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La terra, il mercante e il sovrano


Risposte migliori

Segnalo questa novità bibliografica della Basilicata University Press

Alessandro Di Muro, La terra, il mercante e il sovrano

Uno spaccato dell'Italia longobarda dell'VIII secolo. In particolare segnalo il Cap. II dal titolo Mercanti, moneta e società

long.jpg

Modificato da Liutprand
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Il 18/4/2020 alle 19:40, Liutprand dice:

Segnalo questa novità bibliografica della Basilicata University Press

Alessandro Di Muro, La terra, il mercante e il sovrano

Uno spaccato dell'Italia longobarda dell'VIII secolo. In particolare segnalo il Cap. II dal titolo Mercanti, moneta e società

long.jpg

Grazie

Qualcuno lo  ha letto o dopo che lo avra’ letto puo’ commentare per valutare il lavoro? 
oggi si pubblica tanto ma la qualità e’ molto varia. Non e’ assolutamente il caso del Volume in oggetto ( spero) ma spesso si scopiazza da lavori gia’ pubblicati e complici i costi bassi grazie alla digitalizzazione e le procedure editoriali semplificate oggi quasi tutti possono scrivere e pubblicare. 
nulla contro ma se si cercano

lavori di qualità occorre selezionare attentamente.

sui longobardi - essendo una mia area di specializzazione- ho molti volumi e moltissimi articoli e so bene che ricerche originali - eccetto alcune grandi firme che non menziono per non scontentare nessuno - sono molto rari. Ecco perché mi piacerebbe avere un parere spassionato e magari vedere l’indice di questo volume. Grazie a chi potra’ dare qualche informazione in piu’. :) 

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Guardate ad esempio cosa ho ricevuto oggi da Academia

taccio per carità di patria il nome Dell’autore - credo inglese o americano/ 

aprendo il pdf si trova il titolo (!)  stampato in alto sicut ! quindi doppio errore sia nel titolo caricato su Academia sia nel pdf vero e proprio ! 

mentre nel testo sottostante  - bontà loro - compare la grafia giusta Mantova 

ora io dico ma un autore non dovrebbe prestare un minimo di attenzione  agli errori di stompa ?

Galeazzo da Montova: Portrait of a Condottiero Captain of the Late Trecento

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14 ore fa, numa numa dice:

Grazie

Qualcuno lo  ha letto o dopo che lo avra’ letto puo’ commentare per valutare il lavoro? 
oggi si pubblica tanto ma la qualità e’ molto varia. Non e’ assolutamente il caso del Volume in oggetto ( spero) ma spesso si scopiazza da lavori gia’ pubblicati e complici i costi bassi grazie alla digitalizzazione e le procedure editoriali semplificate oggi quasi tutti possono scrivere e pubblicare. 
nulla contro ma se si cercano

lavori di qualità occorre selezionare attentamente.

sui longobardi - essendo una mia area di specializzazione- ho molti volumi e moltissimi articoli e so bene che ricerche originali - eccetto alcune grandi firme che non menziono per non scontentare nessuno - sono molto rari. Ecco perché mi piacerebbe avere un parere spassionato e magari vedere l’indice di questo volume. Grazie a chi potra’ dare qualche informazione in piu’. :) 

Caro Fabrizio puoi leggerlo direttamente: è in open access. Così ci darai il tuo autorevole parere.

https://books.google.it/books?id=pSndDwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false

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Ho letto il cap.II e mi sembra un libro interessante per quel che concerne gli aspetti storico-sociali un po' meno numismatici.L'autore ,per quel che concerne il profilo monetale,si basa sugli studi di Arslan,Rovelli e Morrison.Noi appassionati di Numismatica,quando leggiamo un titolo con la parola "moneta"subito andiamo a pensare ad uno studio specifico sulle monete di quel periodo storico trattato.

Tuttavia,l'autore ha avuto modo di addentrarsi in modo più specifico su monetazione longobarda in altre sue pubblicazioni.

Senza dubbio questo è un bel libro.Si vede lo studio e l'approfondimento di argomenti storici da parte dell'autore. 

Salutoni

odjob

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Ho potuto riguardare l'interssante volume, molto ricco come apparato storico e sociale nelle vicende che hanno dominato uno dei secoli piu' interessanti dell 'epoc alto-medioevale: l'VIII.  La trattazione è molto vasta e l'analisi storico-sociale approfondita anche se non mi sembra siano emersi elementi di novità per espandere l'analisi storica oltre quanto sappiamo (d'altra parte elementi di novità per questo periodo sono decisamente rari sia per la parte documentaria che per quella di scavo a meno di ritrovamenti eccezionali).

Riguardo la parte numismatica, come è stato credo già rimarcato, la trattazione è abbastanza contenuta. Mi hanno colpito da parte dell'autore alcuni punti che forse vale la pena esplicitare.   Si rimarca ad esempio, piu' volte, la molteplicità delle zecche che hanno coniato moneta flavia sul finire della dominazione longobarda, l'VIII secolo appunto. Tuttavia vi è un dibattito, piuttosto acceso attualmente sul fatto se veramente sia stata coniata moneta flavia in ciascuna zecca per le quali abbiamo dei tremissi o se piuttosto vi fosse un'unica zecca centralizzata che producesse monete per ciascuna città. E' un'ipotesi che non è emerso nell'analisi ma che potrebbe avere la sua valenza.

