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Inviato

Il carro da battaglia è antica invenzione dell' 'arte bellica' , già attorno al 2500 A.C. i Sumeri, come illustrato dal loro 'stendardo' ci hanno raccontato dei loro carri che travolgevano i nemici : carri magari un poco massicci, con 4 ruote lignee ad anima piena .

Nella stessa area geografica nel 1274 A.C. , nella battaglia di Qaesh tra Ittiti ed Egizi, una parte importante è affidata da entrambi agli squadroni di carri da battaglia, più snelli e leggeri e con 2 ruote ora ad anima vuota e con raggi passanti per il mozzo centrale, spesso illustrati in numero di 6 o 8 .

Alcuni secoli dopo i guerrieri Assiri, tra una guerra e l'altra, si tenevano in esercizio dedicandosi alla caccia grossa che praticavano con carri da battaglia molto simili a quelli di  Ittiti od Egizi .

Tra i secoli VI e V A.C. Greci ed Etruschi ci raffigurano, anche nelle monete (Siracusa / Messana) carri ora per lo più da competizione o parata (carro di Monteleone)  sempre leggeri e con 2 ruote con 4 o 8 raggi passanti per il mozzo .

Dall'area traco-macedone, nel V sec. A.C. , i Derroni, nei loro rari ed arcaici dodecadrammi, ci illustrano carri per uso civile (trainati da buoi) con sedile e 2 ruote con un raggio diametrale principale passante per il mozzo, intersecato da 2 raggi secondari : questa particolare architettura della ruota, curiosamente trova una similitudine nelle monete fuse della cosiddetta 'serie della ruota arcaica' , anepigrafi ed attribuite all'area dell'Etruria settentrionale .

 

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@VALTERI

Ho trovato molto interessante questa somiglianza tra la ruota rappresentata su alcune monete etrusche e le ruote dei carri di questo popolo traco-macedone (come leggo) di cui ignoravo completamente l'esistenza.

Mi stavo anche domandando il significato di riprodurre la ruota su una moneta.

Bel post (che penso avrà un seguito).

Buona notte.

Stilicho


Inviato (modificato)
8 ore fa, Stilicho dice:

@VALTERI

Ho trovato molto interessante questa somiglianza tra la ruota rappresentata su alcune monete etrusche e le ruote dei carri di questo popolo traco-macedone (come leggo) di cui ignoravo completamente l'esistenza.

Mi stavo anche domandando il significato di riprodurre la ruota su una moneta.

Bel post (che penso avrà un seguito).

Buona notte.

Stilicho

Perché riprodurre la ruota su di una moneta? 

Beh, intanto perché è tonda e ben si presta allo scopo, anzi mi meraviglia che relativamente vi sian così poche monete che raffigurano ruote. 

Ma a parte le banalità direi che gli antichi erano perfettamente consapevoli della mostruosa importanza tecnologica della ruota, tanto che alcuni popoli pur conoscendone il principio tecnico ne rifiutavano l'uso, vedi Inca, forse consci delle terribili conseguenze che implicava. 

Come esempio questa volta non vorrei citare qualche libro accademico ma un testo più "prosaico" e di impatto immediato, si tratta del n. 4 della serie Eterni, magistralmente disegnata da Jack Kirby, nella serie interna 2001 Odissea nello spazio, viene illustrata un ipotetico episodio in cui un antico "genio" scopre la ruota... 

Fonte  ?

 

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Modificato da Adelchi66

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Ciao @Adelchi66,

grazie per la risposta davvero chiara. Ignoravo che gli Inca non usassero la ruota, quindi di conseguenza il carro. Credo che questo abbia avuto ripercussioni sulla loro storia (che, ahimè, non conosco). 

Bei fumetti. Penso siano i tuoi. Ho visto che hai sempre molto materiale interessante, anche dal punto di vista iconografico. E come vedo, anche fumetti. 

Ti auguro una buona giornata. 

