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Monete in elettro di Atene


Matteo91

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Forse non sono così famose come quelle dell'Asia Minore, ma anche Atene sembrerebbe aver emesso monete in elettro.

Talvolta si sostiene che una delle cause che ha portato la Lidia a emettere monete in questa lega di oro e argento sia stata la facilità con cui l'elettro era rinvenibile in natura (benché sia ormai assodato che la lega d'oro e argento delle monete in elettro sia artificiale). Lo stesso non credo si possa affermare per Atene. La scelta di ricorrere all'elettro, dunque, dovrebbe essere stata una scelta del tutto arbitraria, per ragioni che ancora non conosco.

L'unico riferimento di cui dispongo al momento è un articolo di GIL DAVIS, Athenian Electrum Coinage Reconsidered: Types, Standard, Value, and Dating, che allego.

Un grosso lavoro sul tema dovrebbe essere stato fatto da Kenneth Sheedy nell'articolo The Question of Archaic Athenian Electrum, contenuto nel recentissimo libro sulla monetazione in elettro White Gold Studies in Early Electrum Coinage" (@numa numa, confermi?), a cura di Peter van Alfen e Ute Wartenberg, che però devo ancora comprare.

Il tempo è sempre poco, ma cercherò prossimamente di condividere qualche immagine e qualche annotazione, altrimenti non avrei fatto altro che creare un po' di suspance... :D

Avete immagini o materiale da condividere sull'argomento?

Ciao!

Davis_G._2015_Athenian_Electrum_Coinage.pdf

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La qurstione e’ abbastanza dibattuta.

in un articolo del 2015 subNumismatic Chronicle Gil Davies metteva in dubbio l’esistenza di monete divAtene in elettro che dovrebbero essere coeve alle cosiddette Wappemuenzen ( monete primitive in argento di Atene Molto rare e di grande fascino). 
 

non ho ancora letto il contributo di Sheedy perche il volume dell’ANS non mi e’ ancora arrivato ( credo sia stato stampato da pochissimo). Ben venga se vi fosse una conferma anche se per ora siamo ancora alle Wappemuenzen come prima monetazione attribuita ad Atene 

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Inviato (modificato)
12 minuti fa, numa numa dice:

La qurstione e’ abbastanza dibattuta.

in un articolo del 2015 subNumismatic Chronicle Gil Davies metteva in dubbio l’esistenza di monete divAtene in elettro che dovrebbero essere coeve alle cosiddette Wappemuenzen ( monete primitive in argento di Atene Molto rare e di grande fascino). 
 

non ho ancora letto il contributo di Sheedy perche il volume dell’ANS non mi e’ ancora arrivato ( credo sia stato stampato da pochissimo). Ben venga se vi fosse una conferma anche se per ora siamo ancora alle Wappemuenzen come prima monetazione attribuita ad Atene 

Vero. L'articolo che citi è quello che ho allegato, che è anche l'unico che ho letto sul tema: quindi non ne so granché. Sono passati ormai un paio di mesi dalla lettura, ma mi pare di ricordare che Davies basi la sua tesi di attribuzione ad Atene di un paio di tipologie in elettro principalmente sullo stile del "rovescio", che sarebbe molto simile a quello delle Wappenmuenzen. A sostegno di questa tesi ci sarebbe anche il rinvenimento di una moneta in elettro raffigurante un bue rinvenuta negli scavi dell'agorà ateniese.

Le due tipologie attribuite ad Atene raffigurerebbero la "ruota", simbolo ben noto per le Wappenmunzen, e il sopracitato "bue".

Per ora ho trovato solo l'immagine della "ruota", nota già da fine '800 e conservata presso il British Museum. Dovrebbe essere la stessa moneta descritta da Davies a pagina 4, figura 6.

https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_BNK-G-958

mid_01466159_001.jpg

Modificato da Matteo91
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Inviato (modificato)
2 ore fa, numa numa dice:

A me quella del British non piace granche’ ?

