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Inviato
13 ore fa, Tinia Numismatica dice:

Il problema è sempre legato all’esistenza o meno di un protocollo in cui siano indicate le composizioni e gli elementi” buoni” e quelli” non buoni” , che mi risulti, ad oggi, non esiste questo protocollo o non esiste in versione cosi estesa da poter dare risposte “ assolute” come chiedeva il nostro amico. 
Ci sono vari tipi  di esami da effettuare in maniera incrociata e l’analisi dei risultati porta poi ad una indicazione piuttosto che un’altra, ma, a meno di analisi distruttive, tutte le analisi di superficie non sono 

Non esiste un protocollo, ma una lista di elementi/composti/ioni "buoni" e "non buoni" esiste. Non esistono risposte assolute ma esistono risposte e comunque le patine artificiali e quelle naturali differiscono in maniera sostanziale e profonda dal punto di vista strutturale e chimico. Quindi il colpo d'occhio in questo caso inganna, e non poco. L'analisi strumentale no.

Una serie di analisi molto semplici, poco distruttive o non invasive affatto possono darci una risposta chiara precisa e certa dell'originalità della patina, nei casi dubbi.

Diverso è  il criterio stilistico o metallico/metallurgico del tondello, qui concordo con voi ortodossi dello "stile".

E' evidente che un professionista serio dovrebbe sempre dichiarare se oltre alla moneta anche la patina o lo "strato estetico" della moneta è originale o artificiale.


Inviato
4 minuti fa, lorluke dice:

Può aiutare, in alcuni casi, ma non superare o, addirittura, sostituire il parere di un professionista. Tra l'altro, come già spiegato, non esiste (ad oggi) nessuna metodica che dia una certezza assoluta, se non (forse) attraverso la distruzione della moneta.
Mettiamo il caso, allora, che un perito dica che la moneta è un falso mentre il laboratorio non riscontri nulla di errato e incompatibile con l'autenticità del pezzo. In tal caso, chi avrebbe la meglio? La scienza pura o il parere personale del perito?

in questo caso penso -da profano- che il falsario abbia reperito metalli dell'epoca e abbia frodato anche la scienza. Difatti esperti in questo (come in altri) settore e scienziati dovrebbero essere una cosa sola. L'archeologia con la scienza pura dovrebbe andare a braccetto secondo me


Inviato (modificato)
21 minuti fa, moneta66 dice:

Non esiste un protocollo, ma una lista di elementi/composti/ioni "buoni" e "non buoni" esiste. Non esistono risposte assolute ma esistono risposte e comunque le patine artificiali e quelle naturali differiscono in maniera sostanziale e profonda dal punto di vista strutturale e chimico. Quindi il colpo d'occhio in questo caso inganna, e non poco. L'analisi strumentale no.

Una serie di analisi molto semplici, poco distruttive o non invasive affatto possono darci una risposta chiara precisa e certa dell'originalità della patina, nei casi dubbi.

Diverso è  il criterio stilistico o metallico/metallurgico del tondello, qui concordo con voi ortodossi dello "stile".

E' evidente che un professionista serio dovrebbe sempre dichiarare se oltre alla moneta anche la patina o lo "strato estetico" della moneta è originale o artificiale.

Guarda, qualche anno fa, con il

CNR di Pisa, partecipammo ad un workshop per lo sviluppo di una metodologia di riconoscimento dell’autenticità delle monete in bronzo( e anche degli oggetti)  basata sull’analisi spettrografica basata sulle emissioni di una patina sottoposta a vaporizzazione( praticamente invisibile) tramite laser .

Ovviamente, il macchinario funzionava benissimo, e analizzammo tantissimi oggetti diversi. Il problema è che a meno di errori macroscopici, presenza di alluminio, zinco nelle prime repubblicane, cesio e altre sostanze “ impossibili” , l’esame non era affidabile in assoluto neivsuoi risultati, proprio perché non esisteva, e non esiste ancora, una “tabella” da cui attingere per sapere con certezza se la tale composizione è appartenente agli oggetti autentici o a quelli no. Col Professor Palleschi rimanemmo di fornirgli quanti più possibili esempi di bronzo autentici, in qualsiasi forma, ma viste le quasi infinite variabili e la possibilità di inquinamento superficiale di bronzo autentici derivabile da maneggiamenti e restauri, il fattore di affidabilità di questo test rimaneva troppo basso per essere utilizzabile tout court. 
Una curiosità: uno degli esemplari di bronzo falsi che portammo per sottoporlo  ad esame , risulto rivestito da una patina falsa a base di zucchero e altre sostanze , tanto per dire. 
Ad oggi credo che l’idea sia stata abbandonata, ma magari, il Professore ,che fa parte dei membri del forum, potrebbe aggiornarci sullo stato attuale del progetto .....mi farebbe piacere sia risentirlo che , eventualmente, riprendere il discorso. 

