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monete e filosofia


okt

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Vorrei far lavorare la fantasia e pensare quali monete potrebbero essere state maneggiate dai più grandi ed antichi filosofi greci.
Inizio con
Talete di Mileto, 640 (o 625)-548 (o 545) a.C.
Qualcuno afferma non fosse nativo di Mileto ma della Fenicia, altri che solo l'origine della sua famiglia fosse fenicia.
Appartiene, come filosofo, alla cosiddetta Scuola Ionica.
Cercava il principio universale, l'origine di ogni cosa e pensò di trovarlo in ciò che è liquido, umido, nell'acqua.
E non ci sembri strano:  pensiamo a quel mare sempre presente, all'ampio golfo, al Meandro che vi sfociava...
Non sappiamo se fosse ricco o povero, ma è bello pensare che abbia maneggiato una moneta come questa...

(le immagini e le descrizioni sono tratte da acsearch.info)

 

talete-coin.png

Modificato da okt
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Ti suggerisco il filosofo: Aristotele, il precettore di Alessandro Magno.

apollonia

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1 ora fa, apollonia dice:

Ti suggerisco il filosofo: Aristotele, il precettore di Alessandro Magno.

apollonia

Grazie. Ho in lista, da fare, Anassimandro, Anassimene, Pitagora, Eraclito, Parmenide, Zenone, Democrito, Empedocle, Anassagora, Senofane, Socrate, Euclide, Aristippo, Diogene e, naturalmente, lo Stagirita che, per un appassionato di Alessandro quale tu sei, sarà un piacere. Però anche Diogene ebbe a che fare con Alessandro, c'è un bellissimo aneddoto. Spero di avere il tempo: alla mia età il passato è lungo ma il futuro... meno!

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Non riesco a scriverlo ora, ma avevo “abbozzato” qualche riga sul famoso aneddoto dei frantoi di Talete, con un po’ di bibliografia. Una vera e propria operazione di “alta finanza” per l’epoca! Appena riesco, lo condivido, se è di interesse :) 

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38 minuti fa, okt dice:

Grazie. Ho in lista, da fare, Anassimandro, Anassimene, Pitagora, Eraclito, Parmenide, Zenone, Democrito, Empedocle, Anassagora, Senofane, Socrate, Euclide, Aristippo, Diogene e, naturalmente, lo Stagirita che, per un appassionato di Alessandro quale tu sei, sarà un piacere. Però anche Diogene ebbe a che fare con Alessandro, c'è un bellissimo aneddoto. Spero di avere il tempo: alla mia età il passato è lungo ma il futuro... meno!

https://www.lamoneta.it/topic/175903-raccolta-di-rebus-attinenti-alla-numismatica/page/65/?tab=comments#comment-2037992

apollonia

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@okt

Diogene ebbe a che fare anche con la numismatica, pur se in modo non proprio ortodosso. Infatti suo padre Icesio era un banchiere che venne accusato d’aver alterato la moneta corrente e fu cacciato in esilio con la famiglia. Secondo altre fonti Icesio insegnò al figlio l’arte di coniare monete false e quando venne scoperto all’opera, Diogene fuggì ad Atene con un assistente che poi abbandonò, dicendo: "Se Mane può vivere senza Diogene, perché non Diogene senza Mane?"

Buon weekend

apollonia

 

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Anassimandro di  Mileto 610-546 a.C.
Discepolo e forse parente di Talete, individuò il principio di tutte le cose nell'infinito (apeiron) da cui tutto nasce e in cui tutto ritorna. L'infinito è in movimento e dal suo muoversi nascono gli esseri, per separazione...  nascono infiniti mondi. In essi si evolvono piante ed animali ; l'uomo - ad esempio - è un evoluzione di animali marini.
Ogni nascita, ogni separazione dal tutto è una ribellione la cui colpa viene cancellata dalla morte che è il ritorno al tutto.

anassimandro-coin.png

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Da "La monetazione incusa della Magna Grecia" ( G. Gorini - 1975 ) due brani per ricordare le ipotesi di non pochi scrittori di fine Ottocento, che hanno visto in Pitagora una fonte quasi diretta per quella particolarissima monetazione .

401.jpg

402.jpg

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Anassimene di Mileto 586-528 a.C.
E' l'aria ciò da cui nasce ogni vita, è il respiro, il soffio vitale. Da essa sono nate tutte le cose che furono e sono, compresi gli dei. Solo da essa nasce e nascerà tutto ciò che sarà.
Rarefacendosi diventa fuoco, condensandosi diventa acqua e terra.

anassimenee.png

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Aristotele

(Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica; dopo la morte di Platone iniziò un periodo di viaggi durante il quale insegnò in molte città; tra il 343 e il 342 si occupò, su richiesta di Filippo II di Macedonia, dell'educazione di Alessandro Magno

 

Statere di Filippo II comparso in asta Bertolami N. 19, Anfipoli, c. 355-348 a.C.; AR (g 14,47; mm 24

135.jpg

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4 ore fa, danielealberti dice:

Aristotele

(Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica; dopo la morte di Platone iniziò un periodo di viaggi durante il quale insegnò in molte città; tra il 343 e il 342 si occupò, su richiesta di Filippo II di Macedonia, dell'educazione di Alessandro Magno

 

Statere di Filippo II comparso in asta Bertolami N. 19, Anfipoli, c. 355-348 a.C.; AR (g 14,47; mm 24

135.jpg

Mi permetto di precisare che non è uno statere ma un tetradramma (o tetradrammo) di Filippo II.

apollonia

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Ritorno un attimo su Talete...

