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Angioini che passione!


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1 ora fa, Antfolle86 dice:

Buonasera a tutti!

Vi presento la mia primissima moneta di questa epoca. Si tratta di un Denaro di Carlo d'Angiò. La zecca dovrebbe essere quella di Brindisi (Spahr 50). 

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Un denaro angioino pre-riforma coniato a Brindisi. Solitamente non si riesce a datare con certezza queste emissioni e spesso anche la zecca di emissione non è certa. Per questo denaro invece le cose stanno diversamente. E' uno dei pochi di cui esistono i documenti che ne decretarono la coniazione.

Il 18 giugno 1276 si ordinava:"scriptum est Sergio Bovi Ravellensi habitatori Botonti, Pastekarulo de Trano et Iacobo Pironto de Ravello magistris siclaris regie sicle Brundusii etc. devotioni vostre ex regia parte firmiter et expresse precipimus quatenus novam denariorum moneta quam ad presens in regia sicla Brundusii pro parte regie Curie laborari et cudi mandavimus laborari et cudi sine mora qualibet faciatis. Sicut datum est vobis per vestre commissionis litteras in mandatis. Et in termino vobis per easdem litteras designato distribui valeat et expendi quequidem moneta sit forme et cunei infrascripti videlicet ab una parte sit forme et cunei huius [D/ conio 1, n.d.A.] et ex alia parte sit forme et cunei huius [R/ conio 1, n.d.A.] super cuius monete pretio celeriter colligendo illam diligentiam apponatis et apponi etiam faciatis"; mentre per Messina "similes facte sunt Iohanni Pironto de Ravello, Bartholomeo Salinpepe de Messana et socio magistris siclariis regie sicle Messane, que quidem moneta sit forme et cunei infrascripti videlicet ab una parte sit forme et cunei huius [D/ conio 2, n.d.A.] et ex alia parte forme et cunei huius [R/ conio 2, n.d.A.] super cuius etc. ut supra".

Cattura.JPG

Tratto da Giuliani A., Fabrizi D., Le monete degli Angioini in Italia Meridionale, Indagine archivistica sulla politica monetaria
e analisi critica dei materiali, Ariccia 2014, pp. 48-49.

E' nota la variante senza i globetti ai lati del KAR.

Come puoi osservare anche dietro una piccola moneta è celata tanta storia.

Modificato da fedafa
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1 ora fa, fedafa dice:

Un denaro angioino pre-riforma coniato a Brindisi. Solitamente non si riesce a datare con certezza queste emissioni e spesso anche la zecca di emissione non è certa. Per questo denaro invece le cose stanno diversamente. E' uno dei pochi di cui esistono i documenti che ne decretarono la coniazione.

Il 18 giugno 1276 si ordinava:"scriptum est Sergio Bovi Ravellensi habitatori Botonti, Pastekarulo de Trano et Iacobo Pironto de Ravello magistris siclaris regie sicle Brundusii etc. devotioni vostre ex regia parte firmiter et expresse precipimus quatenus novam denariorum moneta quam ad presens in regia sicla Brundusii pro parte regie Curie laborari et cudi mandavimus laborari et cudi sine mora qualibet faciatis. Sicut datum est vobis per vestre commissionis litteras in mandatis. Et in termino vobis per easdem litteras designato distribui valeat et expendi quequidem moneta sit forme et cunei infrascripti videlicet ab una parte sit forme et cunei huius [D/ conio 1, n.d.A.] et ex alia parte sit forme et cunei huius [R/ conio 1, n.d.A.] super cuius monete pretio celeriter colligendo illam diligentiam apponatis et apponi etiam faciatis"; mentre per Messina "similes facte sunt Iohanni Pironto de Ravello, Bartholomeo Salinpepe de Messana et socio magistris siclariis regie sicle Messane, que quidem moneta sit forme et cunei infrascripti videlicet ab una parte sit forme et cunei huius [D/ conio 2, n.d.A.] et ex alia parte forme et cunei huius [R/ conio 2, n.d.A.] super cuius etc. ut supra".