Modificato da Tinia Numismatica
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Inviato
13 minuti fa, Aristarco dice:

in questo caso penso -da profano- che il falsario abbia reperito metalli dell'epoca e abbia frodato anche la scienza. Difatti esperti in questo (come in altri) settore e scienziati dovrebbero essere una cosa sola. L'archeologia con la scienza pura dovrebbe andare a braccetto secondo me

Vedo che, spesso e volentieri, consideri archeologia e numismatica come un'unica cosa, quando invece non lo sono. Forse è qui la radice del problema. Gli archeologi e i numismatici sono due categorie ben distinte di professioni, che si occupano di cose ben diverse.
Che poi ci possano essere dei punti di congiunzione, è un altro paio di maniche. Ma non sono affatto la stessa cosa. Per questo metodiche applicabili in archeologia (come la datazione col carbonio 14, la spettrometria di massa, ecc.) non si sono mai viste in campo numismatico. 

5 ore fa, Aristarco dice:

sì, cerco una valenza scientifica poiché se io mi reco da un perito ad acquistare una moneta, e quello non ha fatta una analisi scientifica di laboratorio, chi mi garantisce che non mi stia vendendo una patacca? Io posso collezionare monete anche da 40 anni , ma ovviamente se non sono un chimico e non faccio di queste analisi scientifiche, anche 40 anni fa, agli inizi sino ad ora, posso aver collezionato dei falsi, no?

Allora, credo che non acquisterai mai una moneta (se non moderna). Nessun perito si metterà a fare costose analisi di laboratorio per dimostrarti scientificamente (dati alla mano) che la moneta che vorresti comprare è autentica. Mi dispiace, ma è così...


Inviato

Bene avete fatto un workshop, quel tipo di analisi.....molto bislacca per il tipo di obiettivo cercato (autenticità della patina, di questo io parlo) non è stato in grado di dare una risposta vera.

Magari una diversa serie di analisi chimico/fisiche (quindi non solo chimiche) avrebbe dato risultati veri. Un tipo di metodologia, un solo metodo ed una sola analisi, poi quella di cui ho letto, non è detto dia i risultati attesi.

Una serie di valutazioni chimico fisiche è in grado di dare risposte più vere. Un metodo cosi sensibile applicato a bronzi antichi maneggiati e rimaneggiati..........

La moneta non è solo chimica...è anche fisica. Non esiste una tabella perchè ogni bronzo e a se, ed ogni patina deve essere analizzata in maniera specifica dal punto di vista chimico , strutturale e fisico.


Inviato (modificato)
15 minuti fa, moneta66 dice:

Bene avete fatto un workshop, quel tipo di analisi.....molto bislacca per il tipo di obiettivo cercato (autenticità della patina, di questo io parlo) non è stato in grado di dare una risposta vera.

Magari una diversa serie di analisi chimico/fisiche (quindi non solo chimiche) avrebbe dato risultati veri. Un tipo di metodologia, un solo metodo ed una sola analisi, poi quella di cui ho letto, non è detto dia i risultati attesi.

Una serie di valutazioni chimico fisiche è in grado di dare risposte più vere. Un metodo cosi sensibile applicato a bronzi antichi maneggiati e rimaneggiati..........

La moneta non è solo chimica...è anche fisica. Non esiste una tabella perchè ogni bronzo e a se, ed ogni patina deve essere analizzata in maniera specifica dal punto di vista chimico , strutturale e fisico.

“ Autenticità della patina” io parlo ... mi stupisce leggere questo distinguo... ovviamente se la patina è autentica lo è anche l’oggetto che la porta, quindi l’obiettivo era determinare l’autenticità di quest’ultimo procedendo per deduzione.... Sul fatto che sia una metodologia “ bislacca” mi piacerebbe sentire l’opinione del Prof Palleschi , che sicuramente saprebbe replicarti in modo più consono di me, visto che ne era l’ideatore e lo sviluppatore in collaborazione col MIBAC e lo staff di Ferretti al CNR di Roma .....ammiro la tua sicumera, io invece resto pieno di dubbi 

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato (modificato)
43 minuti fa, moneta66 dice:

 

La moneta non è solo chimica...è anche fisica. Non esiste una tabella perchè ogni bronzo e a se, ed ogni patina deve essere analizzata in maniera specifica dal punto di vista chimico , strutturale e fisico.

