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Inviato
1 ora fa, LOBU dice:

ritratto tanto brutto quanto realistico, come opera di scherno verso il re... 

È inverosimile che un funzionario di un certo livello nominato direttamente dal Re volesse schernire il proprio sovrano rischiando di inciampare nel reato di lesa maestà, uno dei più gravi.

Ricordo che durante la Repubblica Napoletana il Planelli fu fedele al re, tanto che venne riconfermato al suo ritorno sul trono napoletano.

E non mi fermo qui. Il Planelli rassegnò le dimissioni al re dalla carica di maestro di zecca per motivi di salute - l'esalazone di fumi tossici provenienti dalla lavorazione dei metalli aggravarono la sua già precaria salute -  ma Ferdinando le rifiutò, come provato da questo documento.

La lealtà del Planelli verso la Corona è fuori discussione.

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Fonti: ASNA; Mellace R. "Antonio Planelli, un intellettuale illuminista nella Napoli di Ferdinando IV"; Prota C. "Monetazione di Napoli negli anni 1791 e 1799".

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Inviato

Ripensandoci, credo che la mia prima ipotesi non sia plausibile, per il fatto che questo non può essere il primo conio del 1795, perché il Planelli non avrebbe mai presentato questa moneta - con la "C biforcuta" in legenda - come progetto per le Piastre del 9° tipo. Per inciso, il Re doveva approvare il progetto di ogni nuovo tipo di moneta, visionando un campione di una manciata di monete, poi si seguiva quel progetto per tutti i conii di quell'anno e per gli anni successivi, fino a quando non si decideva di realizzare un nuovo tipo di moneta, per cui serviva un'altra volta l'autorizzazione del sovrano. Quindi, penso che tra le mie due ipotesi, la seconda sia la più verosimile (vedi massoneria).

In quegli anni comandava la massone Regina Maria Carolina... basterebbe studiare la storia. Tutto ciò che si legge sui documenti fu approvato dalla Regina e non dal Re.


Inviato

[...] Molto vicina alla massoneria, favorì le logge e la fondazione della Gran Loggia nazionale. Dopo aver partorito il primo figlio maschio, Carlo Tito (Carlo Francesco), rivendicò nel febbraio 1776 il diritto, sancito nel contratto di nozze, di entrare a far parte del Consiglio di Stato dopo la nascita dell’erede al trono. Usò allora il suo accresciuto peso politico per rompere i legami con la Spagna e incrementare quelli con l’Austria e l’Inghilterra. [...] 


Inviato

[...] Cruciale per Planelli fu l’ambiente riformatore e massonico. Villarosa (1834, pp. 270, 273) lo dipinge come il beniamino delle consorterie scientifico-letterarie, «essendo i suoi discorsi sempre conditi di Attico lepore». Cuore dell’attività era il salotto di Antonio di Gennaro duca di Belforte, aperto tra il 1776 e il 1787 circa a Mergellina. Alla libera muratoria Planelli aderì nel 1780 circa (nelle liste del 1782 e 1784 della loggia ‘La vittoria’ è terzo maestro). Gli ambienti massonici, apprezzati dalla regina Maria Carolina e dal segretario di Stato John Acton, furono lo sfondo dei rapporti con Ippolito Pindemonte, dal 1779, e soprattutto con Aurelio de’ Giorgi Bertòla, che a Planelli dedicò le Odi XXIII e XXIV (1777) e la IV delle Lettere campestri (1783; Bertòla de’ Giorgi, II, 1785, pp. 81-85, 164-176; vivaci memorie di quei giorni nel carteggio Amaduzzi - Bertòla de’ Giorgi, 2005, ad ind., ma cfr. anche Bertòla de’ Giorgi, 1982, p. 112; Luzzitelli, 1987, pp. 25, 209, 212; e Fedi, 2004, pp. 78 s., 90 s.). [...] 

[...] 

La Corona reclutò Planelli il 24 luglio 1790 nominandolo maestro, cioè direttore, della Zecca. Nell’emergenza della contrapposizione alla Francia, per assicurare liquidità allo Stato nel 1792 Planelli propose al Consiglio delle finanze «di ridurre in verghe l’argento dei privati, di saggiarlo, pesarlo, valutarlo e inviarlo ai banchi perché lo custodissero, in cambio di numerario»: proposta subito accolta (cfr. Maiello, 1980, pp. 32-34).

