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IGNORED

Lucilla, denario. 163 - 181 d.C.


Risposte migliori

Inviato

Eccoci qua con la presentazione delle due monete, le prime, da me acquistate stamane.

La prima è di Lucilla (II sec. d.C.

 

MONETA

Denario

Piccoli difetti di conio al dritto

METALLO

Argento

 

TECNICA

Coniazione

 

PESO

2,89 gr

 

DIAMETRO

19,13 mm

 

AUTORITA’ / PERSONAGGIO

Annia Aurelia Galeria Lucilla

Imperatrice. Moglie dell’Imperatore Lucio Vero

EPOCA

Romana

 

ANNO

163 - 181 d.C.

 

ZECCA

Roma

 

RIFERIMENTI BIBL.

R.I.C. , 759 ; Cohen, 7

 

DRITTO

LVCILLA AVGUSTA

Busto ammantato a destra.

VERSO / ROVESCIO

CONCORDIA

Concordia seduta a sinistra con patera nella mano destra e cornucopia nella sinistra.

CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’

qSPL (50/70)

Percentuale rarità: 20/100

PROVENIENZA (Collezioni o aste)

Ex Gorny & Mosch 253 n° 654 / Ex collezione privata di un dottore di Monaco

 

NOTE

 

 

 

 

 

IMPERATRICE

Annia Aurelia Galeria Lucilla

REGNO

161 – 182 d.C.

DINASTIA

Antonina

NASCITA

Roma 150 d.C.

MORTE

Capri 182 d.C.

CONIUGE

Lucio Vero (Imperatore) ; Claudio Pompeiano

FAMIGLIA

Sorella dell’Imperatore Commodo; figlia dell’Imperatore Marco Aurelio e di Faustina minore. Congiurò contro il fratello Commodo, allora Imperatore. Esiliata in Capri con la figlia e Numidia Cornificia Faustina. Un anno dopo l’Imperatore Commodo mandò un sicario ad uccidere tutte e tre le donne.

 

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Le foto le ho fatte dal cellulare. Se non sono buone mi spiace

  • Mi piace 3

Inviato

Bella..... ma ne vedo solo una benché hai postato cinque foto

Saluti 

TIBERIVS 

 


Inviato

è solo il denario di Lucilla. L'altra moneta è in un'altra discussione


Inviato (modificato)

Ciao Aristarco,

Uno splendido denario, complimenti. Ti scrivo riguardo alla sua datazione

pur non avendo prove certe penso che le emissioni a nome di Lucilla si esaurirono nel 169, con la morte del marito Lucio Vero. Quindi a mio parere le sue emissioni sono da identificare con l'arco temporale 164 (anno del suo matrimonio)-169. Non sono tuttavia escludibili a priori delle coniazioni successive alla morte del marito dato che Lucilla conservò il titolo di Augusta anche dopo aver sposato Pompeiano. 

Si tratta della seconda tipologia di acconciatura (per Lucilla ve ne sono tre) che è riscontrata abbinato a legende sia con filiazione sia senza, come nella moneta in oggetto.

 

 

Modificato da Ross14
  • Mi piace 2

Inviato

Grazie tante ! Ho riportato il tutto come da certificato che mi è stato dato. PS non andò in sposa nel 161 d.C.?


Supporter
Inviato

@Aristarco

Se ho capito bene e' la tua prima moneta. Direi che hai iniziato benissimo! Un denario davvero bello di cui ammiro in particolare il dritto molto espressivo,  con una bella acconciatura di cui si possono apprezzare addirittura i dettagli.

Buona domenica.

Stilicho


Inviato

Grazie tante Stilicho. Sì, è la mia prima moneta. Diciamo le "miei prime monete", visto che l'altra che ho postato, il follis di Massenzio, l'ho presa ieri con questa :) 

Buona domenica

  • Mi piace 1

Supporter
Inviato (modificato)

Su una  pagina del sito "moneteromane,info" ho trovato scritto questo: 

"E' naturale ritenere che la monetazione di Lucilla abbia avuto inizio nel 164, dopo il matrimonio con Lucio Vero. Sulle monete Lucilla si presenta dapprima come "LVCILLA AVGVSTA", poi come "LVCILLA AVG ANTONINI AVG F" (Lucilla Augusta, figlia di Antonino Augusto - v. link), come si titolava suo padre. Non è nota la data della transizione alla nuova titolatura. Sembrerebbe che la monetazione nel nome di Lucilla sia proseguita anche dopo la morte di L. Vero e che proprio a causa di questa circostanza Lucilla abbia sentito la necessità di rimarcare la discendenza da Marco Aurelio. La datazione indicata in premessa ipotizza l'inizio della monetazione di Lucilla con il titolo di Augusta a partire dal 164 e il termine con il passaggio alla nuova titolatura, attorno al 169, alla morte del marito".

