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Scavi archeologici a Gatteo: inaspettate scoperte dal sottosuolo lungo l’antico Rubicone

 

Settembre 22, 2020
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Gli scavi archeologici effettuati a Gatteo, in relazione alla realizzazione di un Polo Logistico all’interno di un Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata – in prossimità del casello autostradale A14 “Valle del Rubicone” tra via Campagnola e via Mistadella – hanno permesso di documentare un sito articolato tra preprotostoria ed età romana e caratterizzato da un importante patrimonio archeologico.

Gli scavi, iniziati ad ottobre 2018, si sono conclusi appena una settimana fa con l’esecuzione delle ultime indagini, per una durata complessiva di due anni. 

Una durata importante per uno scavo archeologico, determinata dall’importanza di quanto rinvenuto e dalla vastità dell’area indagata, con una superficie di 40.000 mq in corrispondenza del Piano Particolareggiato (Lotto 1), e di 10.000 mq per le verifiche fatte in corrispondenza del tratto di strada che collegherà al casello (superficie complessiva di 5ettari).

La ditta Tecne S.r.l. di Riccione è stata incaricata di condurre uno scavo archeologico estensivo sotto la direzione scientifica della dott.ssa Annalisa Pozzi, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna. Le attività in cantiere, interamente finanziate dalla T&M Properties S.p.A., hanno visto il coinvolgimento di diversi archeologi e di una restauratrice, coordinati dal dott. Cristian Tassinari della ditta Tecne S.r.l.

Lo scavo archeologico ha portato alla luce importanti attestazioni, che documentano lo sfruttamento di un’area segnata dal percorso del Rubicone: un gruppo di ricche sepolture di età orientalizzante, un villaggio protostorico con tracce di attività legate alle vita quotidiana e alle produzioni artigianali, nonché attestazioni di un sistema difensivo particolarmente articolato che porta a collocare in questo punto l’organizzazione di un accampamento romano, frequentato dall’epoca repubblicana fino al periodo tardoantico.

Il sito di Gatteo appare porsi in relazione con la rete itineraria, in cui costituiva un punto di riferimento il passaggio del fiume Rubicone e in relazione alla quale lo scavo ha documentato un asse viario, segnalato dai fossi di guardia laterali, che collegava la costa verso l’interno, procedendo in direzione del Compito e quindi della via Emilia. Tali percorsi, che costituivano elementi di attrazione e poli aggreganti in funzione della circolazione di beni e persone, dovevano essere attivi fin dall’epoca pre-protostorica per essere poi ripresi nella rete viaria di età romana.

Il nucleo di sepolture villanoviane

Durante le operazioni condotte in cantiere è emerso un piccolo nucleo di 6 tombe a cremazione, databili tra la fine dell’VIII e la prima metà del VII secolo a.C., caratterizzate da corredi con materiali in ambra, in bronzo e in ceramica, nonché materiale organico come legno. Tra gli oggetti documentati, si annoverano elementi di ornamento per le sepolture femminili (fibule, orecchini e cinturoni) e armi per le sepolture maschili (punte di lancia in ferro e in bronzo). Di eccezionale rilievo è il recupero di un arredo ligneo, probabilmente un piccolo trono, utilizzato come supporto per l’urna cineraria di tomba 3.

Particolarmente interessante il collegamento con la documentazione archeologica di Verucchio e con le sue necropoli, considerato che i siti in questa fase appaiono collocarsi per lo più su luoghi di altura, mentre qui ci troviamo in un settore di pianura distante oltre 20 Km da quello che in questa fase è il centro egemonico del territorio.

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  Fig. 1 Tomba 4 (maschile entro dolio) in corso di scavo.

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Fig. 2 Corredo della tomba 8 (femminile).

 

 

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Fig. 3 Selezione di elementi di corredo in metallo, osso e ambra dal gruppo di tombe villanoviane.

Il villaggio protostorico 

In prossimità del nucleo di tombe, è stato individuato un esteso ed articolato abitato, di cui è stato possibile definire i confini su tre lati, con una estensione ipotetica di circa 15.000 mq, ed un inquadramento cronologico, sulla base del materiale ritrovato, riconducibile all’età del Ferro, indicativamente tra VIII e VI sec. a.C.