É un bel concetto, ma ho parecchi dubbi sulla sua fattibilità in concreto.., davvero tanti.

Modificato da Sirlad

Inviato
4 minuti fa, Sirlad dice:

É un bel concetto, ma ho parecchi dubbi sulla sua fattibilità in concreto.., davvero tanti.

In effetti è uno dei punti su cui siamo in accordo: non basta un esame solo, servono esami incrociati, è il risultato lo da la maggioranza delle risposte. 
L’analisi chimica ha i suoi limiti, così come quella fisica, quella strutturale e quella stilistica ... l’insieme dei responsi porta ad un giudizio o all’altro.... 

Anche perché, lo ripeto: non si lavora mai su oggetti in condizioni originali di ritrovamento( per quelli non c’è bisogno di esame) ma su oggetti puliti, trattati, restaurati, sottoposti a aggressioni chimiche, cerature protettive , patinature conservative... e chi più ne ha più ne metta....quindi un esame limitato alla superficie esterna ha una accuratezza giocoforza aleatoria..... senza contare le monete riconiate su tondello antico , che sono un bel busillis per le macchine analizzatrici. 


Inviato
1 ora fa, Tinia Numismatica dice:

“ Autenticità della patina” io parlo ...

Infatti il mio distinguo era riferito in maniera specifica alle patine, che insieme alle altre possibili valutazioni possono distinguere i seguenti casi :

Moneta originale patina originale 

Moneta fasulla passata per buona, patina artificiale ma data per buona 

Moneta originale, patina artificiale passata per buona.

Questi tre semplici casi possono essere risolti con analisi strumentali/analitiche chimico fisiche in base a quanto scritto  prima nei post precedenti.

Quando scrivo del metodo bislacco, nessuno intende sminuire il lavoro o l'emerito prof, solo è un tipo di analisi di frontiera che poco si adatta al tipo di investigazione richiesta, il prof può scrivermi quando vuole qual'è il problema? Sono opinioni e poi da quello che ho letto il metodo si è rivelato non adatto allo scopo, ovvero la redazione di : "Un protocollo standard univoco per definire con certezza l'autenticità di una moneta antica mediante un metodo strumentale innovativo"......non credo che sia mia la sicumera.

 

53 minuti fa, Sirlad dice:

É un bel concetto, ma ho parecchi dubbi sulla sua fattibilità in concreto.., davvero tanti.

E' fattibile basta NON aspettarsi tabelle o protocolli standard, magari solo una flow-chart logico deduttiva dei diversi step prevedibili. Ma non è impossibile, sicuramente è poco praticabile in serie e di certo più costosa di una singola analisi. Ho dei dubbi più sulla concretezza (superare i diversi ostacoli) che non sulla fattibilità.


Inviato (modificato)
27 minuti fa, moneta66 dice:

Infatti il mio distinguo era riferito in maniera specifica alle patine, che insieme alle altre possibili valutazioni possono distinguere i seguenti casi :

Moneta originale patina originale 

Moneta fasulla passata per buona, patina artificiale ma data per buona 

Moneta originale, patina artificiale passata per buona.

Questi tre semplici casi possono essere risolti con analisi strumentali/analitiche chimico fisiche in base a quanto scritto  prima nei post precedenti.

Quando scrivo del metodo bislacco, nessuno intende sminuire il lavoro o l'emerito prof, solo è un tipo di analisi di frontiera che poco si adatta al tipo di investigazione richiesta, il prof può scrivermi quando vuole qual'è il problema? Sono opinioni e poi da quello che ho letto il metodo si è rivelato non adatto allo scopo, ovvero la redazione di : "Un protocollo standard univoco per definire con certezza l'autenticità di una moneta antica mediante un metodo strumentale innovativo"......non credo che sia mia la sicumera.

 

E' fattibile basta NON aspettarsi tabelle o protocolli standard, magari solo una flow-chart logico deduttiva dei diversi step prevedibili. Ma non è impossibile, sicuramente è poco praticabile in serie e di certo più costosa di una singola analisi. Ho dei dubbi più sulla concretezza (superare i diversi ostacoli) che non sulla fattibilità.

