponderatores per provincia del Regno, si provvide a pesare i gigliati in circolazione e, quelli bassi di peso, vennero ritirati... chissà quante ghiande fra di loro.

Ovviamente il problema della tosatura non fu risolto  e, nel 1342, furono distribuiti "ai giustizieri delle varie province del Regno i pesi di ferro da lui fatti costruire, i quali nella parte superiore della prima faccia hanno scolpito il fiore del giglio, ed al disotto di questo la lettera M, ed ordina che siano distribuiti per le città e terre del Regno, affinché con essi si pesino i carlini vecchi e nuovi, rimanendo annullati tutti i precedenti pesi, e che ne facciano subito la distribuzione, e che ciò facciano bandire pubblicamente, affinché nessuno possa scusarsi d’ignorare il presente editto, e che coloro i quali useranno i pesi vecchi siano puniti come falsificatori" (Minieri Riccio).

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Il peso della direttiva del 1342. Da Asta Artemide Aste 6E, lotto 6885. 

Ha un peso pari a 3,77 grammi che dimostra una piccola tolleranza rispetto al peso originale del gigliato.

 

Introdurrei anche il tema dei pesi monetali attribuiti al periodo angioino

quello che aggiungo è quello già  citato da @fedafa e, molto probabilmente, è lo stesso

 

peso con giglio ed m.jpg

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