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IGNORED

Inchiesta su hoard di decadrammi di Alessandro


Massenzio

Risposte migliori

Non mi ricordo che si sia affrontato il discorso, eventualmente me ne scuso e prego di rimuovere o unire la discussione con la precedente. Quella che posto è una video inchiesta della BBC su un hoard di rari decadrammi di Alessandro trovato nelle acque di Gaza e disperso sul mercato numismatico.

Tutta l’inchiesta è partita dal sequestro di alcune di queste monete mentre cercavano di farle uscire dai territori attraverso il confine israeliano.

Vengono citate diverse rinomate case d’asta, una delle quali in passato avevo anche citato perché stava esitando un hoard Tetrarchico non documentato e che ora appare direttamente collegata a questo personaggio giordano. Tale personaggio è stato già oggetto di indagine federale negli Stati Uniti del 2011.

Buona visione

 

 

Modificato da Massenzio
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DE GREGE EPICURI

Un filmato fantastico. Ma le prime riflessioni che mi ha indotto non c'entrano con le case d'asta e il commercio internazionale di monete di origine orientale. Emerge piuttosto un'altra  verità: la fame e condizioni di vita disumane (come quelle della striscia di Gaza) rendono impossibile ogni contatto con qualunque aspetto culturale, storico, artistico,ecc. E ovviamente qualunque tutela di tali aspetti, che risultano essere nient'altro che "il mondo dei ricchi".

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Supporter

Bella chiavica... ma niente di nuovo, basta fare un certificato e tutti contenti .

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  • 2 settimane dopo...
  • 2 anni dopo...

Rispolvero questo topic, perchè correlata alla notizia di questi giorni sull'arresto, lo scorso gennaio a New York, di Richard Beale di Roma Numismatics. Sembra che tra le accuse ci sia la produzione di falsa documentazione di provenienza. Nel video sopracitato, per esempio la casa d'aste dichiarava le monete come provenienti da un collezionista canadese.

 

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4 ore fa, Massenzio dice:

Rispolvero questo topic, perchè correlata alla notizia di questi giorni sull'arresto, lo scorso gennaio a New York, di Richard Beale di Roma Numismatics. Sembra che tra le accuse ci sia la produzione di falsa documentazione di provenienza. Nel video sopracitato, per esempio la casa d'aste dichiarava le monete come provenienti da un collezionista canadese.

 

 

Arresto?

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Solo 13 esemplari di decadrammi di Alessandro erano conosciuti fino al 2013.

Poi è stata osservata la seguente sequenza: 

- Ripostiglio sottomarino di Gaza trovato nel 2013 poi nel 2017, l’insieme valutato fra 5000 e 8000 monete d’argento di Alessandro, fra cui 4 decadrammi sequestrati dalle autorità israeliane al passaggio della frontiera Gaza/Israele nel 2017.

- 2015, 1 decadramma appare sul mercato, 2016 un’altro, tutti i due messi all’asta, senza provenienza.

- 2017/2018, 14 decadrammi venduti da alcune case internazionali, 8 da Roma numismatics, tutti senza provenienza, ogni tanto con un « pedigree » non verificabile.

L’esemplare « from a private canadian collection », auction XV Roma Numismatics, 2018:

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https://www.acsearch.info/search.html?id=4870650

Una statua di bronzo, ormai sparita, faceva anche parte della scoperta iniziale del 2013:

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L’articolo di Bauzou e Thevenin (in francese ma Google translate vi aiuterà) a proposito di questo ripostiglio e le ipotesi sulla sua dispersione sul mercato:

https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/24664/1/bauzou_thevenin_TooBig_online.pdf 

L’ho riletto poco tempo fa quando si è parlato dell’altro «ripostiglio » di Gaza (aurei della Tetrarchia), più recente, apparso sul FAC nel aprile 2022:

 

 

 

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Quote
On 5/4/2020 at 12:47 AM, luigi78 said:

Bella chiavica... ma niente di nuovo, basta fare un certificato e tutti contenti .

