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Inviato

Buonasera. 

Vorrei chiedervi se potete consigliarmi un libro che analizzi il modo in cui le l'orientalizzazione dell'impero e le invasioni barbariche hanno modificato il diritto romano. In particolare ero curioso di sapere se l'Anarchia militare del terzo secolo avesse in qualche modo compromesso anche il diritto.

Grazie mille per le eventuali e preziosissime risposte. 


Inviato
28 minuti fa, Pablos dice:

Vorrei chiedervi se potete consigliarmi un libro che analizzi il modo in cui le l'orientalizzazione dell'impero e le invasioni barbariche hanno modificato il diritto romano. In particolare ero curioso di sapere se l'Anarchia militare del terzo secolo avesse in qualche modo compromesso anche il diritto.

Ci sono molti manuali di storia del diritto romano che affrontano naturalmente queste tematiche.

Posso consigliare come inizio il testo di Giliberti "Elementi di storia del diritto romano". Non è proprio incentrato solo nella tematica da te richiesta, ma affronta bene anche questo aspetto storico del diritto romano.

Il testo è scorrevole, senza fronzoli, con un linguaggio chiaro e asciutto, non prolisso, adatto a tutti, soprattutto per chi deve/vuole accostarsi al diritto romano. 

Quindi partirei prima da questo e solo dopo passerei a testi più specialistici.


Inviato
9 ore fa, Pablos dice:

Buonasera. 

Vorrei chiedervi se potete consigliarmi un libro che analizzi il modo in cui le l'orientalizzazione dell'impero e le invasioni barbariche hanno modificato il diritto romano. In particolare ero curioso di sapere se l'Anarchia militare del terzo secolo avesse in qualche modo compromesso anche il diritto.

Grazie mille per le eventuali e preziosissime risposte. 

Un ottimo testo non difficile e' : "Lezioni di storia del diritto romano" di Giuliano Crifo' .

Il diritto romano inizio' a subire modifiche al tempo dell' Imperatore Diocleziano .

Inviato
10 ore fa, ARES III dice:

Ci sono molti manuali di storia del diritto romano che affrontano naturalmente queste tematiche.

Posso consigliare come inizio il testo di Giliberti "Elementi di storia del diritto romano". Non è proprio incentrato solo nella tematica da te richiesta, ma affronta bene anche questo aspetto storico del diritto romano.

Il testo è scorrevole, senza fronzoli, con un linguaggio chiaro e asciutto, non prolisso, adatto a tutti, soprattutto per chi deve/vuole accostarsi al diritto romano. 

Quindi partirei prima da questo e solo dopo passerei a testi più specialistici.

 

1 ora fa, Agricola dice:

Un ottimo testo non difficile e' : "Lezioni di storia del diritto romano" di Giuliano Crifo' .

Il diritto romano inizio' a subire modifiche al tempo dell' Imperatore Diocleziano .

Grazie mille per le risposte. Leggerò un po' di recensioni e sceglierò fra i due. Prima di Diocleziano quindi l'ordinamento era più o meno stabile? 


Inviato
5 minuti fa, Pablos dice:

Prima di Diocleziano quindi l'ordinamento era più o meno stabile? 

In che senso?


Inviato
20 minuti fa, ARES III dice:

In che senso?

Non ho capito, insomma, se l'ordinamento romano fu invariato, nei modi e nei temi, fino al IV secolo o se l'orientalizzazione abbia in qualche modo influito anche sul carattere delle norme e quindi sul diritto. 


Inviato (modificato)
2 ore fa, Pablos dice:

Prima di Diocleziano quindi l'ordinamento era più o meno stabile? 