Su altro tema l'autore osserva la relativa abbondanza di ritrovamenti di moneta flavia e civica in Corsica e sardegna, correttamente evidenzia gli intensi scambi che si sono avuti con la Toscana in quei secoli, e si domanda il perché sul continente si siano ritrovati molti meno ripostigli (pochissimi in effetti) ma non fa menzione della circostanza che la riforma di Carlo avesse provveduto a demonetizzare la quasi totalità di moneta aurea in ottemperanza alla grande riforma del 781.  Parlando della dominazione longobarda a Ravenna cita naturalmente Aistolfo ma non mi sembra di aver notato una trattazione delle sue emissioni che si discostano completamente dalla serie longobarda con un solido e addirittura di un follis, entrambi sul piede bizantino in vigore nell'esarcato dove Aistolfo aveva cercato di inserirsi assai scaltramente mutuandone  simboli, usi e consuetudini.

Infine la bibliografia è sicuramente molto vasta e copre moltissimi aspetti, un po' meno ricca invece per la parte numismatica - che ovviamente non doveva essere il tema principale della trattazione, mancando autori quali il Bernareggi, Monneret de Villard, la Pardi con il suo testo sulle Flavie, Jaecklin con l'analisi del ripostiglio di Ilanz, etc. mentre di Grierson, che pure ha scritto moltissimo sui Longobardi, viene riportata la sola citazione del MEC 1.

L'autore sembra poi tenere in particolare considerazione Delogu, storico medioevale bravissimo, che viene citato in pratica quasi ad ogni pagina.   Nel complesso un testo assai interessante per un approfondimento del contesto economico e sociale dell'epoca senza pero' eccessive attese per quanto riguarda  il profilo numismatico.

 

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10 ore fa, numa numa dice:

Ho potuto riguardare l'interssante volume, molto ricco come apparato storico e sociale nelle vicende che hanno dominato uno dei secoli piu' interessanti dell 'epoc alto-medioevale: l'VIII.  La trattazione è molto vasta e l'analisi storico-sociale approfondita anche se non mi sembra siano emersi elementi di novità per espandere l'analisi storica oltre quanto sappiamo (d'altra parte elementi di novità per questo periodo sono decisamente rari sia per la parte documentaria che per quella di scavo a meno di ritrovamenti eccezionali).

Riguardo la parte numismatica, come è stato credo già rimarcato, la trattazione è abbastanza contenuta. Mi hanno colpito da parte dell'autore alcuni punti che forse vale la pena esplicitare.   Si rimarca ad esempio, piu' volte, la molteplicità delle zecche che hanno coniato moneta flavia sul finire della dominazione longobarda, l'VIII secolo appunto. Tuttavia vi è un dibattito, piuttosto acceso attualmente sul fatto se veramente sia stata coniata moneta flavia in ciascuna zecca per le quali abbiamo dei tremissi o se piuttosto vi fosse un'unica zecca centralizzata che producesse monete per ciascuna città. E' un'ipotesi che non è emerso nell'analisi ma che potrebbe avere la sua valenza.

Su altro tema l'autore osserva la relativa abbondanza di ritrovamenti di moneta flavia e civica in Corsica e sardegna, correttamente evidenzia gli intensi scambi che si sono avuti con la Toscana in quei secoli, e si domanda il perché sul continente si siano ritrovati molti meno ripostigli (pochissimi in effetti) ma non fa menzione della circostanza che la riforma di Carlo avesse provveduto a demonetizzare la quasi totalità di moneta aurea in ottemperanza alla grande riforma del 781.  Parlando della dominazione longobarda a Ravenna cita naturalmente Aistolfo ma non mi sembra di aver notato una trattazione delle sue emissioni che si discostano completamente dalla serie longobarda con un solido e addirittura di un follis, entrambi sul piede bizantino in vigore nell'esarcato dove Aistolfo aveva cercato di inserirsi assai scaltramente mutuandone  simboli, usi e consuetudini.

Infine la bibliografia è sicuramente molto vasta e copre moltissimi aspetti, un po' meno ricca invece per la parte numismatica - che ovviamente non doveva essere il tema principale della trattazione, mancando autori quali il Bernareggi, Monneret de Villard, la Pardi con il suo testo sulle Flavie, Jaecklin con l'analisi del ripostiglio di Ilanz, etc. mentre di Grierson, che pure ha scritto moltissimo sui Longobardi, viene riportata la sola citazione del MEC 1.

L'autore sembra poi tenere in particolare considerazione Delogu, storico medioevale bravissimo, che viene citato in pratica quasi ad ogni pagina.   Nel complesso un testo assai interessante per un approfondimento del contesto economico e sociale dell'epoca senza pero' eccessive attese per quanto riguarda  il profilo numismatico.

 

Ti ringrazio per la puntuale ed interessante recensione. Tra l'altro Paolo Delogu, prof emerito di Storia medievale alla Sapienza di Roma, è un mio vicino di casa e spesso parliamo di numismatica.

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3 ore fa, Liutprand dice:

Ti ringrazio per la puntuale ed interessante recensione. Tra l'altro Paolo Delogu, prof emerito di Storia medievale alla Sapienza di Roma, è un mio vicino di casa e spesso parliamo di numismatica.

Ottimo! Apprezzo molto i suoi scritti

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Condivido la recensione di @numa numa. Trattazione lodevole dell'argomento, ancora oggi tra i periodi più sfuggenti all'analisi storica. Alcuni tratti più convincenti di altri. Si, la numismatica è marginale rispetto alla trattazione principale ma vi sono spunti interessanti. La bibliografia, pur congrua, appare a volte un po' datata ed emergono errori o refusi di citazione o di rimando.

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Supporter

Forse Numa Numa potrebbe inserire la sua recensione sulla pagina di google books ove é pubblicato il libro. Penso aiuterebbe sia il lettore che l'autore

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Ragazzi grazie ma mi sento in imbarazzo

un conto sono le impressioni scambiate in liberta’ su un forum - tra specialistibe appassionati   - di discussione , un altro una recensione su Google books. 
ci riflettero’ ...?

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