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Nuovi conii ed un nuovo nominale per Akragas


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Buona Domenica,

In vendita oggi nell’asta elettronica Gorgone di Varesi, al lotto 67, una didramma di Akragas i cui conii di dritto e rovescio risultavano apparentemente sconosciuti in precedenza alla bibliografia di riferimento.

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Ho provato a cercare qualche elemento di somiglianza utilizzando il prezioso corpus della recentemente scomparsa professoressa Westermark.

Per quanto concerne il dritto ho potuto appurare che solo un conio di incudine (O78) riporta la divisione dell’Etnico come l’esemplare in questione, AKR-ACAΣ, ma in quel caso l’aquila é rivolta a sinistra e siamo nel gruppo III del periodo I, mentre stilisticamente sia al dritto che al rovescio mi sembra di poter individuare qualche somiglianza in più negli esemplari del gruppo IV ed ancora maggiori in quelli del periodo II, gruppo III (dove però l’aquila è sistematicamente rivolta a sinistra e ci troviamo di fronte quasi unicamente ad emissioni di tetradrammi). Da notare che la datazione dei didrammi del periodo II seguirebbe quella del periodo I di almeno venti anni.

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Al rovescio il granchio presenta anch’esso diverse somiglianze con gli esemplari del gruppo III del periodo II, in particolare la sagoma del carapace, la morfologia delle chele ed il posizionamento degli occhi. Inoltre è presente un elemento circolare accanto all’occhio destro che potrebbe richiamare quello che si ritrova anche sul rovescio 94 (però in pozione centrale e si tratta di un Φ) di un tetradramma del gruppo III periodo II.

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Il peso del pezzo Varesi, 8,2 grammi, risulta in linea con i didrammi sia del periodo I che del periodo II.

Mi chiedo la natura di quelle aree scure visibili al rovescio, da foto alcune sembrano in rilievo, altre il contrario.


Per il momento non vado oltre queste semplici osservazioni e resto in attesa di eventuali opinioni degli altri utenti, segnalando che era stato acquistato da Fornoni nel maggio del 2000.

Modificato da Archestrato
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17 minuti fa, Archestrato dice:

Buona Domenica,

Battuta stamattina nell’asta elettronica Gorgone di Varesi, al lotto 67, una didramma di Akragas i cui conii di dritto e rovescio risultavano apparentemente sconosciuti in precedenza alla bibliografia di riferimento.

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Ho provato a cercare qualche elemento di somiglianza utilizzando il prezioso corpus della recentemente scomparsa professoressa Westermark.

Per quanto concerne il dritto ho potuto appurare che solo un conio di incudine (O78) riporta la divisione dell’Etnico come l’esemplare in questione, AKR-ACAΣ, ma in quel caso l’aquila é rivolta a sinistra e siamo nel gruppo III del periodo I, mentre stilisticamente sia al dritto che al rovescio mi sembra di poter individuare qualche somiglianza in più negli esemplari del gruppo IV ed ancora maggiori in quelli del periodo II, gruppo III (dove però l’aquila è sistematicamente rivolta a sinistra e ci troviamo di fronte quasi unicamente ad emissioni di tetradrammi). Da notare che la datazione dei didrammi del periodo II seguirebbe quella del periodo I di almeno venti anni.

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Al rovescio il granchio presenta anch’esso diverse somiglianze con gli esemplari del gruppo III del periodo II, in particolare la sagoma del carapace, la morfologia delle chele ed il posizionamento degli occhi. Inoltre è presente un elemento circolare accanto all’occhio destro che potrebbe richiamare quello che si ritrova anche sul rovescio 94 (però in pozione centrale) di un tetradramma del gruppo III periodo II.

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Il peso del pezzo Varesi, 8,2 grammi, risulta in linea con i didrammi sia del periodo I che del periodo II.

Mi chiedo la natura di quelle aree scure visibili al rovescio, da foto alcune sembrano in rilievo, altre il contrario.


Per il momento non vado oltre queste semplici osservazioni e resto in attesa di eventuali opinioni degli altri utenti, segnalando che il lotto 67 sembra sia stato aggiudicato ad euro 470 più diritti da una base di euro 300 e che era stato acquistato da Fornoni nel maggio del 2000.

ciao, L asta è alle 17 30

skuby


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4 minuti fa, skubydu dice:

ciao, L asta è alle 17 30

skuby

Ho corretto la discussione, allora a stasera per eventuali commenti.