Non ci rimane che cercare gli altri tre esemplari (a me) noti, citati da Davies:

Type in Fig. 5: J. Hirsch 13, 15 May 1905, lot 1862 (= Seltman 308a) – 1.35g.

Type in Fig. 6: BM, BNK, G.958 (= BMC Chalcis 5 = Seltman 309a) – 1.41g; (è quello che abbiamo)

BMC Chalcis 4 (= Seltman 309b) – 1.35g but coin is damaged. (NB: Seltman’s weights for 309a and 309b should be switched.)

Type in Fig. 7: BMC Chalcis 4 – 1.35g

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41 minuti fa, Matteo91 dice:

Type in Fig. 5: J. Hirsch 13, 15 May 1905, lot 1862 (= Seltman 308a) – 1.35g.

Si acsearch ci sono le aste J.Hirsch 12.14.15

manca la 13 .

 

 

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La ref del british da’ due cataloghi :

il primo della Ionia ( quindi all’epoca non era attribuita ad Atene) 

il secondo della grecia centrale 
Il Seltman citato da Hirsch a quale opera si riferisce? 

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2 ore fa, fagiolino dice:

Si acsearch ci sono le aste J.Hirsch 12.14.15

manca la 13 .

 

 

Diciamo che nell’articolo di Davies le immagini di 3 esemplari ci sono, anche quella della vendita Hirsch. Però Mi sarebbe piaciuto avere le immagini con la qualità di quelle del British, per poter fare considerazioni anche sull’autenticita...

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4 ore fa, numa numa dice:

La ref del british da’ due cataloghi :

il primo della Ionia ( quindi all’epoca non era attribuita ad Atene) 

il secondo della grecia centrale 
Il Seltman citato da Hirsch a quale opera si riferisce? 

Che sia questo?

C. Seltman, Athens, its History and Coinage before the Persian Invasion (Cambridge, UK,
1924).

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Per quanto riguarda la tipologia con la "ruota", mi pare che nell'articolo di Davies siano indicati i seguenti esemplari:

Elettro Atene.jpg

 

Non riesco a capire se in un passaggio, a pagina 3, Davies sostenga che l'esemplare n. 4 non abbia nulla a che fare con Atene. Ve lo riporto: "The third wheel type (Fig. 7) has a matching obverse among the silver Wappenmünzen (which sometimes also have a matching reverse with a plain incuse, though this may simply result from deterioration of a die with the more usual ‘X’ incuse). nota 6]". 

Riporto anche la nota: "This third electrum wheel type is known in only one example. It is not certainly Athenian though it
matches the common Athenian silver type depicted in Fig. 7
".

Mi risulta un po' oscuro... Cosa ne capite?

Grazie!

Modificato da Matteo91
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Allora procediamo con ordine

la Hirsch XIII non e’ altro che la celeberrima Rhousopoulos, una delle migliori raccolte di monete greche. Il ns frazionale e’ ivi compreso al lotto 1862 e riportato NON come Atene bensi come Chalkis ( tentative) tanto e’ vero che la referenza data e’ BMC Chalkis 4.

l’attribuzione di Atene come frazionale in rlettro sarebbe successiva e forse si baserebbe sulla somiglianza con uno dei wappenmuenzen frazionali di tipologia simile ( ma in argento)? 

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1 ora fa, numa numa dice:

l’attribuzione di Atene come frazionale in rlettro sarebbe successiva e forse si baserebbe sulla somiglianza con uno dei wappenmuenzen frazionali di tipologia simile ( ma in argento)? 

Da quello che ho capito, Davies sosterrebbe proprio questo... Inoltre la teoria sarebbe anche indirettamente avvalorata dal ritrovamento di una moneta in elettro nell’agora ateniese (anche se la tipologia non è della ruota, bensì del bue).

In conclusione Davies ritiene siano da attribuire ad Atene le tipologie con la ruota e il bue.

