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Inviato

“I Romani sottomisero il mondo intero esclusivamente per l’ abilita’ nell’ uso delle armi , per l’ organizzazione disciplinare negli accampamenti , per l’ impiego dell’ esercito . Infatti quale successo avrebbe mai potuto conseguire il limitato numero dei soldati romani contro la moltitudine dei Galli ? Come avrebbero potuto i Romani , di modesta statura , sovrastare i gagliardi Germani ? E’ altresi inconfutabile che gli Iberici erano piu’ numerosi di essi e piu’ vigorosi nel corpo . La scaltrezza e la ricchezza degli Africani furono sempre superiori a quelle dei nostri soldati ; nessuno pote’ mai dubitare che i Greci soverchiassero la nostra stirpe nel sapere e nell’ arte”

Cosi scriveva Publio Flavio Vegezio Renato nella sua opera : Epitomia institutorum rei militaris , libro I ,1 .

Vegezio Renato visse nella seconda metà del IV secolo , a cavallo del V , fu un funzionario e scrittore romano , appartenente al ceto più alto dell' aristocrazia tardoantica romana , fu un "vir illustris" , quindi Senatore di alto rango superiore al "vir clarissimus" , fu ricco possidente , ma pur avendo scritto l’ opera sopra citata “Epitoma rei militaris” , non fu un soldato di professione , anzi probabilmente fu anche estraneo alla vita militare perché nel suo trattato militare non parla mai dei riferimenti pratici alla vita che si svolgeva in un campo militare .

In omaggio ai semplici soldati di Roma , che insieme ai Centurioni furono gli artefici materiali della potenza militare di Roma , riporto una semplice edicola funebre di un semplice ed ora noto Legionario della Legione II Augusta , personaggio preso ad esempio generale di tutti i soldati che fecero parte delle Legioni nel corso dei dodici secoli della storia di Roma .

La semplice edicola con l’ immagine del milite cosi’ recita :

C • LARGENNIVS C • FAB ■ LVC • MIL LEG ■ II • >S CAEVAE AN ■ XXXVII • STIP XVIII • H ■ S – E

Caio Largennio , figlio di Caio , della Tribu’ Fabia , nativo di Lucca , soldato della Legione II Augusta , (della centuria Sceva) (?) , di anni 37 , soldato da 18 , qui e’ sepolto .

Dalla epigrafia risulta che Caio Largennio e’ stato un Legionario romano di probabile origine etrusca sia perché nato nella citta’ natale di Lucca , sia per l’ iniziale LAR (casa , focolare) del suo nome gentilizio , milite addetto (secondo una riportata traduzione) alla trasmissione dei messaggi segreti , non capisco da cosa derivi questa supposizione in quanto la radice SCAEVA significa mancino .

Una copia della stele funebre fu inviata nel 2017 a Lucca , Citta’ natale di Caio Largennio , da parte del Museo di Strasburgo dietro richiesta del Comune toscano .

La lapide ad edicola originale e’ oggi conservata presso il Museo Archeologico di Strasburgo .

 

 

 

C. Largennius.jpg

C. Largennius.bjpg.jpg

Inviato
11 ore fa, Agricola dice:

 

milite addetto (secondo una riportata traduzione) alla trasmissione dei messaggi segreti , non capisco da cosa derivi questa supposizione in quanto la radice SCAEVA significa mancino .

 

 

 

 

 

Forse per la presenza della tavoletta da scrittura infilata nel cingulum.


Inviato
12 ore fa, Agricola dice:

, soldato della Legione II Augusta , (della centuria Sceva) (?) , di anni 37 , soldato da 18 , qui e’ sepolto .

Direi di togliere il punto interrogativo ... Il segno che sembra una 7, qui posto prima di SCAEVAE, si ritiene sia un simbolo epigrafico ad indicare appunto la centuria.


Inviato (modificato)
13 ore fa, chievolan dice:

Forse per la presenza della tavoletta da scrittura infilata nel cingulum.

