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Supporter
Inviato
Il 6/2/2021 alle 21:48, Brios dice:

La Russia è un cattivo esempio. Le fabbriche siberiane accumulavano 500 tonnellate di rame, era uno spreco di miniere d'oro .. Dovevano essere gettate via o messe in atto. Abbiamo provato a coniare monete. Nessuno aveva nemmeno bisogno di queste monete. L'esperimento fallì.

Buongiorno Brios,

Stai dicendo che la Russia, durante l'estrazione mineraria, era interessata più al CU che all'AU oppure stai dicendo che la Russia, estraendo l'oro siberiano, si ritrovava enormi quantità di rame?

Cosa è stato secondo te un fallimento? La presenza contemporanea di monete dallo stesso nominale coniate sia in AG che in CU?

Grazie.


Inviato
15 ore fa, sdy82 dice:

Buongiorno Brios,

Stai dicendo che la Russia, durante l'estrazione mineraria, era interessata più al CU che all'AU oppure stai dicendo che la Russia, estraendo l'oro siberiano, si ritrovava enormi quantità di rame?

Cosa è stato secondo te un fallimento? La presenza contemporanea di monete dallo stesso nominale coniate sia in AG che in CU?

Grazie.

Buongiorno:hi:

Il rame era un sottoprodotto dell'estrazione dell'oro. Lo stato riscuoteva la tassa in argento.


  • 3 mesi dopo...
Supporter
Inviato
Il 2/2/2021 alle 23:45, talpa dice:

il rame era limitato nel suo potere di estinzione

Caro Talpa, sai cortesemente quale fosse il potere liberatorio dei tornesi in CU a metà '800 nel regno borbonico?

Ancora...

Dopo tutta questa discussione la domanda forse più naif: a metà '800 circa, le monete da 10 tornesi erano equivalenti alle cingranelle? Non intendo in termini contabili, intendo in termini commerciali.

Esempio da cross-collecting (?): il francobollo da 5 grana (tale era la denominazione) poteva essere pagato sia con la cingranella in AG che con il ramone da 10 tornesi?


Inviato
Il 22/5/2021 alle 19:12, sdy82 dice:

Caro Talpa, sai cortesemente quale fosse il potere liberatorio dei tornesi in CU a metà '800 nel regno borbonico?

Ancora...

Dopo tutta questa discussione la domanda forse più naif: a metà '800 circa, le monete da 10 tornesi erano equivalenti alle cingranelle? Non intendo in termini contabili, intendo in termini commerciali.

Esempio da cross-collecting (?? il francobollo da 5 grana (tale era la denominazione) poteva essere pagato sia con la cingranella in AG che con il ramone da 10 tornesi?

Sia le monete d'argento che di rame del valore di mezzo carlino/cinque grana erano ugualmente spendibili per oggetti inerenti a quel valore secondo disponibilità e comodità da parte degli utenti, la differenza strutturale tra moneta argentea e di rame nel Regno stava nella loro diversa funzione stabilita dalla legge, la moneta d'argento era l'unica considerata a corso legale con valore fisso e libertà di coniazione da parte dei privati, la moneta di rame era sussidiaria, di valore nominale di circa il doppio rispetto a quello corrente del metallo e solo lo stato aveva la facoltà di deciderne coniazione e quantitativi, cosa che era interdetta ai privati, la moneta aurea invece, pur essendo anch'essa considerata sussidiaria per le grandi transazioni, era liberamente coniabile da parte dei privati ma priva di valore fisso in rapporto all'argento, la legge prevedeva un valore corrente variabile con la possibilità di agio rispetto all'argento...

Comunque una buona illustrazione di massima del sistema monetario del Regno delle Due Sicilie si può trovare in questa pubblicazione da pagina 28... 44 per il rame:

 Delle monete d'oro e del loro valor legale per Costantino Baer - Costantino Baer - Google Libri

  • Grazie 1

  • 2 settimane dopo...
Supporter
Inviato

Ringrazio ancora @talpa.

Mi sembra di aver capito che in pratica non c'era limite all'uso della moneta fiduciaria di rame nel regno duosiciliano. La finanza borbonica rimetteva tutto nel buon senso dei "consumatori"? Audaci, direi... ?

  • Mi piace 1

Inviato (modificato)
22 ore fa, sdy82 dice:

Ringrazio ancora @talpa.

Mi sembra di aver capito che in pratica non c'era limite all'uso della moneta fiduciaria di rame nel regno duosiciliano. La finanza borbonica rimetteva tutto nel buon senso dei "consumatori"? Audaci, direi... ?

Ti metto un prospetto delle monete coniate nel Regno delle Due Sicilie che ho trovato nel decimo volume dell'Archivio economico dell'unificazione italiana, per le monete di rame è indicato un potere liberatorio di un carlino/10 grana, questo limite non è indicato nella normativa principale del Regno a mia conoscenza, ma potrebbe essere stato precisato in eventuali ordinanze o regolamenti...

Prospetto monete Due Sicilie.jpg

Modificato da talpa
  • Mi piace 1

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