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Un piccolo e prezioso TESORO DI MONETE dal Golfo di Orosei


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Un piccolo e prezioso TESORO DI MONETE dal Golfo di Orosei

Segnalato da un turista tedesco nel 2019, il tesoro di monete svelato pochi giorni fa da Carabinieri e Soprintendenza | Quarantasei esemplari per un naufragio ancora misterioso

Le cristalline acque della Sardegna continuano a regalarci sorprese piacevoli, non solo se come turisti abbiamo la fortuna di poterle apprezzare, assieme all’isola che circondano, durante le vacanze estive.

Quarantasei esemplari dal Golfo di Orosei

E’ infatti notizia recente che un piccolo tesoro di monete, costituito da 32 esemplari in oro (27 spagnoli, 3 francesi e 2 piemontesi) e 14 in argento (tutti spagnoli), è stato recuperato dai sommozzatori dei Carabinieri di Cagliari, assieme agli esperti archeologi della Soprintendenza di Sassari e Nuoro, nel golfo di Orosei.

Le prime undici monete erano state notate circa un anno fa, durante un’immersione, da un turista tedesco che le aveva segnalate alle autorità e la successiva campagna di rilevazioni e ricerca si è prolungata per tutta l’estate del 2019, sia sulle aree marine protette che nei già noti archeologici subacquei del Golfo di Orosei.

Oltre alle monete sono stati recuperati anche frammenti ceramici di anfore, uno in ceramica decorata asmalti e uno di metallo, tutti di presunta epoca romana; inoltre, dai fondali sono riemersi  un fodero di spada e alcune suppellettili, senza dimenticare un timone che si suppone possa essere appartenuto ad un veliero spagnolo.

Proprio questo è risultato l’elemento chiave che ha portato gli archeologi ad ipotizzare che le monete siano finite in mare in seguito al naufragio di una nave che lo trasportava, la quale potrebbe aver urtato contro un gruppo di scogli. Non è stato possibile, invece, stabilire il punto esatto del naufragio.

Oro e argento da un naufragio di inizio Settecento

Mentre le monete in oro sono tornate alla luce in tutto il loro splendore, quelle d’argento hanno subito l’azione corrosiva del mare e, per i necessari restauri, sono state affidate alla Soprintendenza. “E’ uno dei ritrovamenti di reperti nel Mare Mediterraneo tra i più importanti di sempre”, ha dichiarato il soprintendente per Sassari e Nuoro ai beni archeologici, belle arti e paesaggio Bruno Billeci.

L’ipotesi più plausibile è che le monete siano finite in fondo al Golfo di Orosei all’inizio del XVIII secolo: “Abbiamo condotto l’attività di controllo con i funzionari e tecnici responsabili di archeologia subacquea – ha dichiarato ancora Billeci – e le monete ritrovate sono variamente datate dal 1556 al 1712”. Secondo il funzionario, inoltre, “Sul mercato qualcuna di esse vale sino a 200 mila euro”.

I reperti, ritenuti di eccezionale valore storico-archeologico, sono stati affidati in custodia ai ricercatori della Soprintendenza per stabilirne con esattezza l’epoca e studiarne la provenienza ed il contesto di rinvenimento. Il sito archeologico sottomarino, la cui ubicazione esatta non è ovviamente stata svelata, sarà sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza di Sassari e Nuoro.

Un turista (tedesco), esempio di senso civico

“La legge stabilisce che allo scopritore fortuito vada un quarto del valore dei beni ritrovati”, hanno infine riferito gli investigatori, parlando del turista tedesco in vacanza in Sardegna che ha trovato i primi undici esemplari del tesoro di monete del Golfo di Orosei.

E proprio sull’atteggiamento del turista si sono soffermati sia Billeci che il comandante del Reparto investigativo provinciale di Nuoro, maggiore Michele Cappa: “È uno di quei casi in cui sono risultati determinanti il senso civico di una persona e la collaborazione tra istituzioni, in questo caso i Carabinieri e la Soprintendenza”.

