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IGNORED

Angioini che passione!


Risposte migliori

Nel fare gli auguri a tutti mi permetto di complimentarmi con la carrellata di interessantissime ed aggiungerei rarissime monete postate. Si tratta di monete che non si vedono tutti i giorni. Complimenti davvero!

Avrei voluto scrivere qualcosa in più su di esse ma il mio pc ha deciso di abbandonarmi (d'altronde siamo ancora nel 2020...). Spero di risolvere il problema presto.

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Aquila, 

Ludovico  I D'Angio'

 denaro provisino, emesso ad imitazione di quelli romani,

anche per via degli scambi  commerciali con la città  eterna 

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Modificato da santone
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8 minuti fa, santone dice:

Aquila, 

Ludovico  I D'Angio'

 denaro provisino, emesso ad imitazione di quelli romani,

anche per via degli scambi  commerciali con la città  eterna 

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Altra esimia rarità. Ricordo un ottimo articolo di Achille Giuliani ed Adolfo Sissia @adolfos, sui ritrovamenti di monete dello stato Romano in Abruzzo, in particolare di provisini

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Buongiorno a tutti e buon Santo Stefano. 

Pensavo di avere un altro Denaro Gherardino, ma confrontandoli ho notato delle differenze, purtroppo da un lato le mie monete non sono molto leggibili e dall'altro lato non sono ancora pratico nella lettura di questi caratteri. Credo si tratti di un denaro di Roberto d'Angiò, ma mi farebbe piacere avere un vostro parere, e credo sia la discussione giusta dove postarla. 

Saluti 

Alberto 

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Il 25/12/2020 alle 17:03, santone dice:

Teramo,

Andrea  Matteo  Acquaviva  duca,

 (sotto re Ladislao )

denaro in mistura,  di esimia rarità e ottima conservazione per la  tipologia 

Dopo aver formattato il PC sto provando a ripristinarne tutte le funzioni. Spero solo di essere riuscito a salvare gran parte dei dati prima del "reset" totale. Un consiglio per tutti... fate sempre un backup dei dati importanti.

Mi permetto quindi ora di rispondere in parte alle rarità postate in questa discussione. 

Parto con questo rarissimo denaro battuto a Teramo. In passato vi sono stati dubbi sulla sua attribuzione non riportando il nome dell'autorità emittente ma solo il titolo (DVX ADRIA) ed il nome della città emittente (DE TERAMO). Chi per primo affrontò l'argomento (G. Ruggero, Le monete di Teramo, in RIN 1905) non ebbe dubbi ad assegnarle ad Andrea Matteo Acquaviva, sia per il titolo di duca sia per il fatto che oltre a Teramo coniò anche ad Ascoli denari simili. Il dubbio però sull'attribuzione reale di queste monete ad Andrea o a suo padre Antonio lo insinua O. Rinaldi che nella sua Cronologia Storico-Numismatica, parlando della zecca di Teramo pubblica per la prima volta un obolo battuto a Teramo a nome di Antonio Acquaviva e di conseguenza attribuisce i denari sempre ad Antonio Acquaviva ma nel periodo 1493-1494, cioè dopo aver acquisito il titolo di duca mentre l'obolo lo attribuisce ad un periodo precedente. Successivamente però i dubbi rimangono in quanto il presunto obolo di Antonio Acquaviva, oltre che dal Rinaldi, non è stato visto da nessun altro e che il disegno da lui riportato presuppone si tratti di una moneta in bassa conservazione la cui corretta lettura appare difficoltosa e di certo non priva di eventuali errori. Appare quindi evidente che, in assenza di riprova oggettiva dell'esistenza di questo obolo, rimane sicuramente corretta la prima attribuzione ad Andrea Matteo Acquaviva, come giustamente indicato da Santone nel postare il rarissimo denaro (sulla corretta attribuzione si veda anche D'Andrea-Andreani "Le monete dell'Abruzzo e del Molise" Mosciano 2007).

Di seguito il disegno dell'obolo descritto dal Rinaldi.