Talete era stato in grado di prevedere un abbondante raccolto di olive, quando ancora era inverno. Sapendo che la stagione successiva la domanda di frantoi per la produzione dell'olio sarebbe dunque aumentata, versò una somma di denaro, a titolo di caparra, assicurandosi il diritto di utilizzare i frantoi in seguito, previo il pagamento del saldo concordato. Non essendoci ancora richiesta, la caparra versata da Talete fu piuttosto contenuta. L'operazione è la prima call option della storia di cui si abbia notizia. Egli infatti aveva acquisito il diritto, ma non l'obbligo, di pagare l'affitto concordato con i proprietari dei frantoi (strike price); qualora le sue condizioni non si fossero verificate, avrebbe perso soltanto la piccola somma versata a titolo di caparra (option premium). Essendoci invece stato un abbondante raccolto, lo strike price precedentemente accordato risultò inferiore al reale valore di mercato dell'affitto dei frantoi: Talete esercitò pertanto il proprio diritto di l'opzione (pagamento dello strike price), per poi sub-affittare al prezzo da lui stabilito i frantoi (opzione in the money); ottenendo in questo modo un ingente profitto (Makropoulou, V. e  Markellos R. N. (2005), pp. 1-2).

Modificato da Matteo91
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4 ore fa, Matteo91 dice:

Ritorno un attimo su Talete...

Talete era stato in grado di prevedere un abbondante raccolto di olive, quando ancora era inverno. Sapendo che la stagione successiva la domanda di frantoi per la produzione dell'olio sarebbe dunque aumentata, versò una somma di denaro, a titolo di caparra, assicurandosi il diritto di utilizzare i frantoi in seguito previo il pagamento del saldo concordato. Non essendoci ancora richiesta, la caparra versata da Talete fu piuttosto contenuta. L'operazione è la prima call option della storia di cui si abbia notizia. Egli infatti aveva acquisito il diritto, ma non l'obbligo, di pagare l'affitto concordato con i proprietari dei frantoi (strike price); qualora le sue condizione non si fossero verificate, avrebbe perso soltanto la piccola somma versata a titolo di caparra (option premium). Essendosi invece stato un abbondante raccolto, lo strike price precedentemente accordato risultò inferiore al reale valore di mercato dell'affitto dei frantoi: Talete esercitò pertanto il proprio diritto di l'opzione (pagamento dello strike price), per poi sub-affittare al prezzo da lui stabilito i frantoi (opzione in the money); ottenendo in questo modo un ingente profitto (Makropoulou, V. e  Markellos R. N. (2005), pp. 1-2).

Mi dice che per oggi non posso più mettere "reazioni", giusto: la reazione è sempre in agguato! ?
Quindi scrivo per esteso: MI PIACE.

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@okt grazie :) chissà se la possibilità di utilizzare monete abbia giocato un ruolo nello sviluppo della mentalità imprenditoriale dell’epoca... Un cittadino di Babilonia, tanto per dire, avrebbe potuto/saputo fare lo stesso? Ma questo è un altro discorso. Bella discussione :)

Modificato da Matteo91
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Il 8/6/2020 alle 12:34, apollonia dice:

Mi permetto di precisare che non è uno statere ma un tetradramma (o tetradrammo) di Filippo II.

apollonia

Si Apollonia, semplice lapsus, grazie

 

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Eraclito di Efeso 535-475 a.C.
Per lui è il fuoco il principio di tutto, ma la fiamma è soprattutto il simbolo del continuo mutamento che è alla base della vita: siamo vivi solo perché le nostre cellule continuamente muoiono e si rinnovano.
"Tutto scorre", πάντα ῥεῖ (pànta rei) è la sua affermazione più nota.
Anche se facciamo il bagno nello stesso fiume, nello stesso posto, l'acqua in cui ci immergiamo non è mai la stessa.
Il mondo vive perché tutti suoi elementi sono in lotta tra loro, secondo una regola, una ragione difficile da comprendere; per  indagarla dobbiamo cercare innanzitutto in noi stessi e forse troveremo ciò che ci permette di comunicare tra noi.

