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IGNORED

L'Ordine del Toson d'Oro


fra crasellame

Risposte migliori

Ci sarebbe da sbizzarrirsi molto con l'ordine del Toso D'oro, gli esempi nella nostra monetazione sono diversi, quello che vado a proporvi è un tondello che ha molti amici manca e ambiscono da tempo...

 

 

 

                                                                 post-18894-0-17287100-1419273885_thumb.j

 

 

 

VASTO - Cesare d’Avalos d’Aquino principe del S.R.I., marchese di Pescara e di Vasto (1704-1729). Tallero 1706, Augsburg. AR 28,96 g. - ø 40,1. ¬ (segno dell’incisore Philip Heinrich Müller) CAES·DAVALOS DE AQVINO DE ARAG·MAR·PIS ET VASTI D°G·S·R·I·PR· Busto corazzato, a d., con Collare del Toson d’Oro. Rv. DMINVS REGIT ME å ANNO å 1706 å Stemma coronato, circondato dal Collare del Toson d’Oro e caricato su panoplia d’armi; sotto, nel giro, pigna – ferri di cavallo (rispettivamente segni della città di Augsburg in Germania e del maestro di zecca Johan Christoph Holeisen). Sul taglio ·BEATVS VIR QVI NON ABIIT IN CONSILIO IMPIORVM. CNI 4. Cagiati pag. 303, tipo C. Davenport 1523.

 

 

Cesare d’Avalos, marchese del Vasto e di Pescara, apparteneva ad una delle più importanti famiglie del Regno. La posizione dei suoi dominî confinanti con lo Stato Pontificio e con il mare giocò un ruolo determinante nella ripresa della politica austriaca in Italia meridionale allo scoppio della guerra di successione spagnola. Un anno prima della morte di Carlo II di Spagna, l’Avalos assicurava all’Imperatore Leopoldo I la sua fedeltà alla causa imperiale, riconfermata all’annuncio del testamento di Carlo II a favore di Filippo di Borbone. Tuttavia, pur preparandosi al conflitto ormai inevitabile tra i gallo-ispanici e gli imperiali, non tralasciò di rivolgersi a Luigi XIV di Francia e al nuovo sovrano di Spagna Filippo V con l’idea, forse, di vendere la proppria neutralità in cambio di condizioni migliori di quelle offertegli dall’Austria. Il silenzio con cui furono accolte le sue avances lo convinsero della necessità di un passaggio definitivo al partito absburgico. Pur partecipando alla congiura cosiddetta di "Macchia", dal nome di uno dei cospiratori, Gaetano Gambacorta principe di Macchia, che auspicava l’espulsione degli Spagnoli e l’istaurazione di uno stato indipendente filo-austriaco, egli mantenne un atteggiamento prudente, ma la sua adesione non era sfuggita agli Spagnoli che nel settembre del 1701, nei giorni immediatamente precedenti l’insurrezione, cercarono di arrestarlo segretamente, non potendo sottoporlo a procedimento penale senza l’assenso di Madrid in quanto l’Avalos era Grande di Spagna. Salvatosi con la fuga negli Stati Pontifici, allo scoppio della rivolta non si mosse, deludendo le attese dei congiurati e compromettendo le sorti della congiura stessa. L’ottobre successivo era ancora a Roma, dove fu raggiunto da una condanna a morte in contumacia da parte del governo napoletano, mentre il 16 dicembre dello stesso anno veniva nominato da Leopoldo I maresciallo di campo per i suoi meriti verso l’Impero. Nel 1703 era a Vienna, dove l’Imperatore gli attribuì la carica di gran ciambellano, con uno stipendio annuo di 24.000 fiorini, e nel 1704 riceveva il titolo di Principe del Sacro Romano Impero con il jus monetandi, privilegio del quale si avvalse due anni dopo, facendo coniare nella zecca di Augsburg, in Baviera, zecchini, mezzi zecchini, talleri e mezzi talleri.

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Bravo aleale, bravo perché sei giovane, perché hai risposto :blum: e perché hai messo secondo me in una discussione così quella che potrebbe essere la Moneta con la M maiuscola....

 

Un bravo :hi: anche da parte mia, per il commento e per la qualità dell'immagine.

Così come bravi sono stati tutti i partecipanti, presenti e futuri.

Perchè sono sicuro che questa discussione non finirà tanto presto... ;)

 

(...)

...che dici @@Corbiniano ci accontentiamo in fondo ?

Essere contenti di come sta "crescendo" la discussione, sì.

E molto. :yahoo:

 

Accontentarsi, perchè mai!?... oo)

...il tema ci offre ancora mille e mille aspetti da condividere.

 

Per dirne uno, vogliamo andare alla radice dell'Ordine del Toson d'oro e salutarne l'"inventore"?