Scusate


Inviato
1 ora fa, Archestrato dice:

Ho corretto la discussione, allora a stasera per eventuali commenti.

Scusate

ma va e di che? con tutte queste vendite anche io faccio confusione  :-)

ciao


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In effetti @skubydu tra le numerose aste e le numerosissime combinazioni di conii della monetazione di Akragas mi si stavano incrociando gli occhi..

 

Aggiungo qualche considerazione in più sul lotto 67.

La questione è la valutazione degli elementi che potrebbero aiutare a posizionare cronologicamente questo esemplare.

La legenda al dritto delle monete (tetradrammi e didrammi) di tutto il periodo II riporta la forma più lunga dell’Etnico, AKRACANTOΣ, ed i caratteri sono incisi in linee assai più sottili a differenza del caso in questione. Le proporzioni dell’aquila inoltre sono maggiormente slanciate di quelle più massicce e compatte dei pochi conii noti per i didrammi del periodo II.

Questi elementi porterebbero a posizionare il dritto verosimilmente nel periodo I, vale a dire prima del 470 a.C. circa.

 

Il rovescio, come già dicevo, a me sembrerebbe più probabilmente posizionabile nel periodo II per stile, ma é anche vero che la notevole dimensione delle chele trova qualche parallelo proprio nel gruppo III del periodo I, da cui proviene il sopra menzionato O78.

 

Resta il fatto che il periodo I, stando ad elementi stilistici e alle evidenze provenienti dai tesoretti, dovrebbe terminare intorno al 470 a.C. mentre le successive emissioni di didrammi del periodo II non dovrebbero arrivare prima del 455-450 a.C. Il che che complica non poco l’espressione di un giudizio.

Personalmente punterei per un collocamento nel gruppo III del periodo I (ma con molte molte riserve) quindi in un arco temporale che va dal 488-485 a.C. al 480-478 a.C.

Modificato da Archestrato

Inviato
47 minuti fa, Brennos2 dice:

L'aquila volerà in Cina ...

Buonasera Brennos2,

Hai seguito l’asta?

L’aggiudicazione è stata quindi di 470€ più diritti dalla base che era 300€?

 


Inviato (modificato)

Altri due esemplari di didrammi akragantini del periodo tardo arcaico che presentano conii sconosciuti stando al corpus della professoressa Westermark.

 

Il primo passato nella recente asta per corrispondenza 115 di Classical Numismatic Group del 16-17 settembre, lotto 26, del peso di 8.31 g. Ex collezione M.J.W. ed ex Berk BBS 173 lotto 19 del 15-03-2011. Aggiudicata a 1200$ contro una stima di 1000 e da una base di 600.

Moneta che ha subito un “inappropriato” intervento di ”pulitura/restauro“ con levigatura dei campi.. già, detto senza mezzi termini, era brutta di suo ..

Conii di dritto e rovescio non noti ed entrambe “usurati” in maniera curiosamente simile.

In questo caso la casa d’aste giustamente non ha dubbi nell’attribuire l’esemplare al gruppo II del periodo I, 495-485 a.C.

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Il secondo nella prossima asta online di Bertolami del 2-6 ottobre, la numero 92 al lotto 208, peso 8.70 g, databile tra il 480-478 ed il 470 a.C. Parte da una base di 80 £.

La moneta presenta un dritto noto (O91) ma viene erroneamente descritta come la numero 284 (O91-R191) del catalogo del corpus su Akragas, un rovescio poco somigliante a quello della foto sottostante.

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Resta quindi un esemplare del gruppo IV con conio di rovescio sconosciuto in precedenza, peccato che proprio la foto di quel lato della moneta non sia ben a fuoco.

 

Modificato da Archestrato

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Ed ora per completare la discussione un possibile nuovo nominale argenteo per Akragas, dico possibile in quanto il dritto è di assai difficile lettura per questo mikrà kermata apparentemente mai pubblicato ed ignoto in precedenza.