Cattura.JPG

Tratto da Giuliani A., Fabrizi D., Le monete degli Angioini in Italia Meridionale, Indagine archivistica sulla politica monetaria
e analisi critica dei materiali, Ariccia 2014, pp. 48-49.

E' nota la variante senza i globetti ai lati del KAR.

Come puoi osservare anche dietro una piccola moneta è celata tanta storia.

Grazie mille per la risposta! Si, è proprio vero, ogni singola moneta ha una storia immensa dietro... 

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Con  Ludovico I, abbiamo, per la zecca de L'Aquila, la coniazione di una moneta di biglione destinata al commercio minuto ad uso locale,   che richiamasse   analoga moneta emessa dallo Stato  Romano  ( https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/1) e che circolava normalmente negli Abruzzi.

La moneta è il quattrino che  aveva un valore  pari a 1/2 soldi ed a 6 denari ( rif. L'Aquila tra  due monarchie. Achille GIuliani).

Allego il quattrino emesso da Renato d'Angiò

quattrino renato d'angiò.jpg

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2 ore fa, eliodoro dice:

Con  Ludovico I, abbiamo, per la zecca de L'Aquila, la coniazione di una moneta di biglione destinata al commercio minuto ad uso locale,   che richiamasse   analoga moneta emessa dallo Stato  Romano  ( https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/1) e che circolava normalmente negli Abruzzi.

La moneta è il quattrino che  aveva un valore  pari a 1/2 soldi ed a 6 denari ( rif. L'Aquila tra  due monarchie. Achille GIuliani).

Allego il quattrino emesso da Renato d'Angiò

quattrino renato d'angiò.jpg

Un quattrino veramente apprezzabile. Un nominale extra Regno coniato per circolare nel Regno nelle aree di confine per facilitare i commerci, soprattutto per quanto riguarda la transumanza. La movimentazione delle greggi era una fonte di entrate rilevante per l'area aquilana. Questo quattrino è caratterizzato dalla presenza del simbolo del compasso che dovrebbe identificare lo zecchiere che purtroppo però è rimasto ignoto nella documentazione superstite. La presenza di questo simbolo ci conferma che l'emissione è proprio a nome di Renato mentre i quattrini caratterizzati dalla presenza dell'aquiletta (oltre ad altre differenze) sono stati battuti nel periodo della congiura dei baroni da Giovanni d'Angiò ma a nome di Renato, come da documento postato in un post precedente.

Bella moneta. Complimenti!

 

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48 minuti fa, santone dice:

Allego vecchie foto della mia cella di Renato

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Renato r.jpg

Esemplare notevole con una patina che lo impreziosisce. Il titolo provenzale in legenda poi gli da quel quid in più che annulla l'effetto negativo di quella frattura del tondello. Un bell'esemplare. Complimenti!  

Le celle aquilane hanno un fascino del tutto particolare. Non nascondo che, prima di variare i miei interessi collezionistici, ne avevo diverse e separarmene non è stato facile. Consola il fatto di sapere che ora sono in mano a chi le apprezza sicuramente più di me.

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Rimanendo in Abruzzo, altra emissione angioina è il Bolognino emesso ad imitazione dell'analoga moneta pontificia.

 Aveva un valore di 18 denari, per un carlino erano necessari, invece,  10 bolognini.

quello che posto fu messo da Carlo III per la zecca di Sulmona

bolognino carlo III sulmona dir.jpg

bolognino carlo II sulmona rov.jpg

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Il bolognino, un nominale che farà da apripista al forse più noto e sicuramente più recente baiocco. Nato a Bologna viene accolto favorevolmente dalla popolazione. Una moneta "piccola" ma in buon argento. Dallo Stato Pontificio viene "adottata" dai territori confinanti quali l'Abruzzo per facilitare i commerci con le aree laziali e marchigiane. 

