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IGNORED

Quando le ultime monete romane?


Risposte migliori

Inviato

Buongiorno.

La monetazione romana vera e propria, ovvero quella imperiale , quella che si può definire "romana" e quindi non trasformata poi in bizantina ma facente parte dell'Impero Romano vero e proprio, quando cessò? Con la fine dell'Impero Romano d'Occidente che ebbe sino alla sua "morte" il sistema monetario introdotto da Costantino nel 310 d.C.? Oppure con la riforma monetaria del 498 d.C. dell'Imperatore Anastasio? 

O quando?


Supporter
Inviato

Buona serata

Qualche informazione la trovi nella discussione che segue

saluti

luciano

 


Inviato

L'impero romano nella sua parte orientale non è un altro impero romano, ma è sempre quello di Augusto. La caduta della parte occidentale non cambia la questione. L'impero bizantino è un invenzione della storiografia francese del XIX secolo. Quindi le ultime monete romane sono quelle coniate a Costantinopoli fino alla sua caduta.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

Sicuremente 1204, prima caduta di Costantinopoli e conseguente creazione dell'Impero Latino. Se poi vogliamo arrivare alla conquista turca allora 1453.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

quindi questo potrebbe anche spiegare l'utilizzo post 476 d.C. , nonché riutilizzo di monete romane imperiali? Ho letti di bronzi costantiniani e non solo utilizzati anche nel Medioevo; non solo come monete ma anche come oggetti apotropaici


Supporter
Inviato (modificato)

Concordo. 

Numismaticamente l'impero romano d'Oriente, o "bizantino" è in totale continuità con le emissioni che per convenzione chiamiamo Romane. Vi fu molta più discontinuità nelle riforme monetarie di Diocleziano e di Costantino che in quelle che si ebbero in Oriente dopo il 476 d.c.

Il solido di Costantino è coniato fino al 1080. L'hyperpyron che venne introdotto dalla riforma monetaria di Alessio Comneno non è che il vecchio solido, sebbene  coniato a 20 carati (invece dei 24 del solido).

Il Follis di Anastasio è banalmente un multiplo del nummo coniato certamente già a partire da Teodosio e probabilmente anche prima. 

Lo stesso nummo di Teodosio è coniato fino al tempo di Maurizio Tiberio (600 D.C).

Persino sull'argento non vi particolare discontinuità, e pezzi comunemente noti come silique e miliarensi, vennero coniate sia prime che dopo la fine dell'impero d'occidente, fino al VII secolo. Poi vennero gradatamente introdotte altre monete, gli esagrammi e i miliaresi.  

La monetazione Romana, quindi non finisce, ma si trasforma gradualmente fino a diventare, coi secoli, qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello che era all'inizio (un pò come un anziano è diverso dal bimbo che era decenni prima).  

Le variazioni sono talmente graduali che è impossibile definire un momento in cui la monetazioni perde totalmente le caratteristiche originali. Tutto avviene gradualmente.

Diciamo che varie riforme monetarie permettono di suddividere la monetazione Romana in vari sottoperiodi, all'interno dei quali la monetazione rimane intimamente legata a quella del periodo precedente nonché fonte di ispirazione per le Monetazione del sottoperidoo che seguirà.   

Probabilmente potrebbe essere più corretto chiedersi quando quando la monetazione Romana perde o guadagna una determinata caratteristica o quali sono le riforme più importanti della monetazione romana. 

 

Modificato da azaad
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Inviato

Grazie mille per l'esaustiva spiegazione :)

Personalmente appresso molto la monetazione del V e VI secolo, in particolare i solidi, per quel che concerne le monete romane dopo il 476


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