Si tratterebbe di un trionkia o tetrantes che passerà in asta da Kölner Münkabinett nella vendita 114 al lotto 33, pesante 0.11 g e proveniente dalla vendita Kölner 69 lotto 28 del 1998. Databile al decennio successivo alla metà del V secolo a.C.

Curioso il fatto che la professoressa Westermark menzionasse diversi listini di questa casa (il più recente del 2000) nel catalogo del corpus su Akragas, ma non avesse notato questo esemplare.

Da notare che il peso del frazionale in questione sia calante, posizionandosi al pari del peso degli hexantes coevi più pesanti della zecca di Akragas noti. Cosa per altro non strana in quanto i piccoli nominali in genere avevano un peso inferiore a quello teorico di riferimento ad Akragas.

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Modificato da Archestrato
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20 ore fa, Archestrato dice:

Altri due esemplari di didrammi akragantini del periodo tardo arcaico che presentano conii sconosciuti stando al corpus della professoressa Westermark.

 

Il primo passato nella recente asta per corrispondenza 115 di Classical Numismatic Group del 16-17 settembre, lotto 26, del peso di 8.31 g. Ex collezione M.J.W. ed ex Berk BBS 173 lotto 19 del 15-03-2011. Aggiudicata a 1200$ contro una stima di 1000 e da una base di 600.

Moneta che ha subito un “inappropriato” intervento di ”pulitura/restauro“ con levigatura dei campi.. già, detto senza mezzi termini, era brutta di suo ..

Conii di dritto e rovescio non noti ed entrambe “usurati” in maniera curiosamente simile.

In questo caso la casa d’aste giustamente non ha dubbi nell’attribuire l’esemplare al gruppo II del periodo I, 495-485 a.C.

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Il secondo nella prossima asta online di Bertolami del 2-6 ottobre, la numero 92 al lotto 208, peso 8.70 g, databile tra il 480-478 ed il 470 a.C. Parte da una base di 80 £.

La moneta presenta un dritto noto (O91) ma viene erroneamente descritta come la numero 284 (O91-R191) del catalogo del corpus su Akragas, un rovescio poco somigliante a quello della foto sottostante.

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Resta quindi un esemplare del gruppo IV con conio di rovescio sconosciuto in precedenza, peccato che proprio la foto di quel lato della moneta non sia ben a fuoco.

 

Ciao a Tutti,

ho letto la presente discussione. Intervengo per condividere con il Forum alcune info e riflessioni.

Faccio una premessa che non vuole essere legge, sia chiaro, ma una buona regola da seguire che mi sento di suggerire.

A parte la simpatia numismatica che mi lega(va) alla defunta prof. Westermark ,con la quale mi scrivevo lettere cartacee a mezzo posta per condividere info o spunti, in quanto non sapeva usare il pc......e mi rispondeva con lettere abbellite da vari tipi floreali con i nomi in latino (donna d'altri tempi!!!!!), parliamo di una gigante della numismatica, il cui ultimo capolavoro è proprio il Corpus su Akragas.

E' un lavoro quindi maturo, durato una vita e come si può notare dalla bibliografia, dai musei censiti, e dai listini e aste scandagliati, il risultato che si ammira è un esatta successione di conii. Ora è alquanto difficile pensare nel 2020 di trovare conii del tutto nuovi, in una serie così estesa e conosciuta come Akragas.

Attenzione, parlo di conii nuovi e non di abbinamenti che invece ci può stare. Vi farò presto un esempio in un altro post.....

Questa premessa per dire cosa? che quando vediamo una case d'aste (nella specie CNG) che cita "conio non presente in Westermark - Corpus Akragas", le orecchie le dobbiamo alzare per bene....

Ed infatti, mi riferisco  al pezzo CNG, già proveniente da una precedente E-auctions CNG (N.460 lot. 74) andato allora invenduto, è un falso: 

https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-8YJSD/sicily-akragas-circa-495-485-bc-ar-didrachm-19mm-831-g-11h

Lo feci presente a CNG che non ritirò il pezzo ritenendolo buono, frutto solamente di una eccessiva e negligente pulizia, ed eccolo riapparso nel la loro MBS di qualche settimana fa......

