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IGNORED

Posso vendere?


Luciano M.

Risposte migliori

Salve, posseggo alcune monete romane ed alcune risalenti al 1800. è possibile vendere queste monete o rischio qualcosa dal punto di vista giuridico? Premetto che le monete non le ho ne acquistate e ne trovate, ma sono frutto d un eredita, appartenevano quindi alla mia famiglia. attendo una vostra risposta.Grazie anticipatamente...

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Supporter

Egregio Luciano le indico due strade........

La prima (semplice ma diabolica B) )è quella di aspettare il prossimo convegno numismatico che si svolgerà vicino dove lei vive, andare lì e vendere tutto a qualche commerciante, i soli problemi che le faranno sono sul prezzo.

La seconda, legislativamente corretta, necessita innanzitutto di una "lecita" provenienza delle monete con relativi documenti etc etc, di una successiva dichiarazione alle autorità competenti del possesso delle monete, infine dopo che le sue monete non saranno state notificate la possibilità di venderle all'interno del territorio nazionale a chi vuole con segnalazione alle autorità competenti del "passaggio di proprietà della moneta"

A lei la scelta.

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Supporter

Confusione? Più semplice di così

Se non possiede (COME IN QUESTO CASO )uno straccio di documento o rintracciabilità delle monete ha solo la prima scelta per vendere, come fanno molti collezionisti.

Se invece (ma non è questo il caso), possiede documenti vari ed eventuali di acquisto, per vendere a privati deve prima fare una dichiarazione di possesso alle autorità.

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Salve, posseggo alcune monete romane ed alcune risalenti al 1800. è  possibile vendere queste monete o rischio qualcosa dal punto di vista giuridico? Premetto che le monete non le ho ne acquistate e ne trovate, ma sono frutto d un eredita, appartenevano quindi alla mia famiglia. attendo una vostra risposta.Grazie anticipatamente...

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Ciao Luciano,

benvenuto sul forum anche da parte mia.Quelle del 1800 prova a venderle sul nostro mercatino,per quelle romane un pò ti hanno già spiegato come fare.

Saluti da Max65 ;)

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Faccio seguito ad alcuni messaggi privati.

Abbiate pazienza se mi "scaldo", ma mi pare che ci sia molto disorientamento e la lettura continuamente distorta delle norme, malgrado mesi di chiarimenti, porta inesorabilmente a una gran confusione specialmente per chi non conosce la materia che per la prima volta.

Questo può fare molto male al collezionismo rischiando di spaventare le persone, il pericolo è quello di allontanarle paventando assurde burocrazie che non stanno né in cielo né in terra.

Vi invito a LEGGERE attentamente il tanto citato Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (o "codice dei beni culturali" che dir si voglia), in particolare gli articoli 2, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, non dimenticando i precedenti posti in essere dal Legislatore quando si introdusse il concetto di "ripetitività" delle monete, che fu a suo tempo chiaro e utile ai fini della tutela del povero collezionista.

Non occorre essere nel campo giurisprudenziale per capire il significato della norma, molto limpido nel lasciare libertà al collezionismo numismatico salvo le eccezioni e i casi previsti dalla Legge. Poi, se vogliamo improvvisarci giuristi, lo possiamo anche fare, ma per piacere e nel nome del sano collezionismo, facendo sempre riferimento a dati oggettivi e cercando di darci -finalmente- un taglio con le interpretazioni "a orecchio".

Basta leggere la norma e utilizzare il buon senso. Non me ne voglia chi ha postato in questa sede, il mio vuole essere un discorso di più ampio respiro.

Un cordiale saluto a tutti.

Dario Ferro

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Supporter

Adamaney non dimenticare art 65 del decreto legislativo altrimenti ai problemi di orientamento si aggiungeranno problemi penali

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Si tratta di ambito penale anche in caso di violazione degli articoli citati prima, ma francamente non capisco che cosa c'entri. L'applicazione dell'articolo 65 soggiace a quanto detto in precedenza. Riusciamo o no a metterci in testa che la legge fa una distinzione chiara, netta e inequivocabile tra un comune bronzetto da 2 euro sul mercato numismatico, un comune bronzetto in un contesto archeologico, e un denarino delle Idi di Marzo?

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Supporter

Adam temo di aver perso qualche passaggio nella discussione.

Premesso che il possesso " di lecita provenienza" di qualsiasi materiale nel nostro caso "numismatico" è possibile.

La cosa da fare a prescindere del valore economico che è diverso da quello storico è di presentare una semplice dichiarazione di possesso alla locale autorità.

Tale dichiarazione scritta deve essere accompagnata da foto della moneta in questione unita ad un qualsiasi documento di acquisto.