Ciao @Pablos , per farla breve , senza andare a ripassare sui libri la giuridica al tempo di Diocleziano , ecco un succinto passo da Wikipedia , ma che ben rende l' idea dei cambiamenti avvenuti in ambito giuridico da parte di Diocleziano , quindi pre Bisanzio e Barbari , ma a proposito di Barbari quelli che poi modificarono pesantemente il diritto romano furono i Longobardi , specialmente dall' editto del re Rotari che mischio' leggi longobarde con quelle romane :

"Come la maggior parte degli imperatori, gran parte della routine quotidiana ruotava attorno agli affari legali, rispondendo agli appelli e alle petizioni, emettendo giudizi su questioni controverse. Rescritti, interpretazioni autorevoli emessi dall'imperatore in risposta a una serie di questioni legali posti sia tra contendenti nel campo pubblico sia privato, erano un dovere comune proprio degli imperatori del II e III secolo. Diocleziano era inondato da un lavoro di questo genere, ed era incapace di delegare le sue funzioni. Sarebbe stato visto come un inadempimento, il fatto di ignorarli. Nella corte imperiale itinerante della tarda antichità, possiamo analizzare lo stato di avanzamento del seguito imperiale attraverso le posizioni da cui furono emessi determinati rescritti - la presenza dell'Imperatore era ciò che permetteva al sistema di funzionare. Quando mai la corte imperiale decise di stabilirsi in una delle capitali, vi era un eccesso di petizioni, come accadde nel 294 a Nicomedia, dove Diocleziano pose i suoi quartieri d'inverno.

Certamente i prefetti del pretorio (Afranio Annibaliano, Giulio Asclepiodoto e Aurelio Ermogeniano) aiutarono a regolare il flusso e la presentazione di tali documenti, il profondo senso della legalità insito nella cultura romana fece sì che il carico di lavoro fosse pesante.Gli imperatori che avevano preceduto Diocleziano nei quarant'anni antecedenti il suo regno, non erano riusciti a far fronte ai loro doveri in modo efficace, e la loro produzione di rescritti attestata risulta bassa. Diocleziano al contrario, fu prodigioso nei suoi affari: ci sono almeno 1.200 rescritti a suo nome che ancora sopravvivono, e questi rappresentano solo una piccola parte dell'enorme mole di lavoro svolta. Il forte aumento del numero di editti e rescritti prodotti sotto il governo di Dioclezioano è stato letto come la prova tangibile di un continuo sforzo per riallineare tutto l'impero alle condizioni dettate dal potere centrale imperiale.

Sotto la guida di giuristi come Gregorio, Aurelio Arcadio Carisio e Ermogeniano, il governo imperiale cominciò a pubblicare libri ufficiali sui precedenti legislativi, raccogliendo ed elencando tutti i rescritti che erano stati rilasciati a partire dal principato di Adriano (regno 117–138) a quello di Diocleziano.Il Codex Gregorianus includeva rescritti fino al 292, che il Codex Hermogenianus aggiornò con una vasta collezione di rescritti emessi da Diocleziano nel 293 e nel 294. Anche se l'atto stesso di codificare fu una radicale innovazione, che aveva il progetto di basarsi sui precedenti del sistema giuridico romano,i giuristi rimasero generalmente conservativi, osservanti la pratica e la teoria dell'antico passato romano come loro guida. Essi diedero probabilmente più libero sfogo nella compilazione dei codici di quanto non fecero in seguito i compilatori del Codex Theodosianus e Codex Iustinianus . I codici di Gregorio e Ermogeniano non sottostavano ancora alla ferrea struttura dei codici di età più tarda,e non furono pubblicati con il nome del loro imperatore (Codex Diocletianus), ma sotto il nome dei loro compilatori.[308] Le loro caratteristiche ufficiali erano chiare. Si trattava di raccolte, successivamente riconosciute nei tribunali, come fonti autorevoli della legislazione imperiale fino alla data della loro pubblicazione e regolarmente aggiornate.