eraclito.png

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Pitagora di Samo 580-495 a.C.
E' il numero la realtà, la vera sostanza di ciò che noi vediamo sotto forma di apparenze che sembrano comparire e scomparire ai nostri sensi; la sostanza numerica delle cose è invece immutabile e noi la attingiamo attraverso la scienza che ci purifica e ci libera; in questo senso la matematica è alla base della fisica.
Il numero genera armonia, regola l'opposizione degli opposti che assumono pertanto un significato magico-religioso:  pari - dispari, concavo - convesso (come in due delle monete illustrate di seguito), limitato - illimitato...
Anche l'anima è armonia degli opposti che convivono nel corpo e, quando esso scompare, essa trasmigra in altri corpi per generare altre armonie.
La scuola fondata da Pitagora aveva severe regole di vita, assoluta dipendenza dalle parole dei maestri, liturgie iniziatiche.
Nacque nell'isola di Samo, poi visse a Crotone e - forse - a Metaponto.
Le due monete magnogreche dovrebbero stare in un'altra sezione ma dato che la discussione è iniziata qui, vi prego di accoglierle con benevolenza.

pitagora-samo.jpg

pitagora-crotone.jpg

pitagora-metaponto.jpg

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DE GREGE EPICURI

Queste monete magnogreche a rovescio incuso sono esteticamente bellissime, e anche un po' misteriose. Mi pare che la bibliografia sia sconfinata; anche sull'ultimo numero di Monete Antiche c'è un bell'articolo. Arnaudo cita Aristotele...che cita i Pitagorici e Alcmeone di Crotone. Una delle idee pitagoriche era che la maggior parte delle cose umane fosse costituita da coppie (coppie di contrari, coppie di persone) e che dalla coppia scaturisse poi una superiore unità.  Anche dalla coppia "diritto-rovescio incuso" di una moneta? Forse.

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Il 9/6/2020 alle 21:07, okt dice:

Eraclito di Efeso 535-475 a.C.
Per lui è il fuoco il principio di tutto, ma la fiamma è soprattutto il simbolo del continuo mutamento che è alla base della vita: siamo vivi solo perché le nostre cellule continuamente muoiono e si rinnovano.
"Tutto scorre", πάντα ῥεῖ (pànta rei) è la sua affermazione più nota.
Anche se facciamo il bagno nello stesso fiume, nello stesso posto, l'acqua in cui ci immergiamo non è mai la stessa.
Il mondo vive perché tutti suoi elementi sono in lotta tra loro, secondo una regola, una ragione difficile da comprendere; per  indagarla dobbiamo cercare innanzitutto in noi stessi e forse troveremo ciò che ci permette di comunicare tra noi.

eraclito.png

Quanto a Efeso ricordiamo anche l'importanza fondamentale ritrovamento del tesoro nel sito del Tempio di Artemide per le monete primitive in elettro. Occasione, questa, per dire che nell'antichità le monete delle epoche precedenti non andavano affatto "fuori corso", essendo ancora rilevante (ma non esclusiva) la componente del metallo fisico contenuto. Per cui ognuno di questi illustri filosofi entrò in contatto non solo con le monete sue coeve, ma anche con quelle precedenti (che restavano usate per secoli) ed anche con alcune più "internazionali": queste ultime caratterizzate da un tipo costante nei secoli: tartaruga di Egina, civetta di Atene, etc...

Modificato da lacivettadiatena
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7 ore fa, lacivettadiatena dice:

Quanto a Efeso ricordiamo anche l'importanza fondamentale ritrovamento del tesoro nel sito del Tempio di Artemide per le monete primitive in elettro. Occasione, questa, per dire che nell'antichità le monete delle epoche precedenti non andavano affatto "fuori corso", essendo ancora rilevante (ma non esclusiva) la componente del metallo fisico contenuto. Per cui ognuno di questi illustri filosofi entrò in contatto non solo con le monete sue coeve, ma anche con quelle precedenti (che restavano usate per secoli) ed anche con alcune più "internazionali": queste ultime caratterizzate da un tipo costante nei secoli: tartaruga di Egina, civetta di Atene, etc...

Vero! Chi ha la fortuna di possedere uno statere di Crotone, ad esempio, toccandolo, può pensare che, prima di lui, potrebbe averlo toccato Pitagora, non è stupendo?

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13 ore fa, okt dice:

Vero! Chi ha la fortuna di possedere uno statere di Crotone, ad esempio, toccandolo, può pensare che, prima di lui, potrebbe averlo toccato Pitagora, non è stupendo?

Esatto! La moneta della mia foto profilo (che è in mio possesso), fu coniata ad Atene quando erano vivi i due grandi ateniesi: Socrate e Platone! Ma non voglio anticipare... Dove eravamo rimasti? A Pitagora? Esistono monete di Elea (poi Velia) coeve di Parmenide e del suo allievo Zenone?

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2 ore fa, lacivettadiatena dice:

Esistono monete di Elea (poi Velia) coeve di Parmenide e del suo allievo Zenone?

Devo ancora arrivarci, il prossimo sarà il primo, forse, degli eleati, Senofane di Colofone.

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