Manca:

 moneta autentica riconiata ai tipi più rari....

moneta autentica modificata morfologicamente 

moneta autentica con stripping 

 

 

 

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato
29 minuti fa, moneta66 dice:

 

 

E' fattibile basta NON aspettarsi tabelle o protocolli standard, magari solo una flow-chart logico deduttiva dei diversi step prevedibili. Ma non è impossibile, sicuramente è poco praticabile in serie e di certo più costosa di una singola analisi. Ho dei dubbi più sulla concretezza (superare i diversi ostacoli) che non sulla fattibilità.

In pratica è il punto su cui siamo in accordo : l’integrazione di diverse analisi ognuna a supporto delle altre per ridurre il grado di fallacità della singola analisi.

ma non è quello che chiedeva aristarco  


Inviato (modificato)

@Tinia NumismaticaPer la moneta riconiata in tipi più raro chiedo  ma la patina ?  E lo stile ? E' forse questo caso il più insidioso che deve essere studiato valutando in primi l'aspetto stilistico/numismatico e poi il tecnico chimico/fisico.

Di certo una moneta riconiata avrà sicuramente delle singolarità chimico fisiche uniche. Non conosco e non mi sono mai imbattuto in monete di questo tipo, il riconio viene fatto con tondello spatinato o direttamente con il pezzo in patina ?

Modificato da moneta66
@tinia

Inviato (modificato)
8 minuti fa, moneta66 dice:

@Tinia NumismaticaPer la moneta riconiata in tipi più raro chiedo  ma la patina ?  E lo stile ? E' forse questo caso il più insidioso che deve essere studiato valutando in primi l'aspetto stilistico/numismatico e poi il tecnico chimico/fisico.

Di certo una moneta riconiata avrà sicuramente delle singolarità chimico fisiche uniche. Non conosco e non mi sono mai imbattuto in monete di questo tipo, il riconio viene fatto con tondello spatinato o direttamente con il pezzo in patina ?

La patina è quella originale. Chimicamente è inalterata. 
La riconiatura viene fatta su tondello con patina originale. 
Al massimo usando dei fissativi per ridurre la frammentazione e renderla plasmabile, ma sono tutte sostanze  che si ritrovano anche sulle monete autentiche di collezione museale. Quindi la loro presenza non è significativa.

usano monete fortemente usurate in cui il disegno originale sia praticamente evanide. 
In passato usavano gli assi onciali , ma cadevano sull’analisi morfologica del bordo 

Modificato da Tinia Numismatica

Inviato
7 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

La patina è quella originale. Chimicamente è inalterata. 
La riconiatura viene fatta su tondello con patina originale. 
Al massimo usando dei fissativi per ridurre la frammentazione e renderla plasmabile, ma sono tutte sostanze  che si ritrovano anche sulle monete autentiche di collezione museale. Quindi la loro presenza non è significativa.

usano monete fortemente usurate in cui il disegno originale sia praticamente evanide. 
In passato usavano gli assi onciali , ma cadevano sull’analisi morfologica del bordo 

Ma queste bande criminali (perché di questo si tratta) non sono conosciute nell’ambiente?

Sembra un po’ strano possano fare simili nefandezze sempre nell’ombra...

 


Inviato
Adesso, Sirlad dice:

Ma queste bande criminali (perché di questo si tratta) non sono conosciute nell’ambiente?

Sembra un po’ strano possano fare simili nefandezze sempre nell’ombra...

 

Le conosci sempre a danni fatti..... e non sono sempre gli stessi... la più vecchia moneta realizzata con quel sistema che abbia potuto vedere era stata acquisita dal museo nel 1770 , quindi in ere ben lontane da noi.... dubito fossero Highlanders , per cui il metodo è stato ereditato o riscoperto nel tempo. 


Inviato

Quello che fa specie è che questi tarocchi (di svariate migliaia di euro) compaiono con una certa frequenza in aste anche blasonate, bisognerebbe prestare una attenzione nettamente migliore.


Inviato
9 minuti fa, Sirlad dice:

Quello che fa specie è che questi tarocchi (di svariate migliaia di euro) compaiono con una certa frequenza in aste anche blasonate, bisognerebbe prestare una attenzione nettamente migliore.