Dopo la riforma delle province di Diocleziano, i governatori vennero chiamati iudex o giudice. Il governatore divenne responsabile delle sue decisioni, prima nei confronti del suo superiore, così come in quelli dell'imperatore.Fu proprio attorno a questo periodo che i documenti giudiziari divennero trascrizioni di quanto era stato detto nel corso del processo, rendendo più facile determinare il pregiudizio o il comportamento improprio da parte del governatore. Con queste fonti e il diritto universale d'appello, le autorità imperiali probabilmente avevano un grande potere di far rispettare le norme di comportamento da parte dei loro giudici.Nonostante i tentativi riformistici di Diocleziano, la ristrutturazione provinciale era tutt'altro che chiara, specialmente quando i cittadini facevano ricorso contro le decisioni dei funzionari imperiali. I proconsoli, per esempio, erano spesso giudici di primo grado e del successivo grado d'appello, e i governatori di alcune province ricevevano casi di appello da quelle vicine. Ben presto divenne impossibile per l'imperatore evitare di occuparsi di alcuni casi di arbitrato o di giudizio.Il regno di Diocleziano segna la fine del periodo classico del diritto romano. E se il sistema dei rescritti di Diocleziano mostrò aderenza alla tradizione classica, la giurisprudenza di Costantino fu invece piena di influenze greche e orientali"

 

Modificato da Ospite
Inviato (modificato)
3 ore fa, Pablos dice:

l'ordinamento romano fu invariato, nei modi e nei temi, fino al IV secolo o se l'orientalizzazione abbia in qualche modo influito anche sul carattere delle norme e quindi sul diritto. 

Concordo con chi mi ha preceduto sull'aspetto barbarico.

L'unica cosa che vorrei sottoporre è che il diritto è un'aspetto assai mutevole della società e che con il presentarsi di nuove problematiche ha bisogno di nuove soluzioni.

Il diritto romano non è mai stato qualcosa di immutabile e granitico: basti pensare all'evoluzione in materia di obbligazioni o sulla questione della proprietà. Dal periodo arcaico (monarchico etrusco) a quello repubblicano ci sono state tante e importanti modifiche al diritto che non possono passare in secondo piano rispetto alla commistione tra il diritto romano di epoca imperiale/tardo-imperiale  con quello dei vari popoli barbarici.

Il diritto romano si è sempre modificato/aggiornato con il passare del tempo (e con l'incontro-scontro di altri popoli). Certamente in alcuni periodi questa evoluzione è stata più lenta o passata in sordina ma non si è mai fermata.

Modificato da ARES III
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Inviato

E' chiaro , prevedibile e normale che il diritto romano abbia nel tempo subito modifiche e migliorie umanitarie , tant' e' che si potrebbe dividere in cinque grandi periodi , ma credo che @Pablos intendesse sapere cosa avvenne del diritto romano dall' anarchia militare , in questo caso nulla , in poi , cioe' fino a Bisanzio e invasioni barbariche .

Inviato (modificato)
21 ore fa, Pablos dice:

Buonasera. 

Vorrei chiedervi se potete consigliarmi un libro che analizzi il modo in cui le l'orientalizzazione dell'impero e le invasioni barbariche hanno modificato il diritto romano. In particolare ero curioso di sapere se l'Anarchia militare del terzo secolo avesse in qualche modo compromesso anche il diritto.

Grazie mille per le eventuali e preziosissime risposte. 

Andiamo con ordine.

Orientalizzazione dell'impero e invasioni barbariche

Dopo la Morte di Teodosio l'impero si divide in due anche in ambito  legislativo (vi sono due distinte cancellerie), nonostante questa distinzione la  codificazione tardo antica di matrice orientale  si propaga a occidente (ad esempio il codice Teodosiano è esteso all'occidente da Valentiniano III).

La riprova è che il Codex giustinianeo contempla la produzione normativa "occidentale" prodotta sino al 432 d.c. mentre non v'è traccia di normazione successiva.

Ulteriore riprova (indiretta) è l'esistenza di due sole scuole di diritto in occidente (a Roma e in Gallia), ma di importanza e di capacità minima rispetto sia al passato sia alle fiorenti scuole in Oriente.