Stilicho 


Inviato (modificato)
5 ore fa, Adelchi66 dice:

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I cinefili più attenti non avranno potuto non notare la citazione di Kirby di Ejsiensteniana memoria, cui aggiungo parafrasando una citazione di Fantozziana memoria... L'occhio del cavallo! L'occhio del cavallo!! ?

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L'uso del trasporto @Stilicho   con mezzi e metodiche varie, ha dato un contributo non marginale alla Storia .

Con bipedi, servi o schiavi con some e con quadrupedi sempre con some : poi il carro con ruote ha innovato molto per le quantità trasportabili, con alcuni limiti richiedendo un suolo con caratteristiche (consistenza, pendenza, ecc.)  idonee ai pesi .

Ad esempio, negli spostamenti di intere tribù 'barbare', questi avvenivano con teorie di carri che erano trasporti per famiglie e beni ma anche difesa : il campo della tribù era difeso dal cosiddetto carrago, costituito dai carri disposti in circolo per ottenere una barriera ad attacchi esterni .

Probabilmente, il Ring (circolo)  degli Avari almeno nel nome ne era un ricordo .

 

 


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Parlando di fumetti e di West, ricordo che i coloni (che si spostavano con famiglie ed effetti personali) disponevano i carri in cerchio per difendersi dai pellerossa. Se non è fantasia di registi e disegnatori, nulla di nuovo sotto il sole. 

Ciao

Stilicho 


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2 ore fa, Adelchi66 dice:

I cinefili più attenti non avranno potuto non notare la citazione di Kirby di Ejsiensteniana memoria, cui aggiungo parafrasando una citazione di Fantozziana memoria... L'occhio del cavallo! L'occhio del cavallo!! ?

92 minuti di applausi

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Inviato
1 ora fa, Stilicho dice:

Parlando di fumetti e di West, ricordo che i coloni (che si spostavano con famiglie ed effetti personali) disponevano i carri in cerchio per difendersi dai pellerossa. Se non è fantasia di registi e disegnatori, nulla di nuovo sotto il sole. 

Ciao

Stilicho 

L'idea non è  peregrina, personalmente ho sempre considerato quella del Far West l'ultima società barbarica, i mito del duello (ordalia), i cinturoni con  fibbie appariscenti (cinture a cinque pezzi, sede della forza virile, con fibbie apotropaiche), i carri, Conestoga, come mezzi di trasporto e abitazioni (i carri dei barbari in migrazione dall'est),  il diritto di portare armi come segno distintivo dell'uomo di condizione libera, d'altronde quella anglosassone è una società che ancora mantiene vivi molti topos dell'epoca altomedioevale. 

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@Adelchi66

Quello che scrivi e' davvero interessante. Non ci avevo mai riflettuto, ma le affinità sono davvero molte, nonostante ci si trovi dall'altra parte del mondo.

Grazie.

Stilicho


Inviato

Nel territorio ungherese sono state scoperte quasi trenta sepolture di epoca romana con resti di carri, sebbene solo una piccola parte di esse sia stata scavata professionalmente. Nella storia antica della provincia di Pannonia, all'incirca fino alla fine del secondo secolo e all'inizio del terzo secolo (fino cioè alla completa romanizzazione dell'élite locale, principalmente celtica, Eravisci in prevalenza), questo tipo di sepolture si trovano principalmente nel nord-ovest, ed erano relativamente poche visti i costi ed ovviamente perché riservate esclusivamente ai nobili. La sepoltura di Sárisáp è rimasta intatta, quindi la carrozzeria, il telaio, le ruote, le imbracature e le decorazioni in bronzo sono rimaste al loro posto originale, così come i resti dei cavalli che un tempo trainavano davanti il carro. Tuttavia, la tomba del defunto non è stata trovata: solitamente il defunto non veniva collocato nel carto, ma, secondo l'esperienza fino ad oggi accumulata, può trovarsi entro un raggio di circa trenta metri.