A volte non basta 


Inviato
19 minuti fa, Tinia Numismatica dice:

Le conosci sempre a danni fatti..... e non sono sempre gli stessi... la più vecchia moneta realizzata con quel sistema che abbia potuto vedere era stata acquisita dal museo nel 1770 , quindi in ere ben lontane da noi.... dubito fossero Highlanders , per cui il metodo è stato ereditato o riscoperto nel tempo. 

quindi i musei che ora hanno delle collezioni da secoli, o hanno acquistate collezioni secolari, fanno dei controlli almeno? 


Inviato
2 ore fa, Aristarco dice:

quindi i musei che ora hanno delle collezioni da secoli, o hanno acquistate collezioni secolari, fanno dei controlli almeno? 

Man mano che pubblicano le collezioni lo fanno, ma le pubblicano a rilento e se non hanno l’ausilio di qualche numismatico professionista che si accorge che qualcosa non va e richiede magari un supplemento di analisi, di solito vengono pubblicati anche i falsi involontariamente. 

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Inviato
4 ore fa, moneta66 dice:

@Tinia NumismaticaPer la moneta riconiata in tipi più raro chiedo  ma la patina ?  E lo stile ? E' forse questo caso il più insidioso che deve essere studiato valutando in primi l'aspetto stilistico/numismatico e poi il tecnico chimico/fisico.

Di certo una moneta riconiata avrà sicuramente delle singolarità chimico fisiche uniche. Non conosco e non mi sono mai imbattuto in monete di questo tipo, il riconio viene fatto con tondello spatinato o direttamente con il pezzo in patina ?

Non tanto chimiche quanto fisiche

perche’ un conto e’ la coniazione a martello un altro quella a pressa. 
ed e’ proprio questo il punto: il falso perfetto ( con buona pace di Aristarco ☺️) non esiste. Semplicemente perche qualcosa che e’ stato creato 2000 anni fa non puo’ essere ricreato identico oggi. Ad esempio la forza applicata per creare un tondello coniato e’ diversa anche se si usa il medesimo metallo antico. Il conio e’ necessariamente diverso ( anche se si avvicina molto) e cosi via per molti altri Particolari che e’ sano non specificare.
la patina, che interessa le monete in bronzo, molto poco quelle in argento, zero quelle in oro, con la coniazione a pressa subisce spesso danni e le ricostruzioni si vedono eccome.. 

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Inviato

vediamo or dunque se la mia mente labile ha ben compreso:

1) non sono gli archeologi a studiare le monete ma i periti ; ciò non toglie che un archeologo possa specializzarsi anche in numismatica classica, medievale ecc

2) conta  , per riconoscere i falsi, una ottima dose di esperienza e di studi che hanno appunto gli studiosi numismatici / periti

3) la scienza pura può sì dar manforte ma abbinata all'esperienza

4) il perito studia sia su monete false che autentiche riconoscendone (grazie anche all'ausilio di indagini fisico chimiche -penso che un perito studi anche ciò- ) le differenze  


Inviato (modificato)
4 ore fa, Aristarco dice:

vediamo or dunque se la mia mente labile ha ben compreso:

1) non sono gli archeologi a studiare le monete ma i periti ; ciò non toglie che un archeologo possa specializzarsi anche in numismatica classica, medievale ecc

2) conta  , per riconoscere i falsi, una ottima dose di esperienza e di studi che hanno appunto gli studiosi numismatici / periti

3) la scienza pura può sì dar manforte ma abbinata all'esperienza

4) il perito studia sia su monete false che autentiche riconoscendone (grazie anche all'ausilio di indagini fisico chimiche -penso che un perito studi anche ciò- ) le differenze

Il perito è solo una tra le possibili categorie di studiosi di monete, ve ne sono altre sia a carattere professionale che dilettantistico, commercianti, professori universitari, studiosi collezionisti... Aggiungerei che questi ultimi in alcuni casi possono avere delle competenze su determinate monetazioni che tanti periti ufficiali non hanno, tenuto anche conto che in Italia non esistono percorsi formativi per l'attività di perito numismatico... 