Saluti

Odisseo

Modificato da odisseo
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Inviato (modificato)

In questo ulteriore post, vi evidenzio le differenze fondamentale con conii similari già censiti e dai quali il falsario ha ricavato il pezzo CNG che reputo una presso-fusione.

Anche solo dall'analisi dell'etnico si evince chiaramente la natura di falso/forgery del pezzo:

image.png CNG e_460 lot. 74 FAKE/FORGERY

image.png 1° PARIS piece GENUINE

image.png 2° PARIS piece GEUINE

 

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Modificato da odisseo
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Inviato

Buonasera @odisseo

Grazie, questo é proprio l’intervento in cui speravo!

Il mio pensiero, come il tuo, è che un nuovo conio e gli esemplari da esso prodotti vadano valutati attentamente sotto il profilo tecnico quando li si confronta con un’opera “monumentale” come il corpus di Akragas sulle emissioni fino al 406 a.C.

Mi sono ben guardato dal farlo sperando in ben più qualificati interventi come il tuo di oggi.

Aggiungo come fece a suo tempo la professoressa Westermark che un’ampia parte del materiale che compone The Coinage of Akragas era stata raccolta da Karl-Ludwig Grabow prima della sua dipartita nel 1965, si tratta quindi di un’opera che ha richiesto anche più di un’intera vita per essere realizzata e le novità vanno, come dicevamo, soppesate con molta cautela.

 

Per completare vorrei aggiungere che il secondo esemplare di cui hai postato il dritto é pubblicato sulla tavola 10 del corpus su Akragas, numero di catalogo ad 116, dal SNG Delepierre 521 ed ex Bourgey del 14 giugno 1932 lotto 15. Da notare che una nota all’esemplare pone dubbi su un’eventuale bulinatura del rovescio, ma anche il dritto sembrerebbe essere stato pulito con una certa “irruenza”.

Il primo esemplare potrebbe invece essere il 116.1 pubblicato a suo tempo da Salinas? È l’unico altro esemplare proveniente dal dritto O48 presente a Parigi stando al catalogo del corpus se non sbaglio. Sarei particolarmente curioso di averne conferma in quanto si tratta di un vero peso massimo della monetazione di Akragas tardo arcaica, dal peso di ben 11.26 g, e sarebbe davvero bello poterne ammirare anche il rovescio.

 

Concludo con un invito, per chiunque se la sentisse, ad esprimere eventuali considerazioni anche sugli altri esemplari, per un’analisi più completa ed approfondita, intanto ringrazio ancora di cuore Odisseo.

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Concordo con @Archestrato, c'è "un problema" di stile e leggenda

Forse è una "imitazione barbara". Westermark non lo menziona nel suo corpus, ma le imitazioni di litre sono ben conosciute (cf l'articolo di Christoph Boehringer: Die barbarisierten Münzen von Akragas, Gela, Leontinoi und Syrakus im 5. Jh. v. Chr.)

Ho letto da qualche parte che Westermark considera imitazioni tutte le litre con l'aquila a destra. Ho nella mia collezione ad esempio una litra con l'aquila a destra e suo peso di 0.46g conferma l'ipotesi.

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Il peso della moneta di Varesi è OK ma il stile è strano, forse è per questo che Westermak non l'ha riconosciuta come ufficiale ?

 

 

Modificato da Brennos2
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Il 20/9/2020 alle 21:25, Archestrato dice:

...

Curioso il fatto che la professoressa Westermark menzionasse diversi listini di questa casa (il più recente del 2000) nel catalogo del corpus su Akragas, ma non avesse notato questo esemplare.

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O forse lo ha consapevolmente escluso? 
 

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Inviato
23 ore fa, numa numa dice:

O forse lo ha consapevolmente escluso? 
 

Esatto #numa numa.....

Non dimentichiamo che i Westermark, i Jenkins etc....... nonostante una formazione prevalentemente accademica (a differenza ad es. di Hurter, Cahn e Mildenberg che invece nascono mercanti per poi evolversi anche in studiosi) comunque si ponevano con spirito critico il tema dei falsi presenti in aste e listini.

Mi spiego meglio. Non è che ogni moneta di un dato conio o accoppiamento di conii presente in un dato listino o asta veniva citato o pubblicato a referenza nel corpus o testo relativo ad una zecca o monetazione, anzi, le pubblicazioni di questi signori (con tutti i limiti dell'essere umano come tale fallace) selezionavano a monete le monete, omettendo volutamente di citare esemplari dubbi o sospetti....