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Inviato

Ci sono inoltre molti resti lapidari di monumenti funebri degli Eravisci che raffigurano carri:

 

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Inviato

Come @VALTERI ha accennato anche gli Etruschi conoscevano e usavano la ruota e il carro. Un esempio straordinario è offerto dal celeberrimo carro di Monteleone, un carro da parata datato al VI secolo a.C. e realizzato in Etruria (lunghezza: 209 cm; altezza: 130.9 cm). Costruito in bronzo, ferro, cuoio e legno di noce, il carro è decorato a sbalzo con intarsi in avorio. Raffigura temi della mitologia omerica, con Achille in apoteosi insieme alla dea Teti. Achille e raffigurato col classico profilo barbato, capelli lunghi e riccioli che cadono sulle spalle e chitone corto ricco di decorazioni. La dea invece presenta un chitone lungo ed e coperta da un mantello. Rinvenuto casualmente da un contadino a Monteleone di Spoleto nel 1902, faceva parte del corredo funerario di una tomba a tumulo. È esposto dalla sua acquisizione nel 1903 nel Metropolitan Museum of Art di New York, Stati Uniti, mentre a Monteleone si trova una copia. 

 

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Inviato

Ci sono altre testimonianze di carri etruschi come le pitture su vasi

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Inviato

Esistono anche altri resti di carri, bighe e calessi, non così ben conservati come quello di Monteleone, ma degni sempre di menzione.

La prima testimonianza di cui parleremo sono i 145 pezzi in lamina d’oro e bronzo di un carro da battaglia etrusco del VII-VI secolo a.C. frutto di uno scavo clandestino nella tomba di un antico principe nel contesto della necropoli di Colle del Forno a Fara Sabina, l’antica Eretum. 

https://www.corriere.it/cronache/16_luglio_06/italia-danimarca-carro-oro-principe-sabino-cbabb9c8-4349-11e6-be68-8337655834fa_amp.html

 

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Inviato

La seconda testimonianza è costituita dalla biga di Castro risale al VI secolo a.C. ed è arrivata a noi attraverso una sensazionale scoperta. All'interno di una piccola necropoli rupestre, denominata "Tomba della Biga di Castro", nel 1967 fu rinvenuta la splendida biga etrusca. Al fianco della biga furono ritrovati perfino gli scheletri di due cavalli.

Di cui si è parlato già con Legio

 

 

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Inviato

La terza testimonianza il calesse della principessa etrusca di 2600 anni fa trovato nella Tomba A del Poggione.

Il carro in ferro e bronzo proviene da una tomba a camera della fine del VII secolo a. C. in località Poggione (Castelnuovo Berardenga). La sepoltura fu scavata all’inizio degli anni Ottanta, e oggi appartiene alla collezione archeologica del museo di Palazzo Corboli di Asciano.

 

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Inviato

La quarta testimonianza è il carro Montecalvario ritrovato in frammenti nello scavo del tumulo di Montecalvario (1904). Nel 2014 dopo un impegnativo restauro e un attento studio hanno permesso di offrire al pubblico la ricostruzione del currus: un carro leggero a due ruote, utilizzato secondo l’ideale eroico della guerra per il trasporto del principe guerriero sul campo di battaglia o per le parate trionfali.

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Inviato

Per non parlare di San Mariano (Corciano) dove i resti di carri sono addirittura tre

1- Un calesse (carpentum) a due ruote con cassa chiusa, rivestito di lamine bronzee con scene mitologiche e fregi animalistici (560 a.C.).

2- Un cocchio (currus) a due ruote con cassa aperta posteriormente, rivestito di lamine bronzee con scene mitologiche (530-520 a.C.); un morso equino.

3- Un probabile altro carro di tipo non precisabile (520 a.C.), rivestito di lamine con scene mitologiche.

http://polomusealeumbria.beniculturali.it/?page_id=1386

http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Etruschi/Perugia-carri.html

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Inviato

Sul carro di Monteleone qualcosa si era detto lo scorso 8 Agosto, ricordando anche la velocità veramente da corsa con la quale a suo tempo ha percorso la strada tra Italia ed America .


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