Ecco la pagina:

http://www.moneteromane.info/corrisp/b301/b301.html

Ciao da Stilicho

Modificato da Stilicho
corsivo

Inviato

Quindi sarebbe più opportuno ritenere questa moneta come parte della "prima" coniazione. Difatti vi è scritto solo LVCILLA AVGUSTA; ergo 164 - 169 d.C. 


Inviato

Pensavo: tutte le monete in collezione , sia le più pregiate appartenenti ad illustre collezioni, sia quelle dal valore di 30 euro e magari comunissime, pur magari appartenendo a privati da, ipotizzando, 200 anni, vengono sempre da scavi archeologici; da espoliazioni, da ripostigli ecc. 

Sto dicendo un'eresia?


Inviato

Complimenti Alessandro.

gran bel denario, sicuramente insieme al follis ridotto, hai cominciato con due pezzi di storia.

??


Inviato

Grazie mille :)

Ho optato per due monete diverse sì, anche di tempi diversi. La moneta di Lucilla mi ha compito per il dritto, mentre quella di Massenzio, oltre che per la simpatica verso questo Augusto che cercò di riportare Roma ai totali splendori pagani e delle origini, per il suo verso


Inviato
4 ore fa, Aristarco dice:

Pensavo: tutte le monete in collezione , sia le più pregiate appartenenti ad illustre collezioni, sia quelle dal valore di 30 euro e magari comunissime, pur magari appartenendo a privati da, ipotizzando, 200 anni, vengono sempre da scavi archeologici; da espoliazioni, da ripostigli ecc. 

Sto dicendo un'eresia?

Si perche molto materiale ci arriva direttamente dall’antichità 

ti sembrera’ strano ma intanto occorre considerare che una parte di circolante romano venne utilizzato come moneta per tutto l’alto medioevo

moltissime monete , pervenute anch’esse dall’antichita’ perche a quell’epoca di scavi non se ne facevano, circolavano nel mercato antiquario gia’ tra il 1300-1400. 
solo dal 1500/1600 in avanti abbiamo la riscoperta del Classico e i primi scavi archeologici sistematici a partire dal 1700. A Roma le prime disposizioni di tutela iniziano con papa Sisto  IV ma la sistematizzazione della normativa avverra’ - nelli stato italiano - solo nel 1909. 


Inviato

si avevo letto della circolazione delle monete romane anche nel Medioevo. In merito sapreste dirmi di più?


Inviato

Riallacciandomi al discorso delle monete romani circolanti nel Medioevo volevo chiedere: esse circolavano non in qualità dell'autorità dell'epoca ovviamente, quindi deduco che il loro valore mille anni dopo poteva essere solo per il metallo. Sbaglio?


  • 2 mesi dopo...
Inviato

rinnovo questa domanda di cui sopra :) Così se qualcuno vuole rispondere, io leggo :) 


Inviato (modificato)
Cita

Riallacciandomi al discorso delle monete romani circolanti nel Medioevo volevo chiedere: esse circolavano non in qualità dell'autorità dell'epoca ovviamente, quindi deduco che il loro valore mille anni dopo poteva essere solo per il metallo. Sbaglio?

Buongiorno,

ciò è verosimile. Mi risulta che monete bronzee romane venissero utilizzate in epoca romana come spiccioli e infatti si rinvengono anche in contesti medioevali. Non conosco però i “tassi di cambio” utilizzati all’epoca; probabilmente il peso ponderale (a parità di metallo/lega utilizzato) entrava in ballo.

In pratica monete sussidiarie per le piccole spese del popolino che altrimenti si affidava verosimilmente al baratto. Qualcosa di simile alle monete bronzee di importazione Ebusus/Panormos utilizzate nel periodo tardorepubblicano/primoimperiale per ovviare alla carenza di spiccioli (semis e quadrans): indifferentemente dal fatto che l’emittente non era lo Stato Romano venivano ritenute buone, basandosi su una certa equivalenza ponderale con i prodotto monetali ufficiali.

 Ciao

Illyricum

;)

PS: taggo due amici che sulla persistenza di monete romane in contesti medioevali e sulle dinamiche sopra descritte ne sanno più di me

@ak72

@gigetto13

Modificato da Illyricum65

Inviato

ciao. Grazie mille per la tua risposta :)

 


Inviato

Grazie @Illyricum65 per la fiducia, purtroppo però ricordo solo di avere letto qualcosa qua e là, ma non potrei essere di aiuto. Magari il nostro buon @mfalier potrebbe avere informazioni utili su questo fenomeno sicuramente marginale ma estremamente interessante.

  • Mi piace 1

Inviato

Sì, interessante in quanto aiuterebbe, almeno a me, a comprendere l'importanza più che altro del metallo anche nell'Alto Medioevo. Che io sappia, il Petrarca collezionava monete romane, quindi penso che sia più un uso monetale -quello delle monete romane- attinente all'Alto Medioevo. Ma è solo una mia personale opinione da neofita


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