Modificato da talpa
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Inviato

Direi che Talpa ha ben sintetizzato 

non vorrei che Aristarco abbia enfatizzato eccessivamente la figura del perito che resta importante ma e’ piu’ che altro specialistica con una funzione ben determinata e circoscritta. Inoltre assai rare sono le perizie riguardanti monetd antiche mentre molto ma molto piu’ abbondanti quelle relative alld monete moderne, in particolare del Regno. Anche questo significhera’ qualcosa..
chi conosce bene le monete e’
- lo studioso che vi si dedica e le conosce meglio sotto un profilo di ricerca 

- il mercante che conosce pregi e difetti delle monete forse meglio di chiunque altro e sa distinguere il buono dal non buono grazie alla possibilità di vedere - piu’ monete di tutti

- il collezionista che le ama e l  ed raccoglie e spesso le studia anche arrivando a coglierne dati e aspetti nascosti dedicandosi con passione allo studio della moneta e alla costruzione di una collezione che riflette la sua personalità... poi 

come si vede il mondo e’ molto piu’ variegato e complesso che non una - o poche - semplici categorie ....


Inviato (modificato)
Il 3/9/2020 alle 12:08, Aristarco dice:

Sicuramente l'esperienza conta, ma se la scienza pura può dar manforte -come già da- all'archeologia perché no? C14 con calibrazione dendrocronologica , termoluminescenza , tefrocronologia, spettrometria di massa, spettroscopia di Raman ecc hanno dato manforte alla veridicità di ciò che si trovava.

Ciao Alessandro.

Cerco di risponderti qui alla tua domanda, relativa sull'invecchiamento presente su monete (genuine), dal punto di vista chimico,  fattami qualche giorno fa.

 A differenza dell'oro, l'argento e il bronzo si comportano nel tempo, diversamente. 

Le monete in argento, a secondo il luogo e di come si trovavano al momento del ritrovamento, esempio....... Interrata, a che profondità, tipologia chimica del terreno, umidità , caldo, freddo ecc. ecc. Ci arriverà una moneta in argento, con una protezione di solfuro d'argento, o una protezione di cloruro d'argento, ci può arrivare allo stato per come era quando circolava, perché interrato in un contenitore ben sigillato. 

Queste ultime , sono le più difficili, poiché non hanno emesso nessuna reazione chimico/fisica, a differenza di quelle ossidate, che per liberarle, occorre una pulitura spesso chimica. A questo punto, molti elementi chimici, non corrisponderanno a quelle arrivate senza ossidazioni.

Più o meno, per le monete in bronzo, un sesterzio rinvenuto nel Tevere.....non ha patina ed è allo stato naturale, perché insabbiato nel fiume, non ha avuto ( il bronzo) la necessità di auto proteggersi dagli eventi chimici/fisici. 

Sesterzi o altri bronzi, provenienti da ritrovamenti interrati, il bronzo si è auto protetto con varie tipologie di patina, per colore, per spessore, o per malattie ( cancro o peste del bronzo).

Teniamoci fuori dall'oro, poiché non è attaccato da elementi chimici, tali da corroderlo.

Ora alla tua domanda se sull'argento e sul bronzo, possono essere ricreate artificialmente.......SI , ma....... riconoscibile. Certamente non da te, o da un commerciante, o anche da un modesto Perito.

Un bravo Perito, sa riconoscere. Cosi un ottimo restauratore/ pulitore.

Al momento attuale, non ci sono esami che possano convalidare se una moneta è nata in quel periodo che è stata emessa, ovvero "genuina".

Poi ognuno di noi, con il tempo si fa una formazione, in base all'esperienza che si accumula con gli anni, spesso in confronti con terzi, si hanno riscontri o opinioni diverse.

Saluti Gionnysicily.

 

 

Modificato da gionnysicily
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Inviato
7 ore fa, gionnysicily dice:

 

Al momento attuale, non ci sono esami che possano convalidare se una moneta è nata in quel periodo che è stata emessa, ovvero "genuina".

 

 

Grazie tante per questa tua risposta :)

Per quanto riguarda i Periti, ovviamente io faccio riferimento sempre e solo -quando parlo- a periti con la P maiuscola. 

Per la genuinità della moneta, salvo quella in stratigrafia intatta, le altre che sono studiate a quel che comprendo sono in collezioni museali, quindi deduco che i falsi si riconoscerebbero giacché se in luogo museale da, non so, 50 anni, anche il falsario di 50 anni fa era indietro rispetto alla contemporaneità di oggi.

Quindi se non vi sono esami che possano convalidare la nascita della moneta, non so, al tempo di Costantino il Grande, se fuori da stratigrafia, il Perito come fa a sapere che sia d'epoca costantiniana? Stile ? Patina se per argento e bronzo? Conformità con le monete e museali e di ritrovamenti archeologici? Poiché penso che un buon Perito studi anche le monete genuine ma tratte da ritrovamenti archeologici


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