Non è una critica alle nuove giovani leve (ben vengano!) che si stanno affacciando al mondo numismatico da studiosi universitari o post, però di tanto in tanto mi chiedo con quali strumenti "personali" i giovani siano in grado oggi di scrutinare un'asta o un listino nella costruzione e/o aggiornamento di un corpus e delle emissioni....... ?!?!?! Quante monete maneggiano o osservano dal vivo sistematicamente per poter navigare in un mare sempre più impestato di falsi......?!?!?!

Questo Forum con la sua importante opera e attività di divulgazione dei falsi ne è la prova.

Con questo non voglio tirarmi dietro le antipatie di nessuno però ogni tanto sono domande che mi pongo.......

La numismatica, in particolare antica/classica, rimane pur sempre una scienza, oltre che un hobby, che va coltivata con l'osservazione tattile e diretta della moneta....... Poi noi tutti giudichiamo molte volte pezzi da foto ma (parlo per me) perchè si parte da una base di esperienza acquisita in anni di "pratica" diretta con lentino e nummo in mano........analisi dei lucidi/lusters, dei fondi, delle lucentezze, dei modellati, delle patine etc......

 

Odisseo

 

 

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

Buona Notte,

Grazie per gli ulteriori commenti innanzitutto.

@Brennos2 trovo ricca di interesse l’ipotesi di una emissione imitativa, un’eventualità a cui non avevo pensato! Lo stile ne potrebbe essere una riprova in effetti.

@numa numa Me lo sono chiesto anche io, in considerazione di alcuni fattori: la conservazione del rovescio pare assai elevata, basti osservare la sommità dei globetti, anche il cerchio perlinato al dritto é in ottime condizioni, tuttavia l’area centrale della moneta è praticamente illeggibile su quel lato. Noto inoltre che mi pare ci sia stato un intervento di pulizia dei fondi (?) tra ogni globetto della perlinatura al dritto, ma la pulizia non è proseguita verso l’aquila (?) la cui sagoma si intuisce solamente più che intravedersi. Elementi insomma che ci garantiscono solamente che si tratti di un tetras, di difficile se non dubbiosa attribuzione. 
Non c’è quindi da stupirsi forse, come infatti sottolinea più che opportunamente @odisseo,  che opere di respiro scientifico come quelle di Ulla Westermark, o Gilbert Kenneth Jenkins, non potessero permettersi di includere esemplari di dubbia attribuzione, escludendoli a priori.

Il 23/9/2020 alle 17:13, numa numa dice:

O forse lo ha consapevolmente escluso? 
 

In proposito noto che anche il lotto 29 dell’asta 69 del 1998 di Kölner, proposto anch’esso nella prossima asta 114 (lotto 32) della stessa casa non viene citato nel corpus di Akragas.

 


Inviato

Oltre a conii sconosciuti ed emissioni non facilmente collocabili, saltano fuori anche errori di attribuzione a nuovi conii o nuove combinazioni.

Un paio di esempi.

 

Tra poche ore in asta nella EAuction 478 di CNG un didramma di Akragas al lotto 33, che viene descritto come coniato con un rovescio non noto al corpus di Ulla Westermark. Il mio personale parere è che si tratti dell’accoppiamento di conii 241, la forma della chela sinistra e dell’occhio destro del granchio non mi lasciano molte perplessità in merito. Otto gli esemplari noti al corpus.

https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-XV6EE/sicily-akragas-circa-48078-470-bc-ar-didrachm-205mm-830-g-8h

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Poi un esemplare in ottima conservazione in vendita da Busso Peus asta 427 lotto 99 che, probabilmente a causa di una svista, viene attribuito ad una nuova combinazione di conii del gruppo II del primo periodo nonostante lo stile sia assai meno essenziale e schematico nella rappresentazione in particolare del granchio. Moneta che dovrebbe essere correttamente catalogata come Westermark 196. Combinazione nota in 19 esemplari.

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https://www.sixbid.com/en/dr-busso-peus-nachf/7836/griechische-mnzen/6407370/sizilien-akragas?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false

 

Naturalmente quando si esitano migliaia di monete ogni anno un errore di catalogazione é più che comprensibile.