Una moneta che all'epoca era ben accetta dalla popolazione al punto che, osservando gli esemplari giunti a noi, non esitava a trattenerne parte prima di separarsene ?, ma altrettanto apprezzata oggi dai collezionisti per via delle sue numerose varianti e simbologie presenti su di essa.

Il primo bolognino postato da Elio è caratterizzato oltre che dall'acronimo ovidiano SMPE (Sulmo mihi patria est) che ne determina la zecca di provenienza, anche dal simbolo della corona posto proprio al centro del motto. Un simbolo rimasto ignoto ma che probabilmente andava ad identificare il mastro di zecca ma che di certo rende particolarmente rara questa moneta.

Altrettanto particolare il bolognino per Guardiagrele che sottolinea una prima concessione feudale di una zecca ad un nobile (Napoleone Orsini) ma solo per il periodo di guerra. Concessione che è giunta superstite fino a noi: "Ladislaus Dei gratia rex etc. (…) Pro parte viri magnifici Neapoleonis de Ursinis comitis Manuppelli et Sancti Valentini, logothete et prothonotarii Regni nostri Sicilie, collateralis, consiliarii et fidelis nostri dilecti, fuit maiestati nostre noviter supplicatum humiliter, ut cum ipse cupiat in terra sua Guardie de provincia Aprucii Citra flumen Piscarie, quam comes idem immediate et in capite a nostra Curia tenet et posidet, confici et cudi facere bolonginos, presenti utique guerra durante (…) considerantes nostris inter alia comoda expedire fidelibus ut ubique in portibus, terris et locis dicti Regni nostri Sicilie bonarum habeatur copia monetarum (…) confici et cudi facere, per magistros et alios in his expertos et providos, bolonginos eosdem qui sint boni argenti rectque lige et iusti ponderis, expendendos in partibus dicti Regni, prou et quemadmodum expenduntur alii bolongini qui intra et extra dictum Regnum conficiuntur et cuduntur (…) Itaque presens nostra licencia et gratia confectionis et cusionis dictorum bolonginorum, predicta tamen presenti guerra durante et non ulterius".

E qui entra in gioco anche l'ottimo intervento di @santone che immediatamente ha notato la rosa gentilizia, simbolo di famiglia, che gli Orsini hanno apposto sulla moneta a riprova della loro concessione. 

Ma su quest'ultimo bolognino vi è anche una novità che corregge la letteratura numismatica di settore. Da sempre il papa rappresentato sulla moneta è stato identificato per papa Leone I Magno ma a Guardiagrele si festeggiava, il 28 giugno, papa Leone II a cui Napoleone Orsini era molto devoto. La domanda che ci si è posta è il motivo per il quale l'Orsini dovesse essere devoto ad un papa semisconosciuto di origine siciliana... Ma il mistero è stato risolto scoprendo le vere origini di papa Leone II. Non era di origine siciliana ma della Valle Siciliana che si trova in Abruzzo, ai piedi del Gran Sasso (Leo II Junior dictus, ex Cedella Vallis Sicilianae in territorio Ulterioris Aprutii). Un papa nativo del territorio feudo degli Orsini. Quale migliore occasione per Napoleone Orsini per rappresentarlo sui bolognini (fece anche erigere una cappella a suo nome). (per quanto riguarda l'attribuzione a papa Leone II si veda L. Taraborrelli, In terra nostra Guardiagrelis, Pescara 2015, pp. 275-282.)

Chiudo con un bolognino (ex Hatria Numismatica) non prettamente angioino essendo stato battuto in epoca aragonese ma chi lo fece coniare all'epoca parteggiava per il ritorno del giglio nel meridione... 

Bologninofir.jpg

Modificato da fedafa
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  • 2 settimane dopo...
15 minuti fa, santone dice:

Teramo,

Andrea  Matteo  Acquaviva  duca,

 (sotto re Ladislao )

denaro in mistura,  di esimia rarità e ottima conservazione per la  tipologia 

 

0010344_1200.jpeg

Di rarità assoluta.. Mir 801 per la presenza del globetto  che separa legenda DE TERAMO, in condizioni eccellenti

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