Non so chi sia stato il primo ad attribuire ad Atene queste emissioni...

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Per ora concludo riportando anche le conclusioni di Davies: 

The evidence from comparing the obverse and reverse electrum types with silver Wappenmünzen strongly suggests that, of the electrum types, only the bull and wheel should be considered genuinely Athenian. In particular they employ a quadripartite reverse used at the end of the Wappenmünzen series, and were struck on the Attic/ Euboic standard. At a ratio of 1:6, an electrum bull obol was valued at a silver drachm, and an electrum wheel diobol at a silver didrachm. They can be tentatively dated to c.510-500 BC. The electrum owls should be disassociated from them, and are possibly nineteenth century forgeries.
 

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Esistono dei tipi con la civetta del VI secolo ma di Cixico se non ricordo male. Questi sono Autenticissimi oltre  che bellissimi. Ne avevo uno ma ahime’ ora non piu’ ...

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E’ arrivato White Gold!

un volume imponente e impressionante : un volume in grande formato di 700  pagine  di contributi. Non e’ un catalogo ma la sintesi piu’ avanzata attualmente disponibile sulla monetazione in elettro.

c’e’ naturalmente l’articolo di Sheedy che se non risolve del tutto le cose quantomeno e’ un buon pezzo di ricerca e aiuta ad inquadrare meglio la questione.

lui stesso dice di non sapere se attribuire o no le monete con la ruota in elettro ad atene.  Robinson aveva indicato una serie ‘wheel’ in elettro dello stesso peso gia’ nota per Samos.

Gli stessi studiosi sono incerti sull’aatribuzione dello standard dibpeso da assegnare alle presunte emissioni in elettro di atene. Attico-euboiconper Davoes e Foceo invece per van Alfen.

sheedy sembra proprndere anche per il Foceo almeno per i nominali con la testa di toro.

sheedy conclude che se davvero atene ha emesso elettro lo ha fatto per un brevissimo momento senza dare poi seguito. Menziona addirittura che potrebbe essere stato un esperimento monetale di Pisistrato per agevolare gli scambi con Le regioni  dell’Asia Minore dove l’elettronall’epoca circolava in abbondanza. In conclusione molta incertezza regna ancora su queste emissioni ...

  • Grazie 1
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Molto interessante @numa numa, grazie per aver condiviso questo sunto.

In assenza di prove archeologiche certe, l’attribuzione ad Atene di queste monete resterà piuttosto incerta. A oggi abbiamo soltanto un ritrovamento di una moneta con il “bue”, ma penso sia troppo poco...

Comunque, anche se ne accettassimo l’attribuzione ad Atene, non sarei molto convinto del fatto che si sarebbe trattato del tentativo di Pisistrato di agevolare gli scambi con l’Asia Minore: le piccole frazioni note mi farebbero pensare piuttosto a una circolazione interna.

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Ma per la circolazione interna vi erano le wappenmuenzen che assolvevano perfettamente al loro compito. Sheedy dice che non vi era alcuna necessità per dei frazionali in elettro e che se veramente sono state coniate in atene dovevano essere state un esperimento di molto corta durata.

 

piuttosto il volume di White Gold e’ una miniera di informazioni , viene rivisitato co metodo scientifico il deposito dell’Artemision per il quale vengono ipotizzate darazioni su una base scientifica piu’ solida 

e inoltre vi e’ uno studio sui coni della celeberrima serie di Phanes dove ho scoperto che gli stateri sono ben piu’ dei canonici tre che si conoscevano fino a qualche anni fa

 

e infine, con mia grande sorpresa ( non ne ero affatto al corrente) ho riconosciuto una mio esemplare per Cizico pubblicato in uno dei contributi acquisito qialche anno fa da cnG ( evidentemente l’hanno preso dal catalogo di vendita chiedendo l’autorizzazione alla pubblicazione)...

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