Le scuole occidentali, che lavorano prevalentemente con epitomi,  testimoniano  quella che è definita volgarizzazione del diritto romano (diritto romano volgare) contrassegnato dalla alterazione degli istituti classici per effetto di prassi semplificate e più aderenti ai tempi e alle diverse esigenze economiche e sociali. 

A ben vedere, il processo di volgarizzazione del diritto a causa dell'incontro/confronto/scontro tra gli istituti classici e quelli dei provinciali è sicuramente anche  la via elettiva dell'inserimento di consuetudini e prassi barbariche nel corpo del diritto romano. 

Anarchia Militare

Dando per conosciute le riforme "costituzionali", soprattutto con Diocleziano alla fonte giurisprudenziale prevalente dell'epoca precedente si sostituisce la legislazione imperiale con le leges generales (edicta) e con i rescripta che, sebbene siano nati come decisioni rispetto a casi concreti sollevati da funzionari o direttamente dai cittadini, inizieranno a essere applicati a casi analoghi .

E' evidente la correlazione del processo al passaggio dal principato al dominato.    

In una visione d'insieme della produzione normativa, si può osservare che le esigenze più ricorrenti erano: A) la semplificazione; B) l'adattamento degli istituti alle consuetudini nel frattempo formatesi; C) l'applicazione del diritto romano ai provinciali (divenuti cittadini romani nel 212 ad opera della constitutio antoniniana di Caracalla).    

Modificato da Polemarco

Inviato
18 ore fa, Polemarco dice:

Andiamo con ordine.

Orientalizzazione dell'impero e invasioni barbariche

Dopo la Morte di Teodosio l'impero si divide in due anche in ambito  legislativo (vi sono due distinte cancellerie), nonostante questa distinzione la  codificazione tardo antica di matrice orientale  si propaga a occidente (ad esempio il codice Teodosiano è esteso all'occidente da Valentiniano III).

La riprova è che il Codex giustinianeo contempla la produzione normativa "occidentale" prodotta sino al 432 d.c. mentre non v'è traccia di normazione successiva.

Ulteriore riprova (indiretta) è l'esistenza di due sole scuole di diritto in occidente (a Roma e in Gallia), ma di importanza e di capacità minima rispetto sia al passato sia alle fiorenti scuole in Oriente.

Le scuole occidentali, che lavorano prevalentemente con epitomi,  testimoniano  quella che è definita volgarizzazione del diritto romano (diritto romano volgare) contrassegnato dalla alterazione degli istituti classici per effetto di prassi semplificate e più aderenti ai tempi e alle diverse esigenze economiche e sociali. 

A ben vedere, il processo di volgarizzazione del diritto a causa dell'incontro/confronto/scontro tra gli istituti classici e quelli dei provinciali è sicuramente anche  la via elettiva dell'inserimento di consuetudini e prassi barbariche nel corpo del diritto romano. 

Anarchia Militare

Dando per conosciute le riforme "costituzionali", soprattutto con Diocleziano alla fonte giurisprudenziale prevalente dell'epoca precedente si sostituisce la legislazione imperiale con le leges generales (edicta) e con i rescripta che, sebbene siano nati come decisioni rispetto a casi concreti sollevati da funzionari o direttamente dai cittadini, inizieranno a essere applicati a casi analoghi .

E' evidente la correlazione del processo al passaggio dal principato al dominato.    

In una visione d'insieme della produzione normativa, si può osservare che le esigenze più ricorrenti erano: A) la semplificazione; B) l'adattamento degli istituti alle consuetudini nel frattempo formatesi; C) l'applicazione del diritto romano ai provinciali (divenuti cittadini romani nel 212 ad opera della constitutio antoniniana di Caracalla).    

Grazie mille a tutti, in particolare ad @Agricola e ad @ARES III per i consigli e le spiegazioni e @Polemarco per l'utilissimo riassunto di ciò che successe a livello normativo

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