 

 

Sembrerebbe di no. L’arresto di Richard Beale, come già detto da @Massenzio non è direttamente legato all’origine possibilmente fraudolente di questi decadrammi, anche se fa parte dell’inchiesta in corso, ma è stato motivato dal reato di falsa dichiarazione in merito alla provenienza asserita per il tetradramma di Naxos e l’aureo di Bruto nella vendita all’asta auction 20 del ottobre 2020.

https://www.acsearch.info/search.html?id=7472547

https://www.acsearch.info/search.html?id=7472945

 

La provenienza presunta per queste due monete era la stessa:

« Ex collection of Bernard de Chambrier (1878-1963) and Marie Alvine Irma von Bonstetten (1893-1968); 

Ex collection of the Baron Gustave Charles Ferdinand von Bonstetten, Chamberlain to Ferdinand I, Emperor of Austria.

Marie Alvine Irma von Bonstetten was daughter of Gustave August Arthur Albert von Bonstetten (1864-1935), the founder of the 'Automobile Club Suisse' in 1898, and great-niece of Gustave Charles Ferdinand von Bonstetten (1816-1892), who was a distinguished antiquarian and collector who published many articles in the Recueil d'antiquités suisses (1855, 1860 and 1867) and L'Essai sur les dolmens (Geneva, 1865), an authoritative study on European dolmens erected between the 5th millennium BC and the end of the 3rd millennium BC. Later, Gustave Charles Ferdinand von Bonstetten worked as an independent researcher and carried out archaeological excavations in both Switzerland and France. In 1873 he donated a part of his important collection to the 'Antiquarium of Bern' and his collection formed the basis of the Bernisches Historisches Museum. The Musée Romain of Avenches also owns pieces from his collection. »

Un thread ben documentato (numisforum) a proposito di questa vicenda:

https://www.numisforums.com/topic/3703-interesting-thread-on-reddit-about-roma-numismatics-and-the-apparent-arrest-of-richard-beale/page/3/

Un’utente scrive giustamente: « The real legal issue here isn't whether the coins were looted or not. It's the fact that the provenance was most definitely not what was stated in the auction, and therefore they committed fraud. »

Quindi se la provenienza allegata dalla casa d’asta è dimostrata fasulla, è tutt’altra cosa fornire la prova di una provenienza illecita. Tuttavia il tetradramma  di Naxos è già stato restituito all’Italia, assieme ad altri oggetti archeologici nel febbraio scorso.

« The Sicily Naxos Coin. Minted circa 430 B.C.E in the Greek colony of Naxos, on Sicily, this silver coin features the bearded Dionysus on one side and his squatting drinking partner, Silenus, on the reverse. The Sicily Naxos Coin first surfaced on the international art market in 2013, when a known trafficker offered the coin for sale with no provenance whatsoever. Prior to its appearance at a London-based auction house, a co-conspirator of the trafficker supplied false provenance for the coin. The Sicily Naxos Coin is currently valued at $500,000 and was among a group of coins seized at JFK airport as it was being smuggled into New York pursuant to an ongoing joint investigation between this Office, HSI, and Italy. At least one individual has been arrested in the course of this investigation with more to follow. »

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https://www.manhattanda.org/d-a-bragg-returns-14-stolen-antiquities-to-italy/

Che ne è dell’aureo di Bruto? Sarà restituito alla Grecia? 

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Insomma, invece di pretendere ad un pedigree illustre ( Gustav Karl Ferdinand von Bonstetten, archeologo, ciambellano di Ferdinando I d’Austria) o anche più umile e vago (private canadian collection, cassetto del nonno…) meglio fare come la CNG per gli aurei tetrarchici e il medaglione di Diocleziano, per i quali non viene fatta alcuna menzione sull’origine. Perché finora rimane consentito dalla legge. 

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Supporter

...vedremo, sai quanti notai impoveriti....