 

12 ore fa, chievolan dice:

Direi di togliere il punto interrogativo ... Il segno che sembra una 7, qui posto prima di SCAEVAE, si ritiene sia un simbolo epigrafico ad indicare appunto la centuria.

Si sono d' accordo , quella specie di drappo che pende dal cingulum potrebbe essere una tavoletta con i messaggi in codice .

Nella seconda risposta solo in parte , perché il simbolo > posto prima della S , ho verificato su due libri di epigrafia indica in sigla la centuria , di conseguenza la S , essendo anche distaccata da caevae , indicherebbe che la centuria era la seconda . Rimane ora da capire cosa significa caevae , forse il nome della seconda centuria ? ho cercato questa parola in due vocabolari di Latino ma nulla corrisponde a questo vocabolo .

Concludendo la parola scaevae che erroneamente avevo inteso come mancino , e' una mia interpretazione errata .

Altra ipotesi potrebbe essere che la parola scaevae , unendo pero' la S a caevae , sia il cognomen di Caio Largennio ritornando cosi' a mancino , anche se questo eventuale cognomen risulterebbe essere riportato troppo lontano nel contesto epigrafico rispetto al prenomen e nomen del nostro milite .

Modificato da Ospite
Inviato
9 ore fa, Agricola dice:

 

Si sono d' accordo , quella specie di drappo che pende dal cingulum potrebbe essere una tavoletta con i messaggi in codice .

 

No no ... quella "specie di drappo che pende" è il grembiulino borchiato a protezione dell'inguine.

La tavoletta di scrittura è infilata nel cingulum e di essa si vede l'estremità superiore.

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Inviato
10 ore fa, Agricola dice:

 

 

Nella seconda risposta solo in parte , perché il simbolo > posto prima della S , ho verificato su due libri di epigrafia indica in sigla la centuria , di conseguenza la S , essendo anche distaccata da caevae , indicherebbe che la centuria era la seconda . Rimane ora da capire cosa significa caevae , forse il nome della seconda centuria ? ho cercato questa parola in due vocabolari di Latino ma nulla corrisponde a questo vocabolo .

Concludendo la parola scaevae che erroneamente avevo inteso come mancino , e' una mia interpretazione errata .

Altra ipotesi potrebbe essere che la parola scaevae , unendo pero' la S a caevae , sia il cognomen di Caio Largennio ritornando cosi' a mancino , anche se questo eventuale cognomen risulterebbe essere riportato troppo lontano nel contesto epigrafico rispetto al prenomen e nomen del nostro milite .

Effettivamente c'è quella separazione.

Potrebbe esserci un cognomen Ceva che identifica la centuria.

Ho provato a cercare. Sembra essere conservata nel castello di Monesiglio (Cuneo) una lapide funeraria con citato L. DIDIVS CAEVA, che dovrebbe essere riportata nel CIL del Mommsen.

Non ho trovato immagini della detta lapide. Lì vicino c'è anche il comune di Ceva , e ciò può far sorgere qualche dubbio.


Inviato (modificato)
9 ore fa, chievolan dice:

Effettivamente c'è quella separazione.

Potrebbe esserci un cognomen Ceva che identifica la centuria.

Ho provato a cercare. Sembra essere conservata nel castello di Monesiglio (Cuneo) una lapide funeraria con citato L. DIDIVS CAEVA, che dovrebbe essere riportata nel CIL del Mommsen.

Non ho trovato immagini della detta lapide. Lì vicino c'è anche il comune di Ceva , e ciò può far sorgere qualche dubbio.

Ciao @chievolan , probabilmente la parola caevae , staccata dalla precedente S , potrebbe essere legata alla centuria seconda a cui apparteneva Ciao Largennio e non al cognonem dello stesso essendo scritto troppo lontano dai nomi del personaggio ; quindi tutto lascerebbe supporre che Largennio apparteneva alla seconda centuria chiamata caevae , formata forse in prevalenza da Liguri .