A questo punto vista la lecita provenienza della moneta, la locale soprintendenza potrà al limite fare un atto di notifica ( ma solo verso monete di particolare interesse storico e comunque non potrà inpedirne la vendita nel territorio nazionale).

Un privato puo vendere monete? Sì, a patto che le monete in possesso abbiano una lecita provenienza.

PsTutto questo decreto che non riguarda solo il settore numismatico potrebbe essere messo in discussione da alcuni ricorsi fatti all'alta corte di Bruxelles da collezionisti che si son visti rifiutare (art.65 del decretro) la vendita all'estero di opere d'arte.

Detto questo visto che non sono come alcunitra i sapienti del tempio,ma sono piuttosto permaloso su questo argomento non metto più penna o tasto :)

Ps Non ci crederà ma so benissimo che siamo in ambito penale.

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Non la fa

Ha! Capisco. Con questo approccio, se ad esempio posseggo una barca in legno decorato (art. 10 c.4 L. I) la devo notificare alla Soprintendenza "per essere tranquillo". Lo stesso per la mia villetta in campagna (art. 10 c.4 L. F), o meglio la cascina (art. 10 c.4 L. L). Ho capito tutto adesso.

Continuo a ripetere che la normativa citata non prescrive alcun obbligo di presentare un tubo. Se poi uno per stare tranquillo decide di farlo, contento lui, contenti tutti. Se lei possiede un vecchio cascinale, o una barca, o un libro, e decide di farlo sottoporre a valutazione della Soprintendenza, è libero di farlo, ma non c'è nessuna legge che la obbliga a farlo né sarebbe sensato se ci fosse. Quindi se una persona chiede "che cosa deve fare", bisogna essere chiari.. altrimenti lasciamo perdere

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Se sei un privato Cittadino oppure un Ente, e NON sei un venditore professionale, e possiedi una barca, una villa, oppure un turacciolo di bottiglia che rientra nella definizione di "archeologico", quando lo vendi sei obbligato a denunciarlo, perché così pretende quella schifosissima normativa che abbiamo dal 2004 (prima non era così).

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Supporter

Adam, possiedo un bel cascinale vicino Pozzuoli, per metterci mano ho dovuto fare tante di quelle richieste alla soprintendenza che neanche immagina, si figuri che per mette nuove tubazioni hanno richiesto la presenza costante di un'archeologo.

Sul concetto di dichiarare le monete e su cosa ne penso ( non ho mai dichiarato le monete che possiedo visto che tutte hanno lecita provenienza ) la invito a leggere la discussione "MA E'LEGALE", magari leggerà che ho le sue stesse idee.

Resta il fatto che vendere senza dichiarare prima le monete da privato "potrebbe" dare problemi, sia per un bronzetto da un euro che per una moneta da 20000 euro-.Mi chiedo non è meglio eliminarli tali problemi (eliminarli magari con la giustizia italiana è una parola grossa)?

PS

Io il mio vecchi cascinale lo tengo ben dichiarato alla soprintendenza così quando ho fatto la richiesta alla Regione, di fondi economici per la ristrutturazione, non ho avuto problemi B)

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Ri ah. Per Luciano: la discussione sta prendendo un'altra piega, però trovo che i consigli che ti avevano dato all'inizio Meja e Luigi fossero più che buoni. Aggiungo solo questo: per le cose notevolmente antiche (archeologiche) stai alla larga dalle aste on-line, con quest'unico accorgimento non dovresti avere nessun tipo di sorpresa.

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Se sei un privato Cittadino oppure un Ente, e NON sei un venditore professionale, e possiedi una barca, una villa, oppure un turacciolo di bottiglia che rientra nella definizione di "archeologico", quando lo vendi sei obbligato a denunciarlo, perché così pretende quella schifosissima normativa che abbiamo dal 2004 (prima non era così).

NO. O è un bene culturale, o non lo è. Punto. Lo è se è una cosa di interesse numismatico. Punto

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O è un bene culturale, o non lo è. Punto. Lo è se è una cosa di interesse numismatico.

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Allora non c'è motivo di discutere. E' una moneta romana, è un Bene Culturale, è soggetto a tutti gli obblighi e divieti previsti (denuncia compresa).

Modificato da LUCIO
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E' sempre un Bene Culturale se è un oggetto (moneta, turacciolo di bottiglia, Colosseo, anfora etc. etc.) che rientra nella defnizione di "archeologico" essendo di proprietà di un Ente oppure di un Privato Cittadino che NON sia un venditore professionale.

Abbi pazienza Lucio, sono un po' tardo, ma da che cosa evinci la "definizione di archeologico"?

Allora non c'è motivo di discutere. E' una moneta romana, è un Bene Culturale, è soggetto a tutti gli obblighi e divieti previsti (denuncia compresa).

NO

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