Numerose le tracce di strutture di tipo abitativo, che si presentano come capanne a pianta sub-rettangolare o circolare variamente dislocate, e le tracce di attività economico-produttive, legate alla filatura, alla realizzazione di vasellame ceramico e alla lavorazione delle pelli. In particolare quest’ultima lavorazione , cui sono riferibili numerosi pozzi, vasche per l’immersione e per l’affumicatura, sembrerebbe costituire una specializzazione dell’intero settore.

Particolarmente importante la documentazione materiale, in quanto è stato possibile recuperare numerosi reperti archeologici, in buono stato di conservazione, che ne permetterà il recupero e il restauro.

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Fig.  4 Foto aerea di un settore dell’abitato con le strutture produttive.

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Fig. 5 Fotografia d’insieme di alcune strutture per la lavorazione delle pelli.

In primo piano una cosiddetta “fossa a sigaro”, usata per immergere i telai.

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Fig. 6 Recupero di un vaso all’interno di una delle cavità dell’abitato.

L’accampamento romano 

Il rinvenimento, a margine del Lotto 1, di un comparto con strutture a pianta rettangolare imperniate su pali lignei, confrontabili con edifici interpretati come caserme, aveva suggerito già dal 2019 la possibilità che in questo punto vi fosse un presidio militare, ipotesi avvalorata anche dal ritrovamento di una particolare fibula in ferro, frequentemente in dotazione all’esercito. Lo spostamento delle indagini nel settore della bretella stradale non solo ha confermato questa impressione iniziale, ma ha dimostrato come l’insediamento di tipo militare si distribuisse su un areale molto vasto, presumibilmente superiore ai 30 ettari, in cui si alternavano spazi protetti da lunghe recinzioni, apparati difensivi, latrine, edifici di tipo residenziale e dirigenziale. L’area della rotonda in esecuzione su via Molino Vecchio ha restituito le evidenze più significative in tal senso. Verso est, le fondazioni di una torre a pianta poligonale e quelle di un edificio a pianta rettangolare, entrambi sorretti da imponenti montanti lignei di cui si sono riconosciute le fosse di fondazione, si saldavano a una palizzata lunga circa 150 m, che fungeva da elemento di delimitazione per un settore fortemente insediato posto ad ovest di essa. Qui, oltre a una caserma dalla consueta pianta allungata è venuta alla luce una schiera di ambienti associati a un cortile con piano in frammenti fittili e ciottoli, in cui si apriva la bocca di un pozzo. Questa area ha restituito anche abbondanti testimonianze materiali, come il vasellame legato all’assunzione del vino (coppe, bicchieri, anfore e brocche) e gli elementi in metallo che rimandano invece all’abbigliamento dei soldati (borchiette in bronzo, lamelle per corazze, chiodini in ferro per calzari). La presenza di un vano absidato e la qualità dei vasi ceramici suggeriscono che questo quartiere fosse connesso con le residenze dei generali o con il settore dirigenziale dell’accampamento (i cosiddetti Principia). Non mancano infine testimonianze relative all’esistenza di civili (artigiani) e di attività connesse alla sfera femminile (tessitura), che trovavano collocazione nelle parti esterne al campo. Sulla base dei materiali recuperati l’insediamento militare di Gatteo, impostatosi durante le prime fasi della romanizzazione (III sec. a.C.),  dovette rimanere in esercizio fino al VI sec. d.C.

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Fig. 7 Settore est della rotonda su via Molino Vecchio: a sinistra, edificio a pianta rettangolare;

in alto a destra, la fondazione della torre poligonale

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Fig. 8 Cortile con piano in battuto di ciottoli e laterizi. Sulla destra, il pozzo.

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Fig. 9 Coppa in ceramica sigillata con rappresentazione di combattimenti tra gladiatori.

Dal quartiere dei Principia.

La valorizzazione e la divulgazione del patrimonio archeologico 

I risultati raggiunti, sia per le fasi protostoriche, sia per le fasi romane aprono per gli studi archeologici nuovi  e interessanti spunti di ricerca, e segnano la necessità di attivare forme di valorizzazione e di divulgazione del ricco patrimonio archeologico. 