Accusato nel 1794 di sostegno a una rivolta giacobina, fu assolto e conservò la carica fino al 1802. Rifiutatosi di prestare servizio per la Repubblica, al ritorno dei Borboni, il 28 giugno 1799 fu reintegrato. Il re incaricò Planelli di organizzare e dirigere il Real Museo mineralogico, che aprì nel 1801; nel 1802 Planelli entrò nella giunta per la catalogazione della Biblioteca reale.

Secondo Villarosa (1834, p. 274), «l’aver dovuto dimorare nella casa annessa alla R. Zecca, ove l’esalazione della liquefazione del rame e di altri metalli rende quell’abitazione poco salutare, gli fé accrescere il male ne’ nervi».

Morì a Napoli il 13 marzo 1803 (Bellucci La Salandra, 1935, p. 16; per altri il 6: cfr. Di Castiglione, 2008, p. 376). La salma fu inumata nella chiesa dell’Ordine gerosolomitano di S. Giovanni a Mare. [...] 

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Inviato

Buonasera Sezione.

Ferdinando IV 

Cavalli 3

1788

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Inviato

Buonasera  a tutti, complimenti per questa discussione molto interessante e con monete bellissime, do anche io il mio contributo postando un mio  ducato di Filippo II non censito sul Magliocca con una simbologia sotto il busto sicuramente molto rara.

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Inviato
1 ora fa, Oppiano dice:

Buonasera sezione,

Un Tari’ di Filippo III recentemente acquisito.

AG (g 5,84).

Saluti.

/

 

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Moneta di notevole interesse e  ritratto di Filippo III molto bello...

Complimenti...

  • Grazie 1

Inviato
Il 26/3/2023 alle 21:04, dupondio dice:

Buonasera  a tutti, complimenti per questa discussione molto interessante e con monete bellissime, do anche io il mio contributo postando un mio  ducato di Filippo II non censito sul Magliocca con una simbologia sotto il busto sicuramente molto rara.

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Complimenti per questo ducato in ottima conservazione e tondello pressoché integro,stavo notando il simbolo sotto al busto a destra,non è semplice classificarlo con certezza ma se proprio dovessi sbilanciarmi direi che si tratta di due rametti di ulivo che rappresenterebbero,tra le altre cose,la forza,la fede e il coraggio ...

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Supporter
Inviato

Salve. Condivido una moneta che a me piace molto. D'altra parte, se l'ho acquistata...

Si tratta di un 4 tornesi del 1799 - Repubblica Napoletana-. E' pubblicata e, per la precisione, è pubblicata sul  " Manuale delle monete di Napoli 1674-1860", al numero 376 di pagina 209.

Visto che ho finito di fare il panegirico della mia moneta, approfitto della occasione per rinnovare ad Oppiano tutti i miei complimenti per le monete sopra postate.

Un caro saluto.

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Inviato
18 ore fa, gennydbmoney dice:

Complimenti per questo ducato in ottima conservazione e tondello pressoché integro,stavo notando il simbolo sotto al busto a destra,non è semplice classificarlo con certezza ma se proprio dovessi sbilanciarmi direi che si tratta di due rametti di ulivo che rappresenterebbero,tra le altre cose,la forza,la fede e il coraggio ...

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Buongiorno, ipotesi molto interessante la Sua, grazie mille, apprezzo molto il Suo aiuto per cercare di classificare i simboli. Secondo Lei che possibilità' ci sono che le figure riprendano le bacche della ghirlanda/corona ornamentale al rovescio?

Mi sembrano molto simili.

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Inviato

Buongiorno a tutti, condivido volentieri con voi anche un mio 1/2 ducato di Napoli di Filippo II di 14,84 gr. proveniente da una vecchissima collezione con una patina molto  riposata.

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Inviato
14 minuti fa, dupondio dice:

Buongiorno a tutti, condivido volentieri con voi anche un mio 1/2 ducato di Napoli di Filippo II di 14,84 gr. proveniente da una vecchissima collezione con una patina molto  riposata.

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Buon pomeriggio,  che dire... hai tutta la mia sana Fraterna invidia.  Un esemplare a dir poco eccezionale. Bellissima patina, bel flan , tondello integro, perfettamente apprezzabile in ogni suo dettaglio.  Un diritto e un rovescio che non è facile da trovare in questa conservazione.  Complimenti. 

Saluti 

Alberto

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Inviato
3 ore fa, dupondio dice:

apprezzo molto il Suo aiuto per cercare di classificare i simboli.