Cattura.PNG

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Il 25/12/2020 alle 19:04, santone dice:

Tocco,

denaro tornese di Ladislao 

1393 circa

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Qui siamo di fronte ad un'altra notevole rarità. Un denaro tornese che dimostra come questa moneta, anzi questo nominale, sia presente nella circolazione del nostro meridione al punto da essere battuto da zecche diverse anche nella seconda metà del XV secolo. Ne è riprova la presenza di un denaro tornese di Tocco nel tesoretto di pari nominali rivenuto a Napoli e descritto dal De Petra (DE PETRA G., Tesoretto di denari tornesi trovati in Napoli, in Rendiconti della Regia Accademia di Archeologia di Napoli, XII, Napoli 1886). Tra l'altro questo denaro tornese, a causa di una errata lettura dovuta alla bassa conservazione della moneta, creò erroneamente la zecca di Luco dei Marsi (sempre in Abruzzo) in quanto al posto di IN TOCCHO, fu letto IN LUCCHO. In realtà non si tratta dell'unico caso in cui un denaro tornese di Tocco ha creato una errata lettura e quindi una errata attribuzione. In precedenza infatti, G.  Schlumberger nel suo "Numismatique dell'Orient Latin" Parigi 1878, nel descrivere un denaro tornese presente presso il British Museum, leggendo al R/ di una moneta da lui indicata come usurata, IN TOCCHI (interpretato come dominus Tocchi), l'attribuisce a Carlo I Tocco, duca di Leucade. Una autentica rarità che in due sue apparizioni ha creato errori di attribuzione giustificati comunque dalla bassa conservazione tenendo sempre conto delle difficoltà che avevano gli studiosi del passato rispetto a noi attualmente.

In allegato la moneta descritta dallo Schlumberger e presente nella sua opera (TAv. XIII, nr. 27) e quella descritta dal De Petra e presente sul Cagiati:

 

Cattura.PNG

Cattura1.PNG

Modificato da fedafa
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21 minuti fa, santone dice:

Se non ricordo male  un tornese di Tocco 

fu rinvenuto anche in Abruzzo,  ripostiglio di Città S. Angelo 

 

Come rinvenimenti a Città S. Angelo (PE) mi è noto solo quello del 1996 (E. Campanelli, Nuovi dati sulla circolazione monetale di età medievale in area adriatica: il ripostiglio da città Sant'Angelo) di 1920 esemplari di monete ma per la quasi totalità extra regno trattandosi di monete di Lucca, Ancona, Ravenna, Rimini, Venezia e solo 2 saluti d'argento napoletani ma comunque occultato a cavallo del 1300 quindi credo che tu intenda altro ripostiglio che io non conosco.

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Il 25/12/2020 alle 19:48, santone dice:

Aquila, 

Ludovico  I D'Angio'

 denaro provisino, emesso ad imitazione di quelli romani,

anche per via degli scambi  commerciali con la città  eterna 

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Qui non credo ci sia altro da aggiungere... Una rarità assoluta. Ti ringrazio per averlo condiviso assieme alle altre monete. Ricordo all'epoca sullo studio della monetazione angioina che riuscimmo a censire solo 3 esemplari di questa moneta. La tua se non erro appartiene alla variante con il giglio sul pettine fra due stelle.

Approfitto di questo post per salutare il maestro di questa monetazione @adolfos, con la speranza che questa situazione di cattività forzata per tutti possa presto terminare e si possa tornare ad incontrarci e a fare quattro chiacchiere numismatiche con le gambe sotto ad un tavolo come in passato.

 

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21 ore fa, Litra68 dice:

Buongiorno a tutti e buon Santo Stefano. 

Pensavo di avere un altro Denaro Gherardino, ma confrontandoli ho notato delle differenze, purtroppo da un lato le mie monete non sono molto leggibili e dall'altro lato non sono ancora pratico nella lettura di questi caratteri. Credo si tratti di un denaro di Roberto d'Angiò, ma mi farebbe piacere avere un vostro parere, e credo sia la discussione giusta dove postarla. 

Saluti 

Alberto 

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Come già indicato il primo è un denaro gherardino di Carlo II d'Angiò, per gli altri due cerca di fare foto migliori e singolarmente, anche se non in perfetta conservazione ritengo si possano identificare. 

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