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Biancaneve tra fiaba e realtà


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Inviato (modificato)

Chi di noi non conosce la celeberrima fiaba dei fratelli Grimm di Biancaneve?

Credo proprio nessuno.

Ma quanti di noi sanno che i Grimm si sono ispirati ad una storia vera?

Secondo alcuni si sarebbe anche ritrovata la sua lapide:

 

La lapide della vera Biancaneve è stata ritrovata in una cantina tedesca

Maria Sophia Margaretha Catherina von Erthal. E' questo il vero nome di Biancaneve, ovvero della donna «dall'insolita bellezza», «caritatevole verso i poveri e le sofferenze», che ha ispirato la celebre favola dei fratelli Grimm. La pietra tombale è andata perduta dopo che la chiesa in cui la donna era stata sepolta fu demolita, nel 1896. Ma è stata ritrovata nella cantina di una casa di Bamberg e la famiglia ha deciso di donarla al Diözesanmuseum, il museo diocesano della città, probabilmente senza conoscerne il vero valore. 

E' stato il direttore del museo, Holger Kempkens, a capire di cosa si trattava, ricollegando la vita di Sophia a quella dell'eroina di una delle fiabe più conosciute al mondo. «La storia di questa donna era ben nota all'inizio del XIX secolo», ha spiegato alla Bbc. «I fratelli Grimm hanno tratto i loro racconti dalle storie che sentivano dalla gente del posto. E ci sono molte somiglianze - anche se non possiamo provarlo con certezza - alla storia di Sophia con quella di Snow White». 

La vera Biancaneve potrebbe infatti essere la figlia di Philipp Christoph von Erthal, ambasciatore speciale del Principe Elettore di Magonza: è nata nel 1729, cresciuta nel castello della sua famiglia a Lohr am Main, città medievale nella Baviera nord-occidentale, ed è morta nel 1796 in un convento di Bamberg. Una temporalità compatibile con la favola dei Grimm, pubblicata nel 1812. C'è poi da dire che la bella e caritatevole Sophia visse con una matrigna «marcatamente prepotente», Claudia Elisabeth von Reichenstein che, a detta di tutti, non amava molto la figliastra e la escludeva il più possibile dalla vita di corte.

Per continuare con i parallelismi fra favola e realtà, la vicina città di Bieber offre un altro inequivocabile 

collegamento: ai tempi era famosa per le sue miniere, i cui tunnel erano così stretti da essere accessibili solo ai bambini che venivano impiegati per «lavorare tutto il giorno senza essere pagati». E se anche i nani non fossero abbastanza, uno specchio magico chiamato "The Talking Mirror" è esposto ancora oggi nel museo Spessart nel castello di Lohr. E leggenda vuole che sia un regalo fatto del padre di Sophia proprio alla seconda moglie.

In ogni caso, qualunque sia stata l'ispirazione dei fratelli Grimm questa lapide rimane un oggetto «molto speciale». «Il fatto che una donna dell'epoca, in una società dominata dagli uomini, avesse la propria lapide è qualcosa di più unico che raro». Insomma, un gran pezzo da museo, aperto al pubblico dal martedì alla domenica.

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2019/08/26/news/la-lapide-della-vera-biancaneve-e-stata-ritrovata-in-una-cantina-tedesca-1.37383063?refresh_ce

Biancaneve, ritrovata in Germania la lapide della baronessa che ispirò la fiaba dei fratelli Grimm

Non fu salvata da un principe né visse felice e contenta, ma la sua tragica storia ispirò una delle fiabe più famose dei fratelli Grimm. Il museo della diocesi di Bamberg, in Germania, ha annunciato di aver ritrovato la lapide di Maria Sophia von Erthal, baronessa vissuta nel ’700 che avrebbe suggerito ai due scrittori la fiaba di «Biancaneve e i sette nani». L’aristocratica, descritta in una cronaca locale come una ragazza d’insolita bellezza, proprio come il personaggio di fantasia avrebbe sofferto per mano di una matrigna cattiva e sarebbe morta, sola e cieca, nel 1796, lontana dalla sua città natale.

Tra specchi e foreste

La lapide sarebbe stata custodita in una chiesa fino alla demolizione avvenuta nel 1804, poi se ne sarebbero perse le tracce. In seguito sarebbe stata ritrovata da una famiglia durante lavori di ristrutturazione in casa e donata al museo della diocesi. Restaurata, la tomba è presto diventata una reliquia preziosa per gli abitanti della città tedesca. Maria Sophia von Erthal sarebbe cresciuta in un castello a Lohr am Main, circa 100 km a ovest di Bamberg nella Baviera settentrionale, e avrebbe perso la madre quando era ancora adolescente. Il padre, che possedeva una grande fabbrica di specchi (Lohr am Main era un centro dove si produceva vetro circondato da una foresta piena di miniere, dove potevano entrare solo uomini di statura molto bassa), si risposò con Claudia Elisabeth Maria von Venningen, donna autoritaria che fece del suo meglio per escludere la figliastra a favore dei propri eredi.