“Con l’azione degli archeologi marini – ha infine ribadito il soprintendente – vogliamo ora individuare il punto esatto in cui l’imbarcazione ha urtato sullo scoglio e capire anche di che nave si trattava e quale rotta stava percorrendo”.

https://www.cronacanumismatica.com/un-piccolo-e-prezioso-tesoro-di-monete-dal-golfo-di-orosei/

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Modificato da ARES III

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Il video pubblicato da Cronache nuoresi

Ed ecco, grazie al sito Cronache nuoresi, un video della conferenza stampa di presentazione arricchito da immagini girate dai Carabinieri che hanno effettuato il recupero.

 

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Sardegna, recuperato un tesoro di antiche monete d’oro nei fondali del golfo di Orosei

I sommozzatori dei carabinieri del nucleo di Cagliari, con i colleghi della Soprintendenza di Sassari e Nuoro, hanno ripescato 32 monete d’oro e 14 d’argento di origine spagnola, datate fra il 1556 e il 1712

NUORO - Un tesoro, costituito da 32 monete d’oro e 14 d’argento, è stato recuperato dai sommozzatori dei carabinieri del nucleo di Cagliari, con i colleghi della Soprintendenza di Sassari e Nuoro, nel golfo di Orosei (Nuoro). Le prime undici monete erano state notate circa un anno fa, durante un'immersione, da un turista tedesco che le aveva segnalate alle forze dell'ordine. 

La campagna di rilevazioni si è protratta per tutta l’estate 2019, con monitoraggio delle aree marine protette e dei siti archeologici subacquei del Golfo di Orosei.

L’ipotesi è che il tesoro sia finito in mare in seguito al naufragio di una nave spagnola che lo trasportava, dopo aver urtato contro un gruppo di scogli. Non è possibile, tuttavia, stabilire la zona precisa del naufragio, al momento sono infatti ancora in corso le attività investigative.

Oltre alle monete sono stati recuperati anche tre frammenti ceramici di anfore, un frammento di ceramica decorata con smalti e uno di metallo, tutti di presunta epoca romana, e poi ancora  un fodero di spada e alcune suppellettili. Inoltre i sub hanno individuato anche un grande timone appartenente a una nave spagnola del XVII secolo.

Le 14 monete d'argento hanno subito tutta l'azione corrosiva del mare. Per questo sono state affidate al centro di restauro della Soprintendenza, nella frazione di Li Punti, a Sassari.

"E' uno dei ritrovamenti di reperti nel mare Mediterraneo tra i più importanti di sempre" -  ha sottolineato Bruno Billeci, soprintendente di Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro. "Alcune delle 32 monete d'oro" -  ha aggiunto Billeci - “sono state coniate nel periodo stesso del naufragio, considerato che è ancora integro il filo del conio, che in genere dopo 4,5 anni si arrotonda. Nel mercato qualcuna di esse vale sino a 200 mila euro".

"Con l'azione degli archeologi marini" -  ha infine annunciato il soprintendente -  "vogliamo ora individuare il punto esatto in cui l'imbarcazione ha urtato sullo scoglio e capire anche di che nave si trattava e quale rotta stava percorrendo"

I reperti, ritenuti di eccezionale valore storico-scientifico, sono stati affidati in custodia ai funzionari-archeologi per stabilirne con esattezza l'epoca e studiarne la provenienza e il contesto di rinvenimento. Il sito archeologico sottomarino sarà sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza di Sassari. 

http://artemagazine.it/dal-territorio/item/11546-sardegna-recuperato-un-tesoro-di-antiche-monete-d-oro-nei-fondali-del-golfo-di-orosei

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Sardegna, sub dei carabinieri recuperano monete datate tra il XVI e il XVIII secolo.