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Nella discussione sull’aureo di Bruto

avevo rilevato - illo tempore - come la moneta fosse abbastanza verosimile ma il pedigree molto probabilmente no 

oggi ne abbiamo la conferma. Sarebbe interessante conoscere gli ultimi sviluppi sulla questione 

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È da qualche tempo che le provenienze riportate, oppure la loro assenza, che ritengo altrettanto problematica, per monete di grande pregio, destano qualche perplessità per non dire di più, e non solo da parte di Roma numismatics.
Forse questa vicenda è la punta dell’iceberg, e potrebbe essere una pratica molto più diffusa di quanto si non pensi. Si apprende al passaggio che, a proposito del primo tentativo fallito di vendita dell’aureo di Bruto ad un altro venditore, (« informant 1 » ) nel 2015 durante un convegno a New York, l’espressione « old Swiss collection » significa nel mondo di compravendita di antiquariato una provenienza dubbiosa. (Peccato per il vecchio signore svizzero che vuole davvero vendere la sua collezione)

Se R. Beale si è messo nei guai, è perché questa volta, per almeno 3 monete, l’affare era decisamente «too big» per non sollevare sospetti, e perché riguardo al decadramma di Alessandro la provenienza si è rivelata indubbiamente illecita. 

Si potrebbe sperare un’occasione inaspettata di rintracciare il luogo di ritrovamento del aureo di Bruto. Italo Vecchi, in quanto consulente esperto di Roma numismatics, coinvolto nella vicenda ma non incriminato, che avrebbe proposto a Richard Beale l’aureo di Bruto e il tetradramma di Naxos nel 2014 e 2013, potrebbe avere qualche informazione in proposito. Si può sempre sognare. 

Di solito il colpevole se la cava con una multa, il rimborsamento degli acquirenti, un articolo di pentimento in una rivista numismatica oscura, e a volte è anche successo che torna alle vecchie abitudini qualche anno dopo. Ma ritenere responsabile il sistema stesso che permette tali atteggiamenti, e auspicare maggiore trasparenza sul mercato numismatico internazionale, sono pochi a chiederlo. Anche perché nessuna delle due parti, collezionisti e case d’asta, ha interesse a far si che le regole cambino. 

Sembra che il piccolo mondo della numismatica trattenga il suo fiato. Pochissimi articoli su questa tremenda notizia, se ne trova uno sul sito generalista Artnews, che a parte petegolezzi sulla carriera atipica di Richard Beale, ci informa che l’aureo di Bruto è stato sequestrato, un dato che non era ancora chiaro, e rimane da confermare.

https://www.artnews.com/art-news/news/worlds-most-expensive-coin-fake-provenance-roman-eid-mar-1234659762/

On 3/10/2023 at 8:00 PM, numa numa said:

Nella discussione sull’aureo di Bruto

avevo rilevato - illo tempore - come la moneta fosse abbastanza verosimile ma il pedigree molto probabilmente no 

oggi ne abbiamo la conferma. Sarebbe interessante conoscere gli ultimi sviluppi sulla questione 

 


Non sappiamo se il corso dell’inchiesta verrà reso publico. Se non sbaglio, prossima seduta l’8 maggio. 

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27 minuti fa, Vietmimin dice:

Non sappiamo se il corso dell’inchiesta verrà reso publico. Se non sbaglio, prossima seduta l’8 maggio. 

Grazie Vietmin

in ogni il pedigree del ‘nobile’ svizzero del Settecento era abbastanza pock credibile. Alla Svizzera paese in origine  di montanari, fanti e contadini e’ sempre stato inviso il sistema aristocratico, e a differenza della Germania e soprattutto del Tirolo austriaco che pullula di castelli, potentati, staterelli , casate e feudatari, sul territorio svizzero si trovano molti meno castelli e feudi e molti piu’ comunita’ che hanno costruito la propria autodeterminazione gia’ secoli addietro. Come il riacquisto del proprio territorio dai conti di Trivulzio per il quale la comunita’ della  Mesolcina ( territorio a nord di bellinzona) si tasso’ ricomprandosi a meta’ del ‘500 la libertà di autogovernarsi. 

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