La Soprintendenza, in accordo con l’Amministrazione Comunale di Gatteo e in collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena, intende procedere con un progetto di restauro e di valorizzazione di quanto rivenuto, che non potrà non tener conto delle connessioni tra questo sito e quello di San Giovanni in Compito, dove si ha attestazione di un insediamento databile allo stesso periodo e dove è venuta alla luce, nel 2018, una sepoltura principesca con carro. Tra gli obiettivi principali il restauro di buona parte del materiale archeologico, per il quale è stato richiesto un finanziamento al Ministero per i Beni e per le Attività Culturali e per il Turismo, e la ricostruzione del sistema difensivo e di parte dell’accampamento romano.

In attesa di attivare il progetto di valorizzazione, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, in collaborazione con il Comune di Gatteo e con la ditta Tecne S.r.l., ha organizzato per domenica 27 settembre, nell’ambito delle Giornate Europee per il Patrimonio, un pomeriggio dedicato alle nuove scoperte con una conferenza di divulgazione dei dati e con uno spazio dedicato alle ricostruzioni e alle rievocazioni della quotidianità nel villaggio protostorico e nell’accampamento romano, curate dall’Associazione Culturale Legio VI Ferrata.

https://www.romagnauno.it/featured/scavi-archeologici-a-gatteo-inaspettate-scoperte-dal-sottosuolo-lungo-lantico-rubicone/


Inviato (modificato)

Vorrei sottolineare che non lontano da Gatteo c'è Verucchio importantissimo centro villanoviano.

Per chi fosse interessato all'argomento suggerisco una precedente discussione su Verucchio e sull'ambra del nostro amico

@Adelchi66

PS: allego cartina dei territori villanoviano. Purtroppo c'è un errore nella legenda:!"unumazione" invece di inumazione. 

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Modificato da ARES III

Inviato

Inoltre per chi fosse in zona segnalo che "in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, in collaborazione con il Comune di Gatteo e la ditta Tecne S.rl., organizza per domenica 27 settembre un pomeriggio dedicato alle nuove scoperte archeologiche avvenute nel territorio di Gatteo tra il 2018 e il 2020.

Il programma dell’evento prevede una conferenza di presentazione dei dati dello scavo archeologico, seguita
da attività di archeologia sperimentale, per far conoscere la vita in un villaggio protostorico e per far rivivere
la quotidianità di un accampamento romano, tra addestramento dei militari e abitudini dei civili.

Programma:
Ore 15.00 Apertura evento e accesso all’Arena

Ore 15.30 Conferenza di presentazione dei risultati dello scavo condotto a Gatteo tra 2018 e 2020
Gatteo. Nuove scoperte archeologiche tra protostoria ed epoca romana
A cura di Annalisa Pozzi (SABAP-Ra), Cristian Tassinari (Tecne S.r.l.)

Ore 16.30 Immergersi nel passato attraverso l’Archeologia sperimentale
Verrà ricreata la vita nel villaggio protostorico, di cui l’indagine ha documentato la presenza di tombe,
strutture abitative e aree di lavorazione artigianale, e ricostruite le tracce di apprestamenti militari, riferibili al
sistema difensivo del limes sul Rubicone.

Uomini e donne dell’età del Ferro
Allestimento di corredi delle tombe e degli utensili dall’abitato, che ci restituiscono l’immagine di una
comunità composta da guerrieri, artigiani specializzati nella concia delle pelli e signore di rango dedite alla
tessitura.
A cura di Tecne S.r.l. e Associazione culturale Legio VI Ferrata

L’accampamento romano
Ricostruzione di un accampamento romano attrezzato ed organizzato, con esercitazione militare e punti
informativi dedicati alle attività dei civili (donne, bambini, artigiani e commercianti), che condividevano la
vita con i soldati posti a difesa dei confini di Roma.
A cura dell’Associazione culturale Legio VI Ferrata

INFO E PRENOTAZIONI

In caso di pioggia la conferenza si terrà presso il Teatro L. Pagliughi, via G. Garibaldi 6/a, mentre i punti didattici saranno allestiti sotto il portico del Comune

Partecipazione libera e gratuita

Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via mail: [email protected]
e telefonicamente: dal martedì al venerdì, dalle ore 15:00-19:00 al seguente numero cell. +39 334 5424882

http://www.comunegatteo.it/servizi/eventi/cerca_fase03.aspx?ID=10067#

 

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