L’ispirazione

La matrigna riuscì nel suo intento: Maria Sophia non trovò marito e successivamente fu costretta a trasferirsi nella casa di una conoscente inglese a Bamberg, dove morì a 71 anni nel 1796. Secondo Holger Kempkens, direttore del museo di Bamberg, i fratelli Grimm vivevano a 50 km dal castello di Lohr am Main e conobbero presto la storia di Von Erthal: «Molte delle loro fiabe sono ispirate a storie raccontate dalle persone comuni — ha dichiarato alla Bbc —. La vita di Maria Sophia era ben nota già all’inizio del XIX secolo. Ci sono diverse testimonianze, anche se non possiamo provarlo con certezza, che Sophia fosse la fonte ispiratrice del personaggio di Biancaneve».

https://www.corriere.it/moda/news/19_agosto_06/biancaneve-ritrovata-germania-lapide-baronessa-che-ispiro-favola-fratelli-grimm-a9217dc0-b821-11e9-b2de-ac53be46e6c6_amp.html

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Modificato da ARES III

Inviato

Biancaneve? una baronessa cieca. A Bamberga ritrovata la vera lapide

Non fu salvata da un principe né visse felice e contenta, ma la sua tragica storia ispirò una delle fiabe più famose dei fratelli Grimm.

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Il Museo Diocesano di Bamberga, in Germania, ha annunciato di aver ritrovato la lapide di Maria Sophia von Erthal, la baronessa, sorella del potente arcivescovo di Magonza, vissuta nel ’700 che avrebbe ispirato ai due scrittori la fiaba di Biancaneve e i sette nani.

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Proprio in questi giorni che spopola sui social il meme che smentisce il celebre “Specchio, specchio delle mie brame” con un assai meno poetico “servo delle mie brame”.

La sua storia era “ben nota all’inizio del XIX secolo”, ha detto il direttore del museo riferendosi al periodo in cui, nel 1812, Jacob e Wilhelm Grimm pubblicarono la prima edizione della favola di “Schneewittchen” (Biancaneve), assurta a notorietà planetaria assieme ai sette nani con il cartone animato di Walt Disney del 1937.

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La sfortunata nobildonna, descritta in una cronaca locale come una ragazza d’insolita bellezza, visse in un castello a Lohr am Main, circa cento chilometri a ovest di Bamberga, nel nord della Baviera, e avrebbe perso la madre quando era ancora adolescente.
Il padre, che possedeva una grande fabbrica di specchi, si risposò con Claudia Elisabeth Maria von Venningen, donna autoritaria che fece del suo meglio per escludere la figliastra a favore dei propri eredi. Riuscendoci.

Maria Sophia morì, sola e cieca, nel 1796.

Ma come a Pocahontas, anche alla vera Biancaneve la vita ha regalato un amaro destino. Insomma… niente Principe Azzurro, niente bacio, niente nani.

https://www.google.com/amp/s/www.fortementein.com/2019/08/10/biancaneve-una-baronessa-cieca-a-bamberga-ritrovata-la-vera-lapide/%3famp


Inviato

 

 

Castello di Lohrer

Il Castello di Lohr , chiamato anche castello Kurmainzer , è un grande castello nella Bassa Franconia nella città di Lohr am Main nella regione della Baviera in Germania. Attualmente è sede del Museo Spessart, questo castello bavarese era la casa natale di Maria Sophia Margaretha Catherina von Erthal.

Castello di Lohrer

La prima pietra per il castello di Lohr, che è stata la prima volta nel 1389, mettere circa 1340 Conte Gerhard V. di Rieneck all’angolo nord-ovest del centro storico di Lohr am Main. Prima era solo una torre residenziale a seconda del modello fiammingo, che dalla fine del XV secolo con un fossato e un anello di muro è stato circondato. Distretto che si trovava nelle zona circostante House Band, alla casa nella foresta , il rimessaggio della carrozza e gli edifici delle cantine.

Castello di Biancaneve o il Lohrer Schloss)

 

Dopo la morte dell’ultimo Rienecker conte Philipp III nel 1559 il sovrano di Magonza lo ristrutturò l’edificio dandogli poco a poco la forma attuale è stata la sede del Oberamt .

Castello di Lohrer

1814 il castello fu dal Regno di Baviera fu preso e utilizzato come residenza ufficiale. Tra le altre cose, era lì fino al 1972, la riforma del governo locale LandratsamtLohr. 1913 l’edificio è stato ristrutturato . Nel 1936 il Municipio Cavalieri, la casa e Spessartmuseum Lohr arredi del castello.

Questo castello è stato chiuso nel 1942 e riaperto nel 1949.

Castello di Lohrer

Dal 1972, si trova solo nell’edificio del Museo Spessart, che riguarda principalmente la storia del castello e la Spessart in questione e il tema “L’uomo e la foresta” è dedicato.

 

Castello di Lohrer

Nel castello di Lohr chiamato anche il castello di Biancaneve dove fu ispirata la favola dei fratelli Grim, ospita una collezione di specchi da parte dei produttori di vetro locali.

Castello di Biancaneve o il Lohrer Schloss)

Milioni di persone hanno familiarità con la favola di Biancaneve: la bella principessa la cui fugge dalla sua matrigna gelosa e va a vivere nella casa dei sette nani. La matrigna cattiva tenta di averla uccisa dopo il suo specchio magico le dice che Biancaneve è “la più bella del reame”.

Castello di Biancaneve o il Lohrer Schloss)

 

 
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Questo perché, secondo alcune fonti, la ragazza che ha ispirato la favola è vissuta nella cittadina di Lohr am Main.

Castello di Biancaneve o il Lohrer Schloss)


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