Mi fa molto piacere,ma per favore dammi del tu...

 

3 ore fa, dupondio dice:

che possibilità' ci sono che le figure riprendano le bacche della ghirlanda/corona ornamentale al rovescio

Le possibilità ci sono eccome, inoltre le bacche potrebbero rappresentare la ricchezza dell'impero spagnolo ...

 

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Inviato
4 ore fa, dupondio dice:

Buongiorno a tutti, condivido volentieri con voi anche un mio 1/2 ducato di Napoli di Filippo II di 14,84 gr. proveniente da una vecchissima collezione con una patina molto  riposata.

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Bello anche questo mezzo ducato, ecco il mio con variazione in legenda...

Il diverso colore tra dritto e rovescio non è un problema della foto, è proprio così...

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Inviato
20 minuti fa, gennydbmoney dice:

Bello anche questo mezzo ducato, ecco il mio con variazione in legenda...

Il diverso colore tra dritto e rovescio non è un problema della foto, è proprio così...

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Bellissimo complimenti .

  • Grazie 1

Inviato

Buongiorno a tutti, oggi condivido volentieri con voi un mio Carlino di Carlo V d'Asburgo (1516-1556),

Monetazione 1° periodo 1516-1527 - 3,55gr. - Magliocca 51 (R4)

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Inviato
58 minuti fa, dupondio dice:

Buongiorno a tutti, oggi condivido volentieri con voi un mio Carlino di Carlo V d'Asburgo (1516-1556),

Monetazione 1° periodo 1516-1527 - 3,55gr. - Magliocca 51 (R4)

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Anche qui bellissimo ritratto giovanile del Re dove è già prominente il cosiddetto "mento asburgico"...

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Supporter
Inviato

Non c’è traccia della data al dritto sotto il busto, il rovescio è un po’ vuoto, ma si tratta di una moneta estremamente rara, di particolare interesse e dalla identificazione comunque certa. 
Una bella moneta, una moneta di grande fascino. Ti rinnovo i miei complimenti. Saluti.


Supporter
Inviato
Adesso, Releo dice:

Non c’è traccia della data al dritto sotto il busto, il rovescio è un po’ vuoto, ma si tratta di una moneta estremamente rara, di particolare interesse e dalla identificazione comunque certa. 
Una bella moneta, una moneta di grande fascino. Ti rinnovo i miei complimenti. Saluti.

 

Grazie. Non ero molto convinto.


Inviato

Buongiorno a tutti, oggi condivido con voi un mio mezzo Ducato di Carlo V,  14,9 gr.  "Magliocca 31"

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Inviato
37 minuti fa, dupondio dice:

"Magliocca 31"

Sicuro?...


Inviato (modificato)
1 ora fa, gennydbmoney dice:

Sicuro?...

 

Cosi è stata classificata sul cartellino ma hai ragione non è 31, questo ha lo stemma piccolo mentre nel 31 è grande.

Sembra un ibrido tra il 30 ed il 32/1 solo che ha il collo ancora più corto, anche rispetto al 30, tu come lo classificheresti??

Modificato da dupondio
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Inviato
1 ora fa, dupondio dice:

Cosi è stata classificata sul cartellino ma hai ragione non è 31, questo ha lo stemma piccolo mentre nel 31 è grande.

Sembra un ibrido tra il 30 ed il 32/1 solo che ha il collo ancora più corto, anche rispetto al 30, tu come lo classificheresti??

 

Esatto,ha il rovescio della 32, potrebbe essere un'ibrido come giustamente affermi,già tempo fa ci fu una discussione dove si parlava proprio dei vari accoppiamenti di dritti e rovesci di questa moneta...

 

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Supporter
Inviato

Salve. In effetti, non è semplice l'esatta catalogazione di questi mezzi ducati. Mi complimento con la bella moneta di Genny e posto anche io uno dei miei mezzi ducati. Mi sembra presenti le stesse difficoltà di catalogazione. 

Si tratta ugualmente di un mezzo ducato di Carlo V, di gr. 14,96, e fino ad oggi l'ho sempre considerato come il numero 29 di pagina 43/44 del Magliocca, ma adesso mi sono accorto che né corrispondono del tutto gli ornamenti della corazza al dritto, né corrisponde il numero dei globetti ai lati delle teste delle due aquile al rovescio. Non riesco a capire come catalogarlo. Cosa ne pensate? Ringrazio.  Saluti a tutti.

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