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IGNORED

Un Giorgino di Modena brutto, raro e... rosso?


Risposte migliori

Buongiorno a tutti, quest’oggi vi scrivo per mostrarvi il mio ultimo acquisto di pochi giorni fa. Si tratta di un Giorgino di Francesco I, zecca di Modena, decisamente consumato. 
A chi non conosce le monete di questa zecca potrebbe sembrare una di quelle monete da non considerare neanche, ma chi colleziona Modena si sarà già accorto che questo Giorgino presenta la rara (molto rara) variante con la scritta Sanctus Giminia al rovescio (invece che Protec Noster).

inoltre, il giorgino presenta un colore rosso tipico delle monete in rame, mentre questa dovrebbe essere in mistura. 
quindi mi sorge un dubbio: si tratta di una mistura semplicemente lavata male o questa rara emissione presentava una percentuale di argento più bassa delle altre?

grazie a chiunque leggerà e a chi vorrà rispondere!

Cioso

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Ecco il dritto della moneta

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Staff

Ciao, nei miei appunti non ho trovato nulla (onestamente non seguo questa tipologia, anche se sto ampliando i miei studi ad altre zecche).

Mi sono fatto un giro sul web nelle aste passate ed ho trovato l'esemplare che allego (inasta 85E lotto 1385), con buon argentatura ma che parzialmente mostra parti del tondello di rame.
Essendo molto circolato presumo che il tuo abbia semplicemente perso l'argentatura.
MIR 796

Mi vengono in mente i bravissimi @mariov60 e @gallo83 

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1385D.jpg

Modificato da ilnumismatico
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Awards

Ciao

Il giorgino con legenda SANCTVS GEMINIA al verso, in luogo del più comune NOSTER PROTECTOR (e abbreviazioni varie) è a mio parere da considerare una tipologia intermedia e sicuramente frutto di una attività speculativa e truffaldina dello zecchiere.

Nel tuo esemplare le sigle IT non si vedono bene ma in altri esemplari risulta evidente una certa difformità per forma e dimensione fra la I e la T. La legenda del dritto inoltre riporta le abbreviazioni FRA I MVT REG Z D VIII dove la Z è propria dello zecchiere Elia Teseo (sigle ET). Il verso è inoltre sovrapponibile per legenda e stile del santo ai versi dei giorgini prodotti da Elia Teseo per il Alfonso IV, successore di Francesco I. 

In definitiva, a mio parere, il buon Elia Teseo, in una fase di passaggio fra la gestione a nome di Francesco I e quella a nome di Alfonso IV, deve aver pensato bene di modificare un conio di dritto di Francesco I, togliendo dalla sigla dello zecchiere la E e aggiungendo la I (che rimanda a Josefo Teseo), omettendo poi di usare l'argento previsto dai vigenti capitolati... tanto la colpa sarebbe caduta sull'ignaro Josefo.

La giusta attribuzione e la colpa sono, a mio parere, ben evidenziati da quanto illustrato all'inizio: legenda e stile del verso; legenda del dritto (con Z in luogo di ET)...  e da un singolo esemplare palesemente in rame prodotto per Francesco I con le sigle ET, passato qualche tempo fa in una vendita pubblica.

Il tutto farà parte di un aggiornamento allo studio sulla monetazione bassa a nome di Francesco I che sto preparando e che comprenderà anche il rarissimo giorgino con testa rivolta a sinistra che il nostro @Cioso  recentemente si è aggiudicato... 

un saluto

Mario

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Grazie ad entrambi per l'intervento!

Molto interessante quello che dici @mariov60, quindi tu credi che nessuno di questi giorgini di Francesco I con scritto al rovescio Sanctus Geminia sia attribuibile a Josefo Teseo?

Attendo con grande interesse la pubblicazione dell'aggiornamento che stai preparando!

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Ciao Mario, per me si tratta di un falso d epoca in rame puro. Non si tratta di una moneta nata in mistura che successivamente ha perso l argentatura. Può anche essere una fusione ottenuta da un calco di un originale. Guarda, per esempio le superfici che non sembrano lisce per la circolazione ma nate proprio così. 
Che ne dici.

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3 ore fa, probo dice:

Ciao Mario, per me si tratta di un falso d epoca in rame puro. Non si tratta di una moneta nata in mistura che successivamente ha perso l argentatura. Può anche essere una fusione ottenuta da un calco di un originale. Guarda, per esempio le superfici che non sembrano lisce per la circolazione ma nate proprio così. 
Che ne dici.

Ne esistono diversi esemplari e, quando in buone condizioni, ne risulta evidente la coniatura. I migliori presentano anche porzioni di leggerissima argentatura superficiale. Il fatto che il verso sia stato realizzato con punzoni utilizzati anche per il giorgino a nome di Alfonso IV testimonia del fatto che la moneta è stata prodotta con materiale creatore proprio della zecca modenese. Da evidenziare che Elia Teseo fu lo zecchiere che condusse la zecca modenese negli ultimi anni di vita di Francesco I e per tutto il periodo di governo di Alfonso IV; aveva quindi accesso al materiale utilizzato per entrambi i duchi... e nel periodo di transizione deve aver approfittato dell'occasione... che, si sa, "fa l'uomo ladro".

a dimostrazione di quanto scrivo anticipo un paio di immagini da cui si possono ben comprendere alcune delle caratteristiche che ho sopra descritto... (difformità delle lettere nella sigla, stile del santo, legende, argentatura residua)

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e il particolare di un altro esemplare che ne prova la coniatura... vedi la perlinatura

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L'esemplare di @Cioso , a mio parere, risulta butterato e per l'azione di agenti aggressivi incontrati nel luogo di giacitura, con rilievi più lisci per un'azione meccanica (penso... successiva e ben fatta) vòlta proprio a renderli più leggibili ed accettabili; pratica abbastanza diffusa su monete in queste condizioni... 

E qui mi fermo... altrimenti cosa ti mando come aggiornamento finale?

ciao

Mario

Modificato da mariov60
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Staff

Complimenti sinceri @mariov60 e grazie per questi approfondimenti!

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Sono davvero contento che da questa moneta si sia sviluppata un’interessante discussione, grazie ancora a tutti per gli interventi.

@mariov60 dopo i tuoi interessanti interventi sono andato a confrontare il mio giorgino oggetto della discussione, con un altro giorgino di Alfonso IV sempre della mia collezione.
Sembra proprio che quello che ipotizzi tu sia vero, uno dei miei giorgini di Alfonso IV (Del quale allego foto) presenta un rovescio derivante dallo stesso conio con il quale è stato creato il rovescio del giorgino di Francesco I... questo credo possa fugare ogni dubbio su chi fosse realmente lo zecchiere al momento dell’emissione di queste monete.
A riconferma di tutto ciò, alcuni giorgini di Alfonso IV (tra cui appunto il mio) presentano un colore tendente al rame più che alla mistura, dovuto ad una mistura molto povera di argento.
E qui credo che il cerchio si chiuda!

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