La parola caevae in base anche a Wikipedia porterebbe a questa soluzione :

"Non esiste un'etimologia certa del toponimo Ceva, ma varie ipotesi promulgate da diversi autori. Una delle più accreditate è avanzata da Padre Arcangelo Ferro, autore di Ceva e la sua zona, il quale indica una tribù di Liguri di nome Çabates o Cebates che, proveniente dalla Provenza, intorno al 2000 a.C. avrebbe fondato (o dato il nome) alla località che oggi chiamiamo Ceva, con il nome di Ceba.
Altri autori sostengono che il termine Ceba derivi da una particolare razza bovina autoctona della zona in tempi antichi, oppure dalla voce pre-indoeuropea kaiva-i-s, con significato originale di recinto, accampamento, luogo abitato, divenuto successivamente borgo, città, capoluogo.
Ultima ipotesi, indicata nel cosiddetto Manoscritto di Don Parola, identifica nel cognome del console romano Junius Brutus Scaeva l'origine del termine Ceva. Questo console, assieme a Quintus Fabius Gurges, pare fosse stato incaricato nel 292 a.C. dalla Repubblica romana di fondare una colonia per arginare le possibili incursioni dei Galli transalpini. In ogni caso, l'antico toponimo Ceba è rimasto nel nome della popolazione cittadina, i cebani. (Nome preceduto da cevani, sostituito da quello attuale durante il periodo fascista per rimarcare la romanità della popolazione)" 

Per quanto riguarda il personaggio che hai citato : L. Didius Caeva , costui fu uno dei generali di Vitellio che venne assassinato durante la presa del Campidoglio nel 69 d.C. nel corso della lotta al potere tra Vitellio e Vespasiano ; fu anche l' unico membro della Gens Didia a portare questo cognomen .

Modificato da Ospite
Inviato
13 ore fa, Agricola dice:

Ciao @chievolan , probabilmente la parola caevae , staccata dalla precedente S , potrebbe essere legata alla centuria seconda a cui apparteneva Ciao Largennio e non al cognonem dello stesso essendo scritto troppo lontano dai nomi del personaggio ; quindi tutto lascerebbe supporre che Largennio apparteneva alla seconda centuria chiamata caevae , formata forse in prevalenza da Liguri .

Io intendevo appunto dire che il cognomen CAEVA potrebbe essere quello, magari del Centurione, che ha dato nome a quella centuria. Non è certo quello del nostro Caio.

13 ore fa, Agricola dice:

 

Per quanto riguarda il personaggio che hai citato : L. Didius Caeva , costui fu uno dei generali di Vitellio che venne assassinato durante la presa del Campidoglio nel 69 d.C. nel corso della lotta al potere tra Vitellio e Vespasiano ; fu anche l' unico membro della Gens Didia a portare questo cognomen .

Interessante.


Inviato (modificato)
14 ore fa, chievolan dice:

Io intendevo appunto dire che il cognomen CAEVA potrebbe essere quello, magari del Centurione, che ha dato nome a quella centuria. Non è certo quello del nostro Caio.

Interessante.

Naturalmente non c'e' certezza che quel citato L. Didio Caeva sia esattamente il subalterno di Vitellio ucciso a Roma nel corso della guerra civile contro Vespasiano , a meno che nella lapide funeraria che hai citato sopra nella risposta n° 6 , non sia scritto qualcosa che possa fare riferimento a quegli eventi ; rimane pero' il fatto che nella famiglia Didia un solo personaggio porto' il cognome Caeva , di conseguenza la lapide potrebbe quindi appartenere anche ad un antenato o discendente del generale vitelliano .

Un Denario della Gens Didia o in altre monete Deidia 

 

didia1.1.jpg

T._Didius,_denarius,_113-112_BC,_RRC_294-1.jpg

Modificato da Ospite
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