  • Mi piace 2

Inviato
6 minuti fa, Archestrato dice:

Oltre a conii sconosciuti ed emissioni non facilmente collocabili, saltano fuori anche errori di attribuzione a nuovi conii o nuove combinazioni.

Un paio di esempi.

 

Tra poche ore in asta nella EAuction 478 di CNG un didramma di Akragas al lotto 33, che viene descritto come coniato con un rovescio non noto al corpus di Ulla Westermark. Il mio personale parere è che si tratti dell’accoppiamento di conii 241, la forma della chela sinistra e dell’occhio destro del granchio non mi lasciano molte perplessità in merito. Otto gli esemplari noti al corpus.

https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-XV6EE/sicily-akragas-circa-48078-470-bc-ar-didrachm-205mm-830-g-8h

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Poi un esemplare in ottima conservazione in vendita da Busso Peus asta 427 lotto 99 che, probabilmente a causa di una svista, viene attribuito ad una nuova combinazione di conii del gruppo II del primo periodo nonostante lo stile sia assai meno essenziale e schematico nella rappresentazione in particolare del granchio. Moneta che dovrebbe essere correttamente catalogata come Westermark 196. Combinazione nota in 19 esemplari.

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https://www.sixbid.com/en/dr-busso-peus-nachf/7836/griechische-mnzen/6407370/sizilien-akragas?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false

 

Naturalmente quando si esitano migliaia di monete ogni anno un errore di catalogazione é più che comprensibile.

Concordo #Archestrato, hai perfettamente ragione.

Odisseo


Inviato
1 minuto fa, Archestrato dice:

Oltre a conii sconosciuti ed emissioni non facilmente collocabili, saltano fuori anche errori di attribuzione a nuovi conii o nuove combinazioni.

Un paio di esempi.

 

Tra poche ore in asta nella EAuction 478 di CNG un didramma di Akragas al lotto 33, che viene descritto come coniato con un rovescio non noto al corpus di Ulla Westermark. Il mio personale parere è che si tratti dell’accoppiamento di conii 241, la forma della chela sinistra e dell’occhio destro del granchio non mi lasciano molte perplessità in merito. Otto gli esemplari noti al corpus.

https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-XV6EE/sicily-akragas-circa-48078-470-bc-ar-didrachm-205mm-830-g-8h

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Poi un esemplare in ottima conservazione in vendita da Busso Peus asta 427 lotto 99 che, probabilmente a causa di una svista, viene attribuito ad una nuova combinazione di conii del gruppo II del primo periodo nonostante lo stile sia assai meno essenziale e schematico nella rappresentazione in particolare del granchio. Moneta che dovrebbe essere correttamente catalogata come Westermark 196. Combinazione nota in 19 esemplari.

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https://www.sixbid.com/en/dr-busso-peus-nachf/7836/griechische-mnzen/6407370/sizilien-akragas?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false

 

Naturalmente quando si esitano migliaia di monete ogni anno un errore di catalogazione é più che comprensibile.

Giusto Archestrato

oggi il volume delle monete che transitano per il mercato e’ impressionante. Le case d’asta si attrezzano come possono. Tra l’altro non sara’ sfuggito che che sono tra i pochi datori di iavoro oggi slla ricerca di personale ?

vi e’ anche da dire che i tempi piu’ serrati e il maggior volume di aste comprime i tempi di studio e ricerca per la classificazione dei pezzi. Piu’ volte ho ‘pizzicato’ la Kuenker con classif errate o non corretti inquadramento dei pezzi. 
 

infine naturalmente i pezzi dei soliti ‘artisti’ per lo piu’ siculi che - introducendo varianti e improbabili accoppiamenti di conio ‘creano’ la variante non censita per i’illusorio sollazzo del collezionista...


Inviato

Vero é però, che se chi vende cita un conio o esemplare inedito, L interesse del pubblico sale così come anche i realizzi, pertanto, proprio perché parrebbe inedito andrebbero controllate con attenzione, chiaramente per tutelare chi acquista, che spesso va in fiducia ... si fida, lo paga molto, per poi trovarsi la sorpresa....

io quando In una vendita citano L esemplare inedito o con pedigree famoso, raddrizzo sempre le antenne... comunque vedo che sono sempre in buona compagnia... per fortuna !!

ciao

skuby

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  • 2 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Buonasera,

Torno a correggere un’attribuzione ad un nuovo conio.