Eccolo, Filippo di Borgogna:

post-21504-0-46583200-1419277426_thumb.p

 

Il ritratto, diciamocelo, molto probabilmente è idealizzato e non è fedele come una rk01_fotografo_02.gif fotografia...

...ma il Tosone che gli pende dal collo, sì!

E i decori cuciti sulla veste preziosa?

Tutti allusivi ai simboli dell'Ordine.

 

Caro @@dabbene, che ne dici se (per questa volta, e per fare più "ricca" la discussione) non indico la fonte dell'immagine, e lasciamo che rk01_guardareunamostra.gif a trovarla sia il forum?

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Per quanto riguarda Napoli, come già accennato, il Tosone compare in un gran numero di monete. Ma c'è un'altra moneta oltre a quelle della "terza serie" di Carlo II in cui questa rappresentazione è al centro del tondello.

 

Tralasciando le monete di rame (si pensi al tornese con ara di Filippo III ed al tornese di Filippo IV), c'è una moneta in particolare che a me personalmente ha sempre affascinato.

 

Si parla del regno di Filippo III, ovvero il periodo che va dal 1598 al 1621. 

 

Il Regno di Napoli attraversava un periodo molto buio: povertà diffusa e un cattivo sistema monetario, corrotto dalla piaga della tosatura. Complice di questo forse anche il fatto che il re si era disinteressato alla amministrazione del suo enorme regno.

 

La moneta in questione, il mezzo carlino, venne battuto abbondantemente sia prima del 1609, sia dopo, anno che fa da spartiacque per la monetazione napoletana di Filippo III.

 

Tale nominale reca impresso al rovescio un tosone sospeso: numerosissime le varianti e moneta spesso non esente da pesanti asportazioni di metallo e ciò nonostante le ridotte dimensioni.

post-26304-0-98849600-1419601617_thumb.j

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  • 5 mesi dopo...

Discussione che avrebbe potuto e potrebbe ancora dire molto.....ora abbiamo visto Modena ma quante zecche hanno il Toson ? Tante, tante.....

Butto un altro spunto,.....non si sa mai ....., a Napoli il Toson diventa simbolo, protagonista occupa la moneta, a Milano, Modena......e' ornamento del Regnante, importante ma ornamento che mostra autorità , legittimazione, ostentazione che dite ?

Sostenete le discussioni generaliste come queste, sono quelle che ti possono far conoscere e apprezzare tante monetazioni, arricchiscono e ognuno può dare il suo contributo ..,....insieme.....lo spirito e il credo del forum e' anche questo......imparare o tentare di imparare insieme......

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  • 2 settimane dopo...

Ho appena notato questa discussione e voglio dare anche io un mio contributo...quella che mi accingo a postare è una moneta che non ha il simbolo del toson s'oro ma la legenda del rovescio è la prima parte del motto dell'ordine e cioè "ANTE FERIT"...trattasi di un 3 Cavalli coniato a Napoli sotto Filippo IV...gli anni di coniazione sono 1626, 1627 e 1629

 

3 cavalli rovescio.JPG

3 cavalli dritto.JPG

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Abbiamo visto le monete della capitale del Regno di Napoli, passiamo ad una zecca minore...

post-32073-0-98985700-1433850230.jpg

ArtCoins Roma E-Auction 7 lot 393

Carlo V d'Asburgo 1519-56
Cinquina,Aquila, AR, (g 0,58, mm 13, h 6). PLVS (monogr. RAM) VLTRA, Heakles’ pilars, Rv. R ARAGO VTRIVS, gold tosone. DA 155 . Good very fine.

 

Anche qui il Tosone non è ornamento, ma simbolo vero e proprio: penso fosse naturale che le emissioni aquilane si uniformassero iconograficamente alle napoletane...

Le colonne d'Ercole con il motto PLVS VLTRA poi sono un classico nella monetazione di Carlo V, le troviamo a Napoli ma anche al nord a Milano.

 

 

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Ho appena notato questa discussione e voglio dare anche io un mio contributo...quella che mi accingo a postare è una moneta che non ha il simbolo del toson s'oro ma la legenda del rovescio è la prima parte del motto dell'ordine e cioè "ANTE FERIT"...trattasi di un 3 Cavalli coniato a Napoli sotto Filippo IV...gli anni di coniazione sono 1626, 1627 e 1629

 

Grazie, @@Gaetano95, ottimo contributo.

 

É vero, nella tua moneta il tosone (ossia la pelle del montone) non c'è.

Ma ci sono altri importanti elementi dell'iconografia dell'Ordine, tutti presenti nella collana da cui pende il Toson d'oro.

post-21504-0-40696700-1433853816.jpg

L'acciarino (in giallo) che, mentre sfrega sulla pietra focaia (in verde), genera il fuoco (in rosso).

:good:

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