I sommozzatori hanno portato in superficie, nella zona del golfo di Orosei, un tesoro di suppellettili e monete databili fra il 1556 e il 1712. L’ipotesi è che i reperti siano stati persi da una nave spagnola naufragata dopo un urto con uno scoglio. "È uno dei ritrovamenti di reperti nel mare Mediterraneo tra i più importanti di sempre” ha detto Bruno Billeci, soprintendente di Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, spiegando che qualcuna delle monete “vale sino a 200mila euro"

Un “tesoro” di 32 monete d'oro e 14 d'argento di origine spagnola, datate fra il 1556 e il 1712, è stato recuperato dai sommozzatori dei carabinieri del nucleo di Cagliari, con i colleghi della Soprintendenza di Sassari e Nuoro, nel golfo di Orosei. Il primo ad accorgersi che sul fondo del mare c’erano i reperti è stato, un anno fa, un turista tedesco che stava effettuando un’immersione e ha fatto una segnalazione alle forze dell'ordine. La maggior parte delle monete raccolte dai fondali del Golfo di Orosei è spagnola, coniata nelle colonie dell'impero, tre sono francesi e due di conio piemontese.

I reperti ritrovati

Oltre alle monete, i sub hanno portato in superficie anche un fodero di spada, alcune suppellettili e tre frammenti ceramici di anfore, un frammento di ceramica decorata con smalti e uno di metallo, tutti di presunta epoca romana. Inoltre hanno individuato un grosso timone, di quasi 5 metri, presumibilmente di una nave spagnola del XVII secolo. Il tesoro infatti sarebbe stato perso in un naufragio da un'imbarcazione spagnola, dopo l'urto su uno scoglio, con molta probabilità intorno all'anno 1712. Non si conosce la zona precisa, in quanto ancora sono in corso attività investigative. La campagna di prospezioni archeologiche marine si è protratta per tutta l'estate del 2019, con servizi straordinari di controllo e monitoraggio delle aree marine protette e dei siti archeologici subacquei del Golfo di Orosei. I reperti recuperati, che sono stati affidati in custodia ai funzionari-archeologi per stabilirne con esattezza l'epoca e studiarne la provenienza e il contesto di rinvenimento, sono ritenuti di eccezionale valore storico-scientifico. Il sito archeologico sottomarino sarà sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza di Sassari.

“Qualche moneta vale fino a 200mila euro”

"È uno dei ritrovamenti di reperti nel mare Mediterraneo tra i più importanti di sempre", ha sottolineato Bruno Billeci, soprintendente di Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro. "Alcune delle 32 monete d'oro - ha spiegato Billeci - sono state coniate nel periodo stesso del naufragio, considerato che è ancora integro il filo del conio, che in genere dopo 4,5 anni si arrotonda. Nel mercato qualcuna di esse vale sino a 200mila euro". Le 14 monete d'argento hanno subito tutta l'azione corrosiva del mare, per questo sono state affidate al centro di restauro della Soprintendenza, nella frazione di Li Punti, a Sassari. "Tutti i pezzi erano parte di una riserva aurea - precisa il soprintendente Billeci - che veniva utilizzata per le attività economiche".

Allo scopritore va un quarto del valore dei beni ritrovati

"La legge stabilisce che allo scopritore fortuito vada un quarto del valore dei beni ritrovati", hanno riferito oggi gli investigatori, parlando del turista tedesco in vacanza in Sardegna che ha trovato le prime 11 monete. E proprio sull'atteggiamento del turista si sono soffermati Billeci e il comandante del Reparto investigativo provinciale di Nuoro, maggiore Michele Cappa: "È uno di quei casi in cui sono risultati determinanti il senso civico di una persona e la collaborazione tra istituzioni, in questo caso i carabinieri e la soprintendenza". "Con l'azione degli archeologi marini - ha annunciato il soprintendente - vogliamo ora individuare il punto esatto in cui l'imbarcazione ha urtato sullo scoglio e capire anche di che nave si trattava e quale rotta stava percorrendo".

https://tg24.sky.it/cronaca/2020/07/31/sardegna-tesoro-monete-sub-video/amp

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