Stavolta ad essere tratta in inganno è stata Nomos e la moneta un tetradramma di Akragas, il lotto 67 della prossima asta online Obolos 17.

Gli estensori del catalogo dell’asta hanno correttamente identificato il rovescio R88, notandolo nel suo primo apparire nella catena di combinazioni di conii del Corpus della Professoressa Westermark al numero 425 (O17’-R88). 

Hanno anche giustamente descritto come il conio di incudine fosse differente, ma credo non abbiano approfondito la presenza in successivi accoppiamenti del rovescio R88, che ritorna al numero 434 (O19-R88), concludendo così che si trattasse di un conio sconosciuto al Corpus sulla zecca di Akragas.

Si tratta invece di un esemplare catalogabile come Westermark 434 per l’appunto, come si può notare dalle immagini allegate.

Comprensibile la svista, dato che nell’esemplare pubblicato al numero 434 sulla tavola 30  del Corpus (ex Randazzo hoard 17) i segni di usura del conio O19 non sono ancora ben evidenti e una leggera decentratura ha un po’ camuffato la peculiare sagoma della testa dell’aquila.

Per un migliore confronto aggiungo la foto del dritto dell’esemplare 435.3 (O19-R93) del catalogo di The Coinage of Akragas, dove svariate piccole fratture sono sbocciate qua e lá, rendendo assai più chiara la corrispondenza col conio del lotto 67 di Nomos.

Interessante notare, in conclusione, come il conio R88 sia rimasto in uso col conio O19 attraverso diversi stadi di deterioramento di quest’ultimo.

 

Il bell’esemplare Obolos 17 lotto 67:

 

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https://www.sixbid.com/en/obolos/8065/greek/6629718/sicily-akragas-circa-465-4-446-bc?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false

 

L’esemplare pubblicato in The Coinage of Akragas al numero 434:
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L’esemplare Westermark 435.1, al British Museum:

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PS: tutte le immagini sono in bianco e nero per ridurne le dimensioni, altrimenti sarebbe stato impossibile postarle.

Modificato da Archestrato
Completamento e PS
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  • 3 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Buonasera,

Passato nella scorsa asta Triton XXIV di Classical Numismatic Group del 19-01-2021 al lotto 362 un didracma di Akragas proveniente da un altro accoppiamento di conii non noto al Corpus della monetazione di Akragas.

Il conio di dritto O19, noto da un solo esemplare ex Sambon del 14-03-1923 lotto 241, é qui accoppiato col rovescio R18, noto da diversi esemplari e tra i più particolari delle emissioni arcaiche della zecca akragantina.

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Di seguito l’esemplare in questione, ex Hirsch 267 del 05-05-2010 lotto 53, Ex NAC 46 del 02-04-2008 lotto 177 ed ex LHS 95 del 25-10-2005 lotto 489. Peso 8,86 g. Stima 2000$, aggiudicazione 3000$.
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https://www.cngcoins.com/Lot.aspx?LOT_ID=24715&BACK_URL=%2fPastAuction.aspx%3fAUCTION_ID%3d36%26BACK_URL%3d%2fPricesRealized.aspx%3fCONTAINER_TYPE_ID%3d3


Il video dell’esemplare:

https://cngcoins.com/photos/CNG_Links/video/Triton_XXIV/362.html

 


Come giustamente notato dalla casa d’aste non sorprende che il conio R18 si accompagni al dritto O19, in quanto dal primo sono noti diversi esemplari battuti con i conii O18 e O20.

Sorprende invece che questo esemplare sia sfuggito al catalogo del Corpus in quanto The Coinage of Akragas riporta esemplari provenienti dalle vendite LHS fino al 2008 e da quelle NAC proprio fino al 2008 con l’asta 46 (nella fattispecie il lotto 179, solamente due lotti dopo quello in questione!).

Non ho potuto fare a meno di chiedermi: svista o esclusione a priori?

 

Modificato da Archestrato

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