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IGNORED

Caccia grossa


Risposte migliori

Inviato

Oggi in giardino è entrato un ramarro (almeno penso che questa lucertola si chiami così in italiano, altrimenti chiedo scusa) molto bello ma dal momento che al mio cane non stanno simpatiche le altre creature (esseri umani compresi) tranne i gatti, ho pensato di catturarlo e liberarlo in un ambiente più selvatico della città.

Quindi mi sono appostato egli ho teso una trappola. La povera bestiola si è spaventata e si è andata a nascondere nell'apertura della grondaia. Allora ho tappato momentaneamente l'apertura con del cartone e ho preso il cestello per la pesca. Infine ho tolto il cartone lentamente posizionando l'apertura del cestello in concomitanza con quello della gronda: e voilà il rettile è entrato nel cestello che l'ho chiuso immediatamente.

Dopo la grande battuta di caccia sono andato da un esperto di rettili per sapere se effettivamente fosse una bestiola autoctona e non fuggita da un terrario, in quanto in questo secondo caso non l'avrei potuto liberare per paura che potesse morire durante l'inverno (qui in Ungheria l'inverno non è proprio mite) ed anche perché non si possono introdurre specie aliene in altri ecosistemi.

L'esperto mi conferma che è un ramarro locale e che può essere tranquillamente liberato.

Allora vado fuori città lungo una boscaglia nei pressi del Danubio e apro lo sportello del cestello per liberarlo, ma credetemi non voleva uscire. Ho provato con un filetto di erba, ma niente. Mi sono allontanato per vedere se così forse sarebbe uscito, ma ancora niente.

Allora mi sono detto lo riporto a casa e stavo per richiudere il cestello, e in quel momento è uscito timidamente facendosi accarezzare e poi è corso via.

 

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Inviato

Ottimo, anche perché il ramarro era il protagonista di una ninna nanna che avevo inventato per la mia bimba... 


Inviato (modificato)

Questa storia mi rimanda a qualche anno fa quando in giardino, in una casetta per uccellini caduta sul prato, vi ho trovato dentro cinque piccoli ghiri addormentati. Non sapendo cosa fare ho chiesto al veterinario lumi, ma ho scoperto che ne sapeva meno di me. Essendo ottobre, non me la sono sentita di liberarli nel bosco perché ancora cuccioli, così ho comprato una gabbietta per criceti con tutti i comfort (ruota, nido, ecc.) e li ho appesi al muro esterno al coperto del portico. Nutriti a castagne e ghiande (ma anche con qualche mela e persino un avocado) ho fatto superare loro l'inverno. "Dormire con un ghiro" ho scoperto che è una frase che vale solo per il giorno: in realtà, essendo animali prevalentemente notturni, al tramonto inoltrato d'ogni santo giorno, cuore dell'inverno compreso, iniziavano una sarabanda di giochi ed inseguimenti senza fine. Se avessi attaccato una dinamo alla ruota, avrei potuto avere luce da una lampadina, tanto era il loro farla girare. A primavera è venuto il momento dell'addio, portati nel fitto del bosco, ho dato loro l'ultimo saluto prima di liberarli...

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Modificato da El Chupacabra

Inviato

Da qualche mese, vicino al mio giardino (in una città della costa adriatica) si sono stanziati degli scoiattoli (non americani, sono di pelo scuro). Saltano da un pino all’atro con velocità incredibile. Vengono nel giardino per bere dalla vasca dei pesci rossi (dove ci  sono due rane). Ho cominciato a lasciargli qualche noce: hanno gradito. 


Inviato

Ciao a tutti!

Visto che si parla di animali Extra-Domestici vi presento le mie tortore.

Qui è Epic-Pino, fotografato all'alba:

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che con la sua Pina ha messo su famiglia nidificando in un albero del mio giardino, stiamo attendendo con impazienza i Pinini.

Naturalmente provvediamo quotidianamente ai loro bisogni con acqua fresca e sementi prelibate.

Servus,

Njk

 

 

 

 

 

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Inviato

Mi raccomando @littleEvil in Autunno ed Inverno non dare briciole di pane o altri farinacei, perché gonfiano lo stomaco dei volatili e poi muoiono in modo doloroso. Piuttosto solo sementi o al limite lardo.


Inviato

Grazie ad @ARES III per il consiglio,  ma per i Pini solo il miglio... no cioè solo il meglio!

https://www.vogelfutteronline.de/WebRoot/Store28/Shops/82577752/5938/4AF9/DA63/2719/BEBB/C0A8/2AB8/9974/Streufutter.jpg

Che è quello che uso anche per la casetta per gli altri volatili minori.

Come formichiere poi ho un picchio verde che viene in giardino, che viene a pranzare con i nidi nascosti nel muro a secco delle terrazze.

Ri-Ciao

njk

 

 

 

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Inviato

Questo vi piacerà, erano decenni che non ne vedevo uno, poi la settimana scorsa sistemando l'orto... 

 

 

 

 

 

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Inviato

Lo chiamano impropriamente "serpente di vetro" perché è duro al tatto e può perdere la coda se minacciato. 

In realtà è un sauro, una lucertola senza zampe, è l'orbettino. 

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Inviato

Quest'inverno ho coccolato gli uccellini con chili e chili di semi di girasole! Davanti casa cinciallegre e cinciarelle, qualche capinera, il pettirosso e un timido fringuello! Dietro casa passeri di ogni genere, tortore e qualche gazza ladra! Adesso che viene il caldo mi limito a dargli l'acqua fresca, perché con i cuccioli è meglio se si nutrono di insetti.


  • 2 mesi dopo...
Inviato

Rispolvero questa discussione per aggiungere un nuovo amico, di cui ho da poco ritrovato le foto che gli scattai e che qualche anno fa finì nel mio giardino ormai in "fin di vita".

Vedere un riccio di giorno è un'anomalia che di solito segnala che l'animale ha dei problemi e Ciccio (il nome che gli demmo) ne aveva e di grossi. Presentava delle ferite profonde al collo piene di pus e larve di mosca carnaria, una zampina posteriore fratturata ed era letteralmente ricoperto di zecche. Intervenimmo subito sulle ferite aprendogliele bene per ripulirle e disinfettarle e asciugarle con cicatrizzante. Dopodiché lo sistemammo in una gabbia piccola in modo da impedirgli di fare grandi movimenti. Per farla breve: passò l'autunno e l'inverno in casa con noi: fu nutrito con cibo umido per gatti, uova e quant'altro; fece in quattro mesi ben cinque cicli di antibiotici; venne sottoposto a bagnetti disinfettanti con acqua clorata che gli consentirono di perdere le ultime zecche (alla fine ne avevamo contate più di trecento) e di riabilitare la zampetta. Quando il tempo lo permetteva alla fine dell'inverno, veniva portato a sgambettare nel prato e dovemmo perfino sottoporlo anche al taglio delle unghie della zampetta ferita poiché erano cresciute a dismisura e non gli consentivano una corretta deambulazione. All'inizio della primavera ci salutò: aveva saltato il letargo, ma era tornato vivo e vegeto alla sua vita nel bosco di latifoglie.

Una delle prime passeggiatine durante la convalescenza:     S1032969R.thumb.jpg.ac1f448a042c01c457d6d81e9fda6c70.jpg

Una corsetta ormai ristabilito:   Ciccio2.JPG.93712984acbd20425bd3a4f33a5b36d6.JPG    Ed infine una bella grattatina con la zampetta guarita:   Ciccio.JPG.3b28d63e3d26401824cc281d1712551c.JPG

 

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